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Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



lunedì 31 marzo 2014

Ricetta: i "pitoni" della mia mamma


Mia madre è un'ottima cuoca e sa fare cose ben più complesse di queste specie di panzerotti o calzoni, questa penso sia una ricetta alla portata di tutti (però abbiate pazienza perché ci vuole del tempo - motivo per cui io non li faccio mai, ad esempio), soprattutto è una cosa che a me piace molto.
Il termine "pitoni" credo sia limitato a Messina e provincia - io di ricette e di storia locale non ci capisco niente, non amo molto la cucina e mi risulta incomprensibile il successo e il proliferare in tv di trasmissioni a tema: mi accontento di mangiare i piatti che con tanto amore e bravura mia madre prepara ogni giorno (ma questo succede solo quando vado a trovarla 2-3 volte l'anno, che da più di 20 anni abito in una città lontana).

Ingredienti per 4/5 persone:

  • 1 kg di pasta di pane: o la comprate dal panettiere o la fate voi (in questo caso mia madre non ha avuto il tempo e quindi l'ha comprata già preparata)
  • insalata scarola riccia: da scegliere le parti più tenere e da lavare in anticipo facendola ben asciugare
  • pomodori a pezzetti: gli date "una sbollentata", togliete la buccia e i semi
  • acciughe sotto sale: le lavate, le pulite, le mettete a bagno in olio extra (da fare prima)
  • formaggio a scelta (tagliato a dadini): mozzarella per pizza, scamorza, provolone dolce, anche il Galbanino, quello che avete di adatto
  • pepe
  • olio d'oliva extra





A seconda dei gusti potete personalizzare gli ingredienti - ad esempio non mettere il pepe, o le acciughe, o aggiungere altro.
I pitoni possono essere cotti al forno o fritti in padella in olio abbondante (girarli più volte).
Le foto illustrano un po' il procedimento: mia madre ha diviso la pasta in 10 pallette, le ha ben lavorate e poi stese a formare degli ovali.
Prima vi appoggia il formaggio, il pomodoro, i pezzi di acciuga, l'insalata a formare un grosso mucchio; si aggiunge alla fine un goccio d'olio e il pepe.
Prima di chiudere il calzone umetta un dito nell'acqua e lo passa sui contorni della pasta, là dove bisogna "sigillarlo"; è bene appoggiare la mano sopra il calzone quando lo si chiude per non fare rimanere troppa aria dentro.
I pitoni sono molto buoni anche freddi o mangiati il giorno dopo.

giovedì 27 marzo 2014

Un po' di esperienza d'uso con il Nexus 7


Ho comprato un iPad 2 un paio d'anni fa, non ho mai avuto problemi, neanche dopo aver aggiornato a iOS7. Se all'epoca ci fosse stato il retina display non avrei mai pensato di prendere il Nexus, acquistato principalmente per la maggiore risoluzione del display: già senza aver fatto comparazioni con display di altri tablet mi ero accorta del fastidio che provavo nel leggere alcune riviste, con font di cui notavo la sgranatura. La mia vista col tempo non migliora, anzi, e data la mia abitudine a leggere articoli e ebook su schermo retroilluminato ho ritenuto fosse importante poter leggere nella maniera più comoda.
Altro criterio di scelta per un nuovo tablet è stata la leggerezza - ovvero anche la dimensione: non un 10 pollici ma un 7 (non molto comodo per PDF e riviste di fumetti - ma questi li riservo per l'iPad). Infine il prezzo: non potevo andare oltre un certo budget, per cui ho escluso l'iPad mini - senza tenere conto che ero curiosa di provare un tablet Android e verificare disponibilità di app (sia per fumetti che per altro).

Dopo aver letto varie recensioni mi sono decisa per il Nexus 7 di seconda generazione: schermo da 1200×1920 p, 323 ppi; 290 grammi di peso; fotocamera posteriore da 5 MP; video fino a 1080 p; un buon processore e una buona autonomia di batteria (almeno in teoria).

Ecco, la batteria: secondo me dura meno di quel che pubblicizzano - ma non ho fatto test scientifici quindi non posso che dire che è una constatazione soggettiva: un po' di Wifi, un po' di giochi, un po' di letture - e no, non mi dura 11 ore (senza usare mai il player video o quello musicale); a parità di tipologia d'uso il mio "vecchio" iPad dura di più. Senza contare il fatto che in stand by l'iPad perde un centesimo di batteria dopo giorni, mentre il Nexus lo fa in molto meno tempo e anche repentinamente a un certo punto (anche qui ho fatto ricerche e disattivato qualsiasi impostazione succhia-energia).

Ho provato a scaricare dei giochi che già avevo sull'iPad per vedere se c'erano differenze; prendiamo Ruzzle ad esempio: su iPad posso giocare offline, sul Nexus no, neanche con la versione a pagamento. 
Un altro gioco che ho scaricato in versione free, Asphalt 8: su iPad posso giocare offline, su Nexus no; ho anche dovuto disinstallare questo gioco dal Nexus perché mi teneva occupata la linea WiFi con un aggiornamento eterno (tempo previsto: diverse ore): solo recentemente ho trovato un'impostazione per disattivare l'aggiornamento automatico delle app - inutilmente cercavo sul Nexus, dovevo andare nelle impostazioni del Google Play.

Una cosa che mi sembra funzionare bene è il collegamento wifi: mi sembra reattivo e veloce nel trovare le reti e nel collegarsi, specie alle reti salvate; purtroppo per me che ho il Mac è impossibile utilizzare la "condivisione internet" - ho fatto anche una veloce ricerca su internet, sembra che la cosa sia dovuta a un qualche protocollo di non so cosa; insomma, per collegarmi a internet devo accendere il router (che non è una cosa immediata, a volte ci vuole qualche minuto).

La fluidità della navigazione su internet e all'interno delle app è simile a quella del mio vecchio iPad, anche se non proprio uguale (sull'iPad sembra sempre un pochino più fluida a mio parere) ; il problema sono proprio le app, che per Android sono di livello molto vario, e spesso anche app di primo piano hanno problemi di stabilità - cosa che le loro controparti per iPad non hanno (esempio l'app di Internazionale: in iPad nessun problema, sul Nexus dopo poco mi va in crash - a patto di spostare mooolto lentamente la pagina PDF del giornale).
Di app in iPad ne ho provate parecchie e il 99% hanno funzionato senza mai un problema; sul Nexus che uso da poco mi sono già imbattuta in diversi crash.

Le app che uso più spesso per leggere non hanno problemi, per fortuna: Pocket, Kindle, il mio aggregatore di feed - Feedly, e anche Bluefire Reader (che però con l'aumentare degli ebook caricati diventa sempre più lento ad aprirli - oltretutto non c'è la possibilità di creare cartelle). Nessun problema neanche con Menestrello che legge audiobook ed epub3.
Certo, se si cerca di leggere all'aria aperta è abbastanza inutile, specie se c'è il sole; probabilmente anche il mio iPad 2 è un po' più luminoso (almeno così ho letto in giro).

Per scrivere, ecco, non è molto comodo neanche per me che ho le dita piccole - è facile premere il tastino sbagliato; per scrivere testi brevi ci si adatta, per testi più lunghi meglio abbinare una tastierina esterna Bluetooth.
A proposito di bluetooth: di recente ho provato a trasferire delle foto da un Acer con Windows 8 al Nexus: tutto bene, riconoscimento immediato (lasciando perdere il fatto che per trovare il bluetooth in Windows 8 ho dovuto attivare la visualizzazione "classica"); peccato solo che ho dovuto "accettare" le foto una a una - nelle impostazioni del bluetooth del Nexus non ho trovato la possibilità di riceverle in batch.

I video mi sembra si vedano proprio bene, così come alcune cose in streaming - ad esempio le trasmissioni Rai.
Skype l'ho usata poche volte, la cosa più fastidiosa è che quando si esce dalla app in realtà questa rimane attiva e per terminarla del tutto bisogna andare nelle impostazioni delle app del Nexus.
Nel complesso luci e ombre per questo tablet - come per tutti gli aggeggi elettronici dipende dal tipo di uso che se ne fa.
Confesso ad esempio che fare foto o video con questo Nexus è abbastanza divertente e persino comodo, facile da maneggiare per la sua leggerezza, ci aggiungo l'ottima esperienza di lettura e il risultato finale per me è una promozione con voti più che buoni.

Ecco uno dei fumetti che sono abbastanza leggibili su un 7 pollici - "La profezia dell'armadillo" di Zerocalcare - Bao publishing [se leggete la tavola: ho la stessa mania di Zerocalcare per quanto riguarda il cibo con condiment




lunedì 24 marzo 2014

Cos'è il Boomstick Award?


Il blog de "Il tamburo riparato" (per essere precisi uno degli autori del blog, il buon Juhan) mi ha assegnato il premio Boomstick che è...copio e incollo di seguito:
Come si assegna il Boomstick? Non si assegna per meriti. I meriti non c’entrano, in queste storie. (cit.).
Si assegna per pretesti. O scuse, se preferite. In ciò essendo identico a tutti quei desolanti premi ufficiali che s’illudono di valere qualcosa.
 Il Boomstick Award possiede, quindi, il valore che voi attribuite a esso. Nulla di più, nulla di meno.
Per conferirlo, è assolutamente necessario seguire queste semplici e inviolabili regole:
1.  I premiati sono 7. Non uno di più, non uno di meno. Non sono previste menzioni d’onore.
2.  I post con cui viene presentato il premio non devono contenere giustificazioni di sorta da parte del premiante riservate agli esclusi a mo’ di consolazione
3.  I premi vanno motivati. Non occorre una tesi di laurea. È sufficiente addurre un pretesto.
4.  È vietato riscrivere le regole. Dovete limitarvi a copiarle, così come Egli (e per Egli intendo Hell) le ha concepite.

I sette blog che segnalo sono:

Storie di scienza: come molti autori de Il tamburo riparato penso che la scienza sia molto importante, così come la sua divulgazione (specialmente in un paese come il nostro).
Dietro al cibo:  ricette e consigli di un cuoco - non so come sono arrivata al blog, mi sembra ci siano ricette non troppo complicate (che poi a ben vedere non sono neanche una patita della cucina!).
Libri nei film: confesso che quando vedo dei libri nei film mi chiedo sempre perché quelli e non altri, se hanno un significato in rapporto alla storia e ai personaggi, e così via.
Quel che vale: del mio amico Mauro Rossi ho già parlato, ma adesso ha aperto un Tumbrl e credo sia più facile guardare i suoi bellissimi sketch di Roma.
Art details: su Tumbrl un altro bel blog di arte che però si concentra sui particolari dei dipinti - particolari che spesso guardiamo con troppa fretta.
Bycicle Mind: un blog che parla di tecnologia, computer, programmi, internet; bella grafica, scelta delle notizie sempre interessanti.
Il futuro è tornato: un blog sul genere fantascientifico che spazia tra libri, film, telefilm - davvero completo e ben fatto.

Infine: 
Costoro possono a loro volta assegnare il premio ad altri 7 blogger, ma non arrogarsi la paternità del banner e del premio, quella è di Hell e gradisce molto essere citato nell'articolo (come ho fatto io qui e il blog che mi ha premiato). 
L’assegnazione del premio deve rispettare le semplici regole sopra esposte.  

Grazie ancora a Juhan, spero che un giorno o l'altro smetterà di essere perseguitato dallo sguardo di Legs!

venerdì 21 marzo 2014

Ultime letture manga (ma voi cosa mi consigliate invece?)


Così come per i fumetti occidentali, anche nei manga mi piace spaziare di genere in genere, spesso lontani tra loro.  Più avanti alcune mie letture recenti, trovate più per caso che per altro, non ho molto tempo per scoprire manga nuovi.
Ultimamente mi piacerebbe leggere dei manga con protagonisti dei giovani, anche universitari, le commedie sono preferite perché mi piacerebbe distrarmi ogni tanto, magari anche divertirmi - preferirei ambientazioni contemporanee o comunque senza elementi fantasy e paranormali. Tempo fa mi ero lanciata nella lettura di Nana, che pure mi era piaciuto, ma ho dovuto abbandonare per sfinimento. Se avete suggerimenti fate pure - anche per cose "vecchie" da recuperare.



Io amo Urasawa da quando ho letto 20th Century Boys, Monster e Pluto: è un disegnatore (e autore) eccezionale, ma soprattutto sa narrare come pochi (visivamente parlando); è espressivo e preciso al tempo stesso, il suo stile è riconoscibile anche in uno dei suoi primi lavori - questo Yawara! che è uscito per la prima volta nel lontano 1989.
In Italia pare sia stato trasmesso diversi anni fa l'anime con il nome "Jenny la ragazza del Judo" (ma io ormai da tempo non guardavo la tv, e credo che comunque non avrei fatto caso a un cartone animato del genere - trovate alcune puntate qui su Youtube).
La storia è una classica commedia con la tipica ragazza che sogna una vita normale (persino limitata direi) ma che ha un talento eccezionale per il judo che diverse persone vogliono sfruttare, a partire dal nonno (il suo maestro, grande judoka da giovane), il classico nonnino terribile di molti manga e anime.  Innamoramenti incrociati e non ricambiati fanno da motore lungo tutto il manga, nemiche judoka terribili, personaggi estremi ma anche divertenti, scene sportive non so quanto accurate (non so nulla del judo) ma che sembrano davvero realistiche - insomma, un manga piacevole da seguire, divertente, ben disegnato.



Al contrario di Yawara! (che pare sia costituito da numerosi volumi) questo shojo non è molto lungo e termina con il volume 6. La protagonista è una ragazza, Mii, che conosce due giovani che lei immagina abbiano una relazione (i due sono di carattere e aspetto opposto, come nei classici manga "boy's love" che la stessa Mii ama leggere e anche scrivere su un suo blog); l'equivoco andrà avanti per un po', ma in realtà da subito va in secondo piano per lasciare spazio alle vicende scolastiche di Mii (che avrà anche i due come professori successivamente), all'amicizia contrastata che si sviluppa con l'ombroso Ookami e il più gentile Tora - il tutto con la presenza costante dell'attività culinaria di Mii e della nonna che gestiscono un ristorantino di cucina tipica giapponese.
Gli ingredienti non sono originalissimi, e lo stile del disegno è di livello medio per questo genere di manga, tuttavia si va avanti nella storia con piacere; trovo rilassante leggere ogni tanto degli shojo se sono ben scritti e se i personaggi riescono a uscire un pochino dai soliti schemi (qui trovate qualche tavola e delle immagini di questo manga).


Di Inio Asano ho letto What a Wonderful World!, Solanin, La fine del mondo e prima dell'alba, e il primo volume di Buonanotte, Punpun (il protagonista mi ha inquietato così tanto che ho smesso di leggerlo). Asano è un talento particolare, ho apprezzato alcune sue cose e meno altre, le sue storie sono generalmente cupe, lo stile grafico è cresciuto fino ad arrivare a dei livelli davvero buoni (la prima tavola che ho postato è un esempio tra tanti).
La ragazza in riva al mare è costituito da due volumi, i protagonisti assoluti sono due ragazzi delle medie, due adolescenti alla ricerca di affetto, di senso, di equilibrio nella loro vita, anche attraverso la loro relazione che si sviluppa su un piano apparentemente solo sessuale - un sesso a volte freddo, meccanico, osservato e commentato (scene descritte senza pudori ma anche non volgari). 
Il vuoto e l'anaffettività - o meglio il non avere la capacità di capire e riconoscere i propri sentimenti - sono le cose che colpiscono di più in questo manga, uno dei più tristi che mi sia capitato di leggere ultimamente.


L'ultima segnalazione non è per un manga ma per un fumetto francese che ai manga si rifà (per i contenuti) per prenderli anche un po' in giro - con ironia e amore, direi: "Last Man" vede la partecipazione del noto Bastien Vivès assieme a  Michaël Sanlaville e Balak. Il progetto è interessante anche se non mi ha entusiasmato, tuttavia prenderò anche il secondo volume (poi vedremo). Qui le prime tavole.

mercoledì 19 marzo 2014

Varie -61

Tema fumetto e dintorni:


Tema ebook:


Risorse su internet - sicurezza:


Varie: 



Animali:

domenica 16 marzo 2014

"Corpicino" di Tuono Pettinato [aggiornato]

C'era una volta... "Un bambino!" diranno i miei piccoli lettori... 
No! C'era una volta un caso di cronaca..."
Questa non è la storia del piccolo Marcellino Diotisalvi che viene trovato ucciso nel bosco,  questa è la storia dell'orrore quotidiano di una comunità che si nutre di quella morte e ne fa uno show perenne, l'occasione per mostrare se stessa e il vuoto in cui sembra vivere.
Tuono Pettinato con "Corpicino" crea un ibrido tra saggio e (finta)cronaca, le frasi di commento della "gente" che fanno da sottofondo continuo sono quelle che si sentono realmente in decine di servizi televisivi, talk show, vite in diretta - frasi che pagina dopo pagina risuonano sempre più inquietanti nella loro vacuità, nel loro orrore.Tutto l'albo è percorso in basso da una striscia di notizie come quelle che si vedono nei tg o nei programmi di news - notizie inventate nei particolari ma tristemente reali nella loro verosimiglianza: dopo un po' ci si rende conto che sono veramente queste le "notizie" che vengono date in pasto a un pubblico che si nutre di tutto e di nulla.


La pagina del fumetto è dunque uno schermo, tutto è filtrato dai media, tutti i personaggi parlano e agiscono in funzione dei media in cui sperano di apparire: tv, blog, meno la carta stampata, da cui infatti proviene l'unica persona che sembra realmente interessata al povero bambino ucciso - un incongruo giornalista che persegue "la verità".
Non mancano personaggi importanti (e indimenticabili) come il professor Renato Giraldi, un antropologo culturale che aiuta il giornalista idealista ad analizzare il comportamento della collettività di fronte all'omicidio del bambino, o come lo psicologo opinionista Adelmo Domenico Scannagatta - prototipo di tutti i fanfaroni che infestano le trasmissioni televisive a base di cronaca nera e tragedie varie.


Nell'ultima pagina del volume una sorpresa: in una tasca della pagina sono inserite tre carte con disegnati alcuni elementi e personaggi del fumetto: come si vede io ho trovato il serial killer "Il Mangusta" (con cui il giornalista avrà un colloquio interessante), la mazza da baseball, la "gelateria dell'orrore". Immagino che in altri volumi le carte cambino (che ce le ha può dirmi cosa ha trovato?).
Aggiornamento: bella intervista a Tuono Pettinato che parla diffusamente di "Corpicino"


Tutte le immagini ©Tuono Pettinato e GRRRzetic editore

lunedì 10 marzo 2014

Varie -60

Parco nuovo con annesso torrente/fogna!
Questo fine settimana a Milano c'è Cartoomics - per la precisione la fiera è a Rho, raggiungibile facilmente con la metropolitana; io non ci sarò, troverete però molti appuntamenti tra cui quello con Michele Medda e Michele Benevento (autori della nuova serie "Lukas") allo stand Bonelli sabato 15, e quello allo stand H42 con Comicout - ci troverete l'ultimo numero di Scuola di Fumetto.
A proposito di fumetto se siete iscritti a Facebook potete dare un'occhiata alle storie del giovane Andrea Dotta - qui il primo episodio di Johnny Dynamic, personaggio che si trova ai confini tra avventura spaziale e umorismo dai risvolti surreali.

Non so se ne ho parlato, sia Panini Comics che Star Comics hanno pubblicato in digitale e con Social DRM due loro albi, "A panda piace l'avventura" di Giacomo Bevilacqua e "Suore Ninja" di Davide La Rosa e Vanessa Cardinali (sia in formato epub che in formato mobi: qui e qui per il primo, qui e qui per il secondo).

Per gli amanti del Giappone e dei manga: pensateci bene prima di sognare di andare a disegnare aldilà dell'Oceano; qui il racconto di Davide Sarti (e il video - ma ne trovate altri se vi iscriverete al canale Youtube dell'autore).

Torna il Grande Diabolik disegnato da Giuseppe Palumbo - confesso che li prendo a scatola chiusa solo per lui (in questo caso la storia è di Tito Faraci).

Il corto animato premio Oscar "Mr Hublot" su Youtube (se non l'hanno tolto). L'hanno tolto. Consoliamoci con la sigla d'apertura dei Simpons rifatta da Sylvain Chomet (ricordate "Appuntamento a Belleville"?).

Da tempo volevo scrivere dei post sulle serie tv, che ho preso a seguire da un po' di tempo e che mi coinvolgono (se sono belle) ben più del cinema; alla fine non riesco a scrivere che delle cose al volo, allora ho pensato che il Tumbrl era la forma più efficace per pensieri non troppo strutturati.
Sotto il tag "Impressioni su serie tv" troverete tutti i miei interventi in merito.

Di musica ci capisco poco, di quella classica ancora meno; per caso domenica mattina ho ascoltato su Radio Tre Rai una puntata di "Lezioni di musica" - lezioni realizzate apposta per persone come me, credo; maestri di musica introducono concerti e pezzi musicali vari di grandi musicisti (Mozart, Strauss, Mahler, ecc.) spiegandone la struttura pezzo per pezzo, commentando con l'aiuto di un pianoforte, coinvolgendo davvero l'ascoltatore "ignorante". Si trova il podcast anche su iTunes.

Continua il racconto dello scrittore Daniele Gabrieli delle puntate di Masterpiece: qui l'ottava puntata (con la storia del suo provino fallito).

mercoledì 5 marzo 2014

Socializzare (con limiti e domande): Linkedin, Facebook - e anche Manga Studio!

Dopo una semplice ricerca sui gruppi di Facebook ho constatato che nessuno aveva ancora creato un gruppo in italiano che parlasse di Manga Studio; ho pensato che avere un punto di riferimento dove poter scambiare informazioni e "dritte" su questo programma fosse più semplice che scrivere in privato a qualche disegnatore nostro conoscente sperando che avesse la soluzione ai nostri piccoli problemi (funzioni che non si trovano, tool che non funzionano, dubbi su come realizzare alcune cose).
Il gruppo si chiama "Manga Studio Italia" e per adesso sono io l'unica amministratrice (mi piacerebbe essere affiancata da almeno un'altra persona, di mia conoscenza, per le volte in cui sarò assente a lungo dalla rete: nonostante il gruppo sia "aperto" - e forse proprio per questo - c'è sempre la possibilità che qualcuno posti cose non pertinenti o spam).
Anche l'immagine del gruppo è stata da me realizzata in fretta, se qualcuno ha idee migliori si può cambiare.
Divulgate la notizia a chi sapete interessato al disegno digitale, più si è nel gruppo più possibilità ci sono di scambiarci notizie utili e soluzioni ai tanti piccoli dubbi e problemi inerenti l'uso del programma (o anche alle differenze con Photoshop).

Sempre a proposito di Facebook mi capita (come a tutti credo) di ricevere molti inviti a cliccare su "mi piace" a pagine ed eventi di vario tipo. Spero non si offendi nessuno (anche conoscenti) se confesso che di solito non metto mai i "like" se sollecitata così a freddo, specialmente quando si tratta di cose che non ho il tempo di leggere o di valutare (ci sono delle eccezioni, molto rare, e spesso sono io che mi attivo nel mettere il "mi piace" - non perché invitata a farlo).
Mi chiedo anche a cosa serva avere un "mi piace" sulla propria pagina: si guadagnano soldi? Visibilità? E come? Quanto valore hanno dei "like" un po' estorti e messi senza alcun coinvolgimento?

Altra domanda inerente Linkedin: pochi anni fa non ricordo più chi mi invitò a iscrivermi a questo social "del lavoro e delle professioni" perchè "non si sa mai, prima o poi potrebbe servirti, intanto inizia a esserci".
Ok, mi sono iscritta pura sapendo che non avevo bisogno (per fortuna), perlomeno non a breve. Dopo un po' piano piano sono arrivate richieste di "entrare nella rete Linkedin" da varie persone, all'inizio conoscenti e colleghi; poi sono iniziati i colleghi sconosciuti, poi gli sconosciuti genericamente creativi. Fino a qui li ho accettati, mi sembrava avesse senso "essere in rete" con persone con cui più o meno, ipoteticamente, avrei potuto aver a che fare in un futuro da libera professionista (come si capisce dal termine non sono assunta a vita da nessuna parte).
Poi sono arrivate richieste di "collegamenti" da studenti, psicologi, manager di società web, ingegneri, PR, insegnanti, scrittori (o autonominatosi scrittori), creativi vari dediti ad attività che non mi garbavano: ne ho 34 in sospeso, non riesco a capire perché devo accettare.
Mi sembra di capire che più collegamenti si hanno più conta qualcosa al momento di cercare veramente lavoro su Linkedin - o no? Anche qui, che valore hanno collegamenti cercati un po' a caso, e accettati ancora più a caso? Boh.