Col passare degli anni per me “Cartoomics” rappresenta più un modo per rincontrare amici e colleghi che non vedo da tempo che un’occasione per guardare mostre e comprare fumetti.
L’anno scorso poi mi è capitata la bolgia della fila in biglietteria e non avevo voglia quest’anno di affrontare la medesima situazione; invece all’ultimo minuto, sapendo delle presenza di una amica “romana” agli stand, ho deciso di passare velocemente la domenica del primo pomeriggio.
Buona parte della mia presenza alla fiera dunque l’ho passata a chiacchierare con l’amica (che non vedo spesso) e con qualche raro conoscente. Non ho modo quindi di esprimere giudizi sulla mostra mercato, nè di fare paragoni con le passate edizioni; mi è stato detto che di pubblico ce n’è stato abbastanza – forse più rivolto alla sezione “Giochi e cosplayer” che ai fumetti – e che gli editori erano presenti in numero modesto.
Sul fenomeno “cosplayer” non ho ancora un’opinione ben definita in merito, e non volendo essere superficiale per adesso ci penso un altro po’; nel frattempo mostro un paio di foto che i protagonisti sono stati felici di farsi fare: esibizionismo e teatralità sono un tratto caratteristico di questi giovani che non conoscono il significato della parola timidezza (in questo li invidio molto). Nella terza foto mi sembra ci sia un gradino un più della classica interpretazione da cosplayer: qui c’è una versione alternativa (“sadomaso”) di Cappuccetto Rosso e il Lupo Cattivo.
Non volevo spendere troppi soldi in fumetti ma alla fine ho ceduto a più di una tentazione: tra le cose che ho acquistato vorrei segnalare il volume 2 e 3 delle avventure di “Steam Rail”, un personaggio nato sulle pagine de “Il Giornalino” grazie al talento di Paolo Zaniboni, figlio d’arte (il padre Sergio è una matita storica, soprattutto di “Diabolik”).
In “Steam Rail” il piccolo protagonista, con i suoi amici, vive avventure incredibili grazie a un trenino magico.
Per me comunque la cosa più bella è il segno molto grafico, elegante, sintetico e pulito: una gioia per gli occhi. I tre volumi non sono facili da trovare nelle librerie, in caso basta ordinarli (non sono economicissimi in rapporto alle pagine, ma è facile intuire che le tirature non siano alte).
Per caso a Cartoomics ho incontrato Federico Memola - lo sceneggiatore di Jonathan Steele e Rourke, tra le altre cose – che mi ha presentato il primo numero del suo nuovo personaggio “Harry Moon” (già apparso in albi di “presentazione”) edito da Planeta DeAgostini.
Già il numero zero prometteva bene – personaggi ben caratterizzati, dialoghi brillanti, un genere a metà tra fantascienza e spy story, ottimi disegni di Giacomo Pueroni . In questo numero 1 che apre la serie a cadenza bimestrale la storia si legge d’un fiato e presenta una cura sia grafica che di sceneggiatura rara nei “bonellidi”.
Se siete incuriositi qui è possibile trovare le prime diciotto tavole in anteprima, più o meno (non so bene quando uscirà in edicola l’albo).