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Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



mercoledì 10 maggio 2017

Si riparte

Da qualche giorno sono tornata a disegnare Nathan Never dopo diversi mesi di lavoro su un albo di una miniserie a colori di fantascienza (uscirà credo nel 2018). Abbandonata la strana esperienza di colorare e disegnare in un modo che credo rimarrà un unicum nella mia carriera di fumettista torno al bianco e nero a cui sono abituata - a retini, inchiostrazione digitale, realismo.
Come a ogni nuova partenza cerco di impostare il lavoro in maniera da aggiungere qualcosa di diverso - e si spera migliore - alla storia, aiutata in questo caso dalla possibilità di disegnare al vivo con una gabbia in generale più libera e dinamica. La prima ad essere curiosa dei risultati sono io stessa, per me ogni nuovo albo è un'avventura in parte sconosciuta (l'iter del lavoro invece dovrebbe essere lo stesso di altri lavori: matite su carta, importazione in Clip Studio Paint, avvio di un'azione che mi crea automaticamente i livelli che userò - segno vettoriale primo e secondo piano, neri su livello raster, tre livelli di retini di varia intensità, un livello "effetti", la squadratura).
L'albo di Nathan  invece che è uscito ad aprile da me disegnato lo potete trovare ancora fino al 17 maggio; qui sul sito della Bonelli sono stati riuniti i disegni di cui parlavo in questo post, se invece volete vederli in video potete andare qui sul mio canale Youtube (dove compare una tavola in più).


Di recente scrivo post solo per informare dei miei incontri pubblici o delle uscite di albi a fumetti, con l'aggiunta dei soliti link - consigli di lettura. In realtà ogni tanto mi viene voglia di scrivere due righe in più su qualche tema del momento, ma niente, ho accumulato così tanta roba che non riesco a fare ordine nei pensieri.
A ruota libera alcune cose che hanno colpito il mio interesse di recente:

  • Leggendo l'articolo di Attivissimo "L’MP3 compie 20 anni" mi sono ricordata che ho letto da poco l'estratto dell'ebook "Free: La fine dell'industria discografica. L'inizio del nuovo mondo musicale" di Stephen Witt; la descrizione della nascita dell'MP3 è davvero interessante, può darsi che mi comperò il libro completo.
  • Sempre nel blog di Attivissimo questo articolo mi ha inquietato un po' (pensando alle cose che si possono fare con questa tecnologia): "Voci simulate con Lyrebird"
  • Matteo B. Bianchi racconta la storia di Ben Watt  - l'uomo degli Everything but the girl - e della sua malattia molto particolare. Non ne sapevo nulla, ultimamente seguivo gli articoli di Tracey Thorn (molto interessanti) tradotti da Internazionale, non sapevo più nulla del loro gruppo dato che non seguo più la musica da tempo. Leggerò anche l'anteprima del libro di Watt, e spero venga tradotto quello della Thorne.
  • Dovrei parlare anche di qualche serie tv - ma niente, sarà per la prossima volta.
È uscito da poco il libro "Corto. Sulle rotte del disincanto prattiano" di Boris Battaglia, lo trovate anche in ebook, mentre qui potete leggere un estratto. Il 21 maggio al Salone del Libro di Torino potete ascoltare l'autore in un incontro con Tito Faraci e Giorgio Fontana.


Segnalo anche il nuovo numero di Scuola di Fumetto (106), al solito piena di cose interessanti (come lo speciale su Mercurio Loi, la nuova serie bonelliana). Qui potete leggere l'indice e vedere alcune pagine.

martedì 2 maggio 2017

Intervista a Fabio Folla (che realizza fumetti con Adobe Flash)

 A Cartoomics ho avuto modo di conoscere diverse persone (o incontrare dal vivo persone con cui  sono in contatto sui social), tra di esse anche disegnatori come Fabio Folla, che mi ha lasciato il suo albo "Chi è Gomez?" e che mi ha incuriosito per la tecnica usata: il vettoriale di Adobe Flash (adesso Adobe Animate CC).
Da curiosa che sono ho rispolverato la mia rubrica delle "interviste" e ho fatto diverse domande a Fabio, sia sul suo lavoro in generale sia su come usa Adobe Flash per disegnare (abbastanza inusuale tra i fumettisti, che usano generalmente Photoshop o Clip Studio Paint, o più raramente altri programmi).

"Chi è Gomez" 1 e 2  ©Fabio Folla

D: Qual'è stata la tua formazione artistica e creativa?

R: Il mio percorso creativo è passato si dalle influenze scolastiche ma anche dalle più diverse letture. Alla scuola (Liceo e Accademia) riconosco il fatto che mi abbiano aiutato a chiarirmi le idee su come vengono comunemente intese le diverse categorie dell’arte e alla fine la scoperta che quello che serve sta fuori dalla scuola. MA per saperlo devi studiare.
Leggendo liberamente invece, svincolato dagli obblighi di un programma da studiare ho capito cosa c’è di bello e profondo nel saper raccontare. Che a volte nelle invenzioni più pure c’è molta verità.
Che non è necessario leggere tutto ma è più avventuroso seguire un filone e un autore scoperto per caso nella miniera di storie che è una biblioteca.

 D: Hai frequentato l'Accademia di Brera, e poi?

 R: Dopo ho frequentato una anno della scuola del fumetto di Milano, intanto ho cominciato a lavorare al computer come grafico per una piccola agenzia.
Ho visto in questi anni evolversi software, strumenti e modi di fare. Al Mouse ho sostituito la penna ottica e al disegno a mano su carta si è aggiunto il mondo delle possibilità del disegno digitale e vettoriale.

D: Adesso quali strumenti e software usi per il disegno digitale? Tavoletta grafica, Cintiq? E perché?

R: Ora uso per comodità, visto che mi sposto spesso, tavoletta wacom e laptop. In studio ho la Cintiq e in treno il taccuino.  Ognuno di questi strumenti mi aiuta in modo diverso. Anche passando da matita a penna biro trovo delle differenze e liberandosi dall'ansia del controllo trovo ogni volta nuove soluzioni esaltando le caratteristiche del mezzo.

Una tavola da "Chi è Gomez?" realizzata con Adobe Flash

D: Non trovi che il disegno digitale possa limitare la creatività o impoverire il segno?

R: Penso che ogni nuovo strumento applicato alle arti possa solo arricchire un ventaglio sempre più ampio di possibilità. E’ questo che ho scritto nella mia tesi intitolata “Lo strumento digitale”.
Le mie competenze si sono ampliate con l’animazione digitale, la modellazione 3d e la programmazione che, sembrano solo, allontanarsi dal concetto di arte e creatività ma non è così.

D: Interessante che tu abbia scritto una tesi su questo tema, puoi dirci qualcosa di più? Su cosa hai basato le tue ricerche per la tesi?

R: Mi interessava indagare come l’avvento del digitale avesse impattato su ambienti molto lontani dal calcolo matematico e ho dovuto ribaltare quello che pensavo all'inizio. Nel computer in realtà i mondi scientifico ed umanistico trovano un punto di incontro evidente. La matematica è sempre stata vicina all’arte dai tempi della Sezione Aurea e anche prima. Dire che il digitale faccia male alla creatività sarebbe come dire che la chitarra elettrica ha distrutto la musica… andatelo a dire a Jimi Hendrix . E’ piuttosto un amplificatore e un agevolatore. Poi c’è il tema della scomparsa originale, ma qui si va nel filosofico. Tema che mi interessa comunque ma che ci vorrebbe molto tempo per sviluppare.

D: Cosa fai oltre al grafico e al disegnatore?

R: Ora, dopo più di 20 anni che lavoro con i computer per farci cose creative, mi è capitato di fare molte cose. Ho tenuto il corso di fumetto per la Varese corsi, ho collaborato (all'interno di una agenzia web milanese) alla realizzazione dei videogiochi della Kinder on line, ho insegnato Animazione digitale alla Scuola d’Arte Applicata del Castello Sforzesco, ho realizzato mini advert-game, ho creato personaggi e poi animati per siti internet, animazioni per spot e convegni, ultimamente App per smartphone e illustrazioni vettoriali per manifestazioni fieristiche.

D: Molto interessante, fai davvero tante cose! E il fumetto?

R: Sto lavorando anche ad un fumetto - “Chi è Gomez?” - in cui metto insieme un po' tutte le cose che ho imparato ed essendo il mio percorso stravagante, lo è anche il fumetto. Almeno spero. Si tratta di un fumetto dal finale aperto e disponibile ai suggerimenti del lettore. E su questo avrei tanto da dire.
Su questo personaggio, disegnato interamente in vettoriale (con Adobe Flash) convergono tutti i miei riferimenti, gusti e sperimentazioni. Il vettoriale mi da la possibilità di convertire velocemente un disegno e adattarlo ad essere animato. Ho realizzato 2 trailer ( https://www.youtube.com/watch?v=YzIWEO57uKU   e   https://www.youtube.com/watch?v=sbsCtbd12CU ) e sto lavorando ad una  App per Android in cui vorrei evolvere l’esperienza del fumetto.

Un disegno di Fabio Folla

D: Come mai hai scelto Adobe Flash per realizzare un fumetto?

R: I vantaggi specifici dello strumento che uso non sono solo quelli dell’estrema controllabilità dell’immagine dovuti alla precisione matematica del vettoriale, ma anche il fatto che sia molto duttile e dia una sensazione di estrema liquidità e libertà nel modo di fare. Non c’è un solo modo per ottenere una risultato e spesso ci si stupisce a vedere (e in questo mi ricorda tecniche come l’acquerello) come dall'interazione vengano fuori soluzioni inaspettate.

D: Tecnicamente come usi questo software?

R: Uso i livelli come in Photoshop, spesso i fotogrammi come pagine diverse della stessa storia, ho la possibilità di tracciare linee modulate e poi gestirle come vettori in modo molto sensibile e veloce.
Traccio ritaglio maschero e ritraccio in modo più raffinato fino ad arrivare al risultato senza perdere i precedenti passaggi.
E’ possibile vedere un poco di questo percorso sulla pagina Facebook di Gomez.

D: In cosa è diverso o migliore il vettoriale di Adobe Flash da quello di Clip Studio Paint?

R: Io parlerei di duttilità e familiarità, ovvero, così come non esiste un vestito che stia bene a tutti allo stesso modo non esiste il software perfetto per tutti. Per quanto mi riguarda Flash ha molte delle caratteristiche che mi interessano per tutte le cose che mi piace fare. Ci si può disegnare di getto, disegnare per vettori molto precisi, animare e programmare. Gestisce livelli, gradienti e testi in modo molto intuitivo e mi trovando a mio agio nell'ambiente di lavoro. E’ una cosa che va bene per me non so se è una cosa condivisibile.

D:  Da poco è uscito il secondo numero di “Chi è Gomez?” (qui l'anteprima): come intendi andare avanti e sviluppare questo fumetto?

R:
Quel che mi piacerebbe è riuscire a coinvolgere nella definizione di CHI E’ GOMEZ  tutti coloro che vogliano giocare e indagare insieme a me. Io non so chi sia Gomez come gli altri, ho dei sospetti, ma alla fine ci confronteremo e troveremo la soluzione.

Grazie molte a Fabio per l'intervista, aspetto con interesse l'app per Android!

Le gallery di Fabio Folla
https://www.facebook.com/FabioFollaArt/
https://it.pinterest.com/fabiofolla/illustrazioni/
www.folla.it