-


Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



giovedì 29 ottobre 2009

Letture parallele




Ultimamente mi è capitato di leggere nello stesso momento un libro e due fumetti che hanno una caratteristica in comune - beninteso declinata con sensi e modalità diverse: una presenza massiccia dell'elemento "sesso". Del sesso è schiavo il protagonista de "La morte di Bunny Munro", di sesso (e di donne) è intriso "L'amore colpevole", e il sesso è uno dei punti di vista importanti da cui parte Robert Crumb per una rappresentazione caustica della realtà americana, letto qui nel volume antologico "Fritz il gatto".
"La morte di Bunny Munro" di Nick Cave l'ho preso per caso mentre stavo ciondolando in una libreria che stava facendo il 30% di sconto su tutti i libri; sfogliandolo mi aveva attirato una frase dove il protagonista guida una Punto gialla (!), e poi mi avevano incuriosito non poco le scuse finali di Nick Cave ad Avril Lavigne e Kylie Minogue (con quest'ultima ha peraltro duettato in una canzone niente male).
Negli ultimi anni leggo pochissima narrativa - difficilmente trovo delle storie che mi interessino, per cui il fatto che abbia letto agevolmente e senza annoiarmi questo libro per me significa qualcosa, anche se non saprei dire se mi sia piaciuto veramente e cosa mi abbia lasciato.
Posso dire senz'altro che Nick Cave scrive meglio di alcuni (forse tanti) scrittori che mi sono capitati sott'occhio, e che alcune scene di "Bunny Munro" rimangono nella mente. Soprattutto Nick Cave è riuscito a dare un'oscura profondità a un personaggio del tutto superficiale e squallido, e il rapporto con il povero figlio di 9 anni (che lo ama e lo ammira nonostante il disinteresse palese del padre) è uno dei tratti più riusciti del libro (qui se ne possono leggere degli estratti).
Le scuse (credo anche un po' scherzose) di Nick Cave alle due cantanti (molto citate nel libro, e non per le loro virtù canore) si spiegano con la sessuomania del protagonista, e il linguaggio crudo ed esplicito che lo caratterizza. Bunny Munro è costantemente ossessionato dal sesso, e le donne non sono altro che il mezzo attraverso cui arrivarci, ridotte spesso, nei deliri porno del protagonista, a puri e semplici organi genitali.
La visionarietà che caratterizza il romanzo non è mai eccessiva, e la scena finale (che rappresenta il culmine immaginifico del romanzo) mi ricorda stranamente l'elemento-cornice del libro a fumetti di Maurizio Rosenzweig, "L'amore colpevole"; qui l'alter-ego di Maurizio, Davide Golia, si trova in una specie di Inferno-Tribunale a essere giudicato da donne-demoni, rappresentanti delle tante donne che il protagonista ha, secondo loro (con diverse ragioni, io credo) illuso, ingannato, amato male, amato poco o per niente.
Il processo infernale diventa la cornice fumettistica (la parte a colori, molto ben disegnata) al cui interno sono presenti alcuni racconti (in bianco e nero) di diverse epoche con protagonista Davide Golia e il suo rapporto col femminile. In questo caso il sesso è un'esplicitazione dell'amore reale di Davide Golia per le donne, solo che un amore e una devozione siffatte, pur nel rispetto della singolarità di ognuna di esse (Rosenzweig tra l'altro è un maestro nel disegnarle) diventa qualcosa di impalpabile se moltiplicato in maniera così ripetitiva. D'altra parte le avventure di Davide Golia non consistono solo nelle sue performance seduttive, ma anche nelle sue riflessioni sull'amore e sulle donne, sulla vita in generale. A tutto ciò si aggiungano delle parti molto umoristiche dove vengono rivisitati certi momenti dell'immaginario fanta-filmico e pop, mixato all'immaginario erotico del protagonista il risultato che ne viene fuori è abbastanza denso e interessante.
Di Robert Crumb non ho mai posseduto nessuna opera ma ho letto negli anni ritagli, vignette, piccole storie recuperate su riviste; è quello che si dice un classico indispensabile da conoscere per ogni fumettista. Personalmente non sono mai riuscita ad avere un feeling con questo autore sebbene ammiri molto lo stile di disegno più preciso e ricco di tratteggi della maturità. Ho acquistato il volume dei "Maestri del fumetto" per provare a leggere con più attenzione le storie lì presenti, ma la distanza rimane. So che è stato contestato dalle femministe, non so in particolare per cosa, mi sembra che l'anticonformismo e l'ironia di Crumb debbano essere liberi di manifestarsi come gli pare; il mio non è un giudizio dato dalla sua finta o reale misoginia, ma l'immagine della donna come tentatrice eterna, seduttrice e torturatrice di poveri uomini mi annoia profondamente, non ci vedo niente di nuovo; unica eccezione che mi ha divertito: le storie con Demonia (donna eccessiva, sensuale e matta), che sono un passo oltre le fissazioni sessuali del povero protagonista - direi che si va verso i confini del surreale.
Non è solo questo aspetto del sesso come ossessione che mi ha trovato poco coinvolta nelle storie di Crumb - le storie di Fritz il gatto ad esempio non mi piacciono granchè, e altre cose mi lasciano perplessa, ma tant'è, certe tavole sono comunque stupende.


mercoledì 28 ottobre 2009

La mia canzone del momento

Non esiste video ufficiale di questa canzone di Franco Battiato - "Stranizza d'amuri" tratta dall'album "L'era del cinghiale bianco" del 1979. Il giro di basso mi piace molto, e in generale la trama musicale.
In questo periodo sto riascoltando molto queste canzoni, e anche l'album seguente "Patriots", bellissimo.

domenica 25 ottobre 2009

Personale (per E., se passa da queste parti)

Un saluto personale a E., se viene e vedere questo blog, e un consiglio: se vuoi vedere qualche mio disegno qui puoi scorrere la colonna delle etichette (a destra, un po' in basso) e scegliere "Bonelli", "Fumetti" o "Illustrazioni" - così fai prima.
Altro consiglio, ma musicale, è per questa canzone che ha dei riverberi danzerecci anche se il testo non mi sembra allegrissimo: volevo mettere qui il video ma non si può, così devo linkare qui.
Buona visione!

sabato 24 ottobre 2009

Mini lezione (2) di Manga Studio: “Importare immagini”

Qui la "Mini lezione" 1.



Continuo gli esempi per il programma Manga Studio seguendo il mio modus operandi : dopo la creazione di una tavola di solito importo il mio bozzetto a matita (scansionato a 300 dpi, ma va bene qualsiasi risoluzione) che userò come traccia su cui chinare. Potrei anche realizzare le matite direttamente con Manga Studio, ma disegnare almeno questa parte del lavoro a mano mi serve per non tagliare del tutto i ponti con la manualità e con la carta; aggiungo che disegnando sul mio foglio A3 a mano riesco ad avere uno sguardo d’insieme migliore sull’impostazione della tavola.

Nella foto 1 possiamo osservare tutte le diverse opzioni di importazione (File→Import): nel mio caso sceglierò “Image File”, e potrò importare qualsiasi tipo di file grafico. A seconda della risoluzione del file bisognerà ingrandire l’immagine fino a farla aderire all’interno della nostra gabbia, o a piacere se si tratterà di inserirla in un angolo della tavola: dal momento in cui si importa l’immagine si aprirà una finestra a destra con tutte le opzioni possibili. Dopo aver dato l’”ok” troveremo l’immagine importata come livello, ma stranamente (se qualcuno conosce l’arcano me lo spieghi!) di default il livello viene considerato come “Finish” (e va bene) ma è impossibile lavorarci su (tipo voler selezionare una parte del disegno a matita e modificarla, come a me capita spesso); per poter fare ciò ( foto 2) bisogna selezionare il livello, cliccare sul tasto destro (o cliccare sull’icona in alto a destra della finestra livelli), scegliere “Change Layer Type” e cliccare su “Sketch(D)”.

Oltre a poter importare file immagine (compreso i file di Photoshop i cui diversi livelli saranno leggibili dal programma) possiamo inserire persino dei file di testo (solo in formato .txt) che possono essere modificati poi a piacere (tipo di font, grandezza, ecc.); le voci "Page", "Layer" e "Multiple layer file" si riferiscono a file creati con Manga Studio che possiamo importare nella nostra tavola (può essere utile avere bisogno di importare uno o due livelli da un'altra tavola, forse un po' difficili da riconoscere al momento dell'importazione perchè semplicemente numerati: attenzione che i livelli disegnati sono quelli contraddistinti dal suffisso .cra).

La cosa più interessante (per alcuni credo!) è però la possibilità che ha Manga Studio di importare diversi tipi di file in 3D, ovvero oggetti, treni, case, edifici, ecc. realizzati in 3D e totalmente ruotabili e configurabili con questo incredibile programma! All'interno di Manga Studio si possono trovare diversi esempi (aprire la cartella "Material" all'interno della paletta "Materials"), ma si possono trovare file in 3D in molte riviste di grafica, o su internet (verificare che l'estensione sia supportata da Manga Studio) - qui c'è un esempio nella foto 3.

Nei manga non è inusuale usare come sfondi palazzi, auto e altro derivati evidentemente da foto: per questo in Manga Studio c'è un'apposita modalità di importazione di foto - chiamata 2DLT - che permette una trattazione in senso più grafico dell'immagine, in maniera da poterla inserire (magari ritoccata adeguatamente) all'interno della nostra vignetta. Anche in questo caso ci sono degli esempi già pronti all'interno della cartella "Material".

Non usando io questa funzione (quando mi serve di riprodurre un edificio esistente, ad esempio, mi limito a prendere come esempio una foto o più di riferimento - nessun ricalco) non ho potuto approfondire il processo che dovrebbe portare a una personalizzazione del segno, tanto più che nella mia prova non riesco poi a intervenire sul livello creato - posto comunque un esempio nella foto 4.

giovedì 22 ottobre 2009

Per i milanesi: "Streep" all'Arci Bitte

Avrei dovuto pensare prima a scriverci un post, ma tant'è, mi perdo in una marea di cose - lasciamo perdere!...
"Streep" è una mostra e anche una serie di eventi/incontri a tema fumettistico che si svolgono all'Arci Bitte di via Watt a Milano. Stasera c'è Bacilieri ad esempio, e domani Gipi, e domenica Muñoz...
Per i particolari e il programma andate qui, e date un'occhiata al blog di Paolo Interdonato che è uno degli organizzatori e che racconta e aggiorna su questo evento.
Ieri sono stata per la prima volta all'Arci Bitte, che è davvero uno spazio straordinario (ancorchè un po' nascosto, consiglio una volta individuato il cancello d'accesso in via Watt di proseguire in fondo poi a sinistra, e in fondo poi a destra); la mostra consiste in una specie di percorso (organizzato attraverso pannelli appesi per aria ad altezza uomo) che traccia una linea storica in particolare del fumetto giornalistico e di realtà, con i suoi inizi che si rintracciano nell'ottocento dei disegni satirici. Per i meno appassionati e informati è a disposizione una minilibreria con in vendita una selezione di fumetti (che seguono un po' la linea espressiva tema della mostra) .
Ieri sera appunto c'era Enrico Deaglio che presentava il video con la sua intervista a Art Spiegelman, sempre interessante.
Da segnalare lo spazio mangereccio, con comodi tavoli e cucina dai piatti selezionati e molto invitanti, a leggere il menu creativo di ieri sera.

mercoledì 21 ottobre 2009

Mini lezione (1) di Manga Studio: “Iniziamo”

Qui la presentazione di queste "mini lezioni".

Voglio dare un consiglio d’acquisto (per chi non l’avesse ancora fatto) a proposito della tavoletta grafica, strumento indispensabile per chi usa programmi del genere: comprate secondo le vostre tasche, ma comprate una Wacom. Si va dalla Bamboo alla più costosa Intuos (come la mia, ahimè non più ultimo modello come questa), in ogni caso la qualità è ottima (rispondenza della penna ottica, morbidezza, duttilità, ecc.).

Bene, per iniziare seguirò i passi che solitamente compio io per iniziare a disegnare una tavola (più precisamente inchiostrare e retinare) con Manga Studio. Avviando il programma troverò la scrivania con le Palette che di solito uso (che non sono tutte), come si vede nella foto uno. In blu in alto ci sono tutte le icone che attivano o nascondono le palette, a piacere (ma possiamo farlo anche dal menu “Window”). In rosso le icone che controllano la creazione di una “pagina”, di una “storia” (non ne parlo per adesso), l’apertura del file, il salvataggio.

Un altro modo di avviare Manga Studio è nella “versione” Beginner’s Assistant - se non si trova avviato di default all’inizio possiamo attivarlo cliccando sulla freccettina nera a destra (freccia gialla) o andando sempre nel menu “Window” - ma di questo vorrei parlare in un altro post.

Sia che dobbiamo disegnare una tavola ex-novo, sia che vogliamo utilizzare matite o immagini su cui disegnare per prima cosa bisogna creare una “Pagina” (“New Page”) come indicato in foto (in verde), oppure aprendo il menu “File”-“New”-“Page”.

A questo punto si aprirà la finestra dove è possibile impostare le misure e le caratteristiche della nostra tavola (o confermarle). Nella foto due è evidenziato la cosa importante da specificare: se la nostra tavola sarà in bianco e nero o a colori (se volete usare i colori con la tavola impostata su “Monocromo” sarà impossibile).

Io come vedete uso una risoluzione a 600 dpi e una tavola grande quasi come un A3. La pagina è impostabile in ogni minima parte, a piacere (nel menu in alto “Page templates” si trovano misure già preimpostate). La gabbia reale della nostra tavola è la misura inserita in basso, in “Basic frame”. Nella foto uno in marrone è indicata come appare la nostra "gabbia" (che sarà invisibile alla stampa) e che è disattivabile attraverso il riquadro indicato ("Print guide and basic frame") una volta che non ci servirà più.

Bene, per adesso è tutto, devo tornare al lavoro!

“Mini lezioni” di Manga Studio: presentazione


Chiamerò i prossimi post su Manga Studio “mini lezioni” poiché non ho la pretesa di essere esaustiva su questo programma: io stessa ne conosco solo una minima parte, data la sua vastità e il poco tempo che ho per studiarmi il manuale (in inglese, che mastico male).

Partirò dalla mia attuale e pratica esperienza con Manga Studio EX 4, ma anche chi ha la versione Debut dovrebbe più o meno poter seguire gli esempi che farò passo passo (esempi brevi, per mancanza di tempo, spero di essere perdonata!).

Do per scontato che il lettore non sappia nulla o quasi del programma, per cui comincerò dalle basi - spero di non annoiare troppo nei primi post.

Le “mini lezioni” saranno inserite per comodità di consultazione nell’etichetta “Manga Studio” (a destra nel blog si trova la colonna con l’elenco delle “Etichette” ).

Per la ricerca di “mini lezioni” specifiche (esempio: “livelli”, “pennelli”, ecc.) consiglio l’uso di “Cerca nel blog” che trovate in alto a destra a capo pagina.

P:S: Due dei link di questo post portano all'Apple store perchè le descrizioni sono in italiano, ma è chiaro che Manga Studio è un programma disponibile sia per Windows che per Mac.

lunedì 19 ottobre 2009

Prossimamente sul blog


Intanto posto una striscia tratta dal lavoro su "La squadra fantasma" che ho iniziato a agosto e che va avanti in maniera troppo lenta, ma con molta soddisfazione; e poi annuncio che prossimamente su questo blog posterò una serie di mini lezioni su Manga Studio - in realtà dei semplici passo-passo a cominciare dalle cose più semplici, pensate per i neofiti.
Saranno più delle "pillole" di spiegazioni fornite quando il tempo me lo permetterà. Userò per questi post l'etichetta "Manga Studio" in maniera da poterle trovare riunite in una futura ricerca.

mercoledì 14 ottobre 2009

Legs e il gatto


Diversi mesi fa ho realizzato questo disegno di Legs Weaver a confronto con un gatto: l'originale era in bianco e nero ed è stato regalato alla coppia Davide Castellazzi (esperto di fumetto e cultura giapponese) e Adriana Sola, anche lei invischiata a vario titolo nello strano e multiforme mondo nipponico. Qui e qui i loro blog che sono delle finestre aperte su fumetti, libri, gadgets, robot, società giapponesi.
Dopo tanto tempo sono riuscita a terminare una versione colorata di questo disegno ( Adriana e Davide hanno postato la versione in bianco e nero in un blog gattofilo, molto simpatico).
Il programma usato per colorare è Manga Studio Debut (ne parlo qui), anche se avrei potuto usare la versione completa (la "EX").

lunedì 12 ottobre 2009

Una nuova miniserie: "Greystorm"


E' in edicola il primo numero di una nuova miniserie (12 albi in tutto) targata Bonelli: "Greystorm". Gli autori sono Antonio Serra (uno dei creatori di "Nathan Never") e Gianmauro Cozzi, anche se il soggetto e lo sviluppo delle sceneggiature sono da addebitare per la maggior parte a Serra, essendo Cozzi soprattutto l'autore grafico dei personaggi, degli ambienti e dei veicoli, e il disegnatore delle copertine.
Mesi fa avevo parlato qui dell'esordio di "Caravan", la miniserie di Michele Medda (altro coautore di "Nathan Never") che ha presentato non poche novità rispetto alla tradizione bonelliana; anche in questo caso "Greystorm" si presenta come una miniserie abbastanza originale, con un eroe diverso dal solito, uno sviluppo temporale che ci porterà a seguire lo sviluppo dei personaggi e della trama lungo decenni, e ambientazioni che spaziano in diverse parti del mondo.
"Greystorm" attinge il suo immaginario dal positivismo di fine ottocento e dai romanzi di Jules Verne, ma non solo. Dal sito Bonelli una descrizione della miniserie, che "...narrerà la storia di uno scienziato inglese che, all’alba dello scorso secolo, organizza una spedizione al Polo Sud, all'epoca ancora inesplorato. Le inaspettate scoperte che farà durante quel pericoloso viaggio cambieranno per sempre la sua vita, portandolo a scegliere la via del Male e a creare una spaventosa minaccia per tutto il genere umano. La lunga avventura, ambientata in Inghilterra, al Polo Sud e tra le isole del Pacifico, si svilupperà in un ampio arco narrativo che coprirà più di vent'anni, permettendovi di seguire i personaggi coinvolti nella saga, vedendoli nascere, crescere e persino morire, mentre i malvagi piani di Greystorm si svilupperanno fino a giungere a compimento, ve lo anticipiamo, nell'undicesimo numero della serie. Il dodicesimo albo, più lungo degli altri, racconterà, come in una sorta di "appendice", lati nascosti e sviluppi inaspettati di questa storia. "
Gli stessi autori rispondono a delle FAQ (le domande frequenti) a questo indirizzo, mentre per vedere tavole e disegni in anteprima si può visitare anche questa pagina dal sito di UBCfumetti. Segnalo anche l'ultimo numero di "Scuola di fumetto" (il 69) adesso in edicola in cui "Greystorm" viene presentato in copertina e all'interno in uno speciale.
Tra i disegnatori si ritrovano diverse presenze già note ai legsiani di ferro (Simona Denna e Francesca Palomba, autrici del primo numero, poi Anna Lazzarini, la Vicari, Melissa Zanella; e poi la Corbetta, Alessandro Bignamini, Giardo); alle sceneggiature oltre a Serra ci sono Alberto Ostini e Stefano Vietti.
Consiglio sempre gli interessati a leggere almeno i primi tre numeri per farsi un'idea di una serie a fumetti, e lo faccio ancora per "Greystorm".

giovedì 8 ottobre 2009

Programmi vari


Ritorno a parlare di programmi per chi è interessato a un uso un po' più vario del pc, ovvero non solo ricerche su internet o scaricamento di film...

In un post abbastanza recente parlavo della necessità di salvare i dati anche su hard disk esterni; il passo successivo però è quello di fare dei backup prima di ogni chiusura sessione, e a volte c'è il "problema" che si è lavorato su file diversi e fare il copia e incolla qui e là risulta un po' noioso, a volte porta via tempo.
Esistono diversi programmi detti di backup o sincronizzazione (tra diversi dispositivi) con moltissime funzioni, la maggior parte a pagamento. Il bello della rete però è che c'è sempre qualcuno che mette a disposizione come freeware (cioè "aggratis") almeno qualche programmino simile a quelli a pagamento, a volte dello stesso livello.
Io per il backup e la sincronizzazione ho provato 3-4 programmi, e con Toucan mi sembrava di aver trovato il programma giusto, facile da usare e con una modalità "differenziale" e "incrementale" che permetteva ad esempio di non copiare totalmente una cartella dallo stesso nome, ma solo i file nuovi o modificati (operazioni che vengono svolte automaticamente una volta impostata l'operazione con le proprie opzioni personalizzabili). Questo sulla carta, perchè inspiegabilmente Toucan a me i salvataggi incrementali rifiutava di farli - me lo diceva anche nella finestra in cui viene descritto cosa sta facendo il programma secondo per secondo: "Cambiata l'impostazione in BACKUP COMPLETO", e così ci metteva molto di più a finire la copia.
Dopo svariate prove ho lasciato perdere e ho cercato un altro programma; per chi fosse interessato a Toucan comunque qui c'è anche una breve descrizione delle funzioni del programma.
Adesso uso SyncBack, l'interfaccia è in italiano (ma non la guida e i tutorial online) e mi sembra che tutto funzioni a dovere, il programma è molto personalizzabile e ricco di funzioni. Qui un ottimo articolo di spiegazione, qui altro post che spiega passo passo la prima configurazione per i neofiti.

Cambiamo esigenza: a tutti credo sia capitato di voler fare degli screenshot di pagine web (o parti di pagina) o del proprio desktop.
Anche in questo campo esistono davvero tanti programmi, molti freeware, la maggior parte dotati di funzioni che non userò mai, ma tant'è...
In questo periodo sul mio pc avevo due concorrenti, PickPick e Screenshot Captor, entrambi ricchi di funzioni, molto simili (il secondo però solo in inglese), ma PickPick è decisamente più "carino". Così ho disinstallato Screenshot Captor, ma se un giorno per motivi vari non potessi usare più PickPick e volessi ritrovare quel programma simile ma di cui non ricordassi più il nome?
Da qualche tempo uso un programma di analisi del pc che fa in pratica delle "foto" dello stato del computer in un dato momento in quanto a componenti hardware e software. Il programma si chiama Belarc Advisor e crea una specie di rapporto con l'elenco dei programmi installati, del tipi di driver e codec installati, i nomi e le versioni di componenti hardware, ecc. Dà anche altre informazioni più approfondite, ed è possibile visualizzare la cartella i cui sono inseriti i programmi o i driver.
Ogni tanto avvio il programma (l'analisi è veloce) e salvo la pagina prodotta (naturalmente è indicata la data).





martedì 6 ottobre 2009

Il simpatico asinello Ariol


Ho scoperto da poco questa serie a fumetti del duo francese Guibert-Boutavant che è inserita nel genere detto "per bambini". Contenti i bambini, certo, e secondo me contenti anche molti adulti dalla mente aperta e giovanile che vogliono divertirsi un po' con le avventure quotidiane dell'asinello-bambino Ariol.
Le storielle di Ariol, i suoi compagni di scuola e la sua famiglia sono suddivise in brevi episodi all'interno di questo e altri volumi (in Italia ne sono usciti per adesso due).
Ariol è un bambino come tanti, ricco di immaginazione, devoto al suo eroe televisivo "cavalier Cavallo", complice di piccole birichinate con il suo migliore amico, il maialino Ramono, ma anche facile a divulgare i pregiudizi che girano tra i bambini - che sono diversi l'uno dall'altro (c'è la mosca Bisbiglia, l'anatra Quax, il cavallo Altiero, e così via).
E' facile in trasparenza vedere la metafora della multietnicità propria della società francese, e adesso italiana, ma nelle storie di Ariol non c'è didatticismo o morali da apprendere; le storie sono piene di grazia nonostante i bambini siano rappresentati senza molta indulgenza, e questo grazie alle sceneggiature calibrate di Emmanuel Guibert, già autore affermato nell'ambito del fumetto francese (qui le sue produzioni in italiano, tra cui "La guerra di Alan" e "Il fotografo" in diversi volumi, e anche "Sardina dello spazio" con i disegni di Sfar).
Il segno di Marc Boutavant (molto famoso come illustratore) è semplice ed efficace, espressivo con moderazione, ma soprattutto la gabbia delle tavole, strutturata di solito su una griglia ariosa di 4 vignette uguali su due strisce, è rilassante e perfetta per le avventure "tranquille" di questo bambino come tanti.
Ottima la colorazione, io mi sono davvero divertita a leggere queste storie dotate di una loro trascinante simpatia.
In Francia Ariol deve aver avuto molto successo dato che ne è stata tratta una serie animata di cui qui è possibile vedere un trailer (ma a mio parere non sembra rendere del tutto le atmosfere della serie a fumetti).
A parte su internet forse non è facile trovare nelle librerie i due volumetti usciti finora di Ariol; io a Milano li ho visti presso la Fnac di via Torino.


venerdì 2 ottobre 2009

Modelli 3D per disegnatori

Per disegnatori alle prime armi (ma non solo) la figura umana rappresenta sempre una sfida, specialmente se per esigenze di lavoro (come nel campo del fumetto realistico) bisogna ritrarre i personaggi nelle pose più varie.
Qualche disegnatore fa ampio uso di modelli umani, utilizzati dal vero o fotografati in pose. Chi ha amici pazienti e tempo può utilizzare questo metodo, per alcuni altri esistono ormai diversi siti dove trovare modelli più o meno realistici, realizzati in 3D, che presentano il vantaggio di poter posizionare il nostro modello come vogliamo. Certo, il sito per essere utile deve presentare una varietà di pose molto ampia, e una soluzione è quella di visitarne il più possibile collezionando le pose per noi più utili.
Io ne ho trovato uno in giapponese (posemaniacs.com/blog) che però è visibile anche tramite "Google traduttore", e si trova a questo link. La traduzione è traballante, ma comprensibile, solo che l'utile link alle pose delle mani (sulla colonna di destra in "Strumenti") fatica a caricarsi, cosicchè qui presento il link diretto. Nonostante la presenza del torso umano sulla colonna di destra numerata, dopo il numero 020 sono presenti diverse pose di una mano, del tutto visionabili in 3D.

A proposito di 3D sul web possono essere trovati modelli di qualsiasi cosa: automobili, case, oggetti, aerei, ecc. Google mette a disposizione un programma gratuito - "Google SketchUp" - che permette non solo di costruirsi abbastanza facilmente (per chi ha tempo di impararne le basi) dei disegni in 3D, ma anche di scaricare e visualizzare centinaia e centinaia di modelli che si trovano su questo sito.

Ah, io a dire la verità per adesso non ho mai utilizzato questi modelli 3D per disegnare i miei fumetti, non per bravura ma per semplice pigrizia...