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Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



mercoledì 29 giugno 2011

Varie - 23

Argomento fumetti e illustrazioni:
giovedì 30 giugno ( h 18,30) alla libreria L’aventure di Roma Laura Scarpa presenterà il libro che raccoglie le illustrazioni del suo Tumbrl: quasi ogni giorno Laura ha schizzato velocemente ma con perizia sul suo taccuino di carta tutto ciò che l’ha colpita di quella mattina o del giorno avanti. La freschezza del segno, l’allenamento evidente sia della mano che della mente, la costanza dell’impegno - ecco, tutto ciò mi ha aiutato nel decidermi a fare qualcosa di simile ( e anche di diverso) con il mio blog “Segni della fumettista curiosa”.
Ai romani tra l’altro consiglio questa “gita” al centro di Roma (per chi abita nelle sue periferie o addirittura fuori andare “al centro” è un piccolo viaggio) anche per avere l’occasione di conoscere la “libreria dei fumetti francesi” (che poi ne vende anche di italiani, molto ben selezionati): sarà molto piacevole sfogliare volumi dei più vari, spesso del tutto sconosciuti a noi italiani.
Nell’occasione segnalo che in edicola c’è il numero estivo della rivista “Animals”, diretta dalla sopracitata Laura Scarpa, in cui si annunciano novità e non si nascondono le difficoltà del momento; aldilà dei gusti personali che possono farci piacere o non piacere taluni disegnatori (o scrittori) della rivista penso che il tentativo di resistere in edicola di questa rivista mensile (l’unica del genere) vada comunque apprezzato e, per chi se la sente, supportato.

Argomento ebook:
ne ho parlato l’ultima volta in occasione della “presentazione” del mio ebook reader, se non sbaglio. Dopo qualche mese direi che posso ritenermi soddisfatta dell’acquisto - peccato che abbia letto molto meno del previsto in questo periodo!, e non certo a causa del mio “allontanamento” dalla carta.
Tuttavia ho rilevato un problema non con l’aggeggio tecnologico, nè con gli ebook, ma con il programma che ho usato fino a pochi giorni fa per caricare i testi nel reader ( ed esportare le note segnate all’interno dei vari ebook verso il Mac): Reader Library, di cui avevo già sentito parlar male a causa dei problemi con la sincronizzazione automatica - problema che io avevo risolto disabilitandola e usando il drag and drop manuale.
Ebbene, tutto a un tratto questo programma all’avvio ha iniziato ad andare in crash, senza alcun motivo. Disinstallazione e reinstallazione non hanno funzionato. Sul forum di Simplicissimus un volenteroso mi ha suggerito di spostare file di preferenza .plist e anche altre cose, senza risultato. Un altro buon uomo del forum mi ha suggerito di creare un nuovo utente sul Mac attraverso cui accedere allo stesso programma per vedere se il problema fosse legato solo alla mia “utenza” originale, e in effetti è così: accedendo al mio Mac con altro account la Reader Library funziona e vede anche il mio Sony 350 quando lo collego.
Non so, questo mi sembra un mistero (e facendo diverse ricerche sul web non ho trovato un problema simile, neanche sul forum della Sony qualcuno ha saputo rispondere alle mie questioni).
Gli ebook possono essere facilmente inseriti all’interno dell’ebook reader con un copia e incolla, oppure usando Calibre; questi due sistemi però non permettono l’esportazione delle note in un formato leggibile - ecco perchè in quest’ultimo caso userò la mia seconda “personalità” creata sul Mac.

Argomento blog:
ricordate il problema di qualche tempo fa sulla piattaforma Blogger che aveva “perso” post e commenti? Poi pare che siano stati ripristinati gli uni e gli altri, ma non sempre credo (a me alcuni commenti di un post sono spariti e mai più riapparsi).
Per quanto riguarda i commenti io me li faccio recapitare via mail, quindi ne posseggo copia “salvata”, mentre per i post - be’, non avevo ancora attivato una funzione (che esiste in Blogger, ma immagino anche su altre piattaforme di blogging) che permette di farsi spedire al proprio indirizzo mail ogni nuovo post - arriva con immagini, link e tutto: molto comodo.

Argomento animali:
da qualche tempo sul canale digitale "Cielo" viene trasmesso un "tv show" in cui un "educatore/psicologo" dei cani mostra le sue tecniche riabilitative per animali problematici; il titolo è "Dog whisperer", e credo che prima sia già stato trasmesso su qualche canale Sky.
Io ho un po' una malattia verso qualsiasi trasmissione in cui ci siano dei cani (prossimamente affronterò la mia scimmia verso i filmati canini su Youtube), ma odio i film in cui i cani sono costretti a fare cose "umane" e non nella loro natura.
Questo tale Cesar Millan ("lo psicologo dei cani") all'inizio mi sembrava un semplice specialista del comportamento canino, un educatore di quelli che fanno i corsi ai padroni per istruirli su come trattare correttamente i cani. Apprezzavo il suo mettere l'accento sul fatto che non bisogna umanizzare i cani, proiettargli le nostre ansie, e che non possiamo permettere di farci comandare (ehm...io forse avrei avuto bisogno di corsi simili quando Milou era piccola). 
Poi in seguito ho iniziato a notare l'organizzazione della trasmissione, le cose che dice questo signore, la sua interpretazione della psiche dei cani e della loro indole; alcune cose mi sembravano coincidere con quello che ho letto in giro sui cani, altre meno. Fatto sta che nelle storie raccontate di riabilitazione le sue tecniche sembrano prodigiose, convertendo feroci o capricciosi cani in animali controllati e "normali" - mi domandavo quanto ci fosse di costruito, ma a guardar bene credo non moltissimo, poiché è difficile in alcuni casi far recitare al cane la parte dell'ossessivo o dell'aggressivo se non lo è già.
Ieri ho fatto un giro su internet alla ricerca di informazioni e sono venute fuori cose interessanti: Cesar Millan è arrivato negli Stati Uniti dal Messico, come tanti immigrati alla ricerca di fortuna. In non so quanti anni ha realizzato il sogno americano di costruire un business da zero sfruttando le sue capacità di relazionarsi con i cani: basta guardare il suo sito per capire che ha messo su un piccolo impero.
Qui in un inglese abbastanza comprensibile si racconta la sua storia ma anche le critiche che i suoi metodi attirano (questa forse è l'unica parte che non ho ben compreso); soprattutto si evince che la sua "missione" è di trasformare il mondo attraverso il cane, e questa missione la sta portando avanti con il supporto divino ("In any case, Millan is a man with a higher mission. “The goal that God and I have together,” he says, “is the whole world transformed through a dog.”)c'è da che rimanere un po' sospettosi...

venerdì 24 giugno 2011

Saper disegnare

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Approfitto dello scambio di opinioni tra me e l'Anonimo del post precedente per affrontare (non in maniera troppo approfondita, che ce ne sarebbe da dire) questo spinoso argomento: cosa si intende generalmente per  "saper disegnare"?

Anonimo nell'ultimo suo commento (qui) descriveva un libro e anche un corso di disegno di una accademica americana che in pochi giorni riesce e far passi da gigante a persone che, se non ho capito male, sanno a malapena tracciare dei segni su un foglio di carta - un corso accelerato contenente basi di anatomia, prospettiva, e non so cos'altro.
Non dubito che un efficace metodo di insegnamento possa far apprendere molte cose in poco tempo, specialmente se si parte da una base di quasi totale incultura da parte degli allievi (nel nostro caso incultura artistica). Ed è qui il punto: apprendere a disegnare oggetti riconoscibili, magari con una giusta ombreggiatura (o passabile), con un minimo di inserimento in un ambiente dotato di un qualche tipo di prospettiva è certamente un grande miglioramento per chi parte dagli scarabocchi, ma non vuol dire "imparare a disegnare" - non come lo si intende negli ambienti professionali o semiprofessionali che sono lo sbocco di quelli che vogliono disegnare per comunicare con un pubblico il più largo possibile, e non solo con parenti e amici.
Se invece "imparare a disegnare" lo si intende come diritto di qualsiasi persona, qualunque sia il suo grado di bravura, di poter migliorare il proprio modo di disegnare per se stesso, come hobby, allora bisogna fare una distinzione tra corsi per dilettanti e corsi professionali per chi intende dedicarsi con qualche motivo di base (tipo un minimo di talento) a una possibile carriera di illustratore o fumettista.
Tra le due categorie c'è una differenza anche di costanza, passione, disponibilità di tempo e di sacrifici.
Purtroppo se si ha una giovane età e poca esperienza spesso non si ha la percezione del proprio grado di bravura; si ha bisogno certamente di un giudizio esterno e competente, magari di diversi giudizi, e soprattutto bisogna avere la capacità di accogliere i consigli di chi ne sa più di noi, lasciando da parte la tentazione di sentirsi degli incompresi.
Se siamo bravi, bravini oppure ancora molto immaturi sono gli altri che ce lo devono dire, non noi.
E' davvero difficile giudicare se stessi, anche quando si arriva ad avere una certa esperienza: io stessa spesso non riesco a notare certi errori in  disegni e vignette se non dopo che il mio redattore magari me l'ha fatto notare - e non c'è mai stato una volta in cui non avesse ragione.

Io al contrario di tanti disegnatori (o aspiranti  disegnatori) che si affacciano con i loro primi lavori sul web - che già si ritengono bravi od ottimi fumettisti - ci ho messo anni e anni per ritenermi meritevole di pubblicazione; ancora quando già lavoravo in Bonelli (dopo aver pubblicato su Il Giornalino, Il Corrierino, L'Intrepido, e per la Star Comics) mi sembrava una cosa provvisoria, come se ogni albo pubblicato fosse un esame da superare con esito incerto: mica mi ritenevo all'altezza di tanti altri disegnatori - quasi tutti praticamente.
Non dico che sia giusto un atteggiamento simile: un po' di fiducia in se stessi bisogna averla, ma neanche ritenersi disegnatori già belli formati e "arrivati" fa molto bene (naturalmente mi riferisco sempre ai giovani e a quelli con pochissima o nulla esperienza nel mondo editoriale).
Non so se è una mia impressione, noto in giro molta presunzione, molta permalosità, poca voglia di conoscere come si fa a seguire certi percorsi artistici - tutti i disegnatori partono da basi insicure, grezze, incerte, ma la crescita è visibile, l'evoluzione nel segno e nel modo di disegnare è qualcosa che si acquista nel tempo, non da una settimana all'altra.
Inoltre ci sono alcuni possibili brutti sbocchi di tutte le nostre fatiche: spesso l'evoluzione e il miglioramento si bloccano, non vanno oltre un certo livello. Magari questo livello è più che bastevole per noi, il nostro divertimento, anche per l'esposizione magari sul nostro blog o sito - perché no?
Ma il livello professionale non arriva, è lontano; noi magari non ce ne accorgiamo, i nostri amici neanche; i disegni sembrano abbastanza carini, nessun errore pacchiano di prospettiva, nessun strafalcione nelle anatomie. Come mai gli editori ci snobbano?
E' una cosa molto difficile a spiegarsi, almeno per me; come capire quando si arriva a un buon livello? E qui parlo di fumetto "popolare", che è quello di cui ho esperienza "dal di dentro".
Non invidio gli insegnanti dei corsi di fumetto: cercare di insegnare a vedere e capire, prima ancora di disegnare, è la cosa più difficile; ci vuole molta cultura visiva e storica, bisogna aver letto tanto e di tutto.  Bisogna saper uscire fuori da se stessi.

Io dopo tanto tempo sono arrivata finalmente ad apprezzare davvero quello che sto disegnando adesso, frutto di compromessi, fatica, errori corretti, consigli ascoltati.
Il Nathan Never che qui posto (è un ritaglio da una vignetta più grande) mi piace molto, lo dico senza vergognarmene; ma prima di me che questo Nathan sia bello l'ha detto Antonio Serra, il mio caporedattore, persona che non ha paura di far ridisegnare intere tavole se queste non vanno bene.

giovedì 23 giugno 2011

Segnalare o non segnalare?

Il mio blog a oggi risulta "seguito" da 79 persone, più altre che immagino passino di qui trascinati da link, per caso, o semplicemente quando si ricordano e quando gli va di fare un giro, senza visite di routine.
I lettori aumentano, aumentano anche i fumettisti, o aspiranti fumettisti, che mi chiedono pareri, oppure mi domandano di segnalare il loro sito, il loro fumetto - cartaceo o più spesso digitale.
Quando si fa qualcosa di pubblico (e un blog come il mio lo è) dopo un po' di tempo ci si rende conto che le cose non sono così semplici come sembrano; l'interazione non è come quella reale ma si tratta pur sempre di relazionarsi con esseri umani, anche quando spuntano fuori i troll - casi clinici, ma pur sempre umani, no?
Tutto quello che si dice e si scrive ha una qualche forma di influenza su quello che ci sta attorno, nel bene e nel male. Cosciente di ciò ho sempre cercato di non essere superficiale nei miei giudizi, nei miei consigli, ma non è detto che ci sia sempre riuscita: cerco di fare del mio meglio.
Dopo tanti anni di lavoro in Bonelli faccio ancora fatica a capire che per taluni questo approdo mi qualifica in un certo modo - tipo "professionista affermata", o qualcosa del genere: per molti il mio parere su qualsiasi cosa assume (o potrebbe assumere) un certo valore, anche minimo.
Ora io detesto deludere le persone, meno che mai offenderle, ignorarle, o trattarle con superficialità. Spero che tutti quelli che si rivolgono a me non si aspettino qualcosa che non posso dare, o che dò solo quando me la sento: è vero che svolgo un lavoro "per il pubblico", e che sono pubblicamente qui sul web, ma non sono un guru né tantomeno un'agenzia di segnalazioni e recensioni di uscite fumettistiche (ci sono diversi siti seri che svolgono egregiamente questo lavoro).
Sono, come dice il titolo di questo blog, "una fumettista curiosa"; mi incuriosiscono tante cose, non tutto! Rispetto molto il lavoro altrui, la fatica fatta per realizzarlo, anche quando non coincide con i miei gusti, anche quando ritengo che la qualità sia bassa. Preferisco parlare di quello che mi è piaciuto o penso possa piacere ad altri, e tralascio di parlare di ciò che non mi piace o interessa: non sono una critica di fumetti, qui parlo sempre a livello di letture personali, senza alcun criterio di scelta che non sia quello mio, molto parziale.
Il web è stato (sarà?) uno straordinario palcoscenico "democratico" che permette a tutti di esporre le proprie opere, i propri pensieri; questo senza alcun filtro, senza il passaggio che nel mondo reale sarebbe attraverso un editore, un curatore, collaboratori vari che possano darci un parere qualificato. Gli amici, si sa, spesso sono troppo buoni con noi.
Mi sembra quindi che il pericolo di un affollamento  sul web di opere mediocri (se non peggio) sia reale;  mischiate ad esse certo ci sono tanti piccoli gioielli, sparsi qua e là, che non avrebbero potuto essere condivisi nel mondo di carta - non a livello planetario!
Non è mio compito (non ne ho il tempo né la voglia) di fare la cernita - secondo quali criteri poi?

Insomma, per concludere: a chi mi ha scritto in privato, soprattutto a chi mi ha scritto con buon senso dell'autopromozione: per curiosità appunto vado sempre a vedere i siti segnalati, ma non è detto che ne parli poi nel blog; i motivi possono essere i più vari, ma alla fine mi sento di poter dire che vorrei rimanere libera di fare di questo blog la mia nave che esplora il web, senza vincoli.
Disegno fumetti - non sono una critica, un'insegnante, un editore, un bollettino pubblicitario.
Capisco la voglia di disegnare, la passione, la volontà di giovani che si applicano su progetti, fumetti, strisce umoristiche o non, è una cosa encomiabile e bella; purtroppo però per motivi del tutto incomprensibili (be', forse non tanto) e misteriosi il talento è stato distribuito in giro in maniera molto limitata e a caso. Ci vuole un duro e lungo lavoro, continuo, l'esigenza di imparare da chi ne sa molto molto più di noi, e soprattutto tanta umiltà.
Con tutto quel che c'è in giro da leggere e con il poco tempo che ho devo per forza essere molto selettiva nelle  mie letture (correndo il rischio, lo so, di perdermi tante piacevoli sorprese): qui sul web come nel mondo tangibile.

A proposito di segnalazioni molto personali ricordo a chi fosse interessato l'altro mio blog "quotidiano", "Segni della fumettista curiosa".

domenica 19 giugno 2011

Braccio di Ferro e i giornalini dell'infanzia

Da ragazzina leggevo di tutto, qualsiasi cosa mi passasse tra le mani; il più delle volte erano fumetti di altri amici, fumetti usati, raramente nuovi comprati in edicola. Non ricordo quindi se giornaletti come Soldino, Tiramolla, Geppo, Braccio di Ferro e compagnia bella facessero parte delle mie letture ricorrenti o di quelle saltuarie, fatto sta che ricordo le belle sensazioni che mi hanno lasciato a quell'età ormai lontana.
Su Facebook esiste un gruppo (bisogna iscriversi però per darci un occhio) che si chiama "Quelli che vogliono di nuovo Braccio di Ferro in edicola", di cui fa parte anche un assiduo frequentatore di questo blog. Per farlo contento (spero) ho disegnato un mio personale omaggio al personaggio di Segar (che nelle storie originali degli anni '30 era alquanto diverso).
Per sapere qualcosa in più dei personaggi sopra citati rimando a un bellissimo post del Dr. Manhattan, rigoroso nei riferimenti storici così come esilarante nei suoi commenti.

mercoledì 15 giugno 2011

Mondo Mac (e un paio di programmi multipiattaforma)

Ormai è da un anno esatto che sto lavorando su un  Mac, un iMac da 21 pollici per la precisione.
Mi trovo bene, molto meglio che con Windows, ma non sono certo tutte rose e fiori. Di natura sono una persona pratica e poco incline alle mitizzazioni: uso le cose per quello che possono darmi in quel dato contesto, senza prevenzioni.
Per adesso nessun blocco di sistema (tranne un paio di volte per un cd credo non originale, e poi forse a causa di qualche gioco - niente di particolare), Manga Studio funziona molto bene, buona velocità con vari programmi aperti, nessuna perdita di tempo con aggiornamenti, riavvii e blocchi misteriosi. Certo, la Apple essendo meno diffusa a livello di sistema operativo per computer si avvale del vantaggio di essere meno presa di mira da virus e compagnia bella, è naturale (ma occhio che iniziano ad aumentare rischi anche per il Mac, meglio tenersi informati e comportarsi con accortezza, sempre).

Il mese scorso ho comprato della Ram per il mio iMac, che di suo ne aveva 4 Giga: adesso ci sono ben 12 Giga suddivisi in due slot, prima vuoti. Guardando i prezzi sul sito Apple pensavo di spendere un tot, invece nel negozio  Essedi in viale Coni Zugna (a Milano) ho scoperto che il prezzo della Ram è sceso di molto, e sospetto che lì vi facciano buoni prezzi, oltre al fatto che i gestori sembrano molto gentili e disponibili.
La Ram me la sono installata io, è abbastanza facile, basta essere precisi e saper applicare un po' di forza "misurata" (ai tempi del pc Windows  riuscivo ad installarmi schede grafiche e modem, ma non molto di più).
Adesso ho la tentazione di aggiornare il mio Snow Leopard per passare al nuovissimo Lion, tra poco in vendita; in giro potrete trovare molti articoli che ne riassumono le caratteristiche (alcune interessanti dal mio punto di vista), così come si potranno leggere i dubbi di chi mette in rilievo il fatto che per la prima volta non ci sarà vendita attraverso un supporto fisico, ma solo l'aggiornamento tramite download. Peraltro ho trovato anche articoli come questo che spiegano come masterizzarsi il file del sistema operativo per averlo sempre a disposizione in caso di formattazione dell'hard disk, o anche metodi alternativi.
Le mie remore quindi si limitano al timore che qualche programma già installato possa non funzionare con questo nuovo sistema operativo. Esiste questa possibilità? E se volessi tornare a usare Snow Leopard? Dovrei formattare e reinstallare tutto?

Adesso che le mie tavole sono costituite da fragilissimi pixel digitali pongo parecchia attenzione al salvataggio dei file: ho un hard disk esterno su cui salvo tutto il contenuto dell'hard disk tramite Time Machine (ne ho parlato qui), ma ne ho anche un altro che collego una volta la settimana e su cui salvo solo le cartelle più importanti, effettuando un backup incrementale con Carbon Copy Cloner.
Non basta: gli hard disk esterni possono rompersi, e comunque è comodo avere delle copie su dvd o cd; periodicamente masterizzo su questi supporti i miei documenti, tavole, foto, ecc., solo che per vari motivi non sono riuscita a tenere un criterio, un ordine che mi permettesse poi di cercare di cercare con facilità dei file precisi.
Per un po' di tempo ho provato dei programmi di catalogazione di dvd e cd, ma per Mac non ce ne sono tantissimi ( e quello più famoso mi è sembrato un po' caro, anche se recentemente mi sembra sia sceso di prezzo). Ho provato anche l'ottimo DiskLibrary, in vendita a quasi 24 €, con funzioni anche di ricerca per etichette e la possibilità di creare delle smart list; alla fine ho trovato in offerta DiskCatalogMaker (che ha meno funzioni di DiskLibrary) al prezzo di meno di 8 € (invece delle 24 di listino) e l'ho preso.
Dove ho trovato questa offerta? O meglio, come ho saputo che c'era per un periodo limitato questo sconto? La risposta è nel programma Store News, che presenta giornalmente un elenco di programmi di ogni tipo che siano momentaneamente scontati o addirittura gratis.

Programma non solo per Mac, molto utile: BorderMaker permette di ridurre, aggiungere testi, bordi, watermark a immagini anche in batch; su Geekissimo più notizie sul programma e da dove scaricarlo (c'è anche un video che ne illustra il funzionamento).
A proposito di operazioni in batch: Rename è un programma per Mac che permette la rinonima di più file con diverse opzioni - molto utile.
Altro programma cross-platform (quindi anche in versione Windows e Linux) è Pdfsam, serve per dividere, unire, estrarre singole pagine di un file pdf, anche ruotarle, comporle come si vuole.
Una volta aperto la prima volta il programma andare in "settings" e scegliere la lingua preferita per l'interfaccia. Io l'ho usato molto per scompaginare i miei numeri di Internazionale, estrarre le pagine che mi interessavano  ricomporrle in un'unico file da caricare sull'ebook reader; per comodità ho usato spesso l'opzione che permette la suddivisione automatica di tutte le pagine, rendendole singoli pdf.

lunedì 13 giugno 2011

Un nuovo blog della fumettista curiosa

"Segni della fumettista curiosa", molto banalmente. All'inizio avevo pensato di chiamarlo "Ogni giorno", ma mi sembrava suonasse male, con troppe "g" ed "n" forse.
Un altro blog? Ne avevo bisogno?
A dire la verità ho pensato se poter sfruttare quelli che già ho, ma per vari motivi non mi sembravano adatti per il tipo di cosa che ho in mente di fare: cioè una cosa a metà tra appunto veloce quotidiano, sia di parole che soprattutto di schizzi, disegni, esercizi, variazioni in tutta libertà, senza la serietà del blog principale (questo), ma con l'apporto, se ci sarà, dei miei lettori attraverso i commenti (su Tumbrl ad esempio non si può).
Vorrei superare la pigrizia, vorrei smuovere un po' la mano, farla divertire in modi diversi dal solito, impegnarla in maniera costante anche se non sempre disegnerò o scriverò cose del tutto sensate, soprattutto perché l'unica regola è la velocità d'esecuzione - un blog che dovrebbe andar bene solo per i fan più accaniti!
Ho ancora delle cose da sistemare nel layout di questo nuovo blog, ma intanto stamattina sono partita e come va va; il lavoro è ancora così presente nella mia mente che mi è venuto fuori un Sigmund, quello che sto disegnando nelle prime tavole della storia di Nathan Never (uscirà a metà 2012, scritta da Davide Rigamonti).
A proposito di questa storia anche se devo ancora prendere il ritmo giusto devo dire che sono partita col piede giusto, dopo la tavole a matita anche le inchiostrazioni vanno molto bene; sono molto contenta che Serra e Rigamonti siano soddisfatti di queste prime tavole (non posso farle vedere perché si vedono cose da "spoiler").
Sto anche usando un pochino un pennello nuovo, un po' pittorico, per aggiungere qua e là degli effetti nelle ombre: a me piace molto.

lunedì 6 giugno 2011

Fumetti...e ancora fumetti

In alto: Lorena coadiuvata dalla prole
Alla fine mi sono decisa e sono andata a Torino alla presentazione di "Oche" di Lorena Canottiere, ma di frequentatori del blog non ho visto nessuno (vero juhan e Luigi ? :)...). Certo, la giornata non era delle più invitanti, ha piovuto tutto il tempo della mia breve permanenza (arrivata il pomeriggio di venerdì e ripartita per Milano sabato mattina), tuttavia sono stata contentissima di rivedere una cara amica, il suo compagno e il figlioletto ormai cresciuto, più dei nonni simpaticissimi che mi aspettano a braccia aperte per un prossimo più lungo soggiorno - non li vedevo da qualche anno, accidenti.
Lorena ha fatto un sacco di bei disegni sulle copie di "Oche" che le si presentavano sotto mano - una lettrice fortunata  ha anche "vinto" una versione alternativa della copertina, davvero bella (non ho fatto a tempo a fargli una foto, purtroppo).
A casa di Lorena ho scoperto un volume simile a un mattoncino, spesso e non di grande formato: "Bludzee" di Lewis Trondheim, di cui mi sono istantaneamente innamorata dopo averlo sfogliato velocemente. Sul sito di Bludzee si possono trovare gratis in visione 30 strisce con protagonista il simpatico gatto nero, perdipiù tradotto in almeno 15 lingue (anche se non ci sono molti dialoghi); sottoscrivendo un abbonamento si possono poi ricevere le altre strisce di questo vulcanico autore, come app per iPhone/iPod oppure da visionare sul web (il costo è di 0,79€ per un mese di strisce, una al giorno).
Il volume che ho visto non so quali strisce contenesse, ma devo dire che il cartaceo è molto più bello della visione in digitale -  qui un video di presentazione. Trondheim è autore anche di alcuni corti d'animazione commissionati dalla poste francesi, da vedere.

Segnalazione fumettistica: per gli appassionati di Naoki Urasawa è in fumetteria il primo volume di "Billy Bat", storia scritta in coproduzione con Takashi Nagasaki (come in "Pluto"). La trama al solito si sviluppa già nel primo volume con elementi di suspence e colpi di scena, ma la cosa più interessante è che sembra che si parli di cosa sia la "copia"e l'ispirazione in campo creativo, e poi l'ambientazione: il Giappone post-guerra con ancora la presenza dell'occupante americano, un'epoca di cui non si legge molto in giro.

A ottobre 2009 a Milano ci fu Streep, una mostra con incontri fumettistici molto interessante, quest'anno c'è Streep 2, sempre all'Arci Bitte, sempre curata dal buon Paolo Interdonato, sul cui sito trovate gli approfondimenti sugli incontri di giugno 10-11-12. Ci sono autori come CavazzanoCorona, Faraci, Elfo, Guarnaccia, Cajelli, Barzi, ecc. Ricordare se non si ha la tessera Arci di prenotarla online sul sito almeno 24 ore prima di andarci.

mercoledì 1 giugno 2011

Varie - 22

Ho iniziato il mio prossimo lavoro, un albo di Nathan Never (il 252, in uscita  a metà 2012). Il bravissimo Davide Rigamonti, con cui non avevo mai lavorato in precedenza, mi ha già spedito 24 tavole: ne sono molto contenta.
Come prima cosa ho dovuto studiarmi un grosso macchinario che poi si vedrà molto all'interno della storia (non posso dire di più), e nonostante abbia fatto un po' di fatica a inventarmi qualcosa di bello alla fine Serra e Rigamonti mi hanno dato l'ok; ho anche iniziato a disegnare le prime 3 tavole a matita, e vanno bene anche quelle.

Ho già parlato diverse volte di podcast radio, la mia passione; adesso consiglio un programma per Mac che serve a scaricare e convertire in mp3 e in batch i file in Real Audio: utile per siti come la Rai che spesso usano questo formato. Io l'ho provato e funziona, consiglio la lettura di questo post de "I Maccanici" dove trovate tutti i link (e consiglio altresì quando si aggiunge un Url in radioPodder di selezionare la casella "Ad alta voce Rai (et similia)", poi aspettare qualche secondo che si avviino i download). Utile anche per chi non si vuole iscrivere a Podcast Hall per recuperare qualche classico in audiolibro.
A proposito di podcast da segnalare sempre sul sito Rai il ciclo di trasmissioni "Tre colori", ideate in occasione dell'anniversario dell'unità d'Italia. I file questa volta sono in mp3 e direttamente scaricabili, e i contenuti spaziano da episodi cardine della storia d'Italia a ritratti di personaggi importanti, ad analisi su fenomeni di costume e sociali. Li trovo ben fatti e anche con inserti sonori scelti ad hoc di qualità.

Link vari: grazie a una segnalazione di Lorenzo De Felici su Facebook scopro questo Tumbrl di foto di "celebrità", solo che sono personaggi di tipo diverso fotografati insieme nelle occasioni più varie; alcune foto presentano in effetti accostamenti bizzarri.
Per gli amanti del gotico o dei luoghi malinconici ecco un gruppo Flickr tutto dedicato a lapidi e cimiteri.
Infine Luigi Bicco come al solito ci fa conoscere artisti davvero originali: consiglio di vedere tutti i video, specialmente quello dove si vede come le 4 parti del disegno possano essere combinate in qualsiasi modo.

La foto qui postata si riferisce alla mia prima visione di una partita di pallavolo (femminile): prima finale scudetto tra Villa Cortese e Norda Foppapedretti, svoltasi al Forum di Assago.
Non capisco molto di pallavolo, ogni tanto mi è capitato di seguire qualche partita, sia di pallavolo maschile che femminile, ma senza interessarmene molto.
Come capita spesso a chi vede cose già viste in tv l'impressione è di vedere dei luoghi più piccoli di come ce li si aspettava - parlo del campo di pallavolo. Osservare le manifestazioni sportive dal vivo è sempre bello, si possono notare tantissime cose che la tv ovviamente non ci fa vedere. Il forum era quasi pieno, alla fine eravamo in più di 4700 persone, per la pallavolo un bel numero.
L'amica che mi ha invitato a questo evento tifa per la Foppa di Bergamo, per cui mi sono volentieri accodata a un tifo moderato per questa squadra; sia la Foppa che Villa Cortese danno alla nazionale molte giocatrici (un paio le conoscevo anche di fama), per cui lo spettacolo è stato veramente notevole, con diversi scambi lunghi e combattuti.
La pallavolo femminile secondo me è più godibile per un non esperto poiché la velocità del gioco è più "umana": mi sono divertita davvero molto. Dietro di me avevo la "curva" della Foppa costituita da un centinaio di persone che non hanno smesso di cantare cori neanche per un attimo (aiutati dal ritmo di rumorosi tamburi). Alla fine ha vinto la Foppa 3 a 1, ma nella seconda gara svoltasi ieri Villa Cortese ha pareggiato i conti vincendo 3 a 2 (così leggo sul sito della squadra).