-


Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



martedì 29 agosto 2017

Un fumetto da recuperare: Atlas e Axis vol. 1

Ce l'avevo nella lista desideri da tempo ma solo di recente ho acquistato questo libro a fumetti di Pau (di cui non conoscevo nulla) uscito nella bella collana Tipitondi di Tunué.


Atlas e Axis è una saga che per adesso si è sviluppata su 4 volumi originali - la Tunué raccoglie le prime due storie nel primo volume di più di 140 pagine - bello anche nella sua confezione;  a ottobre è annunciata l'uscita del secondo volume (dove immagino saranno raccolte le storie 3 e 4).
Sulla trama lascio che leggiate questa recensione de Lo Spazio BiancoAtlas e Axis: che vita da cani!, dove viene raccontata la presenza di elementi di violenza che coesistono in un universo abbastanza cartoonesco e "tenero" - almeno in apparenza.
L'antropomorfizzazione degli animali protagonisti (canidi ma anche pecore, orse, e altri animali) è solo parziale, i cani continuano a "segnare" gli alberi e a dormire acciambellati, però poi parlano di teoria dell'evoluzione e creazionismo, di culture diverse e leggende, commettono stragi e bramano vendetta, si amano e si odiano in maniera a noi molto vicina.
Anche i dialoghi aiutano a comporre questo quadro contraddittorio e stridente tra disegno carino con paesaggi mozzafiato e colori splendidi e vicende dove vediamo oltre che la crudeltà di certi "animali" anche rimandi più che attuali a schiavismo e terrorismo.
Su questa presenza di temi "adulti" ho avuto un breve scambio di opinioni su Facebook con Massimiliano Clemente di Tunué - anche perché su Amazon l'indicazione di età è dai 5 agli 8 anni - che è sbagliata, non solo per me (ho anche scritto una segnalazione). È giusto far leggere  anche ai ragazzi questo libro davvero bello e interessante, ma se l'età è preadolescenziale si consiglia di farlo con un minimo di accompagnamento e soprattutto con consapevolezza di quello che sarà visto (sulla pagina del libro è possibile sfogliare un po' di pagine da Issue).
Sempre su Lo Spazio Bianco potete trovare un'intervista all'autore: Bienvenido, Pau: intervista all’autore di Atlas e Axis, mentre qui c'è una video recensione di Leone90 che mostra altre pagine del fumetto (e anche parte di un video dove si vede una tavola di Pau in lavorazione).




© Tunué - Pau

domenica 27 agosto 2017

Osservazioni veloci su serie tv

Dopo il post dedicato interamente a Bron/Broen ecco una carrellata di serie tv su Netflix che vedrò, ho visto, sto vedendo.
Cominciamo da Peaky Blinders che avevo sempre evitato dopo aver letto la trama - non mi attraeva granchè. Poi per caso ho iniziato a vedere il primo episodio e i primi 10 minuti mi hanno fulminato: la ricostruzione della città di Birmingham dei primi del '900 è davvero affascinante, e la colonna sonora favolosa.
Ne sono così attratta che per adesso è in stand by perché vorrei vedermi questa serie in santa pace, e non nei ritagli o come sottofondo come faccio perlopiù con le altre.


The Defender la vedrò tutta unicamente per la presenza dell'attrice che si intravede qua sotto a destra sul tavolo (è spoiler? boh, so solo che dato che non vedo mai i trailer di quasi nulla per non rovinarmi la sorpresa - e neanche leggo gli articoli - per me è stata una sorpresa vederla apparire).
A me la prima stagione di Daredevil era piaciuta molto, la seconda molto meno; Jessica Jones così così (ma il personaggio tutto sommato mi piace), se avesse avuto meno puntate sarebbe stato meglio (soprattutto quelle centrali); Iron Fist e Luke Cage mollate dopo i primi episodi.
Qui a tratti ci si annoia (tutta la parte mistica legata ad Iron Fist rovina tutto), e soprattutto per me la presenza dell'attrice che impersona Elektra è ancora una volta deprimente. E vabbè.


Tanto mi era piaciuta Sense8 prima stagione e tanto faccio fatica ad andare avanti con la seconda (sono a metà, credo). Amo i personaggi, certe sequenze sono molto belle, ma davvero è tutto senza ritmo.


Di Master of None avevo parlato qui, dopo la prima stagione; in questa seconda c'è un filo rosso che lega un po' tutto, che è l'italiana Francesca, ovvero Alessandra Mastronardi (perfetta nel ruolo).
Le prime due puntate sono un po' spiazzanti, sembrano realizzate solo per soddisfare l'amore di Aziz Ansari per l'Italia e il cibo italiano (e la musica e il cinema, a dire la verità); poi andando avanti la serie comincia a raccontare una storia, certo non originalissima ma secondo me con leggerezza e con amore, anche.
Nella seconda foto sotto Dev e Francesca ballano sulle note di "Guarda come dondolo".




Le serie mollate subito: Gypsy con una indecifrabile Naomi Watts - dopo quasi due puntate non si capisce cosa racconta e perché, con questa promessa di morbosità senza senso che proprio non mi attira per niente.


Quanto mi dispiace che King nelle serie tv sia quasi sempre trattato così male (meno nei film, credo). Poi magari la serie La nebbia (The mist) decollerà dopo la seconda puntata, non so, ma guardare la solita serie con dei protagonisti con i soliti problemi che assisteranno alle morti di tutti i comprimari cretini - boh, mi sembra tempo perso (non sono un'amante dell'horror che si accontenta di vedere gente spiaccicata con begli effetti).


Questa qua sotto invece l'ho finita di vedere il mese scorso, 6 stagioni bevute insieme come una droga - e pensare che l'avevo sempre scansata causa noia delle prime puntate (e delle serie con avvocati che non ne posso più), e invece.
The Good Wife è piena di attori bravi e bravissimi, con una qualità media di scrittura molto alta (anche quando a partire dalla quarta serie cominciano a riciclare cliché narrativi e colpi di scena). Tanti temi interessanti intrecciati allo sviluppo dei personaggi - e poi c'è Kalinda, oh.


Il mio guilty pleasure del momento? Questa cosa qua sotto, che quando lavoro e non ho più podcast da ascoltare me la metto in sottofondo in italiano, mi diverte scoprire in quale modo hanno inserito questo o quel personaggio delle favole.
Da qualche parte ho letto che dopo la terza serie ha una deriva tremenda - ma boh, io la guardo per modo di dire, vedremo se diventerà troppo assurda da seguire anche come sottofondo.


Per finire un articolo di Wired sulle serie in arrivo su Netflix a settembre - Star Trek Discovery è quella che non mi perderò.

giovedì 24 agosto 2017

"Gregory Hunter - I padroni della galassia": tavole in BN e a colori

Questo post inaugura l'etichetta "I ritagli della fumettista curiosa", in pratica trasferisco qui da ora in poi il tipo di post che mettevo nel blog "Ritagli della fumettista curiosa" a cui ho dato uno stop.
Di solito questi sono post "veloci" in cui segnalo un libro o un fumetto facendo foto di alcune tavole o pagine del libro, senza commenti molto lunghi.

Del libro che raccoglie la prima lunga avventura di Gregory Hunter (Sergio Bonelli Editore) ho già parlato qui (ci sono anche diversi miei disegni d'epoca); adesso invece mostro qualche tavola in bianco e nero della serie originale (disegni di Elena Pianta) messa a confronto con la versione moderna colorata (colori di Virginia Chiabotti, Edoardo Arzani, Mariano De Biase).
Mi scuso per la qualità non eccelsa delle foto (cercare di tenere aperti gli albi senza deturparli è stato alquanto difficile).

Copertina di Sergio Giardo 








La prima pagina della sezione Extra a fine volume, dove Antonio Serra racconta la genesi della serie e dove ci sono studi e illustrazioni dei vari personaggi (questi qui sopra sono di Elena Pianta).
Tutte le immagini ©Sergio Bonelli Editore

lunedì 21 agosto 2017

Consigli di letture (e visioni) estive sul web -2

Oggi consigli di lettura vari, tranne i primi link che girano attorno all'argomento Charlottesville.

- La trasmissione di Rai Radio Tre "Fahrenheit" ha preso spunto dagli avvenimenti di Charlottesville per parlare di "cosa fare dei simboli scomodi del nostro passato" (ci sono opinioni diverse date anche dalla diversa lettura della "storicità" delle statue dei generali sudisti).
- Nella trasmissione si cita il Museo nazionale di storia e cultura africana inaugurato da Obama l'anno scorso - vale la pena farci un giro.
- Il documentario di VICE NewsCharlottesville: Race and Terror
- Di Charlottesville e Donald Trump parla l'ultimo post di Francesco Costa - giornalista che sta seguendo le vicende americane ascoltabili anche in podcast (Da costa a costa).
- Infine il video di Arnold Schwarzenegger che dice la sua su questo avvenimento (!).

Come nel post precedente disegno di prova su un blocco di carta nuovo

Cambiando totalmente tema:
- È stata ristampata la Trilogia della Fondazione (qui nominata Ciclo delle Fondazioni) di Isaac Asimov (che io non ho mai letto), ma soprattutto c'è anche l'edizione digitale.
- A proposito di libri i consigli di lettura su Radio Popolare (di Francesco Cataluccio); nella colonna a destra trovate Consigli 1 e 3.
-  Avete mai provato a cuocere la pasta così (risparmiando anche il gas)?.
- Riflessioni sulla fruizione della musica negli ultimi decenni (ma non solo): L’era dell’abbondanza e la mancanza di desiderio.
- Dopo decenni di storie è arrivato il momento: La copertina dell’ultimo e conclusivo numero di Rat-Man
- Tavole originali di Kirby a Milano: L’arte di Jack Kirby in mostra al WOW di Milano
Game of Thrones Roman Version
- Un corto di animazione di Vincent TsuiSupernaive - Opal Waltz (2017)


mercoledì 16 agosto 2017

Consigli di letture estive sul web -1

Con ritardo scrivo questo post che raccoglie vari articoli, alcuni più lunghi del solito. L'idea (sbagliata?) è che d'estate si abbia un po' più di tempo per leggere; per me non è così, devo lavorare e recuperare del tempo perso (ma sarà tanto se riuscirò a sostenere un ritmo normale).
A proposito di tempo ho deciso di evitare di "dare un'occhiata" sul web durante le piccole pause durante il giorno (specialmente su Facebook) e limitare le mie letture o interventi sui social solo la mattina presto e la sera - in pratica fuori delle ore buone per il lavoro.

Prova su blocco di carta nuova con pennello ricaricabile grigio: non benissimo, carta che tiene solo inchiostri densi e poco acquosi.

Per chi usa soprattutto smartphone e tablet per leggere i post: ricordo che si possono salvare pagine web offline (lo fanno molti browser) o app dedicate come Pocket.

Medium è una piattaforma di cui ho parlato in passato, e che nel tempo è migliorata e si è allargata; forse per essere più conosciuta le serve ancora qualcosa che non saprei bene neanche io. Segnalo un articolo di Medium Italia: "Il declino di Flint".

Tra scienza e "racconti curiosi" (e spaventosi in un certo modo): "Cosa succede quando ti colpisce un fulmine".

L'argomento è serio, e non molto discusso, ahimè (da Valigia Blu): "La sorveglianza di massa in Italia prende l’ascensore e sale di livello"

Per chi non ha un cane e si chiede perché molte persone lo prendono, o se vale la pena farlo. Sottoscrivo quasi tutto (la parte sulla mancanza dei figli non molto, ma capisco che per molte è così): "Perché un cane" di Valeria Rossi (che è mancata non molto tempo fa).

Non ho seguito il processo a Bossetti in maniera esaustiva, ma leggendo articoli o ascoltando i TG (come quasi tutti) mi sono rimasti molti dubbi, su questo e altri processi simili. Non so se questo articolo abbia ragione al 100%, certo è che c'è materia su cui riflettere: "Perché il processo a Bossetti è indegno di un Paese civile" (Linkiesta).

"Facebook è diventato il più grande cimitero del mondo, ma come cambia il lutto nell'epoca dell'immortalità tecnologica?": La morte al tempo dei social network


venerdì 11 agosto 2017

La serie tv Bron/Broen (The Bridge, l'originale): ponti e confini

Su Netflix questa serie a produzione danese/svedese è chiamata The Bridge: La serie originale, ma il nome originale è Bron/Broen (e già qui è possibile notare il rapporto di somiglianza-differenza tra la lingua danese e quella svedese).
Lo spunto è abbastanza particolare ed è creato per far riflettere (anche) sul rapporto tra due culture simili ma anche diverse: un poliziotto danese e una poliziotta svedese devono collaborare a una indagine poiché il crimine efferato è stato commesso esattamente sul confine tra Danimarca e Svezia (sull'iconico e simbolico ponte di Øresund).
Ci sono due stagioni su Netflix (e io spero arrivi presto anche la terza) ma la cosa brutta è che è presente solo l'audio in italiano - non che io possa comprendere le sfumature e le differenze tra lingua danese e svedese (gli attori sono di entrambe le nazionalità e parlano la loro lingua) ma certamente non è la stessa cosa che sentirli doppiati (ormai sono dipendente dai sottotitoli). Lo svedese è una bella lingua, ha dei bei suoni, e mi sarebbe piaciuto confrontarla con il danese.



Molti forse avranno visto il remake americano di questa serie, The Bridge, ambientato tra il confine USA e quello messicano: la prima stagione ricalca esattamente quella svedese, solo che non c'è il ponte e alcuni altri particolari sono diversi (uguale l'assunto di far dialogare le due culture, in questo caso l'americana e la messicana rappresentata dai rispettivi poliziotti). Ho visto la prima stagione anni fa ma l'avevo completamente dimenticata - non che sia fatta male, ma non ha la particolarità e l'interesse di quella originale.
Meno nota è una terza serie remake che segue quella americana, The Tunnel: questa volta l'omicidio avviene tra il confine francese e quello britannico nel tunnel che unisce da diversi anni i due stati. Non ne so nulla e non ho molta voglia di vederlo - gli darei una possibilità se capitasse su Netflix, ecco.

Punto forte della serie scandinava sono i due protagonisti: l'ispettrice svedese  Saga Norén (Sofia Heline l'ispettore danese Martin Rohde (Kim Bodnia). Lui è un tipo dalla vita familiare un po' complicata e dal carattere accomodante quanto basta per sopportare le stranezze della collega, evidentemente affetta da una forma non grave della sindrome di Asperger.
Se la serie originale fosse stata realizzata negli USA avremmo avuto delle recitazioni calcate e siparietti tra il drammatico e il boccaccesco, probabilmente, ma per fortuna danesi e svedesi pur non lasciandosi sfuggire i momenti umoristici tra i due protagonisti non si soffermano mai troppo sulle situazioni, tutto viene raccontato con una certa levità, suggerito più che mostrato.

La storia del rapporto tra le lingue scandinave  è abbastanza interessante, consiglio di leggere qui la voce su Wikipedia ("Per via della lunga unione politica tra Norvegia e Danimarca, il Bokmål (o Riksmål) norvegese ha un lessico molto simile al danese, ma a causa della differente pronuncia, per uno svedese è più facile capire un norvegese che un danese. Ovvero il norvegese somiglia più al danese per lessico ma più allo svedese per fonologia. Un modo di dire scherzoso che riassume questo è che "il norvegese è danese parlato in svedese".").
Nel video seguente protagonisti e coprotagonisti (in particolare della seconda stagione) parlano del loro rapporto con la lingua "altra"; vengono anche citati termini danesi o svedesi che a loro sembrano buffi.



Nel video seguente Sofia Helin (bravissima nel caratterizzare il personaggio anche attraverso il linguaggio del corpo) parla delle difficoltà di interpretare il personaggio di Saga Norén.



Infine la sigla di apertura della serie che sembra un po' Sigur Ros ma che è opera dei Choir of Young Believers.


sabato 5 agosto 2017

Consigli per l'estate: un po' di video da guardare

Sono giorni e giorni che dovrei scrivere un post con i consigli di lettura per l'estate - articoli sul web più lunghi del solito, approfondimenti - ma niente, rimando perché o non trovo tempo o sono troppo stanca.
Stasera ho pensato di proporre molto sinteticamente qualche video da guardare.

Iniziamo con un video su Chris Ware, autore di Jimmy Corrigan. Il ragazzo più in gamba sulla terra (se non lo avete compratelo subito).

Su Youtube si trovano i video su una serie di incontri sull'archeologia romana tenutisi al Teatro di Roma - sono incontri divulgativi per appassionati di storia ma non solo.
Qui sotto potete vedere quello dedicato ai luoghi del potere di Augusto con Corrado Augias, Luciano Canfora (che correggerà a suo modo alcune affermazioni del giornalista), la dott.ssa Mariarosaria Barbera, e infine Toni Servillo che leggerà alcuni brani di storici romani.



Consiglio anche il video "Una città a colori" che spiega come si è costruito a partire da un certo periodo storico il gusto classico di un'architettura e statuaria di colore bianco mentre invece nell'antichità era di uso normale la policromia (io ho accelerato un po' la velocità).

Infine un video della Scuola Romana dei Fumetti dove Eugenio Sicomoro spiega il colore nello stile realistico.