Prima del post vero e proprio vorrei dare il benvenuto al 100° iscritto a questo blog, e inoltre rassicurare tutti quelli che hanno letto questo che non mi assenterò molto dal blog né dalle mie varie presenze su internet: sarò in ogni caso presente per commenti e domande.
Nell'ambito delle cose tecnologiche e in particolare di quelle digitali l'evoluzione è veloce - è il suo bello, ma anche il suo grosso limite (obsolescenza di device e applicazioni, problema della conservazione dei file); ho radunato questi link e queste notizie nell'arco di un paio di settimane, nel frattempo potrebbero esserci state altre novità - davvero si fa fatica a starci dietro.
Per quanto riguarda i fumetti digitali in pochi mesi si sono affacciati sul mercato italiano diverse società che mettono a disposizione di case editrici ed autori tutto il necessario per poter trasformare in applicazioni i propri fumetti. Oltre ad app per l'iPad/iPhone stanno iniziando ad aumentare anche quelle per Android.
Da pochissimo è approdata nel mondo digitale anche la corazzata San Paolo: qui la app che riunisce le varie riviste della casa editrice cattolica, tra cui Il Giornalino e G Baby. Tutte le riviste sono consultabili gratis sui device Apple per 2 settimane.
L'Enhanced Press per adesso si limita ad applicazioni per i device Apple, e ha nel suo catalogo tra le altre cose "L'Insonne" di Di Bernardo e Polidori, Geronimo Stilton e "Storie dallo spazio profondo" di Bonvi. Si segnala anche l'app gratuita "Frammenti di viaggio" finanziata dalla Regione Lazio (è un fumetto che vuole sensibilizzare i ragazzi sul vandalismo nei treni, solo che dopo un po' inizia ad essere ripetitiva la finestra a comparsa - anche se a richiesta - su quanto costa cambiare un sedile del treno che compare ad ogni vignetta, o quasi).
Della ManFont ho accennato parlando dell'app del fumetto di Marcello Toninelli "Berlustory" (che adesso è presente in catalogo anche con il divertente "Strip Wars", parodia di "Guerre Stellari"); piano piano sta aggiungendo al suo catalogo altri fumetti, tra cui "Carlo Lorenzini" e "Arcana Mater".
Sempre la ManFont ha preparato delle app specifiche per dei numeri speciali di "Lazarus Ledd", annunciando che metterà a disposizione in catalogo anche tutta la serie; sul sito ufficiale non ve ne è menzione (almeno io non l'ho trovata) ma esiste anche una app per la rivista/catalogo Next, in versione gratuita.
Anche la MeLeto ha in catalogo diversi fumetti - qui l'elenco delle app. (non male "Defenders of Europe", tra gli altri).
ManiComix è un'altra piattaforma che si occupa di distribuire fumetti digitali di esordienti - e ho l'impressione che progetti di questo tipo si moltiplicheranno nei prossimi mesi (qui ad esempio si parla dell'app "Gli inediti").
Consultabile solo online è il fumetto collettivo scritto da Paola Barbato, "Davvero", di cui è leggibile da pochi giorni la prima puntata. La struttura di lettura a tavole fa pensare a un possibile futuro cartaceo, o anche a una destinazione su app per tablet.
A proposito di web comic segnalo questo post di Recchioni dove nei commenti si parla anche della struttura di questi fumetti digitali ancora pesantemente legata a quella fisica del cartaceo - con varie spiegazioni (ad esempio il fatto che in alcuni casi il web venga visto come una vetrina per lanciare poi l'albo cartaceo).
Ah, e la Marvel pare abbia deciso di far uscire gli albi digitali in contemporanea con quelli cartacei, consigliando allo stesso tempo il device adatto su cui leggerli: il Nook Tablet.
Per gli appassionati disegnatori di fumetto comico segnalo l'esistenza di questo corso online, "Pen, Ink & Beyond", dove è anche possibile guardare le prime lezioni gratis per farsi un'idea.
Adesso i link a tema ebook;
un'iniziativa interessante scaturita dalla collaborazione tra Bookrepublic e l'Unità: da lunedì 14 novembre e per 30 giorni saranno in vendita due ebook al giorno al prezzo di 3 euro, un libro sarà di attualità, l'altro sarà un classico. Qui trovate l'elenco dei libri (molti dei quali interessanti), ma soprattutto la possibilità di sfogliarli gratuitamente su Readmelibri.com.
Finalmente qualche iniziativa pubblicitaria un po' originale da parte di alcune case editrici: Marsilio offre in regalo un paio di gialli in ebook ai primi 100 blogger che si offrano di parlarne nel loro blog.
CastelloVolante invece ha iniziato a pubblicare i Mezzilibri, libri free per metà: se il libro è piaciuto poi lo si può acquistare (per adesso c'è un solo libro, vedremo in futuro quali altri libri si aggiungeranno).
Un'altra possibilità di leggere libri digitali spendendo poco è quella del prestito: non ancora molto diffuso (e il colosso Amazon ha da poco avviato negli Stati Uniti questa funzione con molte restrizioni) in Italia c'è la piattaforma UltimaBooks che offre questo servizio (limitato ancora a qualche centinaia di ebook), ma anche alcune biblioteche: sul portale di MediaLibraryOnLine c'è l'elenco delle aderenti, circa 1000 in 4 regioni d'Italia.
Il prestito degli ebook su Ultima ad esempio funziona così: sul sito si sceglie un libro, sotto la scritta "Acquista" c'è scritto "Noleggia", a quel punto si può scegliere un prestito da 2 giorni a 0,99 euro oppure di una settimana a 1,49 (per un libro che ne costa 3,99).
Io per fare una prova ho noleggiato questo ebook per due giorni (un libro che certamente non terrei a vita, e che so essere di lettura veloce): scadute le 48 ore la dicitura che appare sul file se si tenta di aprirlo nuovamente è quella che si vede nella foto.
La scomodità sta nello sfogliare l'elenco degli 890 ebook che risultano essere a noleggio: non sono divisi per categorie, e sfogliare a mano tutto l'elenco diventa stancante (oltretutto - parere personale - la maggior parte dei libri sono manuali o libri di scarso interesse).
La ristrettezza del catalogo totale dei libri in formato digitale è ancora un limite molto serio alla sua diffusione: ci sono diversi libri che mi interesserebbe trovare in ebook (soprattutto i tomoni, come già raccontato in altri miei post), ultime uscite interessanti, soprattutto di saggistica - ma è proprio la saggistica a latitare in formato ebook.
D'altronde gli ebook si diffonderanno in Italia non solo quando i reader arriveranno a prezzi più abbordabili, ma anche quando ci sarà una scelta sufficientemente vasta in catalogo: altrimenti si fa presto a dire che in Italia "l'ebook ha fallito" (come afferma tutto contento Giuseppe Laterza in questa trasmissione).
Anche sulla questione dei prezzi qualcosa si muove, o perlomeno sto iniziando a vedere differenze di prezzo accettabili tra cartaceo e digitale anche per alcune nuove uscite.
Un paio di esempi, la raccolta di saggi di Virginia Woolf "Voltando pagina" è venduto a 29 € in formato cartaceo (ma negli store online lo trovate dappertutto scontato a 25 €), mentre in digitale su Bookrepublic costa 10,49 € - meno della metà quindi; l'ultimo di Murakami è meno conveniente tenendo conto dello sconto del 25% che stanno applicando sia online che nelle librerie: da 20 € di copertina si passa ai 15 €, che confrontati con i 9,99 (uff...) del digitale non sembra una gran differenza (a meno che si aspetti anche per il digitale uno sconto del 15% che ogni tanto si fa su Bookrepublic o su Ultimabooks).
Stiamo comunque parlando di un settore in costante movimento e con innovazioni sempre più veloci: per dirne una ecco qui il possibile futuro di tutti i reader e-ink (cioè non retroilluminati come i tablet), saranno a colori e vi si potranno leggere quindi anche riviste e fumetti con più comodità (ce ne sono già a colori, non so quanto veloci nello scorrimento delle pagine, o fedeli ai colori originali, o quanto ciò incida sulla durata della batteria) .
Per chi fosse interessato ai reader attuali che sono sul mercato ecco un utile sito dove vengono comparati per caratteristiche e prestazioni 29 modelli, i più importanti.
Per gli aficionados del cartaceo: ribadisco il mio amore per la carta e assicuro che si può vivere facendo convivere i due mondi, la carta non sparirà, il digitale non è la salvezza (così, tanto per prevenire un po' i soliti commenti di chi pensa che chi parla di ebook e fumetti digitali sia un estremista che voglia dare fuoco ai libri).
"adesso" o "Davvero"? :):) Comunque, consigli e spunti interessanti come sempre!
RispondiEliminaAh! ah!, che refuso...Grazie, adesso lo correggo :)
RispondiEliminacondivido al 100per100 il commento finale del post.
RispondiElimina"Ah, e la Marvel pare abbia deciso di far uscire gli albi digitali in contemporanea con quelli digitali"
RispondiEliminaAltro piccolo refuso :P
Mamma mia si vede che sono un po' sfasata...grazie!
RispondiEliminasolo il tempo ci dirà se il digitale potrà prendere campo anche in Italia...io credo, che può esser una buona possibilità, per un autore esordiente, per evitare le spese del cartaceo ( di un eventuale autoproduzione) e raggiungere più pubblico (logicamente se si realizza l'ebook in inglese).
RispondiEliminaBeh... sicuramente c'é più scelta. Inoltre a parte la narrativa credo che a pochi interessi conservare un manuale di photoshop in formato cartaceo, ad esempio.
RispondiEliminaSempre interessanti, i tuoi post!
RispondiEliminaE tutte condivisibili le tue riflessioni.
Dove ci porterà il digitale, effettivamente, nessuno può dirlo con precisione. Il rischio di un vero e proprio "crollo" del cartaceo per quotidiani, riviste e libri esiste... e confesso che in questo momento sono felice di non essere né un libraio né uno stampatore. O persino un editore. Tutte categorie che rischiano di essere letteralmente spazzate vie da un eventuale "scatto in avanti" delle tecnologie. Lo scrittore statunitense che ha messo in vendita in rete i suoi polizieschi a 99 centesimi l'uno bypassando la figura dell'editore ed ha già superato il milione complessivo di copie vendute mettendosi in tasca (a 35 centesimi a copia che rimangono a lui) la non indifferente sommetta di 350.000 dollari suona come una campana a morto per le categorie suddette. Certo, per noi italiani la lingua è un grosso handicap, visto quanti siamo in pochi nel mondo a parlarla... ma niente che non si risolva con una buona traduzione (mestiere probabilmente destinato a svilupparsi nel prossimo futuro). Con tutti i limiti del momento, primo fra tutti la mancanza di standard maggioritari e consolidati (se mai qualcosa può essere consolidato nel frenetico mondo della tecnologia odierna), vale la pena di tenere l'occhio vigile e cominciare ad "assaggiare" le potenzialità dei nuovi mezzi. E' vero che il piacere di tenere in mano e sfogliare un bel cartonato francese non ha paragoni... ma è anche vero che la mia libreria già traboccante mi dissuade spesso dall'acquistare (e quindi leggere) nuovi volumi. Rendendo sempre più appetibile il passaggio (massiccio) ai lettori digitali.
Con un amico programmatore stiamo ragionando poi sulla possibilità di fare un fumetto "altro" per sfruttare appieno le possibilità (tutte da inventare) dei nuovi dispositivi tecnologici. Qualcosa del genere esiste già (http://www.aquafadas.com/en/digital-publishing/comiccomposer/), ma ho l'impressione che si limiti a far diventare i fumetti "un po' più cartoni animati", mentre noi vorremmo esplorare nuove potenzialità del fumetto facendolo restare fumetto. O scoprire un nuovo modo ibrido di raccontare storie disegnate.
E' certo che la mia vecchiaia di fumettista non manca di stimoli!
Bravo Marcello, sempre in movimento e appassionato nonostante la tua "veneranda" età :) - direi nonostante la tua lunga esperienza, ecco.
RispondiEliminaHai giustamente messo un link a un sito di cui volevo parlare con calma in futuro, anche perché volevo provare a "comporre" un mio vecchio fumetto con quel programma per leggere fumetti su tablet e pc.
Hai ragione quando dici che molte delle novità del fumetto digitale sconfinano un po' troppo nell'animazione; sono molto curiosa di vedere cosa combinerai in proposito (io ad esempio non ho ancora le idee chiare).
Dispiace anche a me sapere che questa rivoluzione tecnologica danneggerà editori e stampatori, ma è anche qualcosa che si deve affrontare prima o poi.
Credo però che bypassare del tutto la figura dell'editore e del curatore alla lunga non pagherà, non se non sei uno che ha talento e capacità organizzative. Io ad esempio in opere di pochi euro noto spesso carenza di qualità, impaginazione fatta male, brutto lettering, ecc.; a quel punto preferisco pagare di più e leggere qualcosa di valido - e questo è un lavoro per editori, curatori e grafici.
grande post, da studiare e consultare.... grazie come sempre, pat. io credo che occorra ancora qualche sviluppo tecnologico perché il digitale prenda il sopravvento. sul cartaceo chissàà... di certo ha più durata.
RispondiEliminaE' vero... ma non ci dimentichiamo che da quando i computer hanno eliminato de facto la figura del correttore di bozze (ne sa qualcosa mia moglie!) anche gli editori non è che garantiscano tutta 'sta qualità. Giusto due giorni fa ho letto un libro a fumetti (prezzo intorno ai trenta euro) con un lettering allucinante e refusi a iosa. Per non parlare di interi romanzi (ne ricordo uno di Urania) dove per incomunicabilità tra il programma del traduttore e quello della casa editrice (e per assenza di correttori di bozze...) al punto erano stati sostituiti i tre punti, dando a tutto un senso di indefinto fastidiosissimo! Meglio che gli scrittori imparino a curarsi da soli anche l'editing! E comunque può nascere la figura del redattore free lance! :-)
RispondiEliminaCondivido molto il tuo punto di vista in merito alla questione. Anche se personalmente ancora non sono riuscito ad integrare il digitale nelle mie letture. Faccio parte della generazione di collezionisti con qualche problemino. Di quelli ai quali piace possedere le cose che leggono (non mi sono fatto prestare quasi mai nulla) e mi riesce difficile apportare al digitale questo tipo di concetto.
RispondiEliminaLa carta si possiede, il libro digitale è aleatorio come i bollini che ti danno al supermercato che devi raccogliere per avere un asciugamani o un piatto di porcellana :)
Magari un giorno, chissà, trovandomi tra le mani un e-book reader (non iPad, però, che con quello mi verrebbe solo voglia di giocare e disegnare), potrei cambiare opinione.
Ma non ci credo troppo, visto quanto piacere sto provando anche solo ad inscatolare le tonnellate di carta dai miei scaffali per il trasloco.
Questione webcomics: Anche qui, sono d'accordo. Siamo lontani anni luce dalla concezione che si dovrebbe avere dello strumento.
Demian Five fa delle cose molto carine. E alla faccia di chi dice di saperla lunga, lui quelle cose le faceva già nel 2001 (tipo: www.demian5.com/king/wiak.htm)
Marcello@: è vero, anche io che tendo ad essere indulgente verso i refusi mi accorgo che sono aumentati a dismisura, per non parlare del fatto che in generale la cura editoriale sta scendendo a livelli molto bassi (e certi amici che collaborano o lavorano per case editrici varie me lo confermano); come dici tu più si eliminano lavoratori più aumentano errori ed obbrobri, è logico.
RispondiEliminaE' anche vero che meno soldi gireranno peggio andranno le cose.
Laura@: la carta certamente durerà di più, se pensi che ancora possiamo leggere libri del '500, mentre i file attuali non lo saranno di certo neanche tra dieci anni (dando per scontato che possano essere convertiti prima in altro, salvaguardando il contenuto - spero!).
Luigi@: sì, l'ebook è molto aleatorio, e fatto anche per letture di "conoscenza" - riviste, articoli, libri che si possono leggere con leggerezza. Però ci sono lettori forti che riescono a usare il reader davvero come una miniera per la loro voglia compulsiva di libri.
A me ormai gli scatoloni di libri o fumetti non mi accendono più la nostalgia, solo il mal di pancia per non sapere dove metterli (o come liberarmene).
Quando arriverai anche tu a questo stato d'animo forse sarai pronto per un ebook reader!
@Patrizia:
RispondiEliminamolto interessante questo post.
Comunque sul fronte ebook è vero che qualcosa si sta muovendo ho acquistato un libro da Apogeo (che si appoggia a Feltrinelli) in offerta a 5€ (solo per alcuni giorni) costava 29€ in versione epub e 39€ in versione cartacea.
Un bel risparmio ;)
Finello@: ce ne fossero di occasioni così! No, in realtà andrebbe bene anche il costo di un terzo rapportato a quello della versione cartacea.
RispondiEliminaCiao desideravo sapere un tuo commento su quest'articolo http://www3.lastampa.it/fumetti-e-cartoons/sezioni/news/articolo/lstp/460121/
RispondiEliminaPrima di commentare per bene mi piacerebbe capire meglio in cosa consiste questa realtà aumentata - ovvero, se comprando il fumetto questa possibilità è solo un modo per divertirsi a vedere il treno in una scena tipo 3D, e morta lì, oppure se il fatto di vedere una o più scene del fumetto integrate in questa visione fa parte della lettura e comprensione della storia.
EliminaA naso mi sembra la prima cosa, il che mi fa dire che questa tecnologia è un po' come avere un link multimediale quando si legge un libro su un tablet - può essere divertente, oppure utile ad approfondire certe questioni, ma in definitiva non fa parte dell'essenza del leggere una storia a fumetti.
Grazie per la gentile risposta. Comunque che, sicuramente in futuro, quando queste "visioni" diventerrano un valido supporto alla comprensione di una storia o siano la parte integrante di questa il fumetto ne trarrà un grosso beneficio. Dalla tua esperienza come mai la Sergio Bonelli Editore non ha sperimentato ancora queste nuove tecnologie (intendo anche solo la distribuzione dei fumetti in digitale,un APP ecc.)che stanno prendendo forma per altri fumetti e libri? Non rischia di rimanere indietro con una tecnologia che avanza di giorno in giorno e la rende sempre più distante dalle persone che utilizzano solo questa? Si potrebbe addirittura pensare a degli abbonamenti cosa mai esistita per i prodotti Bonelli scoraggiati dal mezzo postale. Grazie.
EliminaNon credo di essere la persona più adatta per rispondere ai tuoi quesiti su " Bonelli e tecnologia" - quesiti peraltro del tutto leciti. Posso solo dire che la tradizione ha il suo peso, tradizione che vuol dire anche sicurezza di sapere fare bene quello che si é andato sviluppando nei decenni, sapendo anche che un certo pubblico ama la Bonelli proprio per queste caratteristiche di professionalità e artigianalità.
EliminaQuesto non vuol dire che che non ci saranno sviluppi sul versante tecnologico - io non sono molto addentro ai progetti editoriali della Bonelli, e quindi non so dirti bene, ma sono sicura che prima o poi (io spero prima) si facciano dei passi avanti in questo senso.
Al posto di "si facciano" intendevo scrivere "si faranno"
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