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Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



venerdì 30 dicembre 2011

Link di fine anno

Un augurio di buon anno a tutti condito da diversi link veloci, suggerimenti per letture e notizie varie.
  • Laura Scarpa parla di libri - di carta e digitali: qui.
  • Il Tumbrl di Archivio Caltari recupera una vecchia copertina del New Yorker di Chris Ware.
  • Anche a me dà fastidio il proliferare delle kappa e lo stupro dell'italiano: detto ciò, per un progetto tale a cosa servono le donazioni in denaro? Non ho capito bene forse...
  • Non può mancare la segnalazione di Masayume, qui ci parla di Brian Fisk e dei suoi fumetti animati ( e anche dei suoi giochi). 
  • Da Davide Barzi e Oskar l'omaggio ad Alan Moore, in inglese.
  • Io non l'ho mai visto, ma adesso lo si trova su Youtube, completo e gratis: Dellamorte Dellamore.
  • Dal blog "Ok, panico" apprendo l'esistenza dell'uomo spirografico (?): mah!
  • Queryonline indaga con metodi scientifici i cosiddetti "misteri", qui un articolo la cui lettura merita un minimo di pazienza, ma che chiarisce come sono stati preparati gli studi sull'astrologia.
  • Uno scultore di libri, qui.
  • Film di Charlie Chaplin on line gratis, qui; ci sono anche cose viste raramente in televisione.
  • I vari adattamenti animati di Tintin prima del film di Spielberg, qui.
  • Repubblica ed Espresso hanno varato una collana di libri classici (l'ennesima!); esiste anche un'app per iPad per cui potrete scaricare gratis i 15 libri. Attenzione, non sono possibili annotazioni e segnalibri, inoltre sono state tagliate le introduzioni così come le informazioni sulla traduzione.
  • Il buon Castellazzi è andato a scovare le "ray gun" che ho disegnato qua e là, riesumando anche vecchi e un po' carenti disegni - ray gun tra l'altro fin troppo giocattolose per un Nathan Never realistico...

giovedì 22 dicembre 2011

Auguri! - e poi link a tema fumetto

Auguri di buone feste a tutti, rilassatevi se potete - ho idea ci aspetti un 2012 molto impegnativo.
A gennaio io terminerò la storia di Nathan Never che uscirà a maggio (mi mancano 11 tavole), ma ho ancora tante cosine da sistemare su queste tavole che a riguardarle a mente fredda mi piacciono molto meno di qualche mese fa: pazienza, quando si è  alla ricerca di un tipo di disegno che non rispecchia del tutto lo stile personale è normale incontrare vicoli ciechi e ostacoli - è una sfida continua, miglioro da una parte ma vedo che rimango al palo dall'altra.
Quello che posso dire è che Antonio Serra sta facendo un lavoro gigantesco sia motivazionale che artistico nei confronti dei disegnatori (tra loro molto diversi), cercando sempre di trovare all'interno del personale modo di disegnare di ognuno quelle caratteristiche che possono essere sviluppate ed essere adattate alla visione generale di questo Nathan "post-guerra dei mondi" del 2012.
Non posso dire nulla intorno alle storie (che neanche ho letto) ma le tavole che ho intravisto degli altri miei colleghi sono davvero belle, in particolare Sergio Giardo ha fatto un lavoro mostruoso, sia nei disegni che nel design - i risultati potrete vederli tra qualche mese.

Intanto...mentre Laura Scarpa sul suo Tumbrl ha reinterpretato il tema del Calendario dell'Avvento, Paolo Interdonato durante questo periodo festivo ci segnala un fumetto al giorno.
Io nei miei consigli sono meno raffinata di Paolo, segnalo ancora una volta il manga di Real di cui è uscito il decimo volume: per chi volesse fare un bel regalo (in ritardo) consiglio di procurarsi tutta la serie o quello che si trova (i primi volumi sembrano esauriti, ma li stanno ristampando).
Nel decimo volume c'è una scena bellissima che mi ha fatto commuovere, ancora: Takahashi (bloccato in carrozzina da un incidente) sta percorrendo molto lentamente la sua riabilitazione, soprattutto inizia finalmente a sentire il richiamo del basket...Basta, se siete interessati comprate il capolavoro di Inoue, altrimenti niente, magari vi interessa più il mondo Marvel, in cui a dire la verità faccio sempre più fatica a districarmi tra serie e miniserie, e io che solo saltuariamente cerco qualche piccola perla (soprattutto per ciò che riguarda i disegnatori) magari mi faccio sfuggire qualcosa di interessante (o magari no).
Sfogliando questo e quello mi sono capitati sotto mano tre numeri di Ultimate X-men ("Ultimate X: le origini") scritti da Jeph Loeb e disegnati da Art Adams, disegnatore bravissimo quanto lento. La prima puntata (di tre) mi è piaciuta perché il punto di vista è esterno, e il risultato e che alla fine è quasi commovente - senza parlare dei disegni spettacolari. Qualche tavola e cover la si può vedere qui (cliccando sulle immagini) e qui.
Ho molto amato il personaggio di Tom Strong, uno dei personaggi del progetto America's Best Comics di Alan Moore, ormai risalente a diversi anni fa; adesso è uscito un volume ("Tom Strong e i robot della morte") le cui storie sono scritte da Peter Hogan e illustrate dal creatore grafico originale Chris Sprouse. Il risultato nel complesso non è male, ma niente a che vedere con le vecchie storie di Moore; mi è venuta voglia di rileggere quegli albi!
Non so se avevo segnalato lo strano manga di Kengo Hanazawa (la ricerca di Blogger mi dice di no, ma credo si sbagli), ad ogni modo: "I am a hero" (3 volumi fino ad adesso) parte come un fumetto quasi realistico che ha per protagonista un mangaka di belle speranze che lavora come assistente in uno studio. Hideo Suzuki però è pieno di complessi, dubbi, paranoie. Quando nella storia iniziano a succedere cose molto strane (non voglio rovinare la sorpresa per chi volesse leggerla) il dubbio che siano deliri personali è lecito, anche perché le reazioni delle persone (per quanto particolari come i giapponesi) sembrano un po' assurde. Alla fine credo sia un manga horror, e il plot è visto e rivisto: eppure Hanazawa ha saputo metterci del suo, in più è anche molto bravo a disegnare, per cui...

L'angolo digitale: segnalo l'arrivo in ebook di Diabolik con il numero 1 (strastampato in tutte le salse, credo); il formato è l'epub, e data la natura peculiare dell'albo diaboliko è uno dei pochi fumetti leggibili anche su e-reader di non grande formato (e in bianco e nero).
La Becco Giallo arriva in ebook (ma in formato pdf) grazie alla collaborazione tra L'Unità e ReadMeLibri: dal 24 dicembre inizieranno ad uscire 7 volumi a fumetti, il primo è quello su Gramsci.

venerdì 16 dicembre 2011

Libri e social network


I libri sono la mia grande passione assieme a quella per il fumetto; sono quel tipo di persona che non riesce a star buona a far niente senza poter leggere qualcosa (anche le scritte sulle scatole dei cereali, come Charlie Brown - a proposito chi mi sa recuperare la striscia in questione?).
Col tempo le mie preferenze sono un po' cambiate, e anche la quantità di libri che riesco a leggere; adesso leggo poca narrativa e molta saggistica, al contrario di quando ero giovane ed ero riuscita a leggere tanti classici.
La maggior parte dei libri che ho letto nella vita non sono più con me, per problemi di spazio e traslochi, inoltre in gioventù ho fatto un uso intensivo delle biblioteche: non ho quindi una lista completa dei libri che ho letto, mi avrebbe fatto piacere averla, ma a quei tempi non badavo a queste cose.
Da qualche anno  sono iscritta al sito aNobii, che è una cosa a metà tra una libreria virtuale e un social network librario. Chi vuole può anche mettere come "privati" tutti i suoi libri, o solo alcuni, e utilizzare aNobii solo come database personale; i più però lo usano per discutere di libri nei gruppi di discussione, per vedere cosa hanno comprato i loro "amici" o "vicini", per leggere recensioni e commentarle, oppure per dare consigli.
ANobii nonostante il suo successo presenta qua e là qualche bug, e anche alcune mancanze ampiamente discusse nei forum al suo interno; io da parte mia lamento un ritardo per quanto riguarda la catalogazione degli ebook, con alcune eccezioni (vedi più avanti).

Il grande concorrente di aNobii (per adesso) è Goodreads, che però si appoggia prevalentemente al catalogo di Amazon e si rivolge ad utenti per la maggior parte di lingua inglese.
All'apparenza la struttura è simile a quella di aNobii, l'interfaccia però qui è più raffinata (anche se essendo io un po' "cecata" apprezzo di più la grandezza e la vivacità del layout anobiano), vi è uno spazio per gli autori (inglesi, con interviste, presentazioni, ecc. ), consigli di letture basati sulle nostre letture, affinabili e personalizzabili, spazi riservati al divertimento del lettore, con quiz, concorsi per vincere libri appena usciti (riservato ai lettori di US, GB e CA); c'è anche una sezione per le citazioni, con quelle più votate, quelle dei "nostri" autori, ecc.: tutto sembra pensato per un maggiore coinvolgimento del lettore - specialmente il lettore forte, direi.
Nell'importazione in batch dei libri (basta un foglio in CSV) non tutti i libri italiani vengono trovati (le percentuali variano da iscritto a iscritto, io ad esempio come prova ho caricato 200 libri e ne sono stati catalogati 184 (il numero 193 che appare adesso è dovuto alle mia aggiunte fatte dall'interno di Goodreads); leggo però sui forum che anche in Goodreads ci sono dei bug e non è detto che il numero indicato sia quello giusto.
L'ebook di "Hyperion" che ho acquistato sul sito Fanucci in Amazon non c'è come ebook (come cartaceo sì), e infatti Goodreads non l'ha trovato, al contrario di aNobii (mentre non ha trovato sempre di Fanucci "La città e la città" di Mieville). Il libro cartaceo che sto leggendo di Pievani, "La vita inaspettata", su Goodreads non c'è, in aNobii sì. Insomma, per adesso evidentemente su aNobii ci sono più probabilità che il nostro libro in lingua italiana venga catalogato (e se non lo è per le uscite recenti basta aspettare qualche giorno), è logico visto che aNobii è ben integrato in Italia e Goodreads invece è evidentemente rivolto al bacino di utenza inglese.

Da poco è arrivato sul web un nuovo social network librario che sembra voler attirare i lettori abituati ad usare i vari Facebook e Twitter: Zazie è un prodotto tutto italiano, dalla grafica fresca e semplice, ancora da migliorare per vari aspetti (ma ha aperto solo da pochi giorni!), e che ha come principale novità l'uso delle icone per segnalare il "mood" che ispira quel tale libro, e il "ComeDoveQuando" leggerlo. Anche qui si possono seguire le letture degli "amici", scoprirne di nuovi, ecc. Solo il tempo dirà se questo sito rivolto forse ai più giovani avrà successo: avendo io una certa età non sono ad esempio granché interessata a catalogare i libri che leggo attraverso queste modalità (per me un libro è leggibile ovunque e in qualsiasi modo e località), immagino però che chi ha un atteggiamento più giocoso del mio potrebbe essere interessato a Zazie.

Gli appassionati della lettura spesso hanno un rapporto viscerale con il libro: la sintonia con quello che leggono talvolta sfocia in sottolineature e brani copiati. Io non ho mai avuto questa abitudine finché ho iniziato a  leggere libri di saggistica, le mie sottolineature (o meglio, semplici indicazioni a matita a lato del testo) avevano come scopo l'individuazione di brani cardine, frasi che riassumessero i punti salienti del libro. Questa abitudine può rimanere solitaria ed essere utile solo per noi, oppure può essere condivisa con gli amici, genericamente con chi pensiamo possa essere interessato o voglia commentare questi brani significativi (o considerati tali).
Sia aNobii che Goodreads hanno nelle schede personali del libro lo spazio per le note da aggiungere - commenti, o anche citazioni di brani: in aNobii nella scheda personale del libro c'è  un apposito box che si chiama "Note a margine"; queste ultime vanno inserite a mano, con copia e incolla, indicando anche il numero di pagina. Se si va a vedere la scheda di un libro possiamo vedere se ci sono note a margine inserite da altri lettori, magari con relativo commento (in aNobii bisogna scorrere la scheda libro fino in basso per vedere se ci sono).
Parlando di condivisione naturalmente mi riferisco a internet: scansionare le pagine con un programma OCR per me è fuori discussione: ci vuole troppo tempo. Ho provato anche a fare foto di pagine di libri (come si può vedere sul mio blog "Ritagli della fumettista curiosa"); funziona in parte, anche perchè bisogna in ogni caso effettuare tre operazioni: fare la foto, poi importarla su pc, tagliare ed aggiustare, infine fare un upload.
Le cose cambiano invece se le sottolineature e le citazioni vengono effettuate su testi digitali: un copia e incolla può bastare.  Questa pratica è stata implementata e raffinata da alcuni grossi siti che vendono ebook: ad esempio Amazon o anche Kobo (meno noto da noi in Italia).

Amazon ha creato un ambiente virtuale chiuso (la cui pericolosità è stata messa in rilievo da molti) ma anche molto accattivante: basti pensare che di tutti gli ebook messi in vendita sullo store è possibile scaricare il primo capitolo gratis (un incentivo formidabile all'acquisto se il libro risveglia un minimo interesse). L'applicazione per leggere i libri di Amazon (in formato proprietario: l'AZW, un mobi, per adesso leggibile solo su e-reader Kindle) è disponibile anche per i sistemi Windows ed Apple, cosa che a me consente ad esempio di acquistare e leggere gli ebook di Amazon pur non avendo un Kindle.
Amazon è comparsa da poco con gli ebook in lingua italiana, il catalogo quindi è ancora limitato, ma non lo sarà per molto, credo; intanto è possibile trovare ogni settimana una selezione di ebook bestseller a prezzo speciale, più uno che cambia ogni giorno.
I suoi ebook una volta acquistati possono essere scaricati su tutti gli altri device che possediamo (io ad esempio ho una copia dello stesso libro su iPad e una sul Mac); inoltre questi possono essere sincronizzati: se inizio la lettura sull'iPad posso poi continuarla sul Mac, e viceversa.
Stessa sincronizzazione avviene per sottolineature e note; qui può entrare in gioco la comodità di avere del testo digitale da poter annotare o citare: chi vuole può rendere pubbliche le sue note (di singoli libri) e vedere chi altro può aver commentato quello stesso libro (per adesso di note di altri utenti se ne vedono poche data la scarsità dei libri in italiano e il loro arrivo recente, diverso é il discorso per libri inglesi, specialmente i classici).
Per visualizzare le note di altri utenti mentre si sta leggendo un libro (essendo collegati a una linea internet) c'è un apposito tasto in fondo alla pagina: da lì peraltro si accede anche alle nostre note o evidenziazioni. Possiamo anche collegare la nostra app Kindle a Twitter o Facebook: sottolineando dei brani possiamo condividerle su questi social network.
Credo che esista un modo per condividere le note solo con amici selezionati, ma non ne sono sicura (non ho capito bene cosa c'era scritto nelle FAQ in inglese che ho letto sull'argomento); in ogni modo il mio account pubblico Kindle Amazon è questo; cliccando sul nome del libro si potranno leggere integralmente i brani che ho citato e i relativi commenti. Chi ha lo stesso libro su un'applicazione Kindle potrà facilmente andare alla pagina relativa cliccando su "Read more at location…").
La cosa però che mi lascia perplessa è che il mio profilo Amazon non è collegato con link a quello Kindle, quello cioè dove appaiono pubblicamente (se così ho scelto) le mie note; né dall'interno dell'app Kindle con cui leggo i libri è possibile accedere direttamente al sito su cui sono le note. Bizzarro che sul mio account Amazon, quello dove si trova l'elenco degli ebook acquistati, la cronologia degli ordini, le impostazioni, ecc., non ci sia un accenno alle note che io ho reso pubbliche leggendo quel tale libro.

Come detto Amazon fa di tutto per coccolare e "fidelizzare" i suoi lettori: ogni app Kindle scaricata su pc o device vari ha la possibilità di avere uno o più dizionari a disposizione, a seconda della lingua in cui è scritto l'ebook; selezionando la prima volta una parola infatti ci verrà automaticamente scaricato un dizionario (Zingarelli per la lingua italiana, l'Oxford per quella inglese, e altri ancora), e avremo anche altre opzioni a disposizione: una ricerca su Google o su Wikipedia, l'eventuale presenza di extra (questo per i libri inglesi).
Un'avvertenza: se si è aperto un account Amazon e si va sulle pagine di vendita dei libri c'è la possibilità che accanto o sotto ogni libro ci sia la fascetta "Compra con 1-click"; è una modalità con la quale non bisogna usare password o conferme per dare il via all'acquisto (e al download immediato in caso di ebook). Di default dovrebbe essere disattivata, nel mio caso non lo era (anche se sui forum mi dicono fosse impossibile): se per sbaglio mi fosse capitato di cliccare sopra quel bannerino di qualsivoglia libro non mi sarebbe apparsa la finestrella con la domanda "conferma l'acquisto" - cosa che mi aspettavo non sapendo nulla di quella modalità, all'inizio (non ho smanettato nelle impostazioni quindi non ho attivato la modalità per caso, come suggeritomi da alcuni). Consiglio quindi di andare prima di tutto a fare un giro nelle impostazioni dell'account, "modalità di acquisto 1-clik", a destra c'è una finestra dove si vede se l'opzione è attivata oppure no. In ogni caso c'è sempre l'opportunità entro 30 minuti di disdire l'ordine, sicuramente per il cartaceo, non so come funziona per l'ebook, il cui download inizia dopo pochi secondi.
Con Amazon si hanno anche 5 giga di spazio per caricare nostri documenti personali che possono poi essere letti sull'ereader o sugli altri device con l'app Kindle; c'è anche la possibilità di spedirli via mail, e di autorizzare determinati mittenti. Per gli utenti del benemerito servizio Instapaper, che permette di salvare pagine web da leggere in altro momento, c'è la possibilità di mandare queste pagine (io le organizzo in folder) direttamente sul Kindle o sull'app apposita, debitamente convertite in mobi (e ci vogliono pochi secondi).

Anche il network librario di Kobo ha un suo reader, forse a breve disponibile anche in Italia. Il funzionamento è simile a quello Amazon/Kindle: app sia per device che per pc su cui scaricare  e leggere gli ebook, sincronizzazione dei commenti, uno store da cui acquistare con facilità (qui però abbiamo solo i libri in inglese).
In Kobo il risvolto social e giocoso è ampliato in maniera inquietante: se siamo in linea possiamo verificare subito quanti altri utenti stanno leggendo lo stesso libro, quali commenti hanno lasciato, ecc., oltre alle solite possibilità di condividere brani su Twitter e Facebook.
L'interfaccia grafica è molto curata e leziosa: ogni attività svolta all'interno del microcosmo Kobo è monitorata, ogni pagina letta - con conteggi anche in percentuale - ogni commento, nota, condivisione, persino le volte che si usa il vocabolario (è possibile fare anche ricerche online - tradurre persino, cosa che non c'è in Kindle); si possono cambiare i temi grafici di sfondo, anche i segnalibri - insomma, un tripudio di tutto ciò che gira intorno alla lettura, abbastanza inutile per chi vuole solo leggere un libro in santa pace, divertente per chi invece vede i libri come mezzo per socializzare e "giocare".
Personalmente mi piacerebbe avere un misto di aNobii e del sistema Kindle: poter catalogare insieme ebook e libri cartacei, avere in uno stesso posto i miei commenti e sottolineature - sia private che pubbliche, o addirittura condivise solo con alcuni amici con cui ho concordato una lettura comune.
E stamattina ecco un post di Finzioni che tratta questo argomento e annuncia le prossime novità di aNobii.

Cliccare sulle immagini per ingrandirle

venerdì 9 dicembre 2011

Blog, lavoro, disponibilità

Sapevo che aprire un blog e far girare sul web i miei post e i miei disegni avrebbe comportato una certa visibilità, con tutte le conseguenze del caso - tanti contatti in più con persone le più varie, richieste di ogni tipo, domande sul mio lavoro.
In molti casi mi arrivano offerte di lavoro (non sempre centrate sulla mia specializzazione, il fumetto e l'illustrazione) con domande sul mio tariffario; per carità, se fossi disoccupata prenderei in considerazione ogni tipo di lavoro, senza problemi, ma il fatto è che per adesso lavoro a tempo pieno per la più grossa casa editrice di fumetti italiana (cosa che mi rende molto fortunata, lo so), per cui prego tutti quelli che hanno bisogno di consulenze, collaborazioni, disegni vari di non chiedermi alcunchè: semplicemente non ho il tempo, e quel poco tempo libero che ho lo voglio utilizzare per le mie passioni personali. Sul web ci sono tanti disegnatori e grafici che hanno certamente più bisogno di me di lavorare, molti di loro sono bravi come e più di me.
Ci sono evidentemente delle eccezioni a questa regola generale, ma dipendono dall'eccezionalità della collaborazione e da chi me lo chiede (persone che conosco, esperienze uniche ed irripetibili, ecc.).
Forse chi capita per caso sul mio blog non riesce certo a leggere tutti i miei post (ormai tanti) - post in cui spesso mi lamento del poco tempo che ho per fare questo e quello; questo lo capisco, per cui faciliterò le cose mettendo dei link verso post chiarificatori di diverse questioni (in alto, sotto il titolo del blog, che tanto ho capito che ben pochi si prendono la briga di leggere le avvertenze poste nella colonna a destra).
Un'altra cosa che vorrei chiarire (metterò questo post tra i linkati in alto) è che pur parlando qui sul blog di prodotti culturali di diverso tipo - fumetti, libri, film, ecc. - lo faccio per mia scelta del momento, e se talvolta faccio delle segnalazioni su richiesta è solo per siti o iniziative che hanno carattere di interesse generale: non faccio pubblicità (né gratis né a pagamento) su richiesta, a maggior ragione se non ho letto o visto il libro/fumetto/libro in questione!
Qualche volta mi arrivano inviti a visitare siti per giudicare delle illustrazioni o dei fumetti, magari con l'invito a parlarne solo se la cosa mi interessa o mi è piaciuta; anche qui il confine tra la mia libertà di trovare le cose sul web spontaneamente ed esserci "costretta" è sottile, ed è molto imbarazzante quando davvero non mi sembra il caso che io parli delle cose segnalate, sia perché per vari motivi non mi sembra il caso, sia perché la tal cosa non mi è piaciuta: non mi sento una "maestra", non sono un giudice o un recensore di professione.
Spero che le cose che ho scritto non diano l'idea di un mio atteggiamento supponente - è proprio l'idea che non vorrei dare rispondendo sempre negativamente a questo tipo di richieste che ultimamente si stanno moltiplicando.
Dovessi rimanere senza lavoro (facendo le corna) state certi che metterei questa notizia in grande ad apertura del blog, attiverei tutti i miei contatti su Linkedin e Facebook, e mi darei da fare in ogni modo!

martedì 6 dicembre 2011

Cani, umani ed escrementi

Non leggere se si è un po' schifiltosi, il post tratta esclusivamente del tema...cacca!

Come persona che ha in casa un cane  e che per forza di cose deve gestire le sue necessità corporali mi ritrovo ad essere spesso accomunata - nell'immaginario dell'uomo comune - agli incivili padroni di cani che lasciano in giro la loro pupù, insozzando marciapiedi, strade, prati ( perché anche il prato è uno spazio pubblico frequentato da persone, spesso bambini).
Il cane è innocente, il padrone no. Mi piacerebbe poi sapere quanto questi padroni-di-cane-che-non-raccolgono-le-cacche siano felici di pestare le altrui deiezioni, o quelle del proprio cane! In alcuni marciapiedi la densità di escrementi è così alta che non si può non pestarne una, prima o poi.
Esistono come si sa bustine apposite, anche palette per i più schifiltosi: è un compito spiacevole ma bisogna farlo, per gli altri e per noi stessi (l'altro ieri ho dovuto raccogliere per forza la cacca di un altro cane, il simpatico padrone l'aveva lasciata ben in vista su uno stretto corridoio di un marciapiede, proprio al centro: era questione di minuti e sicuramente sarebbe stata pestata rendendo uno schifo tutto quel tratto lì).
Un grande problema è certo rappresentato dai vecchietti che vanno in giro con il cane; posso capire la difficoltà di inchinarsi per effettuare l'operazione di raccolta (in alcuni casi, eh, in altri i vecchietti sono abbastanza in forma per poterlo fare). Il brutto invece è vedere persone di mezza età o giovani che se ne fregano di lasciare in giro questi escrementi.
Alcuni padroni di cane che raccolgono normalmente gli escrementi lasciati sul marciapiede pensano che vada bene lasciare quelli depositati nei prati: sbagliato! Schiacciare cacche nei prati è altrettanto brutto che schiacciarle sui marciapiedi; è inverno, c'è fango, pioggia, neve? Ci si attrezza - se si ha un cane bisogna essere pronti ad ogni evenienza.
Il mio cane non ama i marciapiedi - se proprio non incontra del terreno o dell'erba preferisce scendere dal marciapiede e farla sull'asfalto - non chiedetemi perché! Naturalmente io la raccolgo con l'apposito sacchettino, ma certe volte - come dire - si rischia di lasciare qualche traccia, e a me questa cosa dà fastidio. Nel disegno che ho realizzato si vede il metodo che ho adottato da ormai molto tempo: quando il cane inizia i suoi caratteristici movimenti pre-cacca (su Youtube si può trovare qualche simpatico esempio di "poo poo dance") tiro fuori un foglio di simil Scottex (deve essere abbastanza robusto, oppure si possono usare due fogli sovrapposti) e con destrezza lo posiziono sotto il didietro dell'animale (questa tecnica può essere usata anche nei prati che abbiano un'erba non troppo alta); dopodiché prendo i quattro angoli e li unisco a creare un sacchetto, che poi provvedo a buttare nei cestini dopo averlo ben stretto in alto.
Per i possessori di cani di grossa taglia consiglio dei fogli di giornale, mentre per i piccoli cani, peggio se pelosi, l'operazione è pressoché impossibile.
Pensando alle quantità di escrementi canino che in effetti vengono prodotti nelle città tutti i giorni non sarebbe male adottare i macchinari che ci sono nel Massachusetts: forse qualche cittadino in più (forse eh) sarebbe invogliato a non lasciare per terra delle possibili fonti di energia.

domenica 4 dicembre 2011

Testamento biologico, un'iniziativa a sostegno

"Sulla mia vita decido io! Per il diritto al Testamento biologico": queste parole appaiono sulla copertina apribile del CD del progetto "Ora", nato da una canzone della band cremonese dei Diskanto e promosso da Arci, Arcicomics Cremona, l'associazione Radicale Piero Welby e l'associazione Luca Coscioni.
Nel cd è presente il video dei Diskanto (che si può vedere anche sul sito della band) più degli interventi di varie persone (tra cui Mina Welby e il medico di Piergiorgio Welby) che parlano di questo progetto ma soprattutto della necessità di una legge sul testamento biologico che permetta a chi lo vuole di poter percorrere l'ultimo tratto della propria vita con dignità e senza sofferenza.
All'interno della confezione del cd c'è un libretto con illustrazioni realizzate da diversi disegnatori, tra cui io. I disegni si vedono anche all'interno del video dei Diskanto, e sono di Elena Accenti e Cristian Neri, Lola Airaghi, Elisabetta Benfatto, Paolo Cossi, Manuel De Carli, Matteo Fenoglio, Mauro Ferrari, Giuseppe Palumbo e Laura Scarpa.
La partecipazione al progetto è stata a titolo gratuito, questa è una di quelle battaglie di civiltà che dovrebbero esser state vinte già da un pezzo - ma si sa in che paese viviamo, tutto va più lentamente, e c'è un'enorme zavorra che grava col suo peso su tutti gli italiani, anche quelli che non vi vogliono aderire.
Per chi fosse interessato ad avere il cd l'unica è rivolgersi ai Diskanto direttamente o all'Arcicomics di Cremona, dando un contributo di 5 € che serve per coprire le spese di realizzazione.
La mia illustrazione è stata realizzata un po' in fretta con Manga Studio - non è niente di originale ma l'ho disegnata pensando realmente a cosa potrebbe essere una vita prigioniera in un letto, tra cavi e macchinari vari, senza alcuna speranza: un'ipotesi che malauguratamente si potrebbe avverare per ognuno di noi.
Non sempre si hanno parenti disposti a tutto e medici caritatevoli che possano ascoltare le nostre reali volontà - perché di quello si tratta, rispettare la volontà di altri esseri umani riguardo alla propria vita, anche se non siamo d'accordo con le loro scelte.

lunedì 28 novembre 2011

Homo sapiens e le origini dell'umanità

More about LucyChi è dalle parti di Roma in questo periodo potrà andare a vedere una mostra credo molto bella sulla nascita e su l'evoluzione dell' Homo sapiens.  I curatori sono Luigi Luca Cavalli-Sforza e Telmo Pievani; di quest'ultimo sto leggendo il bel libro "La vita inaspettata. Il fascino di un'evoluzione che non ci aveva previsto"; purtroppo causa il poco tempo disponibile vado avanti a rilento anche se ogni volta che lo riprendo in mano provo quelle splendide sensazioni che mi dà la frequentazione con la scienza in generale e l'evoluzione in particolare.
Il mio primo incontro con l'evoluzione è stato di tipo "paleoantropologico" (la paleoantropologia è la scienza che studia l'evoluzione dell'essere umano attraverso i fossili) e risale al 1981, grazie al libro "Lucy, le origini dell'umanità";  la copertina che vedete qui riprodotta  è quella dell'edizione originale edita da Mondadori - Club del Libro (a quei tempi andava molto).
Da ricerche fatte su internet mi pare che questo libro che racconta un po' romanzescamente (in senso letterario-stilistico) ma anche in modo affascinante la scoperta della famosa Lucy (un Australopithecus afarensis, a quei tempi il più antico ominide dalla postura bipede di cui furono trovati resti abbondanti)  sia fuori catalogo, anche per le successive riedizioni [ Aggiornamento: qui c'è un podcast di Radio Tre in cui Giorgio Manzi racconta la storia di Lucy].
Certo dagli anni settanta la paleoantropologia si è arricchita di numerosi nuovi e interessanti reperti fossili che hanno cambiato notevolmente la visione della storia della nostra evoluzione da australopitechi a Homo sapiens - ed è anche naturale che con l'avanzare delle conoscenze  il puzzle della nostra storia diventi più ricco e da un certo punto di vista più intricato: le cose nella realtà non sono mai semplici, e la nostra apparizione come esseri umani non è stata lineare né scontata (il che dal mio punto di vista la rende ancora più affascinante).
E' un vero peccato (è il minimo che possa dire) che non ci sarò più tra un secolo o due per assistere a nuove scoperte scientifiche, a mirabolanti nuovi ritrovamenti di fossili e prove di ogni genere che porteranno sicuramente ad avere un quadro più chiaro delle nostre intricate origini. In ogni caso ogni giorno ci sono piccoli avanzamenti della conoscenza, tutti molto interessanti (per chi ama l'argomento!): qui ad esempio sul sito de "Le Scienze" (che si è rinnovato e che nella sezione delle news presenta sempre spunti notevoli) si dà notizia di un ritrovamento che retrodata le capacità di pesca dell'essere umano.
Per chi è interessato al tema c'è il sito di Pikaia, che ho già segnalato tempo fa, e per l'argomento "scienza" in generale consiglio l'ottimo podcast della trasmissione "Moebius", e anche quello di Radio3 Scienza.
Credo che se non avessi avuto la propensione per il disegno di certo avrei studiato biologia, e poi non so cosa avrei fatto di preciso - comunque qualcosa nell'ambito scientifico: ci sono tante cose interessanti da sapere e altrettante da scoprire!

mercoledì 23 novembre 2011

Fumetti in edicola e Mattotti in iPad

Tra le poche novità in edicola ho notato due albi formato Bonelli della BP Publishing: "Wisher" e "Il cacciatore". 
Confesso che il tipo di storie narrate non mi interessano granché - magari il primo un po' di più, ambientato e disegnato con piglio più moderno (nel complesso però tra fate, gnomi, magia e vampiri - temi non molto di mio gusto - direi che ho preferito concentrarmi sui disegni). 
Mi ha sorpreso abbastanza vedere due fumetti che in origine sono stati pubblicati nel formato cartonato francese, a colori, essere ridotti e stampati in bianco e nero; specialmente Wisher sembra soffrire in special modo l'assenza di colore - mentre Il cacciatore essendo disegnato in stile più classico presenta un tratteggio ricco di ombre e sopporta benissimo questo cambiamento; certamente in entrambi i casi la riduzione del formato rende più asfittiche le pagine, pensate per essere viste più in grande. 
Nonostante queste mie riserve ci si trova dinnanzi a due grandi disegnatori, che io conoscevo poco o per nulla (come nel caso di Yves Swolfs per "Il cacciatore"). Tra i due mi trovo ad apprezzare di più per gusto personale De Vita, più moderno e grafico; però non posso fare a meno di invidiare l'abilità compositiva di Yves Swolfs, il tratteggio classico ma perfetto, le anatomie sempre esatte: chi ama il fumetto avventuroso di un certo tipo non potrà che apprezzare questo albo (a cui ne seguirà un altro, come nel caso di Wisher). 
Di De Vita devo aver visto qualcosina chissà dove, tempo fa, e di sicuro avevo letto la notizia della sua passata mostra a Pordenone. In Wisher il suo segno raffinato, preciso, ricco di dettagli mi ha affascinato, e questo nonostante patissi il formato ridotto; vedendo poi le poche tavole nella versione francese (dunque a colori) sono stata quasi contenta di aver potuto ammirare le tavole di De Vita in bianco e nero: mi ero immaginata una colorazione leggera e piatta, con qualche effetto qua e là, ma che comunque lasciasse trasparire il bel segno del disegnatore - mi sembra che non sia così (ma dovrei veder bene gli albi originali francesi dal vivo). 

Chi ha un iPad spero non si sia lasciato sfuggire l'app (gratis) "Jekyll & Hyde" di Mattotti e Kramsky: l'app è talmente piena di cose da leggere e vedere (video con interventi di Mattotti, schizzi, illustrazioni, una trasposizione teatrale, il testo originale di Stevenson tradotto da Fruttero e Lucentini) da pesare più di 800 Mb! Nel suo bel blog Federico Novaro ne mette il luce qualche criticità, ma nel complesso c'è da essere contenti di poter leggere una grande opera e vederne un po' il dietro le quinte (io poi non possiedo neanche la versione cartacea). 
Personalmente avrei voluto tenere sull'iPad più a lungo questa app che però una volta vista a fondo sarò costretta a togliere visto il suo "peso" non indifferente (il mio iPad ha 16 Giga nominali di spazio, occupati per più della metà). In casi come questo, di app bellissime e ricche di contenuti anche video, meglio sarebbe linkare questi ultimi per vederli online una volta a tiro di connessione internet, dando l'opportunità di scaricare questi contenuti su pc o ipad se si vuole.
Di Mattotti segnalo anche l'imperdibile blog, e in particolare questo post con i disegni pieni del nero inquietante di foreste ancestrali e temibili - mi ricordano un sogno che feci qualche anno fa di me persa e nuda come un Homo Sapiens degli albori in una foresta scura e buia come il catrame: le sensazioni sono le stesse guardando le bellissime pennellate di Mattotti.

venerdì 18 novembre 2011

Un altro blog e qualche link

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Ebbene sì, ho aperto un altro blog, ma questa volta è in collaborazione con un'altra persona, Lita, che ho conosciuto attraverso i commenti sull'altro mio blog, quello de i "Segni della fumettista curiosa".
Di Lita so ben poco, tranne che i suoi commenti ai suoi disegni mi hanno sempre colpito in maniera particolare. Molto spesso questi commenti sembravano delle vere e proprie interpretazioni dei miei disegni, dei piccoli racconti (leggere ad esempio questo post, o questo); in effetti Lita me ne ha anche mandati un paio via mail perché non voleva "invadere" lo spazio commenti del blog con testi lunghi, ma a me sembrava un peccato non poterli fare leggere agli altri, tanto più che danno un senso ulteriore ai disegni che con assoluta libertà vado raccogliendo nel blog de i "Segni".
Comunque per altre spiegazioni rimando al primo post del mio nuovo blog, "Disegni, parole, intersezioni".

Link vari: sul fronte ebook le Edizioni E/O varano la loro prima collana interamente in digitale, gli "Introvabili"; i primi libri sono in offerta a 1,99 € - e ci sono titoli interessanti. Se riscontrate problemi con il download di questi epub scrivete subito all'assistenza di Bookrepublic (che gestisce la vendita), sono velocissimi e molto gentili, risolveranno subito il problema (magari è capitato solo a me, non so).
Su "Il Post" invece ho trovato la notizia di questa iniziativa, messaggi di Twitter come microracconti illustrati da Riccardo Guasco: belle soprattutto le illustrazioni (che in 140 caratteri non so quanto si possa veramente raccontare, piuttosto che dare un tocco di pennello - certamente espressivo).
Questa l'ho trovata grazie a Paolo Interdonato: le foto sono ricostruite con un'attenzione maniacale, ma soprattutto alcune paiono anche un po' commoventi (ingrandite la prima, dopo scorrete con i tasti freccia).
Su Verticalismi da leggere online una storia del bravissimo Fabio Visintin.

Sulla tavola che ho postato: è una delle più recenti della storia di Nathan Never che sto disegnando, è tutto inchiostrato in digitale con Manga Studio.

Immagine ©Sergio Bonelli Editore

sabato 12 novembre 2011

Ancora sui libri e fumetti digitali

Prima del post vero e proprio vorrei dare il benvenuto al 100° iscritto a questo blog, e inoltre rassicurare tutti quelli che hanno letto questo che non mi assenterò molto dal blog né dalle mie varie presenze su internet: sarò in ogni caso presente per commenti e domande.

Nell'ambito delle cose tecnologiche e in particolare di quelle digitali l'evoluzione è veloce - è il suo bello, ma anche il suo grosso limite (obsolescenza di device e applicazioni, problema della conservazione dei file); ho radunato questi link e queste notizie nell'arco di un paio di settimane, nel frattempo potrebbero esserci state altre novità - davvero si fa fatica a starci dietro.
Per quanto riguarda i fumetti digitali in pochi mesi si sono affacciati sul mercato italiano diverse società che mettono a disposizione di case editrici ed autori tutto il necessario per poter trasformare in applicazioni i propri fumetti. Oltre ad app per l'iPad/iPhone stanno iniziando ad aumentare anche quelle per Android.
Da pochissimo è approdata nel mondo digitale anche la corazzata San Paolo: qui la app che riunisce le varie riviste della casa editrice cattolica, tra cui Il Giornalino e G Baby. Tutte le riviste sono consultabili gratis sui device Apple per 2 settimane.
L'Enhanced Press per adesso si limita ad applicazioni per i device Apple, e ha nel suo catalogo tra le altre cose "L'Insonne" di Di Bernardo e Polidori,  Geronimo Stilton e "Storie dallo spazio profondo" di Bonvi. Si segnala anche l'app gratuita "Frammenti di viaggio" finanziata dalla Regione Lazio (è un fumetto che vuole sensibilizzare i ragazzi sul vandalismo nei treni, solo che dopo un po' inizia ad essere ripetitiva la finestra a comparsa - anche se a richiesta - su quanto costa cambiare un sedile del treno che compare ad ogni vignetta, o quasi).
Della ManFont ho accennato parlando dell'app del fumetto di Marcello Toninelli "Berlustory" (che adesso è presente in catalogo anche con il divertente "Strip Wars", parodia di "Guerre Stellari"); piano piano sta aggiungendo al suo catalogo altri fumetti, tra cui "Carlo Lorenzini" e "Arcana Mater".
Sempre la ManFont ha preparato delle app specifiche per dei numeri speciali di "Lazarus Ledd", annunciando che metterà a disposizione in catalogo anche tutta la serie; sul sito ufficiale non ve ne è menzione (almeno io non l'ho trovata) ma esiste anche una app per la rivista/catalogo Next, in versione gratuita.
Anche la MeLeto ha in catalogo diversi fumetti - qui l'elenco delle app. (non male "Defenders of Europe", tra gli altri).
ManiComix è un'altra piattaforma che si occupa di distribuire fumetti digitali di esordienti - e ho l'impressione che progetti di questo tipo si moltiplicheranno nei prossimi mesi (qui ad esempio si parla dell'app "Gli inediti").

Consultabile solo online è il fumetto collettivo scritto da Paola Barbato, "Davvero", di cui è leggibile da pochi giorni la prima puntata. La struttura di lettura a tavole fa pensare a un possibile futuro cartaceo, o anche a una destinazione su app per tablet.
A proposito di web comic segnalo questo post di Recchioni dove nei commenti si parla anche della struttura di questi fumetti digitali ancora pesantemente legata a quella fisica del cartaceo - con varie spiegazioni (ad esempio il fatto che in alcuni casi il web venga visto come una vetrina per lanciare poi l'albo cartaceo).
Ah, e la Marvel pare abbia deciso di far uscire gli albi digitali in contemporanea con quelli cartacei, consigliando allo stesso tempo il device adatto su cui leggerli: il Nook Tablet.

Per gli appassionati disegnatori di fumetto comico segnalo l'esistenza di questo corso online, "Pen, Ink & Beyond", dove è anche possibile guardare le prime lezioni gratis per farsi un'idea.

Adesso i link a tema ebook;
 un'iniziativa interessante scaturita dalla collaborazione tra Bookrepublic e l'Unità: da lunedì 14 novembre e per 30 giorni saranno in vendita due ebook al giorno al prezzo di 3 euro, un libro sarà di attualità, l'altro sarà un classico. Qui trovate l'elenco dei libri (molti dei quali interessanti), ma soprattutto la possibilità di sfogliarli gratuitamente su Readmelibri.com.
Finalmente qualche iniziativa pubblicitaria un po' originale da parte di alcune case editrici: Marsilio offre in regalo un paio di gialli in ebook ai primi 100 blogger che si offrano di parlarne  nel loro blog.
CastelloVolante invece ha iniziato a pubblicare i Mezzilibri, libri free per metà: se il libro è piaciuto poi lo si può acquistare (per adesso c'è un solo libro, vedremo in futuro quali altri libri si aggiungeranno).
Un'altra possibilità di leggere libri digitali spendendo poco è quella del prestito: non ancora molto diffuso (e il colosso Amazon ha da poco avviato negli Stati Uniti questa funzione con molte restrizioni) in Italia c'è la piattaforma UltimaBooks che offre questo servizio (limitato ancora a qualche centinaia di ebook), ma anche alcune biblioteche: sul portale di MediaLibraryOnLine c'è l'elenco delle aderenti, circa 1000 in 4 regioni d'Italia.
Il prestito degli ebook su Ultima ad esempio funziona così: sul sito si sceglie un libro, sotto la scritta "Acquista" c'è scritto "Noleggia", a quel punto si può scegliere un prestito da 2 giorni a 0,99 euro oppure di una settimana a 1,49 (per un libro che ne costa 3,99).
Io per fare una prova ho noleggiato questo ebook per due giorni (un libro che certamente non terrei a vita, e che so essere di lettura veloce): scadute le 48 ore la dicitura che appare sul file se si tenta di aprirlo nuovamente è quella che si vede nella foto.
La scomodità sta nello sfogliare l'elenco degli 890 ebook che risultano essere a noleggio: non sono divisi per categorie, e sfogliare a mano tutto l'elenco diventa stancante (oltretutto - parere personale - la maggior parte dei libri sono manuali o libri di scarso interesse).
La ristrettezza del catalogo totale dei libri in formato digitale è ancora un limite molto serio alla sua diffusione: ci sono diversi libri che mi interesserebbe trovare in ebook (soprattutto i tomoni, come già raccontato in altri miei post), ultime uscite interessanti, soprattutto di saggistica - ma è proprio la saggistica a latitare in formato ebook.
D'altronde gli ebook si diffonderanno in Italia non solo quando i reader arriveranno a prezzi più abbordabili, ma anche quando ci sarà una scelta sufficientemente vasta in catalogo: altrimenti si fa presto a dire che in Italia "l'ebook ha fallito" (come afferma tutto contento Giuseppe Laterza in questa trasmissione).
Anche sulla questione dei prezzi qualcosa si muove, o perlomeno sto iniziando a vedere differenze di prezzo accettabili tra cartaceo e digitale anche per alcune nuove uscite.
Un paio di esempi, la raccolta di saggi di Virginia Woolf "Voltando pagina" è venduto a 29 € in formato cartaceo (ma negli store online lo trovate dappertutto scontato a 25 €), mentre in digitale su Bookrepublic costa 10,49 € - meno della metà quindi; l'ultimo di Murakami è meno conveniente tenendo conto dello sconto del 25% che stanno applicando sia online che nelle librerie: da 20 € di copertina si passa ai 15 €, che confrontati con i 9,99 (uff...) del digitale non sembra una gran differenza (a meno che si aspetti anche per il digitale uno sconto del 15% che ogni tanto si fa su Bookrepublic o su Ultimabooks).
Stiamo comunque parlando di un settore in costante movimento e con innovazioni sempre più veloci: per dirne una ecco qui il possibile futuro di tutti i reader e-ink (cioè non retroilluminati come i tablet), saranno a colori e vi si potranno leggere quindi anche riviste e fumetti con più comodità (ce ne sono già a colori, non so quanto veloci nello scorrimento delle pagine, o fedeli ai colori originali, o quanto ciò incida sulla durata della batteria) .
Per chi fosse interessato ai reader attuali che sono sul mercato ecco un utile sito dove vengono comparati per caratteristiche e prestazioni 29 modelli, i più importanti.
Per gli aficionados del cartaceo: ribadisco il mio amore per la carta e assicuro che si può vivere facendo convivere i due mondi, la carta non sparirà, il digitale non è la salvezza (così, tanto per prevenire un po' i soliti commenti di chi pensa che chi parla di ebook e fumetti digitali sia un estremista che voglia dare fuoco ai libri).


giovedì 10 novembre 2011

Opinioni, web, disagio

Ho in cantiere un post su libri e fumetti digitali che terminerò a breve, e poi sto per preparare un video tutorial su come usare la funzione "Story" in Manga Studio; dopo di ciò credo che mi prenderò un po' di riposo da questo blog, ma più che altro dalla mia intensa vita internettiana.
E' una decisione che ho preso stamattina, mi sono resa conto non tanto del tempo che mi porta via (a quello si può rimediare con alcuni accorgimenti e un minimo di autocontrollo - sempre più facile che seguire una dieta comunque) quanto del disagio che da un po' sento salire nel leggere post, opinioni e commenti in giro sulla rete.
Forse è solo un periodo di mia saturazione, non lo so, o di ipersensibilità; fatto sta che certe discussioni accese non le reggo più, non sopporto più il livore, l'astio, il disprezzo, certe volte anche il razzismo che traspare nei luoghi più vari  (ho dovuto smettere di seguire un paio di blog in cui pure avevo trovato post interessanti perché il loro tono e certe affermazioni mi facevano venire il voltastomaco).
Ma questo è il meno, il mio problema è che inizio a sentire disagio anche nei luoghi dove si discute pacatamente, ma dove la diversità di giudizi in merito alle cose più varie - dai fumetti alla tecnologia, dalla politica alla società - mi pone talmente tanti interrogativi da non riuscire più a trarre benefici da punti di vista totalmente diversi dai miei: mi chiedo in continuazione se per caso sono cretina io, che non mi accorgo di certe cose o se non le capisco proprio.
La sensazione di sfasamento è forte, non si tratta neanche di non saper accettare la diversità di giudizio sulle cose - che per conto mio dovrebbe essere una cosa naturale nelle persone aperte di mente; è che proprio non riesco più a dare il giusto peso alle opinioni delle varie persone, alcune delle quali sarebbero da prendere in considerazione più di altre per la loro serietà ed intelligenza.
Il web è un calderone estremamente poco selettivo, il cretino e l'ignorante vi può prosperare allo stesso modo e con lo stesso peso dell'informato e dell'intelligente e sensibile.
Un po' di riposo forse mi resetterà i neuroni della consapevolezza, non ho idea, per adesso metto da parte un post che avevo in mente di scrivere ieri su Tintin, sui fumetti ma anche sul film di Spielberg che ho appena visto: e sì, a me è piaciuto e non so spiegare bene perché, mentre mi rendo conto che tanti estimatori e non del fumetto si sono annoiati o lo hanno proprio schifato (tranne Recchioni, con cui invece spesso non concordo su altro...).
Decisamente ho bisogno di riposo e dedicarmi tranquillamente alla lettura di tutte le cose che ho accumulato in questo ultimo anno.

martedì 8 novembre 2011

Autisti e pedoni

Prendo spunto da un'episodio capitatomi proprio oggi per una riflessione sul comportamento spericolato di tanti automobilisti italiani, ma anche dei pedoni - che spesso le due figure convivono nella stessa persona (spericolati i primi, ma spesso - sempre più spesso - anche i secondi).
A Milano come altrove in Italia le strisce pedonali sono poco considerate, ritenute solo un fastidioso rallentamento alla marcia inarrestabile della propria automobile - sia mai che si arrivi dove si deve arrivare con 2 o 3 minuti di ritardo; è lo stesso atteggiamento che non fa mai rallentare gli automobilisti quando qualcun'altro cerca di uscire da un parcheggio o di immettersi in una via: bisogna andare avanti, sempre, e cercare di usare il freno il meno possibile.
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Su una strada che costeggia il Naviglio pavese vicino casa mia ci sono den due file di strisce pedonali a poca distanza l'una dall'altra, entrambe in concomitanza di un ponte (dall'altro lato della strada c'è un comprensorio di case popolari e un asilo). Il passaggio pedonale è abbastanza frequente, il ponte collega il quartiere Torretta al quartiere Stadera, l'unico in diverse centinaia di metri.
La strada che potete vedere nelle prime due foto (e nella prima della seconda serie) è stata sempre percorsa a velocità sostenuta dalle auto che si dirigono verso Assago; che non ci siano stati morti negli ultimi anni mi sembra un miracolo, poiché per i pedoni è difficile vedere le auto arrivare da lontano, la strada  dopo 40/50 metri fa una leggera curva e spesso è difficile capire a quale velocità arrivino: chi va a 80/90 km orari (succede) si trova sulle strisce pochi secondi dopo essere sbucato dalla curva, e dei pedoni che già si apprestano a percorre la strada non gliene importa niente. Teniamo conto poi che la zona è piena di anziani, e che su un lato della strada c'è un asilo: c'è bisogno di tempo per attraversare le strisce (io per sicurezza mi trovo spesso ad attraversare quasi di corsa, ma non tutti ovviamente possono - e dovrebbero - farlo).
Essendo poi le auto parcheggiate in prossimità delle strisce per vedere se la strada è sgombra bisogna sporgersi verso la strada, sempre a proprio rischio e pericolo se non si è riusciti a notare l'auto che sta arrivando a tutta birra; spesso sono pericolosi anche i ciclisti che tengono molto la destra e che, come gli automobilisti, percorrono la via a grande velocità (una volta un ciclista mi ha mandato a quel paese perché io e il mio cane ci eravamo affacciati sulle strisce pedonali "spaventandolo" e facendolo quasi cadere: peccato che lui, come qualsiasi altro guidatore, avrebbe dovuto rallentare in prossimità delle strisce e stare attento a eventuali pedoni sui bordi della strada: che ci siano automobili parcheggiate ai bordi che tolgono visibilità anche ai guidatori dovrebbe essere un motivo in più per rallentare!).
Le strisce sono segnalate dai soliti cartelli blu posti pochi metri prima, piccoli e che credo non noti assolutamente nessuno; per questo da un paio d'anni sono stati apposti dei dossi artificiali.
Lo stato attuale di questi dossi è visibile nelle foto: praticamente sono stati divelti e quindi non fanno più il loro lavoro di rallentamento forzoso della corsa delle auto (tra l'altro i macchinoni più fighi, guidati forse non a caso dai più stronzi, superavano senza neanche un sussulto questi dossi quando erano interi, figuriamoci adesso).
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Quel tipo di dossi di gomma dura tenuti fermi da bulloni infilati nell'asfalto durano poco, e sono anche troppo bassi per molte tipologie di auto: ci vorrebbero dossi artificiali simili alle collinette che pure si trovano in altre parti della città.
Dall'altro lato del ponte c'é Via della Chiesa Rossa, una strada abbastanza trafficata ma dallo scorrimento "veloce"; qui però per attraversare la strada c'è un semaforo pedonale la cui funzione invece viene rispettata stranamente quasi sempre (cosa che non impedisce talvolta di rischiare lo stesso la vita: una volta un taxi ha superato l'automobile ferma al semaforo davanti a lui mentre io stavo attraversando con Milou: non mi ha colpito per pochissimo).
Arrivo all'episodio di stamattina citato più sopra: questa volta ero io in veste di automobilista. Avevo parcheggiato in una grande piazza "composita" la cui piantina è visibile nel disegno in basso. Il parcheggio sembra strano ma è in una zona dove è permesso, tanto che a due metri da me potevo vedere un cartello di avviso della pulizia stradale settimanale.
Io con la mia auto stavo uscendo dal parcheggio dopo che un'altra auto che era dietro la mia in seconda fila si era appena spostata all'indietro (vedere disegno). Prima di effettuare la manovra come sempre mi sono voltata indietro (non guardo mai lo specchietto, ma mi volto col corpo come vuole regola e buon senso) e non notando nessuno avevo appena messo il piede sull'accelleratore; aggiungo che di solito se esco da un parcheggio a spina di pesce mi volto anche a destra e sinistra per essere sicura che non ci siano altri ostacoli, pedoni o auto che siano: in questo caso avevo l'auto dietro che si era appena spostata e che  - per così dire  - occupava uno spazio che pensavo non sarebbe stato percorso da nessuno, vista l'evidenza della manovra.
Visto che non sono Linda Blair posseduta quando mi sono voltata il mio campo visivo si è limitato al posteriore della macchina, ma con la coda dell'occhio ho intravisto un'ombra che stava entrando da destra: una signora anziana che evidentemente schifava le strisce pedonali e il marciapiede lì vicino e decideva di percorrere la piazza sulla strada riservata alle auto, così, perché le andava.
Ho inchiodato e per poco non la investivo: ho dovuto sorbirmi i suoi indignati rimproveri - "lei deve stare molto attenta!", mentre continuava tranquillamente il suo percorso in mezzo alla strada.
Ora non voglio infierire contro una persona anziana, anche perché probabilmente alla sua età sarò come lei - chi lo sa: stolidamente convinta di poter fare tutto quello che mi pare, magari avendo anche ragione; il problema è che di pedoni che si comportano così ce n'è altrettanti degli automobilisti che si comportano incivilmente.
Sarebbe stato inutile discutere con una persona simile, inutile spiegare che se proprio si vuole camminare sul retro di auto parcheggiate a spina di pesce (che non si dovrebbe fare, eh) il minimo è stare attenti che le auto non siano accese e in procinto di muoversi, e magari dare anche un occhio alle luci della retromarcia: a meno che desse per scontato che io l'avessi vista e che dovessi fermarmi anche se lei camminava in mezzo alla strada (e verso un'altra auto messa di fronte che aveva appena fatto manovra).
In ogni caso vorrei idealmente rispondere alla pedona distratta (diciamo così) che guido da 28 anni e che se non stessi più che attenta sempre a quest'ora avrei certamente fatto incidenti o investito qualcuno; invece gli unici incidenti che ho avuto li ho subiti da ferma, incolpevole: un ragazzo mi aveva tamponato (era distratto, mi disse), un altro dopo essersi scontrato con altra auto fece una carambola assurda e si avventò frontalmente contro la mia auto, ferma al semaforo.
Negli anni ne ho visti di pazzi furiosi che hanno tentato di uccidermi, non riuscendovi, o pedoni incoscienti che mi tagliavano la strada; basterebbe un po' di attenzione verso gli altri, basterebbe da automobilisti pensare a come si è da pedoni, e viceversa.

domenica 6 novembre 2011

Varie -24

Per gli appassionati di fantascienza segnalo la ristampa presso Fanucci di tutto il ciclo dei canti di Hyperion di Dan Simmons - io ne ho sempre sentito parlare senza mai averne letto nulla.
Milou dal veterinario ("Portatemi a casa...")
I libri costano circa 10 € l'uno tranne il primo (dicono il più bello della serie) che per adesso è lanciato al prezzo di 4,90 €. Segnalo anche la versione in ebook (Social DRM) di tutti e 4 i libri al prezzo di 5 €.

Qui un articolo in inglese che spiega in 6 punti perché Charles Schulz era in effetti Charlie Brown - io poi aspetto da tempo una bella biografia in italiano su questo gigante del fumetto (e non solo); le sue strisce sono le uniche che riesco a leggere e rileggere sempre (dico sempre) con divertimento, o anche malinconia, comunque con enorme soddisfazione.

Per chi mi seguisse solo qui e non conoscesse il mio blog "Segni della fumettista curiosa" ricordo che ho anche iniziato una serie di disegnini e racconti di giochi che inventavo durante l'infanzia - siete invitati a raccontare i vostri!

Sono già ricominciati i corsi online di fumetto della Coniglio Editore coordinati da Laura Scarpa; qui il sito dove trovare tutte le info (quest'anno c'è anche un corso riservato ai giovanissimi), qui il blog dove sono postati anche degli esempi di lezione. Dopo lunghi tentativi Laura Scarpa è riuscita ad arruolarmi per una lezione su Manga Studio (una sola, che purtroppo non ho davvero tempo per altro); su Facebook si trova anche la pagina dedicata, contesterei solo la definizione di "esperta di computer grafica" riferita a me, che ad esempio di programmi vettoriali (e molto altro) conosco davvero poco.

 E adesso notizie fumettose:
su Comicsblog un video davvero bello dove si vedono al lavoro Moebius e Hugo Pratt (entrambi tra i miei autori preferiti, specialmente in gioventù).
Ho finalmente letto "Asterios Polyp" di David Mazzucchelli (Coconino Press), di cui si parla dappertutto recentemente. Non riesco ancora a dare un mio giudizio, o anche a parlarne semplicemente (ho diversi dubbi): devo rileggerlo. Nel frattempo però consiglio la lettura di una serie di articoli che ne parlano, spesso sviscerando la storia in maniera interessante, sul benemerito sito di "Conversazioni sul fumetto"; qui invece qualche altra tavola da vedere (dato il costo dell'opera si potrebbe pensare a un bel regalo di Natale, ad esempio).
Sempre su Comicsblog scopro un altro di quegli autori che vorrei tanto vedere tradotto in Italia, Luke Pearson; ci sono diverse tavole, molto belle, tratte dal suo "Everything we miss".
Ah, e poi vorrei comprarmi questo, ormai di Tuono Pettinato prendo tutto sulla fiducia.






giovedì 3 novembre 2011

Varie, di corsa

Il tempo corre, velocissimo, ho sempre l'impressione di non averne mai abbastanza - senza contare che (come ben sanno quelli che superano i quaranta) a una certa età tutto scorre più in fretta, esponenzialmente.
Posto qui un disegno a matita donato a un appassionato di Nathan Never - lui si è detto soddisfatto anche se avrei voluto fare un Nathan dallo sguardo più convinto...

Ho letto il quarto numero di "Dr. Morgue" di Rita Porretto e Silvia Mericone e rinnovo il mio apprezzamento per questa serie; in più su questo numero viene raccontato nell'editoriale come molti ragazzi e ragazze con l'Asperger (il protagonista del fumetto lo è) seguano con partecipazione le avventure di Yoric Malatesta. Alcuni dei disegni di questi ragazzi appaiono in un ebook scaricabile dal sito "Emozioniasperger".

Magic Mouse: lo uso con l'iMac che ho acquistato l'anno scorso, era compreso nella confezione (assieme alla tastiera wireless), mi sono sempre trovata bene, anzi, trovo comodo andare avanti e indietro nelle pagine (o su e giù) con il tocco delle dita sulla sua superficie; però ciuccia tanta batteria, e inoltre da pochi giorni il puntatore ha iniziato a non scorrere bene, si impuntava spesso.
Soluzione? Togliere il tappetino che ho sempre usato dall'inizio (tappetino che non è sporco). Ho provato anche a cambiare tappetino, niente, stesso problema. Prima il tappetino di gomma andava bene, adesso no. La semplice superficie di legno del tavolo non mi piace perché produce un po' di rumore; i fogli di carta non funzionano, le riviste neanche, tranne quelle superlucide  (ne sto usando una adesso, ma è un po' fastidiosa, tende a muoversi): mah.

Per chi ha un iPad/iPhone/iPod e sa un pochino d'inglese (o vuole impararlo, come me) c'è un'offerta che non so quanto duri: "The hobbit" in audiolibro da scaricare gratis, tutti i capitoli suddivisi comodamente in file audio da 8/10 minuti, e la voce che legge il libro è chiarissima e piacevole; abbinata alla lettura del testo originale è un modo anche divertente di imparare un po' d'inglese.

Per i fan di Star Trek Paolo Attivissimo consiglia questo link - e anche io ( se non capisco male è una specie di libro di stoffa con simpatiche composizioni a tema).

Vado che ho da fare...


sabato 29 ottobre 2011

Basta poco per sbagliare una tavola

A volte la routine si fa sentire di più, altre volte può essere semplice stanchezza, o distrazione; può capitare quindi di leggere la sceneggiatura con superficialità, e soprattutto limitarsi a leggere una particolare tavola senza essere andata a rileggere le tavole precedenti (nel caso che qui prendo in considerazione  ho la piccola attenuante che la scena precedente non è legata a quella che ho continuato a disegnare - ma non dovrebbe essere una giustificazione).
Nella tavola a matita si può vedere Nathan Never che passeggia in un quartiere della città, raggiunge un edificio, apre la porta e si affaccia all'interno. Questa scena è collegata a un'altra disegnata il mese scorso, dopo uno stacco su altri ambienti sono tornata a disegnare e concludere questa particolare sequenza.
Come sempre mando le tavole a matita in visione ad Antonio Serra e Davide Rigamonti.
Serra mi ha telefonato e mi ha detto che Nathan sembra tornarsene tranquillamente a casa sua: invece non deve essere così! Nathan sta andando in un posto sconosciuto ad affrontare non si sa cosa, il suo atteggiamento deve rispecchiare questa incertezza.
Cosa stavo pensando mentre disegnavo quella tavola? Probabilmente a niente, ed è questo il punto: bisogna sempre pensare a cosa si disegna, al perché lo si disegna in un certo modo e non in un altro, cosa è successo prima e cosa succederà dopo, in che stato d'animo è il personaggio che si sta disegnando.
Nella tavola che poi ho inchiostrato ho cercato di rendere Nathan più "attivo", non so ancora se va bene così (e devo ancora ritoccare qualcosa, in ogni caso), ma ho voluto postare questo esempio per mostrare come basti un po' di distrazione per mancare lo spirito di ciò che si sta disegnando.
Tra l'altro è in casi come questo che si nota la necessità di un curatore, di un editor: cosa che mi fa riflettere su cosa voglia dire certe volte autoprodursi senza avere delle figure di riferimento con cui passare al vaglio la propria opera (gli amici non valgono, di solito).

Un'altra tavola appartenente a questa scena (ma disegnata tempo fa e collocata diverse pagine indietro, nella storia) si può vedere qui.

Immagini ©SBE

mercoledì 26 ottobre 2011

Musica e link vari

Del mio amico musicista Federico Moi ho già parlato qui, ma è su questo post che ho accennato agli Hollowblue, il gruppo in cui Federico suona la batteria.
Il 21 ottobre gli Hollowblue si sono esibiti in un concerto abbastanza intimo alle Officine Morghen, un nuovo spazio aperto da poco al quartiere  Bovisa a Milano. Pur non essendo io molto incline al mondo del reiki, della meditazione, ecc. ho potuto apprezzare la gentilezza e l'ospitalità dei gestori dell'associazione (e ottimo il buffet che era compreso nel prezzo del biglietto).
Il luogo non è molto grande, e la presenza del parquet della palestra impone di lasciare le calzature all'entrata: Federico e Gianluca il cantante però se le sono rimesse durante il concerto per l'esigenza di poter pestare bene i pedali degli strumenti, mentre il coraggioso Killijoy (nella foto all'estrema sinistra) è rimasto scalzo, pur essendo quello che pigiava pedali e bottoni più di tutti (a dire la verità fallendo la metà delle volte, probabilmente).
Gli Hollowblue sono attivi dal 2003 e hanno pubblicato 3 album, più (si spera) un quarto di cui si sono potuti ascoltare diversi pezzi in anteprima al concerto (molto belli); tra le loro diverse collaborazioni si segnala quella recente con lo scrittore Dan Fante ( figlio di John Fante).
A me il concerto è piaciuto molto, anche se forse il luogo era eccessivamente piccolo per apprezzare al meglio la musica degli Hollowblue, che data la mia ignoranza non saprei neanche come definire, musicalmente parlando: qui comunque c'è un'intervista al cantante Gianluca Maria Sorace che risale all'uscita del loro ultimo album, Wild nights, quit dreams.
Concludo dicendo che questi musicisti sono davvero simpatici e alla mano, sono stata molto contenta di vederli all'opera e soprattutto di vedere in azione alla batteria Federico, per la prima volta.

Link vari:
- Michele Ginevra sul suo blog segnala l'uscita del volume "Eccetto Topolino - Lo scontro culturale tra fascismo e fumetti". Il tema sembra interessante, ma soprattutto mi è piaciuta la copertina.

- Emiliano Mammuccari, bravissimo fumettista e illustratore, si cimenta anche con la scrittura, ma il tema è sempre fumettistico: "Lezioni spirituali per giovani fumettari - L'arte, il mercato, il mestiere".

- Su "Il Mac minimalista" si parla di un profilo Twitter molto particolare: vi si racconta tramite foto e poche righe di descrizione, giorno per giorno, la seconda guerra mondiale (io amo particolarmente la storia, meglio se storia resa anche attraverso le foto).

- Da utente Apple mi rendo conto dei tanti contro (ma anche pro) di questa azienda: qui uno sberleffo ironico, qui invece un discorso sui pregiudizi sulla Apple, in generale sull'ignoranza informatica.

- Un'idea romantica, adottare una parola della lingua italiana il cui uso sta lentamente scomparendo: qui si parla dell'iniziativa della Società Dante Alighieri, con anche un elenco di parole "in pericolo" (molte sono già state "adottate"). Ci sono parole la cui presenza nell'elenco desta in me meraviglia, poiché  pensavo fossero di uso comune; alcune invece non le avevo mai incontrate (tipo "amarume", "appastarsi", "aprico", "cianciolo", ecc.).

- Grazie a Juhan ecco un link a delle foto magnifiche di nuvole dalle forme inquietanti (o semplicemente belle).

- Masayume dà ancora un ottimo consiglio, dare un'occhiata al blog di Kevin Keele, disegnatore che lavora per la Disney; io mi ci sono iscritta, i suoi tutorial sono davvero interessanti, i disegni molto belli.

- E' uscita la nuova versione di Painter, la 12, con le solite mirabolanti innovazioni riguardanti il realismo dei nuovi pennelli digitali. Il costo del programma è abbastanza alto, ed è rivolto quindi ai professionisti del settore (io non ce l'ho - o meglio, tempo fa ho acquistato la versione Essential, molto molto "stringata"), però vedere la demo di presentazione mi diverte sempre.