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Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



lunedì 30 novembre 2009

Devo liberarmi dei fumetti (solo alcuni, eh!)


Ogni appassionato di fumetti si troverà prima o poi ad affrontare l'annosa questione "dove infilare gli ultimi albi acquistati?". Di solito le stanze adibite a ciò vengono presto saturate: per qualche anno i più fortunati se la potranno cavare invadendo altre stanze, cantine, solai, seconde case.
Io appartengo alla categoria meno fortunata, ho un solo appartamento a disposizione, e abbastanza piccolo (e il solaio non è più utilizzabile, in quanto il materiale infiammabile vi è bandito, a dire del Comune): in realtà non sono una collezionista, i fumetti di cui non mi libererei mai sono una percentuale accettabile sul comprato, ma ormai sono 20 anni che acquisto regolarmente fumetti (e libri in quantità notevole).
Pazienza, il bello è che ho sacchi di fumetti pronti a lasciare la mia casa, ma non ho il tempo di cercare a chi poterli dare - regalati o venduti per pochissimo.
Chiedo aiuto e consigli da parte di chi segue il blog, se possibile. L'ideale è che le persone o i negozi interessati abitino a Milano e dintorni - io non posso nè spostarmi nè mettermi a passare le giornate in posta per spedire eventuali pacchi.
Posso fornire naturalmente liste approssimative di quello che vorrei dare via (mi riferisco a blocchi di "Uomo Ragno" o "Tex" in cui probabilmente ci saranno buchi nella serialità).
Ho molti "Tex" (forse 200 o più) che vanno circa dal 200 al 500 come range di numerazione - ristampe di nessun valore ma in cui ci sono storie molto belle (ma non le più belle che mi sono tenuta - qualche Ticci classico più che altro).
Ho molti "Linus" di anni recenti, molta roba Marvel discontinua, un po' di albi Bonelli vari, e poi anche albi del tipo che oggi chiamerebbero "Graphic Novel" - non so, ho un "Le avventure di Luther Cartwright", "Ritorno alla terra" di Larcenet e Ferri, "Guardie d'onore" (fantasy con topini), qualche cartonato della BD, ecc.
Se ceduti a fumetterie mi piacerebbe avere un minimo compenso una tantum, per gli altri ci si arrangia con poco e a seconda delle esigenze, regalo anche specialmente se mi posso liberare di molti sacchi di fumetti!
Odio buttare queste opere su carta negli appositi cassonetti, e non lo farò finchè riuscirò a non farmi buttare fuori da casa da essi!

Qui il link per raggiungere un documento word che ho messo on line con la lista della maggior parte dei fumetti che vorrei dar via; nei prossimi giorni probabilmente aggiungerò ancora qualcosa.

giovedì 26 novembre 2009

Mini lezione (6) di Manga Studio: "I Rulers: 1a parte"





























Le altre mini lezioni si possono trovare cliccando sull'etichetta "Manga Studio" in fondo al post, o cercando tra le etichette nella colonna di destra del blog.



I "Rulers" in Manga Studio sono delle specie di "guide" modificabili lungo le quali far scorrere il segno: ci sono Rulers per le linee ("Line") e per le forme geometriche di ogni tipo ("Ellipse", "Rectangle", ecc.) . Nella versione "EX" del programma ci sono anche Rulers prospettici, concentrici, simmetrici. Ci vuole un minimo di pratica per impadronirsi di questo strumento, ma alla fine ne varrà la pena specialmente se nel nostro modo di disegnare usiamo un segno preciso e realistico.
I Rulers possono essere usati su tutti i livelli ( e in questo caso verranno creati nel livello "Ruler" all'interno della Palette "Layer" cliccandoci sopra) oppure su un livello singolo (vedere Foto 1); in quest'ultimo caso per creare il Ruler bisogna selezionare il livello prescelto e nella Palette "Properties" andare su "Layer", selezionare "Sub-Ruler: convert to Layer". Ogni spostamento o cambiamento del livello influenzerà il proprio Ruler.
Nella Foto 2 ho adoperato lo strumento "Ellipse" per creare un Ruler - chiaramente bisognerà
farlo all'interno del "Ruler Layer", selezionandolo. Per manipolare la forma a nostro piacimento abbiamo bisogno o di uno strumento "limitato" come il Ruler Handles (spostando il pallino più piccolo si ruota la forma, e cliccandoci su e trascinandolo si ingrandisce o rimpicciolisce; quello più grande serve solo per il movimento: Foto 2 freccia verde) oppure più completo come il Ruler Manipulator (Foto 2 freccia rossa). Quest'ultimo è spostabile a piacimento cliccandoci su ma evitando di toccare le freccettine o i 2 quadretti, che hanno il loro scopo: questi ultimi servono a ingrandire o rimpicciolire la forma; le 4 frecce sull'esterno servono per spostarla sul foglio, le due posizionate sul cerchio servono per ruotarla rispetto a un centro lontano.
Per disegnare lungo queste forme bisognerà spostarsi sul Layer che usiamo per il nostro segno, e per ammirare il risultato senza la visione dei Rulers basterà chiudere (l'occhietto per intenderci) il livello su cui sono posizionati.
Ma non è finita qui: il bello dei Rulers è che ci permettono di creare delle forme, delle curve altamente personalizzabili: l'altro strumento cardine dei Rulers è l'"Object Selector" (il secondo a destra in alto della Palette "Tools"); questo ci permetterà di selezionare uno dei "punti" con cui si segmenta il Ruler, più "punti" o l'intero Ruler (vedere Foto 3: "Select Entire Ruler" o/e "Add Vertex To Clicked Side"). Per deselezionare i punti (che diventano rossi se selezionati tramite clic o meglio piccola selezione tramite trascinamento), basterà cliccare su qualsiasi punto esterno al Ruler. Per creare dei nuovi punti basterà cliccare sul Ruler con l'Object Selector e quindi (dopo aver selezionato i punti che ci interessano) spostare il pezzo di forma o la linea per creare le forme che più ci aggradano.
Per tagliare dei pezzi della forma-Ruler bisogna selezionare i punti che ci interessano e tasto destro → "Delete Selected Points"; possiamo notare anche la voce "Sharpen Selected Vertex": serve per rendere "dritte" le curve che eventualmente uniscono i punti selezionati.

Per utilizzare lo strumento "Ruler" deve essere selezionata la voce "Snap" e poi "Rulers" (questa all'interno della voce "Set Snap Point") del menu "View".

martedì 24 novembre 2009

Studi a matita per "La città delle sabbie"




Per questa ultima storia de "La squadra fantasma" non ho molti studi a matita "pubblicabili": avevo bisogno di essere più pratica che "bella", di tempo ce n'era poco.
Qui c'è uno studio definitivo del robot-killer che imperverserà per buona parte della storia, poi uno studio dei volti di Orson (senza bandana) e Janet, infine uno studio di Legs con il vestito che indosserà a inizio storia.
Tutti i disegni sono realizzati a matita su carta ruvida ( chiedo perdono per la scansione fatta alla bell'e meglio di Legs, devo ancora procurarmi uno scanner formato A3).

venerdì 20 novembre 2009

Mini lezione (5) di Manga Studio: "I retini 2a parte"
















Le altre mini lezioni si possono trovare cliccando sull'etichetta "Manga Studio" in fondo al post, o cercando tra le etichette nella colonna di destra del blog.


"Manga Studio Ex" - al contrario della versione "Debut" - ha lo strumento "Gradation" nella Palette "Tools" che permette di applicare una sfumatura direttamente nella parte selezionata; in altro modo ( e anche nella versione "Debut" del programma) basta aver inserito un retino qualsiasi e questo potrà essere reso "sfumato" nella Palette "Properties" alla voce "Tone" → "Tone Mode".
Con lo strumento "Gradation" possiamo impostare punto d'inizio, fine, direzione della nostra sfumatura; nella Palette "Gradation Tool Option" possiamo settare la gradualità della sfumatura (prima di applicarla), o se vogliamo una sfumatura concentrica. Di default la sfumatura circolare ha la parte più scura al centro, ma basta invertire il diagramma (spostando i punti di "Center Color" e Elipse Perimeter") per ottenere ciò che vogliamo.
Attenzione a non selezionare la voce "Draw On Selected Layer" se vogliamo mantenere il livello della sfumatura separato.
Se invece vogliamo cambiare la nostra sfumatura dopo che è stata già applicata andiamo nella Palette "Properties" alla voce "Tone": qui possiamo operare su molti parametri - intensità, grandezza del retino, tipo, colore, direzione.
Il livello creato con la sfumatura avrà nel nome un numero che indica la lunghezza della stessa; se si usano molte sfumature per non confondersi è bene rinominarle, oppure se vogliamo rintracciare un livello particolare si può sempre usare lo strumento "Select Layer" (tasto D della tastiera, oppure terzo strumento dall'alto nella colonna di sinistra della Palette "Strumenti/Tools") posizionando il cursore sopra la parte del disegno con il retino da individuare (cliccandoci su se non si usa la tastiera).

martedì 17 novembre 2009

"La squadra fantasma" ancora in edicola


A distanza di un anno e mezzo torna in edicola "La squadra fantasma" all'interno del semestrale "Universo Alfa" (Sergio Bonelli Editore). Il titolo è "La città delle sabbie" e la storia è scritta e sceneggiata da Stefano Vietti e disegnata da me. La copertina (come tutte le altre) è realizzata da Massimiliano Bertolini.
Il lungo intervallo tra una storia e l'altra delle serie ospitate da "Universo Alfa" (c'è anche "Dipartimento 51" e "Sezione Eurasia") dipendono dal fatto che un solo disegnatore si occupa dell'intera singola serie; tenendo conto che l'albo consta di 170 tavole si può dire con certezza che il lavoro sui disegni (se compiuto da una sola persona) occupa almeno (dico almeno) un anno.

"La città delle sabbie" vede impegnata la "squadra fantasma" capitanata da Legs Weaver andare in trasferta a "Umm Durman", immaginaria metropoli africana. Sono comunque presenti varie ambientazioni, molte scene d'azione, tanti personaggi, robot (di cui uno cattivissimo che sarà uno dei protagonisti delle serie).
Qui i retini non sono creati con Photoshop, come nella storia precedente, ma con Manga Studio Ex4. Sono abbastanza soddisfatta della resa dei retini (molto meno scuri e più vari), ma riguardando adesso le tavole certo avrei voluto disegnare meglio alcune vignette.
Tra un paio di settimane posterò anche alcuni studi preparatori riguardanti questa storia; nel frattempo chi fosse curioso di leggerla potrà sentirsi libero di esprimere qualsiasi giudizio qui nei commenti - positivi o negativi che siano mi aiutano sempre a guardare dall'esterno il mio lavoro cercando di migliorarlo.

domenica 15 novembre 2009

Di tutto un po'

Da qualche mese ho acquistato un PC portatile (600 €, non male) che adopero nei miei (rari) spostamenti in altra città durante periodi di lavoro: vi ho installato infatti i principali programmi che adopero per disegnare, in primis Manga Studio EX 4. Mi sono accorta dopo un po' (dato che non uso spesso questo portatile) che era lento in download e impossibilitato del tutto in upload. Ho provato a disattivare firewall, antivirus, ho cercato opzioni, divieti, permessi, niente. Stranamente però riuscivo a mandare dei file per e-mail (purchè non fossero allegati ma inseriti nella mail), e ancora più stranamente l'upload mi riusciva quando ero collegata via wi-fi invece che col cavo ethernet. Ultimamente però era diventato impossibile fare alcunchè anche col wi-fi, quindi mi ero risolta a portarlo all'assistenza dove era stato acquistato. Sospettavo un difetto della scheda di rete, ma non ritenevo improbabile un difetto di Vista (s.o. col quale è equipaggiato il mio Acer).
Infatti: per mia testardaggine ho continuato a fare ricerche on line (che non avevano dato risultati fino ad allora in merito al mio problema) e una discussione in un forum mi ha portato alla soluzione: sul sito Microsoft era segnalato un problema per Vista non proprio uguale al mio, ma alla fine il risultato è stato che l'ho risolto, e tanto mi basta! Non ho capito nulla della pagina del supporto tecnico, ma mi sono fidata dell'omino che compariva nell'icona con scritto "Fix it", "Risolvere il problema": e l'ha fatto, una volta tanto.

Siete (o eravate) fans di "Friends"? Magari di Phoebe in particolare? Conoscete l'inglese? Io poco di tutto ciò, anche se "Friends" lo vedevo e mi piaceva abbastanza, senza esagerare. L'attrice che interpretava Phoebe (Lisa Kudrow, bravissima) ha prodotto e interpretato una "Web series" - ovvero una serie che è stata studiata e prodotta per il web. In "Web Therapy" Lisa Kudrow interpreta una psichiatra che incontra i propri pazienti tramite sedute via web-cam. La cosa mi ha incuriosito, metterò alla prova il mio povero inglese...

Infine finiamo in bellezza con un video d'animazione molto divertente scoperto tramite il buon Paolo Interdonato: i dialoghi sono nell'originale giapponese ma non importa, si parla poco e solo all'inizio e il succo è comprensibile (è tutto giocato sull'espressività e la corporeità).



mercoledì 11 novembre 2009

Mini lezione (4) di Manga Studio: “I retini 1a parte”




Le altre mini lezioni si possono trovare cliccando sull'etichetta "Manga Studio" in fondo al post, o cercando tra le etichette nella colonna di destra del blog.

L’applicazione diretta e facile dei retini (di ogni tipo e grandezza) è una delle funzioni più interessanti di Manga Studio.

Ci sono almeno due modi di applicarlo: dopo aver creato una selezione e trascinandovi il “Tone” dentro, o applicandolo direttamente disegnando con uno strumento (“Tools”): pennino (“Pen”), pennarello (“Magic Marker”), o aerografo (“Airbrush” in “Pattern Brush”).

Troviamo i “Basic tone” (i retini più comuni) all’interno della palette “Materials”→“Tone”→“Default”. Vedremo che sono suddivisi in cartelle a seconda del tipo di retino (“Dot”: punto, “Line”: a linee, ecc.) a loro volta suddivisi in cartelle a seconda della grandezza del punto e dell’intensità. Per fare un esempio nell’ Universo Alfa in edicola dal 16 novembre (“La città delle sabbie”) ho adoperato una frequenza di puntini a 35L, mentre per la storia che sto disegnando sono passata a una frequenza di 42,5L (che è più fitta: oltre è meglio non andare, almeno per il tipo di stampa bonelliana).

Iniziamo usando la selezione sulla parte di disegno su cui vogliamo applicare il retino: possiamo usare gli strumenti di selezione che sono in alto sulla palette “Tools” (il lazo, o il rettangolo, ecc.) oppure selezionare una parte racchiusa da un segno continuo con il “Magic wand” (dall’alto il secondo strumento a sinistra). Dalla finestra “Materials” visualizziamo il retino da applicare: poi lo trasciniamo direttamente all’interno della selezione ed è fatta. Se il retino è uno di quelli che usiamo abitualmente lo potremo aggiungere nei "Preferiti" (Foto 1: o si clicca sulla prima icona selezionata in rosso, o si apre il menu sull’estrema destra il alto; si può anche selezionare il retino e col tasto destro aprire il menu).

Ogni tipo diverso di retino scelto (intendendo come diversità anche la mera intensità) crea un livello a se’ stante, cosa che facilita molte possibili operazioni. Innanzitutto se nella tavola (magari dopo aver usato altri tipi di retini) occorre usare ancora uno specifico retino già presente con il proprio livello basterà selezionarlo e poi usare gli strumenti che vogliamo: pennelli, selezione, secchiello, ecc. Quel retino non ci piace più? Basta selezionarlo nella palette “Layers” e cestinarlo. Vogliamo cambiarlo? Dopo averlo selezionato ci spostiamo nella palette “Materials”, scegliamo e selezioniamo un altro retino, poi clicchiamo sulla seconda icona in alto da sinistra, “Replace Tone”: l’intero livello sarà sostituito con il nuovo tipo di retino (Foto 2).

Il retino si può cambiare anche attraverso la palette "Properties": una volta selezionato il relativo livello si va alla voce "Tone" e lì ci sono tutti i settaggi cambiabili, a partire dal tipo di retino (punto, linea, ecc.) all'intensità, all'orientamento, al colore. In alto a sinistra ci sono anche gli strumenti per ruotarlo e spostarlo.

Altro metodo per applicare il retino è usare direttamente i vari pennini e penne, ma attenzione: dopo avere selezionato il retino bisognerà cliccare sull'immagine dello stesso che compare nella palette "Strumenti" ("Tools"); si noterà il bordo del riquadro diventare rosso e il cursore diventare un'icona quadrata con un + piccolo accanto. A quel punto si dovrà cliccare sul disegno per far apparire il relativo livello di retino (Foto 3).

Nella prossima mini-lezione parlerò del retino sfumato, ovvero del "Graduation Tool"; per adesso mi limito a segnalare un'ottima funzione che serve anche a sfumare direttamente un retino "piatto" già applicato: nella palette "Strumenti" in basso troviamo tre riquadri, due con i colori nero e bianco, l'ultimo ha una certa trasparenza. Selezionando quest'ultimo con il pennino (o simili) o l'aerografo possiamo passarlo sul retino ottenendo un effetto "sgommante". Lo stesso effetto si può ottenere sul segno pieno (il nero del "ripasso a china" per intenderci).

domenica 8 novembre 2009

Un anniversario fumettistico




E' in edicola il numero 75 di "Rat-man" di Leo Ortolani, che nell'occasione festeggia il ventennale della nascita del personaggio: tanti auguri Leo!
Rat-man è un personaggio che ha avuto un meritato successo, e che è approdato in una grande casa editrice (inizialmente Marvel Italia, poi diventata Panini Comics) dopo un periodo di autoproduzione. Nato ufficialmente nel 1989, Rat-man però esordisce nel giugno 1990 su un allegato della rivista "L'Eternauta", un librettino dal titolo"Spot" ("Autori esordienti alla ribalta", come recitava la presentazione).
In quel periodo abitavo a Roma e muovevo i primi passi da autodidatta nel mondo del fumetto; ero riuscita ad avere vari appuntamenti con Rodolfo Torti che lavorava alla redazione della rivista "Comic Art" (diretta da Rinaldo Traini), il quale oltre a essere un bravissimo e affermato disegnatore dava un'occhiata alle tavole di aspiranti fumettisti. Avevo iniziato a disegnare una storia di prova assieme a uno sceneggiatore (anch'esso esordiente) , ma la cosa non funzionò, era evidente anche a me. Avevo seri problemi nell'inchiostrazione, e il disegno era ancora acerbo, soprattutto la composizione all'interno delle vignette. Ringrazio ancora adesso Torti per la pazienza ("però si vede che hai del talento, solo che..."), e alla fine non so come partecipai anch'io alla selezione per "Spot" (ne uscirono credo tre numeri), solo che non avevo storie brevi adatte per la pubblicazione, e stranamente tra la marea di cose strane che avevo in cartellina fu scelta una tavola unica che non era un fumetto, ma una specie di composizione di vignette disgiunte tra loro, anche se nella mia testa le legava un tema (il rapporto tra Natura e Cultura!). Quella tavola in realtà (disegnata con lo stile "a incisione su linoleum") era stata regalata a una persona, non aveva molto senso pubblicarla, ma tant'è: il caso volle che fossi pubblicata nello stesso numero dell'esordio di Rat-man (oltre a essere in compagnia, tra gli altri, di un certo Massimiliano Frezzato).

Dopo qualche anno e varie vicissitudini (il mio trasferimento a Milano, la gavetta con Marcello Toninelli, ecc.) nel 1996 mi trovo a Reggio Emilia alla mostra mercato del fumetto per ricevere dall'ANAFI il premio "Rino Abertarelli" (questa la motivazione: "Premio Albertarelli per aver sostenuto, con Ossian, l’intero onere di una nuova serie, con un disegno rispettoso dei canoni tradizionali ma con l’ambizione di conferire accattivante simpatia ai personaggi e personale stilizzazione di segno"): ma questa è un'altra storia.
Alla mostra mercato incontro Leo Ortolani, che allora si stava ancora autoproducendo un Rat-man già molto noto agli appassionati (compresa me, che ho tutti i numeri originali di quel periodo). Faccio i complimenti a Leo e gli pronostico un futuro con una grossa casa editrice - pronostico facilissimo da fare data la qualità del suo lavoro: sarebbe passato un anno e Rat-man avrebbe iniziato la sua avventura nelle edicole sotto il marchio "Marvel Italia".

Il numero adesso in edicola presenta una storia che è imperdibile per ogni fumettista: è una specie di autoanalisi di difetti e ossessioni del fumettista medio, ma non solo; a tratti la riflessione sul nostro lavoro sembra amara, disincantata, seria. Ma nei fumetti di Rat-man tutto viene mitigato dalla risata che è sempre dietro l'angolo, feroce. E qui c'è da divertirsi nell'incontrare anche persone in carne e ossa, disegnatori e sceneggiatori come Ade Capone, Giuseppe Palumbo, Tito Faraci, Antonio Serra, ecc.


Ortolani è un grande fan di Jack Kirby e non lo nasconde affatto, omaggiandolo in tutte le maniere: a proposito di Kirby non posso non segnalare l'uscita in edicola del volume "Gli Eterni" della collana "Super-eroi - le grandi saghe" (collana in uscita in edicola a 9,90 euro grazie al Corriere della sera, Gazzetta dello sport, Panini Comics) che fino a qualche anno fa era introvabile se non nei costosi originali albi Corno. Attenzione al peso che è notevole, data la carta patinata e spessa, accidenti...

giovedì 5 novembre 2009

Mini lezione (3) di Manga Studio: “Le vignette”





















La "minilezione" 1 è qui, la 2 è qui. Proseguo le spiegazioni immaginando di seguire il mio modo abituale di procedere quando adopero Manga Studio.
Una volta caricata all’interno della mia pagina il bozzetto a matita proseguo definendo i riquadri delle varie vignette a “china”.

Manga Studio ha al suo interno tutta una serie di gabbie di vario tipo preimpostate che si trovano nella PaletteMaterials”→ MaterialDefaultPanel Material. All’interno di questa cartella ci sono altre cartelle che sono numerate a seconda della quantità di vignette in cui è suddivisa la tavola, le quali a loro volta contengono diversi tipi di taglio e layout delle vignette. Basterà trascinare all’interno della nostra tavola uno di questi layout ed esso si sistemerà automaticamente all’interno della gabbia di base (il “Print Guide and Basic”: vedi lezione 1).
Ci sono diversi modi in realtà di creare i riquadri delle vignette:

1): Il primo è quello sopra esposto, comodo soprattutto per chi ha una suddivisione abbastanza regolare della tavola (anche se si trovano layout molto vari e particolari); basta un drag and drop, ed è fatta. Con questo metodo vengono creati dei livelli per ogni vignetta (“Panel folder”); all’interno di ogni “Panel folder” (che contiene il contorno della vignetta, il cui spessore è modificale nella Palette “Properties” – Panel Ruler- Line Width) troviamo il livello su cui potremo disegnare (“Layer”): il livello del bordo della vignetta è indipendente dal disegno contenuto nel “Layer”. Tra l’altro è possibile “sbordare” senza bisogno di cancellare dopo; basta uscire dai livelli dei “Panel folder” per rendersene conto (ossia lasciandoli deselezionati). Personalmente uso questo metodo perchè più veloce: nella cartella “Preferiti” dei “Panel Material” ho salvato il modello “1-Panel basic”, che come si intuisce dal nome è costituito dal contorno puro e semplice della tavola intera. Dopodichè suddivido la tavola seguendo le linee che ho già tracciato sul mio bozzetto a matita. Posso fare ciò usando lo strumento “Panel Ruler Cutter” nella palette degli Strumenti (è il quarto dall’alto nella colonna di sinistra): basta avvicinare il cursore sul bordo della tavola all’altezza voluta e cliccare, rilasciando il tasto dopo che le linee si sono sistemate ortogonalmente (volendo invece si possono creare vignette inclinate a piacere, basta togliere la spunta che fissa il tipo di inclinazione a 45° nel “Panel Ruler Cutter Tool Options” – ovvero la palette attraverso cui si possono cambiare i settaggi degli strumenti: vedere la lezione 1foto 1).

2): altro metodo (che sto usando ultimamente) è quello di creare al solito una “Page” nuova, poi nella Palette dei “Layers” clicclare sull’iconcina accanto a “Image”, proprio in cima all’elenco dei livelli. Nella finestra che si aprirà (con scritto “New layer”) scegliere come “Layer type→“Raster + (Panel Ruler)”. Avremo così realizzato il bordo della tavola intera; per suddividerla in strisce e vignette io adopero il solito “Panel Ruler Cutter”, ma in questo caso, creando un livello al di sotto di quello che contiene il (Panel Ruler) potrò disegnare “sbordando” (attenzione che la sbordatura che finisce all’interno di un’altra vignetta si vede, dato che qui la suddivisione in vignette non genera dei livelli indipendenti). Per chi utilizza delle vignette regolari e simmetriche è possibile adoperare un altro metodo rispetto al “taglio” con il “Panel Ruler Cutter”: si seleziona il “Layer” con all’interno il (Panel Ruler), poi si va sulla barra in alto nel menu “Ruler” → “Split Panel Ruler”. Si aprirà una finestra (“Split Panel Border Ruler”) in cui potrete decidere i vari tagli, sia in orizzontale che verticale.

3): altro metodo: nella palette "Layers" cliccare su "Ruler" e scegliere "Panel Ruler Layer"; una volta creato questo livello all'interno di "Ruler" cliccarci su col tasto destro e scegliere "Change Layer Type". Si aprirà una finestra ("Convert Panel Ruler", vedi foto...), dovrebbe essere già selezionata la voce "Generate Panel Folder", e "Convert Panel line Image To Layer": in questo modo ogni vignetta avrà il proprio "Panel Folder" con relativo bordo ("Panel Line") e "Layer" in cui disegnare. Se selezionato, e trascinato con il tool "Move layer" (palette degli "Strumenti", il quarto dall'alto, colonna di destra) potremo trascinare tutta la nostra vignetta a piacere nella tavola, scambiarla di posto con un'altra, ecc.

martedì 3 novembre 2009

Uno strano settimanale (dagli USA)


Il mio caro amico G. (fumettaro sceneggiatore e altro) mi ha fatto vedere un giorno una roba strana che sembrava un giornale tipo La Stampa, ripiegato in 4, ma il cui contenuto è costituito da storie a fumetti di personaggi DC (ovvero Superman, Lanterna Verde, Batman, ecc.).
Il nome della pubblicazione è "Wednesday Comics" ed è un settimanale la cui "copertina" si presenta come nella foto 1; una volta aperto si scopre che ogni pagina è dedicata a un solo personaggio (nella foto 2 la prima pagina offre un "Batman" della coppia Azzarello-Risso). In tutto le serie rappresentate sono 15 (compaiono anche "Metamorpho" di Gaiman-Allred, "Sgt. Rock" dei Kubert (papà e figlio), "Strange Adventures" di Pope, ecc.
L'idea è molto forte e non so quanto successo abbia avuto questo recuperare certi modi del vecchio fumetto (la brevità degli episodi); certo è che qui la cosa che salta all'occhio è la disposizione grafica della tavola, che assume aspetti da illustrazione - non per niente i diversi tipo di segno sono accomunati da un estremo gusto estetico, anche compiaciuto a volte.
A me l'idea di di poter immergermi in grande formato in queste belle vignette mi è piaciuta comunque, e mi sono fiondata nella fumetteria dove certamente avrei trovato questi "giornali": "La Borsa del Fumetto" di Milano, storica fumetteria situata tra Corso Buenos Aires e la Stazione Centrale. Sono riuscita a trovare i numeri dal 7 al 12, non per seguire le storie - a mio vedere meno importanti dell'impostazione grafica e del disegno.