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venerdì 25 novembre 2016

Qualche riflessione su un incontro (e vari link)

Il mio incontro a Bookcity è andato benino, non benissimo data la giornata piovosa e il luogo un po' difficile da raggiungere; non posso dire che ci fossero molte persone, gran parte delle quali interessate al tema per motivi di appartenenza (deduco).
Ascoltando le esperienze di Luca Enoch (autore di Sprayliz e creatore di Kate) e Antonio Serra (autore che ha voluto fortemente che Legs Weaver fosse lesbica) si è potuto capire quanti passi ancora si hanno da fare nel fumetto mainstream per quanto riguarda la rappresentazione di personaggi omosessuali - ad esempio il fatto che i pochi personaggi gay nei fumetti italiani da edicola siano quasi tutte donne non è un caso (compresa Kerry Kross di Max Bunker): si suppone che il lettore medio di fumetti popolari sopporti molto meno personaggi maschili (e io credo sia proprio così).
In questo articolo di Wally Rainbow (SDOGANAMENTO LESBICO...?) si fa tutto un ragionamento (e una critica) al fatto che si sia usata una forma verbale che suggerirebbe un ottimismo fuori luogo - non credo che nessuno nella comunità gay si ritenga soddisfatto di come si viene rappresentati nel fumetto, ma è anche vero che non ci si lamenta molto, anche perché le appassionate sono poche e mediamente sono abituate a raggiungere certi traguardi per gradi ("sì ma una volta non c'erano neppure Kate o Legs!"); o, più semplicemente, le più giovani leggono i manga dove i personaggi LGBT sono più rappresentati (anche se non si sa quanto in maniera realistica).
Nel mio commento all'articolo di Wally Rainbow e anche all'incontro ho espresso la mia opinione - e cioè che se da parte degli editori più grossi non c'è molta volontà di inserire personaggi omosessuali meno stereotipati è anche perché non vedo proteste o richieste reazioni in tal senso da parte dei lettori [correggo i termini anche perché interpretabili come auspicio di intervento nella volontà degli autori - cosa che è lontana dal mio pensiero: leggere il commento di Jazz nel pomeriggio], proteste (o richieste) reazioni che non dovrebbero provenire solo dalla minoranza della comunità gay  ma anche e soprattutto da quella etero che dovrebbe volere una rappresentazione più realistica della realtà odierna.
Per riassumere il concetto: mi sembra che a nessuno freghi niente se nei fumetti popolari italiani (e ripeto popolari, quelli che vanno in edicola) i personaggi LGBT sono rappresentati poco o male. Ed è un fattore culturale che riguarda la peculiarità del pubblico italiano - magari altrove non è così, e fare paragoni con l'estero va bene per misurare la nostra arretratezza, ma non è certo esclusiva degli editori o degli autori, ma di tutto un ambiente, compresi i lettori.


L'immagine qua sopra è l'originale della copertina (poi elaborata da ComicOut) del mio libro "Cronache dall'Ombra", era stata pubblicata sul mio Tumbrl Fumetti senza fine.

Qualche settimana fa sono stata intervistata alla radio da Eleonora Dall'Ovo della trasmissione "L'altro martedì" di Radio Popolare, ho parlato un po' del mio libro "Cronache dall'Ombra". Purtroppo a un certo punto mi sono davvero impappinata, comunque per chi fosse interessato qui c'è il podcast della trasmissione (dopo il minuto 37).

SEGNALAZIONI

29 commenti:

  1. Io aspetto ancora il primo personaggio Disney omosessuale. Secondo me la svolta sarà quella (ancora mi arrabbio da matti al pensiero di quelli che hanno criticato come a favore della transessualità "Zootropolis" -per il discorso della coniglietta per cui se ti impegni puoi essere chi vuoi- e come omosessuale l'ultimo "Kung Fu Panda" perché c'erano due padri, che fra l'altro non si sopportavano. Per prima cosa gli argomenti non erano nemmeno vagamente pertinenti, per seconda cosa: magari! Ma sono queste cose a far capire quanto sia davvero arretrato il pubblico italiano. In compenso "Maleficent", anche se implicitamente, è un sacco lesbico, ma nessuno ha detto niente XD).

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    1. In effetti questa paura di vedere dappertutto gay o transgender dice già molto. Maleficent non l'ho visto, ho letto qualche recensione dove si accennava la cosa - ma come ho scritto se sono donne le cose passano anche sotto silenzio, fossero stati uomini non credo.
      Tu sei la ragazza con cui ho scambiato 4 chiacchiere all'incontro, vero? (scusa ma non ricordo più il nome, devo sentirlo almeno 4/5 volte prima di memorizzarlo!)

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    2. E la motivazione antropologica del perché le donne omosessuali vadano meglio degli uomini è veramente frustrante: l'uomo è considerato ancora superiore, per cui una donna che vuole "elevarsi" "diventando uomo" è ben vista o almeno compresa, mentre il contrario è considerato aberrante.
      Sì sono io! Non ti preoccupare, anch'io mi dimentico sempre i nomi :D Sono Lorenza.

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    3. C'è anche l'altra spiegazione, quella che certi (molti?) uomini si divertono a vedere due donne interagire - diciamo così.

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    4. Adesso però anche molte ragazze si divertono a vedere due uomini interagire. Su quello la parità sta arrivando.

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    5. Insomma, non è un modo di vedere le cose speculare - non riesco a immaginare delle ragazze che al bar fantasticano sul sesso tra ragazzi o che si vedono i video porno a tema. Per quanto ci siano yaoi anche molto espliciti questi non sono lo specchio di una cultura di "sfruttamento" - immaginario o no - dei maschi. Dietro ci sono anche aspettative di relazione più profonda (dove il sesso è parte del sentimento) con i ragazzi, mentre l'immaginario maschile del sesso tra donne non ha dietro nulla se non l'eccitazione sessuale fine a se stessa.

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  2. Mi piacerebbe avere ancora l'età in cui potevo senza pormi problemi cavarmela con una battuta sul fatto che nei comics mainstream italiani - eccezion fatta per esempio per qualche Dyd e poco altro - raramente anche i maschi eterosessuali sono raccontati senza ricorrere a stereotipi, ma avrei molti + capelli grigi solo se la smettessi di stempiarmi e quindi devo trovare un modo meno superficiale per dire che credo esistano tanti lettori - a prescindere dall' orientamento sessuale - che gradirebbero trovare nei loro fumetti, anche quando non sono opere come il graphic novel di De Santis e Colaone del 2008 , in cui si raccontano le storie di etero e gay e lesbiche e tutto quello che possiamo, se dobbiamo, catalogare negli interstizi. Ho il sospetto che sia questo ripiegare sulle variaz del classico baybee non ti innamorare di me stasera perchè mi è stata servita una pessima mano sia la ragione x cui tanti lettori con molti meno capelli grigi di quelli che trapuntano il mio testone arrivati all'età x votare o poco + in là passano ad altri media, senza particolari rimpianti. Davvero un peccato.

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    1. Se ci allarghiamo sul perché in generale i lettori giovani diminuiscono il discorso si farebbe ancora più complesso - certo, in generale è perché non si riconoscono molto in quello che trovano in edicola, ma io voglio sperare che la presenza dei personaggi LGTB interessi tutti, e tutte le fasce d'età. E pur nella persistenza degli stereotipi - per tutti - si possa aspirare anche a quello, partire da là, e poi andare oltre. Perché comunque non è facile scrivere e disegnare non tenendo conto di modelli, semplificazioni, stereotipi (che pure esistono anche nella realtà). Ma qui appunto il discorso diventa troppo grande per me :)

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  3. non vedo proteste o richieste in tal senso dai lettori, proteste (o richieste) che non dovrebbero provenire solo dalla minoranza della comunità gay ma anche e soprattutto da quella etero che dovrebbe volere una rappresentazione più realistica della realtà odierna.

    Afferro il senso del discorso, che poi ha un colore particolare di verità venendo da chi i fumetti li fa. Tuttavia riflessioni di questo genere mi lasciano sempre molto più che perplesso: mai in vita mia mi è per un secondo venuto in mente di poter protestare presso un autore di qualsiasi cosa (fumetto, narrativa, pittura, musica…) perché costui o costei non fa le cose che piacciono a me o come piacciono a me. Mi limito a smettere di leggerlo o di ascoltarlo.

    Insomma, se io fossi un autore, il non ricevere richieste di fare questo o quello, e di farlo così e colà, mi sembrerebbe una bellissima cosa, un segno di rispetto.

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    1. Io non sto parlando di "fumetti d'autore", ma di fumetti popolari, seriali; di fumetto che per essere moderno dovrebbe in qualche misura rispecchiare la realtà, la modernità, anche in maniera problematica, eh (non sto chiedendo di fare "propaganda" o di rispettare le "quote"). Lettori che protestano perché un personaggio si comporta in maniera non conforme a quello che è o rappresenta ce ne sono, così come quelli che protestano perché in certe storie c'è ancora (che so) una rappresentazione da anni '50, o perché c'è la macchietta del messicano o di che so io. Penso che siano osservazioni (va bene, non chiamiamole proteste) che hanno una una ragione d'essere, non è che si sta chiedendo di scrivere una storia in cui ci sia questo o quello, ma solo una ragionevole rappresentazione di quello che c'è in giro oggi, nel mondo.
      Leggere storie in cui ad esempio vengono rappresentati solo personaggi bianchi (per dire) non ti sembrerebbe strano? Non ne parleresti nei forum, ai festival di fumetto, con le case editrici? Non te ne fregherebbe qualcosa?
      Certo, smettere di comprare un fumetto di nicchia magari avrebbe anche un certo peso, specie se altri la pensano come te, ma un fumetto popolare che ha tot vendite non può sapere che il 5% o il 10% di vendite in meno sono dovute a chi pensa che ci sono pochi omosessuali nelle sue storie (o che sono macchiette). Non si tratta (per dire) di far sapere a Lucas che Jar Jar Bing fa schifo (che per me se lo ha inventato e l'ha voluto inserire nella saga ne aveva tutti i diritti), ma di far sapere a tutti, alla società, che agli etero importa se gli omosessuali esistono nei fumetti oppure no. Una cosa è il rispetto verso gli autori, una cosa l'interesse per la nostra società, per i nostri simili, per chi si emoziona solo perché ha letto una storia dove c'è una lesbica.

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    2. Per essere sintetica: non è che voglio che la gente scriva agli autori di inventarsi personaggi gay, quello che vorrei è un segno di interesse verso questo argomento, un interesse verso il fatto che c'è una grande assenza nel fumetto da edicola (e in parte anche in quello d'autore). A me sembra non ci sia.

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. (Sono "Jazz nel pomeriggio", stavolta col mio nome)

    Sono sintetico a mia volta: capisco il tuo desiderio, è bello e generoso che tu chieda e rispetti il feedback dei tuoi lettori e trovo comprensibile desiderare da un fumetto di ambientazione contemporanea e realistica un rispetto dei tempi e della realtà; continuo a non capire, però, il lettore che protesti in questo senso, o faccia richieste. Ma semplicemente perché è un lettore diverso da me, che non potrei emozionarmi "solo" perché ho letto una storia dove c'è una lesbica, un appassionato di jazz, un ebreo o un diabetico. Probabilmente sbaglio io, ma mi sembra un modo di leggere così povero e rudimentale, anche per un fumetto popolare e seriale: il giudicare un'espressione artistica o artigianale sulla base dell'intenzione. Quando poi Tex (per dire) mettesse un personaggio gay per istruzione della casa editrice timorosa (giustamente) di perdere lettori, quei lettori si sentirebbero appagati del risultato? Mah.

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    1. Non sto dicendo che un fumetto ha più valore o no se ci sono personaggi gay, per carità. Proprio non riesco a spiegarmi. Un fumetto (specie se ha un certo spazio, tempo per raccontare storie e personaggi) ha un valore sociale e non solo artistico, come tutti i media tende a rispecchiare o deformare la realtà, ma è a questa che ci si riferisce. Il fatto che ci sia una sottorappresentazione di una tipologia di persone non ne inficia il valore artistico, ma secondo me è più povero.

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    2. NO, sono io confuso, devi scusarmi. Provo a spiegarmi meglio: per me lettore gay, l'inserimento in un fumetto di un personaggio gay avrebbe valore se rispondesse a un moto della sensibilità dell'autore, com'è nel caso tuo e di altri; se, cioè, fosse fatto con sensibilità e con sincerità. Se sapessi invece che è stato fatto in seguito a un'indagine di marketing, per paura di perdere copie, mi sentirei perfino insultato, a meno che non aderissi a quell'estetica, ehm, «brianzola» del pago, quindi pretendo.

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    3. Non so davvero dove hai potuto capire che io o altri debbano "pretendere" che un autore debba inserire a forza un personaggio che non "sente". Però stiamo parlando di fumetto seriale, di professionisti che non è che scrivano sempre quello che "sentono" o di personaggi con cui si trovano d'accordo. Spesso si scrive di ciò che si vede, e ciò che si vede non sempre è quello che piace a noi. Quello su cui io appunto la mia attenzione non è la volontà di autori ed editori, ma di quella del pubblico. Non che il pubblico debba pretendere, ma magari che esprima un sentire che dovrebbe essersi evoluto (abbiamo anche le unioni civili - si parlerà di questo? No? Perché? perché non sono "sentite"?).

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    4. Non so davvero dove hai potuto capire che io o altri debbano "pretendere" che un autore debba inserire a forza un personaggio che non "sente".
      Il tuo breve accenno a un 5 o 10 percento di copie in meno che un fumetto potrebbe vendere per mancata rappresentazione etc mi è parso sottintendere un certo potere "rivendicativo", per non dire ricattatorio, da parte dei lettori; forse ho capito male.

      Quello su cui io appunto la mia attenzione non è la volontà di autori ed editori, ma di quella del pubblico.

      Eh beh, come hai precisato tu, si tratta di fumetto popolare e seriale; aspirare a un pubblico più evoluto di quello che ha (e io non ho idea, sinceramente, di che pubblico abbia oggi) mi sembra un moto dell'animo nobile ma non realistico.

      Per il resto, che cosa vuoi che ti dica: l'idea di un'«agenda» della fruizione estetica, da parte di chi fa e di chi legge, mi è lontanissima, e così, mi riferisco a un tuo commento poco sopra, l'idea che l'empatia debba suscitarsi con l'evocazione del già noto, famigliare, quotidiano addirittura. Così la si suscita facilmente, poco ma sicuro; ma non si aiuterà mai l'auspicata evoluzione del sentire!

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    5. Mi rendo conto che ho tralignato e sono partito per la tangente: tu parlavi in particolare della rappresentazione nei fumetti di personaggi omosessuali

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    6. La rivoluzione del sentire avviene quando anche attorno a noi vediamo delle cose che prima pensavamo non esistere, o che fosse meglio non fossero visibili. Sapere che esistono delle persone, e che sono come noi, è il primo step per un cambiamento del sentire.

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    7. Io ne ho fatto un discorso di estetica della ricezione, saltando più o meno a pié pari il punto da cui partivi tu; e questo perché non ho effettivamente una sensibilità speciale sull'argomento della rappresentazione degli omosessuali nei fumetti o altrove.

      Insomma, in ultima analisi ha probabilmente ragione tu!

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    8. Colpo di scena! Ho visitato il tuo blog e sto ascoltando la musica che linki (grazie al suggerimento di Boris Battaglia), molto bella, non pensavo.

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    9. Càspita! È jazz di prima scelta :-D

      Salutami il Battaglia

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  6. Jazz non so perché hai eliminato il commento, mi interessa. Volevo solo dire che tu non ti devi emozionare se leggi una storia con personaggi gay solo perché compaiono, è ovvio. Non mi aspetto proteste (non intendevo lettere o messaggi incavolati sui social, ho corretto il post menzionandoti) solo una sana, empatica, voglia di leggere dei fumetti dove ogni tanto compaiono i propri amici, conoscenti, parenti gay (per dire). Quello che non vedo è l'interesse per questo argomento, e tu me lo confermi. Ne prendo atto.

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    1. E invece io mi emoziono un sacco ogni volta che compaiono gay, lesbiche, ma anche ebrei e altre minoranze.
      Sto vedendo Gaycation e mi trovo ad ogni puntata a piangere a fontana. E io non piango MAI guardando film e consimili.

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    2. "Jazz nel pomeriggio" e "Marco Bertoli" siamo la stessa persona… ho ripostato il medesimo commento perché quando discorro con chi usa il suo nome, uso il mio nome anch'io.

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  7. Io non voglio un feedback dai miei lettori, voglio un feedback da tutti, anche quelli che leggono Tex o Paperino. A me piace sapere che nella grande varietà del fumetto viene accolta anche una rappresentazione il più larga possibile del mondo, così com'è. Mi piacerebbe sapere se anche per gli altri è così, e se è così perché non viene notata la mancanza di persone con cui vivono accanto quotidianamente. Tutto qui.

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    1. Sì, io sono d'accordo con te, come spero di avere chiarito sopra.

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  8. Non sono d'accordo con te Patrizia quando dici che i lettori dovrebbero percepire nel fumetto "la mancanza di persone con cui vivono accanto quotidianamente": in molti casi il lettore non ha conoscenti omosessuali, o se vogliamo non è a conoscenza della loro omosessualità: il mondo del fumetto rispecchia esattamente il suo mondo.

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    1. Ok, capisco che in molti casi è così, ma in tanti altri no. Il "loro" mondo non è il mondo, e mi pare strano che non si sappia come si vive al di fuori del proprio paesino - ci sono serie tv, film, libri e altro dove i personaggi omosessuali vengono rappresentati in maniera di gran lunga maggiore rispetto al fumetto.

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Attraverso i commenti io vengo a sapere solo il nome che è stato indicato dal commentatore, nient’altro. Se qualcuno vuole che io tolga i propri commenti può scrivere a p.mandanici@gmail.com e provvederò alla loro eliminazione.