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Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



martedì 30 marzo 2010

Una veloce “Cartoomics”

Col passare degli anni per me “Cartoomics” rappresenta più un modo per rincontrare amici e colleghi che non vedo da tempo che un’occasione per guardare mostre e comprare fumetti.
L’anno scorso poi mi è capitata la bolgia della fila in biglietteria e non avevo voglia quest’anno di affrontare la medesima situazione; invece all’ultimo minuto, sapendo delle presenza di una amica “romana” agli stand, ho deciso di passare velocemente la domenica del primo pomeriggio.

Buona parte della mia presenza alla fiera dunque l’ho passata a chiacchierare con l’amica (che non vedo spesso) e con qualche raro conoscente. Non ho modo quindi di esprimere giudizi sulla mostra mercato, nè di fare paragoni con le passate edizioni; mi è stato detto che di pubblico ce n’è stato abbastanza – forse più rivolto alla sezione “Giochi e cosplayer” che ai fumetti – e che gli editori erano presenti in numero modesto.

Sul fenomeno “cosplayer” non ho ancora un’opinione ben definita in merito, e non volendo essere superficiale per adesso ci penso un altro po’; nel frattempo mostro un paio di foto che i protagonisti sono stati felici di farsi fare: esibizionismo e teatralità sono un tratto caratteristico di questi giovani che non conoscono il significato della parola timidezza (in questo li invidio molto). Nella terza foto mi sembra ci sia un gradino un più della classica interpretazione da cosplayer: qui c’è una versione alternativa (“sadomaso”) di Cappuccetto Rosso e il Lupo Cattivo.

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Non volevo spendere troppi soldi in fumetti ma alla fine ho ceduto a più di una tentazione: tra le cose che ho acquistato vorrei segnalare il volume 2 e 3 delle avventure di “Steam Rail”, un personaggio Copertina Santapolentanato sulle pagine de “Il Giornalino” grazie al talento di Paolo Zaniboni, figlio d’arte (il padre Sergio è una matita storica, soprattutto di “Diabolik”).
In “Steam Rail” il piccolo protagonista, con i suoi amici, vive avventure incredibili grazie a un trenino magico.
Per me comunque la cosa più bella è il segno molto grafico, elegante, sintetico e pulito: una gioia per gli occhi. I tre volumi non sono facili da trovare nelle librerie, in caso basta ordinarli (non sono economicissimi in rapporto alle pagine, ma è facile intuire che le tirature non siano alte).

Per caso a Cartoomics ho incontrato Federico Memola - lo sceneggiatore di Jonathan Steele e Rourke, tra le altre cose – che mi ha presentato il primo numero del suo nuovo personaggio “Harry Moon” (già apparso in albi di “presentazione”) edito da Planeta DeAgostini.
HARRY_MOON_N_1_COVER_by_FedericoMemolaGià il numero zero prometteva bene – personaggi ben caratterizzati, dialoghi brillanti, un genere a metà tra fantascienza e spy story, ottimi disegni di Giacomo Pueroni . In questo numero 1 che apre la serie a cadenza bimestrale la storia si legge d’un fiato e presenta una cura sia grafica che di sceneggiatura rara nei “bonellidi”.
Se siete incuriositi qui è possibile trovare le prime diciotto tavole in anteprima, più o meno (non so bene quando uscirà in edicola l’albo).

mercoledì 24 marzo 2010

Varie – 7

Da lunedì 22 marzo è in edicola (assieme al Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport) la collana “Gli anni d’oro di Topolino” che conterrà il lavoro integrale del grande Floyd Gottfredson, dagli anni 30 agli anni 70. Per notizie più precise rimando al sito apposito del Corriere.
Ovunque nel web leggo commenti di appassionati entusiasti, dei quali solo una minima parte ammette che la colorazione (degli originali in bianco e nero, più un po’ di retini) è un piccolo dazio da pagare per avere finalmente la possibilità di leggere delle storie per la massima parte introvabili (o trovabili solo in mercatini o su eBay). Topolino
Molti di questi lettori sono giovani e non hanno mai letto le vecchie versioni; facile intuire che non possano avere sotto l’occhio il paragone tra il magnifico bianco e nero originale e la pur professionale colorazione moderna (non sono comunque in grado di giudicare nè questa nè la nuova traduzione dall’inglese). Altri invece pur dicendo che sarebbe stata meglio la ristampa in bianco e nero constatano che “meglio così che niente”, e che commercialmente la scelta oggi come oggi è obbligata verso il colore.
Sarà anche così, ma io le storie che ho letto da ragazzina, le storie affascinanti e misteriose con “l’Uomo Nuvola”, il “Gorilla Spettro”, “Macchia Nera”, ecc. in questa collana non le rivedrò più, se non in altra forma. Perchè quello che mi ha dato da pensare è che pochi abbiano messo in rilievo la diversità tra un fumetto pensato, disegnato, pubblicato in bianco e nero settant’anni fa e la sua copia colorata oggi. E non si tratta di “purismo”, di fisime da appassionati barbogi; io non sono neanche una fan in senso stretto, non so quasi nulla , in senso filologico, delle storie disneyane che ho letto negli anni. Quello che so è che “Il mistero dell’Uomo Nuvola” che ho sfogliato l’altro ieri non è lo stesso fumetto che ho letto tanti anni fa , e non perchè sia cambiata io - non solo almeno.
Luigi Siviero nel suo blog ha espresso le sue perplessità – che condivido; nel mio commento al suo post paragono la colorazione moderna dei fumetti (sugli originali in bianco e nero) alla colorazione che è stata fatta su alcuni film in bianco e nero degli anni venti e trenta – questa almeno è la mia sensazione in merito.
Dopodichè – che posso dire? – buona lettura a tutti i digiuni del Gottfredson degli anni d’oro…

A proposito di “bianco e nero” segnalo un sito ( Black and White Movies) dove si possono vedere online o scaricare dei vecchi film in bianco e nero (americani e in originale), tra cui potrete trovare anche film noti come “M – Il mostro di Düsseldorf” o “Frankenstein Junior”.

Continuando con il settore “video” segnalo una bizzarra possibilità data da Google Maps: viaggiare sul treno della famosa linea Transiberiana, da Mosca a Vladivostok.
Una videocamera è stata installata su uno dei vagoni e la ripresa è fissa sul paesaggio esterno: il treno parte e per ore attraversa le immense distese della Russia. Naturalmente ci sono dei tagli ma la quantità totale delle riprese ammonta a decine di ore. Mentre “guardiamo” fuori dal finestrino possiamo ascoltare un sottofondo sonoro a scelta: il rumore delle rotaie (bellissimo), musica da non so quale radio russa (pop direi), canzoni folcloristiche, e poi la lettura audio in russo di Guerra e Pace, “Le anime morte”, o un libro di Evgeny Petrov (non tradotto in Italia, credo).
Devo dire che la lingua russa è molto bella e musicale; la dizione è molto chiara ed adatta a chi sta studiando questa lingua.

domenica 21 marzo 2010

Tavole eliminate

Talvolta capita che esigenze di sceneggiatura prevedano il “taglio” di alcune tavole già realizzate.
Qui presento tre tavole di cui 2 totalmente inedite - una invece è stata parzialmente rimaneggiata nella versione finale.

Iniziamo dalle più “antiche”, due tavole di Gregory Hunter: la prima in origine era inserita esattamente dopo la pagina 15 del numero 10 di Gregory Hunter (“Trip”); la seconda è la versione originale della pagina 42 del Gregory numero 9 (“Rapimento su Cignus tre”). Infine una tavola eliminata dal primo numero de “La squadra fantasma” (Universo Alfa) dal titolo “Minaccia androide”; fa parte della scena inziale d’azione, quella in cui Legs Weaver irrompe nel grattacielo della Hatagi Corporation.

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giovedì 18 marzo 2010

Fumetti francesi nella mia libreria


Con la Francia ho un legame speciale - e non solo perchè è il bengodi del fumetto (almeno visto da qui): alle medie ebbi la fortuna (o sfortuna?) di studiare il francese, e contemporaneamente due miei zii pensarono bene di accasarsi con due simpatiche donne galliche .
Una parte dei miei parenti dunque risiede in Francia, e fin dall'adolescenza ho avuto la fortuna di poter andarci spesso - sia visitando cittadine dell'est del paese, sia Parigi e Tours.
Non ho fatto tanti acquisti di fumetti come avrei desiderato (a quei tempi non lavoravo), mentre negli ultimi anni per impossibilità varie sono tornata raramente a visitare il regno de la Bande Dessinée.
Devo dire che sono sempre stata attratta dal fumetto di fantascienza - più dal versante grafico/visivo che dalle storie vere e proprie. Appartengo alla generazione che è stata fulminata da "Star Wars" prima e da "Blade Runner" dopo; aggiungiamoci anche un po' di scorpacciate di "Star Trek" ed ecco spiegato il mio insano interesse per alieni, pianeti lontani ed astronavi.
Il fumetto francese tuttavia presenta una larga varietà di generi che avrei apprezzato troppo tardi; è solo da pochi anni che sono arrivate le traduzioni di Baru, Sfar, Dupuy-Berberian, Blutch, ecc.

Nella mia libreria quindi c'è una strana mistura di fumetto francese tradotto - tra il contemporaneo e il genere fantascientifico - e altre cose in lingua originale poco note in Italia e scoperte grazie ai suggerimenti di amici e colleghi "francesofoli".
Tra le cose recuperabili in italiano (a parte gli autori citati precedentemente) ci sono gli albi della serie di Aldebaran e Betelgeuse di Leo. Qui la fantascienza è poco avventurosa e molto "scientifica", e pur non essendo il segno di Leo particolarmente originale o talentuoso le storie alla fine sono coinvolgenti ed interessanti, specialmente per quanto riguarda la creazione "coerente" di mondi alieni: guardare ad esempio la cura con sui è stato costruito il sito di questa lunga saga (che è trovabile sia grazie all'Eura che ultimamente anche alla Planeta De Agostini).

Non tradotto in italiano e non fantascientifico è invece il personaggio di Jérôme K. Jérôme Bloche arrivato ormai all'albo n. 21 (di solito ne esce uno all'anno); i disegni sono di un bravissimo Dodier che dopo i primi 5 albi (ancora un po' acerbi e soprattutto debitori verso una certa classica scuola di disegno) trova un segno più personale e assolutamente piacevole, in linea con un realismo mitigato da un'espressività ricca di talento. Le storie sono scritte all'inizio da Makyo, poi subentra anche Dodier, e in qualche albo anche Le Tendre.

Della saga di Golden City sono stati tradotti in Italia i primi 5 volumi - mi risulta non più trovabili - editi da BD Edizioni. Come al solito segno pulito ( a opera di Nicolas Malfin), ottimo design tecnologico, accuratezza delle tavole; dell'intreccio ricordo poco, ma qui mi interessava l'ambientazione più che altro.
Lo sceneggiatore di queste storie, Daniel Pecquer, è lo stesso della saga di Arctica, non ancora tradotto in italiano. Il primo volume l'ho comprato alla Fnac di Milano quando ancora si potevano trovare sugli scaffali diversi albi originali di vario tipo. Ho tentato di ordinare i numeri 2 e 3 della saga (visto che risultavano in catalogo) ma sono mesi che aspetto e ritengo che l'ordinazione sia fallita (in passato mi era capitato di comprare qualche albo francese, con successo).
Anche in questo caso sono interessata al design della tecnologia e al disegno, che pur non essendo nulla di originale è però abbastanza accattivante (autore Bojan Kovacevic).

Se volessi navigare sui siti delle case editrici francesi probabilmente troverei tanti altri fumetti interessanti, e magari migliori - c'è una tale abbondanza da perderci la testa. Per fortuna non amo acquistare fumetti o libri via internet solo perchè ho l'ansia da "attesa del corriere"; non avendo portineria la mia paura è che non possa essere in casa al momento dell'arrivo dei pacchi, e non ho tempo nè voglia di stare dietro ad eventuali disguidi.
Comunque guardare le anteprime delle tavole dei fumetti francesi non costa nulla - in ogni sito che ho linkato se cercate bene c'è la possibilità di sfogliare qualche pagina dei vari albi.

martedì 16 marzo 2010

Di palo in frasca

Questo post potrebbe appartenere alla categoria “Varie”, solo che dentro ci metterò un po’ più di varietà del solito…

Ho recuperato prima del preventivato il pc portatile dove avevo la copia “annotata” del manuale di Manga Studio: spero tra una settimana di poter continuare a scrivere le ultime “mini lezioni”.
Il mio Acer era improvvisamente collassato settimana scorsa, lo schermo si era spento e non era servito neanche un riavvio; pensavo a qualcosa come rottura dell’hard disk o della scheda grafica.
L’assistenza invece mi aveva richiamato dopo pochi giorni riconsegnandomi il pc formattato (il tecnico aveva provveduto a salvarmi i dati della cartella Documenti, ma non delle altre – tipo Immagini o Video) . Pare che il guaio sia stato causato da un virus e da un misto esagerato di trojan; pur avendo un antivirus Avast! funzionante e aggiornato il fatto che non avessi provveduto a cancellare il McAfee preinstallato ha favorito un conflitto e quindi un malfunzionamento delle difese virali. Il tecnico mi consigliava la procedura esatta per la disinstallazione del McAfee (bisogna scaricare un tool apposito dal sito del produttore) e poi l’installazione di Avira Antivir (che a dire la verità uso con soddisfazione sul pc fisso, non so perchè abbia scelto l’Avast! per il portatile).
La cosa strana però è che l’assistenza di Unieuro (dove ho acquistato l’Acer) non mi ha fatto pagare nulla – se non sbaglio la garanzia copre i difetti di hardware, e l’essermi beccata un virus in teoria è colpa della mia negligenza: o no?
Altra cosa strana: in origine l’audio di questo portatile era estremamente basso come livello di volume; da quando è tornato dall’assistenza invece ha assunto una configurazione di volume accettabile.
Comunque d’ora in poi scansionerò il pc con l’antivirus con più frequenza, e ho aggiunto anche Spybot – Search & Destroy. Il problema di questi programmi free è che non hanno la protezione sulla posta – e infatti per adesso non ho configurato nessun programma sul pc per scaricarla. Se avessi l’assicurazione che Avira funziona bene anche in questo settore potrei prendere in considerazione l’idea di acquistare la versione Premium.

Da un po’ di tempo ho un Tumbrl ma devo dire che non ci posto granchè e non ho ancora capito bene che linea dargli; tuttavia lo sto usando per “collezionare” foto da altri Tumbrl che spesso sono affascinanti . Da poco sono diventata “follower” di un blog di geologia che posta foto spesso “aliene” e stupefacenti: qui ad esempio si vede un luogo che non è Pandora, ma quasi. L’altro giorno invece mi è capitato sottocchio questa foto che mi ha ricordato certi paesaggi alla Moebius; da un altro Tumbrl guarda caso mi è arrivata un’immagine della serie di Venezia Celeste – un Moebius alla massima potenza visiva…

Ah, e per finire le divagazioni: chi ha un blog e usa Windows forse si sarà accorto di un programma chiamato Windows Live Writer, o forse no (in certi pc non è preinstallato).
Io lo sto usando spesso per scrivere i post perchè ha delle funzionalità in più rispetto a Blogger ed è molto comodo da usare (e gratis) – prevede l’anteprima del post sul nostro blog, l’apertura dei link in nuove finestre, ecc., inoltre gestisce meglio il posizionamento delle immagini.

domenica 14 marzo 2010

Ancora add-on per Firefox

Split Browser a quanto pare è un componente aggiuntivo di Firefox abbastanza conosciuto dagli utenti più esperti; io lo scopro solo ora e lo consiglio per chi ha uno schermo abbastanza grande e ha l'abitudine di confrontare o passare spesso da una scheda del browser. Questo add-on permette la visione affiancata di tutte le schede aperte nelle maniere più varie: in orizzontale, verticale, a mosaico.
Nella Foto si nota la nuova voce ("Suddivisione") del menu in Firefox. Per tornare a una visione normale del browser bisogna cliccare alla voce "Raggruppa come schede tutti i riquadri".


Per chi ha necessità talvolta di prendere "appunti" al volo sul web ma non ha voglia di installare programmi troppo estesi o complicati (come il pur sempre consigliabile Evernote) esiste un add-on per Firefox che è capace di copiare più appunti alla volta e mantenerli a disposizione in un "Gestore" da cui in seguito, se vogliamo, esportarli in un file HTLM (da lì copiabili in word o altro), oppure in un file del programma (da reimportare in altro pc, ad esempio). Clippings non mantiene il link della fonte (come in altri programmi come Evernote appunto o un altro add-on come ScribFire - ne ho parlato qui) ma automaticamente dà un titolo al "pezzo" salvato e permette l'organizzazione in cartelle.


Infine una segnalazione per un servizio on line di condivisione, Board800: questa volta la cosa che si può condividere con gli amici o dei collaboratori è una lavagna (o un foglio virtuale) su cui è possibile disegnare e usare qualche semplice strumento grafico, in contemporanea oppure no (se non ho capito male). La cosa sembrerebbe avere degli scopi ludici, ma non è detto.

mercoledì 10 marzo 2010

Ancora sugli screencast (e sul Mac)

OT: non ho ancora terminato le mie mini lezioni di Manga Studio - pensavo ancora a dei post non più focalizzati su un argomento ma su tante piccole cose che nel frattempo ho annotato sul manuale. Purtroppo il pc portatile su cui facevo questo lavoro ha avuto un "infarto" e non lo vedrò per un po' (ultimamente con i pc non ho molta fortuna). Il manuale in pdf annotato era l'unica cosa che non avevo salvato. Se l'hard disk non è andato lo ritroverò tra qualche settimana, altrimenti mi toccherà risfogliare 400 pagine per "riannotare" di nuovo...

Mi accorgo di aver dimenticato qui di indicare ancora qualche utile programma per realizzare degli screencast, e di scrivere anche per gli utenti Mac.
Innanzitutto per entrambi è possibile la registrazione delle attività dello schermo utilizzando dei servizi on line, senza necessità di scaricare e installare dei programmi.
Esistono almeno un paio di buoni programmi on line (che ho provato) che sono adatti anche per registrazioni veloci - infatti come intuibile non esistono tantissime opzioni su cui operare, ma nello stesso tempo per chi non ha pretese particolari questa soluzione è ottima, anche per la semplicità d'uso.
Uno dei più famosi screencast on line è ScreenToaster: basta iscriversi e si ha anche la possibilità di uno spazio dove pubblicare e condividere i propri video, o lasciarli privati, o semplicemente di scaricarli in formato .mov o .swf. C'è la possibilità di editarli un minimo on line - aggiungere scritte, togliere l'audio, ecc.
Un altro programma simile è Screencast-O-Matic, di cui si possono vedere dei semplici tutorial video nella homepage, mentre per ScreenToaster esiste un elenco di F.A.Q. molto chiare, anche se in inglese.

Esiste anche un programma che realizza sia screenshots che screen recorder e che offre sempre uno spazio on line dove pubblicare (pubblicamente o privatamente) queste registrazioni - solo che si deve installare sui computer, sia Mac che Windows: Jing è un programma totalmente freeware per quanto riguarda gli screenshots (che si possono editare con aggiunte di scritte, frecce, ecc.), mentre per le registrazioni video si ha un limite di 5 minuti (limite che sparisce se si passa alla versione Pro che costa circa 15 dollari all'anno).

Passando ai programmi screen recorder veri e propri per Windows abbiamo CamStudio, che è un freeware molto usato e abbastanza completo - può salvare i file in formato AVI o .swf e ha anche l'highlight settabile per il cursore, oltre a tutte le varie opzioni presenti anche nei programmi di cui ho parlato nel mio post precedente sullo stesso argomento.


Invece se parliamo di programmi per Mac di freeware c'è solo Copernicus che però non registra l'audio, mentre esiste un programma molto bello e semplice da usare che si chiama Screenium che costa solo 30 euro ( si può scaricare la versione demo con registrazione limitata a 1 minuto qui); il programma è anche in italiano e presenta davvero tante opzioni - come ad esempio la cattura limitata a una precisa area intorno al cursore del mouse.
Screenium dunque non ha una funzione vera e propria di highlight del mouse (può servire per i tutorial) ma a questo programma (o a Copernicus) si può aggiungere l'uso del simpatico Omnidazzle, che tra le tante opzioni giocose per il mouse (onde sullo schermo, stelline a pioggia, sonar, ecc.) presenta le più utili funzioni di Zoom e di Flashlight (per scegliere tra le varie funzioni cliccare sull'icona sul dock col tasto destro).

domenica 7 marzo 2010

Sul fumetto orizzontale

Nel post precedente ho accennato al fatto che da tempo non realizzo più fumettini "sperimentali" (prossimamente posterò altri esempi provenienti dagli anni 80), però qualche mese fa ho iniziato a trastullarmi con un'idea - idea che partiva da un progetto di storia che mi trascino da anni, inutilmente.
Ecco, pensare porta via meno tempo che realizzare; di notte mi capita di lasciare andare via la mente verso direzioni imprevedibili, e qualche volta i miei fumetti (o meglio i miei progetti di fumetto) sono nati così, ai confini della coscienza.
Anni fa dunque ero arrivata anche alla fase di abbozzo scritto, appunti, bozzetti dei personaggi di questa fantomatica storia "aliena", il cui protagonista era un umano capitato incidentalmente su un pianeta molto lontano - una specie di punto di raccolta di profughi (involontari) alieni di varie razze. L'idea primitiva era solo una somma di immagini e situazioni, e una certa atmosfera; di lì a poco si sarebbe trasformata sempre di più, diventando qualcosa di ben diverso.Non sono brava a scrivere storie lunghe e complesse, non è il mio mestiere; oltretutto non avevo tempo per impegnarmi in qualcosa in cui credevo sempre meno.
Mesi fa è tornata un po' a tormentarmi quell'idea di un altro mondo, di solitudine, di diversità; e avevo bisogno di un altro modo di raccontare che mi stimolasse un po' - almeno nei miei pensieri notturni!
Non c'è quasi nulla più da inventare in tanti campi dell'espressione - tuttalpiù rimescolare e riaggiornare con talento, se lo si ha - e questo vale anche nel campo del fumetto. Quello che avevo pensato come forma un po' diversa di racconto nasceva comunque da un'esigenza espressiva, e non di sperimentazione: avevo immaginato che il mio protagonista vivesse a cavallo tra la Terra e il mondo alieno e che fossero visualizzati sincronicamente i due mondi, uno sopra l'altro su due strisce orizzontali e parallele. Avremmo visto il terrestre andare su e giù, e gli avvenimenti - personaggi terrestri e alieni - andare avanti, se era il caso.
Oggi qualcosa con una struttura simile l'ho letto su Animals n. 10 (adesso in edicola), la storia è del grande Bacilieri e la consiglio vivamente: lui racconta ben 5 storie simultaneamente che procedono su strisce orizzontali (e su più pagine) che però - come lui stesso suggerisce - possono avere punti di incrocio verticali.
Tentativi di riorganizzare il senso di lettura - o meglio, di offrirne di nuovi al lettore - di liberare le "gabbie" della narrazione fumettistica ce ne sono sempre stati, e di sicuro non ne conosco la gran parte ( giusto per memoria corta ricordo certe cose di Scott McCloud e di Chris Ware).
Io però pensavo anche che la mia supposta storia "aliena" sincronica dovesse essere letta sul web tramite quella che per me era l'unico modo di visualizzarla: su un sito a scorrimento orizzontale.
Quanti siti di questo genere conoscete? e che utilizzino lo scorrimento orizzontale specificamente per la narrazione visiva, per di più - che sarebbe più naturale che lo scroll verticale (di cui però Coreingrapho dà un'interpretazione del tutto creativa e originale)?
Una ricerca certo non approfondita mi ha fatto trovare solo questo interessante blog che segnala diversi siti a scorrimento orizzontale e che mette anche a disposizione per il download un template da usare per il proprio sito da "orizzontalizzare" (mi piacerebbe sapere se potrei usare questo template magari aprendo un altro blog di prova).
Nel mio caso una struttura narrativa di tal fatta finirebbe certamente per influenzare e condizionare la storia che vorrei narrare (che nella mia testa è ancora nebulosa e incerta); questa è una delle cose che mi intriga e che mi fa continuare a pensarci ogni tanto la notte - che di realizzarla adesso mi sembra davvero difficile...



venerdì 5 marzo 2010

Un fumetto dalle gambe corte


Negli anni ottanta disegnavo tantissimo, per mio diletto. E leggevo tanto, anche, libri e soprattutto fumetti : era l'epoca d'oro delle riviste-contenitore, ma soprattutto era l'epoca in cui si sperimentava sia col segno che con il modo di raccontare le storie.
Il fumetto francese mi piaceva moltissimo, diciamo la scuola "Métal Hurlant" con i suoi Moebius, Bilal, Loustal, ecc. In Italia c'era Frigidaire ed è inutile dire quanto fu rivoluzionaria quella rivista e gli autori che ci giravano attorno.
Tutta questa creatività mi stimolava a mille, pur non essendo io un'autrice - come scoprii più tardi (ma tanto non è che disegnassi fumetti per la pubblicazione, neanche ci pensavo). Esploravo, sperimentavo, mi divertivo.

Tra le tante cose buffe (e inutili) che ho prodotto in quel periodo ecco uscire da una delle mie cartellette questa tavola che è l'inizio di una storia che non voleva raccontare granchè, ma solo giocare con certi meccanismi narrativi: peccato che per fare del metafumetto bisogna comunque avere qualcosa da dire, o un'idea/non-idea da esprimere.
Credo di non essere andata più in là di un abbozzo della seconda tavola (che non ho), l'idea era quella di partire alla ventura senza nessuna sceneggiatura nè una vaga idea di dove andare: infatti la mia voglia si è esaurita presto. "E la donna?": ecco, probabilmente me lo domandai anch'io in quel momento, stroncando sul nascere questa storia evanescente.
A quell'epoca (1986) usavo tanto gli Stabilo; lo stile è uno strano mix di Pazienza, Loustal, e non so cos'altro.

martedì 2 marzo 2010

I misteri di Windows - 3

Una cosa che ha sempre funzionato male nel mio pc è la funzione "stand-by". "Male" forse non è la parola adatta, diciamo che il computer (dotato della versione XP di Windows) si riavvia quando vuole, senza criterio alcuno. Può farlo dopo 20 secondi che è stato messo in stand-by, così come dopo 20 minuti o altro.
Ho provato a chiudere programmi, a togliere la connessione internet, a settare bene le opzioni del risparmio energetico: niente. Stesso comportamento se uso la "sospensione" (che in XP non è neanche segnalata, e se una persona non si informa da sè non potrà mai sapere che cliccando sul tasto "maiuscolo" nella finestra di chiusura/riavvio/stand-by apparirà al posto di quest'ultima opzione la dicitura "sospensione").

Passiamo alla funzione "scollegamento in maniera corretta di una periferica USB": fino a un anno e mezzo fa il mio XP mi faceva apparire la classica icona sulla barra inferiore, da cui poi potevo scollegare in sicurezza le mie periferiche. Un bel giorno questa è sparita e non c'è stato verso di farla riapparire.
La mia soluzione ha aggirato il problema, stufa di perder tempo a capire cosa non andasse in questo benedetto sistema operativo: ho trovato un programmino che fa apparire l'icona delle periferiche inserite nel pc sul Desktop, dove poi col tasto destro posso scegliere la dicitura "Rimuovi". Il programma si chiama Desk Drive e funziona benissimo.

Ok, adesso un accenno a una caratteristica del mio MacBook Pro che non mi garbava molto (magari gli ultimi modelli non ce l'hanno più...): l'impossibilità di abbassare il volume del caratteristico suono di avvio di questo portatile, un po' imbarazzante se si è ad esempio in un luogo come una biblioteca (il suono è abbastanza squillante e non serve a nulla inserire le cuffie).
Ho trovato un magnifico programmino che permette di settare questa opzione: si chiama "Psst!".