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Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



sabato 26 febbraio 2011

Viva i captcha?

Un "Lunartik", regalo di un amico
Non so se l'avevate notato, per un paio di settimane (credo) avevo disabilitato nei commenti la necessità della verifica delle parole. Da qualche parte avevo letto di un movimento (addirittura!) contro i captcha, ma soprattutto volevo verificare se togliendo questa operazione  - a volte fastidiosa - in fase di commento potessi avere qualche tipo di problema con lo spam.
Be', a qualcosa i captcha servono: con questa opzione attivata mi arrivavano massimo uno o due messaggi di spam al mese, prontamente isolati da Blogger. Adesso la stessa quantità è diventata quasi giornaliera, e pur essendo quasi sempre intercettati da Blogger il fastidio è che comunque questo spam mi arriva in locale sul computer non riuscendo subito capire se abbia superato o no l'antispam, e che quindi sia stato pubblicato. Di solito non lo è (ma un paio di volte questo spam è riuscito a sfuggire alle maglie di Blogger); comunque alcuni di questi messaggi non contengono link, sono abbastanza ambigui da sembrare messaggi "normali" (ma sempre perfettamente anonimi), ed è una perdita di tempo stare lì a pensarci, andare a controllare, ecc.
Abbiate pazienza, ho riattivato il controllo con le lettere volanti...

Segnalazioni veloci: Roberto Recchioni ha scoperto il blog di Daniele Brolli, di conseguenza l'ha fatto scoprire a me. Interessanti alcuni post su Andrea Pazienza - sul lato umano di questo grande artista (era un gran parlatore, anche troppo si direbbe).
Altro: da qualche giorno a Milano sono apparsi dei grossi manifesti "anonimi" che questo blog bene illustra con fotografie. Non sono delle "photoshoppate", come qualche commentatore su Friendfeed ha ipotizzato; Isola Virtuale invece lo "commenta" così, sempre su Friendfeed.
Personalmente di primo acchito ho pensato a un'operazione di qualche gruppo artistico surrealista/situazionista/dadaista. Invece no, è tutto vero. Come cita un altro commentatore del post: "La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza".

martedì 22 febbraio 2011

Ripubblicazione di video con musica

Un po' di tempo fa ho realizzato un video mentre inchiostro una vignetta con Manga Studio (qui il post dove spiego l'iter della realizzazione).
A metà tra tutorial e speed painting il video raggiungeva quasi i 5 minuti di lunghezza, ma da metà in poi non raccontavo più niente e il silenzio accompagnava lo svolgersi del disegno. Un commentatore mi ha suggerito di aggiungervi della musica, ma se avessi usato i mezzi che pur Youtube mette a disposizione mi sarei vista sostituire l'intero mio audio con la canzone prescelta. L'unica era ripostare il video da zero, usando un programma di editing video per aggiungere della musica a partire dal momento in cui nel video termino di parlare (aggiungo che questa ultima versione prevede la visione in HD).


Purtroppo mi era rimasta solo la copia non accellerata del video originale (quasi 12 minuti), e volendo questa volta adoperare esclusivamente il Mac si poneva il problema di quale programma fosse adatto allo scopo. Solo dopo diverse ricerche ho trovato delle indicazioni che con iMovie è possibile accelerare il video in fase di progetto; effettuata l'accelerazione dopo è abbastanza facile aggiungere le due tracce audio, la mia originale e poi la canzone nella seconda metà del video: sì, ma quale canzone? Per questioni di rispetto di copyright non mi andava di usare qualsiasi cosa mi passasse sotto mano.
Da tempo ci sono diversi brani (praticamente un album) che ascolto e riascolto con piacere, e non sono brani di autori famosi o di grandi case discografiche, ma di un amico che ho conosciuto grazie a questo mio blog: Federico Moi. Di lui e del suo progetto "Evolve or die" ne ho accennato qui, ma nel frattempo la sua produzione musicale si è estesa e adesso i brani, tra cover e originali,  sono arrivati a essere ben 14.
Io e Federico non ci siamo mai incontrati ma da subito abbiamo provato una profonda affinità, io credo dovuta non solo a una sensibilità spesso condivisa ma anche a una similarità dei due mondi creativi a cui apparteniamo, quello musicale e quello del disegno.
Federico molto gentilmente mi ha dato il permesso di usare una sua canzone per il mio video, e così ho scelto il brano "The magic t-shirt", che tra quelle di "Evolve or die" è la meno "dura" musicalmente.
Per iscriversi al sito "Evolve or die" e poter scaricare le canzoni (sono gratis, ma sono gradite le donazioni) basta spedire il proprio indirizzo mail e scegliere una password; una volta effettuato il login si va alla sezione "download" e si possono scaricare le singole canzoni e anche i testi e l'illustrazione a corredo della canzone. A ogni nuova uscita si verrà avvisati con una e-mail.
Apprezzo molto il lavoro di Federico (anche per affinità di gusti musicali) e mi sembra giusto presentarlo meglio al pubblico che fosse interessato ad ascoltare le sue canzoni.

Pat: "Ciao Federico, vuoi presentarti e dirci cosa fai nella vita?

Federico: "Esiste una canzone degli Afterhours contenuta nell'album "Hai paura del buio?" (uno dei miei dischi italiani preferiti di sempre, anzi, meglio, uno dei dischi italiani più belli di sempre), chiamata "Musicista Contabile". Questa è una buona definizione "tecnica" per quello che sono.
Cosa ci sia dietro poi, in temini di vissuto, è un argomento molto vasto che non è il caso di affrontare in questa sede.
Per quanto è possibile dire, si sappia che suono da ormai più di venti anni sia come membro di varie bands (in qualità di bassista, tastierista, batterista, chitarrista, cantante), sia da un certo punto in poi come solista, avendo sentito molto forte l'esigenza di dare vita ad un progetto anarchico (anzi, autarchico) e completamente MIO, che mi consentisse di esprimermi artisticamente in totale libertà. Da allora sono morto e rinato due volte, in seguito a mutamenti radicali nella mia esistenza che hanno reso necessario cambiare ragione sociale in virtù del fatto che anche la musica e il mio sentire avevano preso un'altra direzione.
Breve cronistoria:
 1995 - 2000 : Yawn
 2005 - 2008 : Lovers of 69
 2010 - ????  : Evolve Or Die
In ogni caso, senza ombra di dubbio, il fatto di suonare le mie cose è semplicemente la cosa più importante e bella che ho."

P: "Puoi spiegare un po' cosa è il progetto "Evolve or die"?

F: "Il progetto "Evolve Or Die" nasce dalle ceneri di "Lovers of '69" come reazione ad un periodo molto buio della mia vita. Il nome, in questo senso, evoca appunto l'alternativa che mi si è presentata di sprofondare nell'abisso o prendere in mano la situazione in maniera drastica e cercare di cambiare le cose. Detto questo, le ombre, la negatività e il pessimismo ci sono sempre, anche se un po' mitigate se non altro da una maggiore consapevolezza e capacità di gestirle.
Da un punto di vista della forma della proposta, ho pensato che potesse essere interessante sganciarsi dal concetto di disco e rilasciare materiale periodicamente in modo tale da adattarmi da un lato alle modalità frenetiche di fruizione dei contenuti culturali in generale che caratterizzano la società (giovane) di oggi, e dall'altro di "fidelizzare" gli utenti creando più che altro con loro un rapporto vero di scambio continuo.
Inoltre, volevo essere fuori dai circuiti tradizionali, e questo non per snobismo (o meglio, non solo) ma perché il fatto di seguirmi fosse da parte di chi la faceva una scelta più consapevole e vissuta criticamente ed attivamente.
Il risultato è stato molto scoraggiante, come era lecito aspettarsi per vari motivi, ma non mollo. Ci credo troppo e grazie anche a persone come Patrizia trovo gli stimoli per andare avanti. Non cerco il successo, cerco di condividere me stesso con altri, cerco di avere dagli altri la prova della mia esistenza come artista e come essere umano."

P: "Quali sono le tue influenze musicali in generale? e quelle che si possono ascoltare nei brani di Evolve or Die?"

F: "Rispondere alla domanda sulle mie influenze musicali in generale è per me la cosa più difficile, per cui sarò breve. Diciamo solo che affondo le mie radici nella new wave degli anni 80 e che cerco da allora di diversificare il più possibile il range dei miei ascolti cercando di stare al passo coi tempi. "Ascolto di tutto" è la risposta che più mi fa incazzare nelle altre persone, figuriamoci se lo posso dire di me. Enormi lacune unite ad alcuni campi di interesse più specifici in cui ho una minima conoscenza.
L'idea alla base della maggior parte dei brani di Evolve Or Die (che però ha la sua forza nel fatto di essere assolutamente "aperto" a tutto quello che mi passa per la mente) è quello di coniugare un suono di matrice fondamentalmente elettronica "sporca" con una certa sensibilità pop."

P: "Coma mai la scelta di alcune cover in "Evolve or die" (ad esempio Sparklehorse, The Sound, Dinosaur Jr.)?

F: "La formula "open" appunto di questo progetto mi consente di sentirmi legittimato a fare qualche cover, cosa che mi diverte tantissimo e che faccio perlopiù con lo spirito di rendere omaggio alle persone che amo da un punto di vista musicale e umano. Ho sempre d'altra parte disprezzato le cover band e quindi per principio questa parte non deve avere un ruolo preponderante."

P: "Puoi spiegare come realizzi tecnicamente le canzoni?"

F: "Al momento attuale registro le canzoni utilizzando Garageband, le mixo con Logic Express, e le finalizzo con T-racks 3.0.
Faccio tutto rigorosamente da solo, e questo da una parte è un vantaggio dall'altra ovviamente ha il suo prezzo da pagare in termini di qualità. Essendo allergico a manuali e roba del genere utilizzo questi programmi in maniera molto "intuitiva" e approssimativa ma anche questo fa parte del mio approccio artistico alle cose, nel bene e nel male.
Come strumentazione ho due chitarre (di cui una tenuta insieme da chiodi e cemento), una chitarra acustica, due bassi, un violino, un clarinetto, un'armonica, una fisarmonica giocattolo, una chitarra slide artigianale, une serie di tamburelli, ovetti, tricche-tracche di varia natura, una tastiera muta e un piano elettrico.
Fatta eccezione per qualche loop di batteria preconfezionato (che ho cominciato ad utilizzare solo recentemente proprio per le canzoni di EOD) suono tutto io (anche la batteria, sui tasti della tastiera). Ovviamente non so suonare assolutamente né il clarinetto, né tantomeno il violino, né l'armonica, né la fisarmonica. Suono malissimo la chitarra, un pochino meglio il basso e la tastiera (4 anni di pianoforte in tenera età), anche se il mio strumento principale è la batteria.
Sono dell'idea che volendo si può tirare fuori qualcosa da qualsiasi strumento anche senza saperlo suonare e d'altra parte sono sempre stato contro chi fa della tecnica la sua priorità e pretende di considerarla propedeutica necessariamente all'aspetto creativo. Rispetto chi sa suonare bene uno strumento (a differenza di me) però credo che la creatività e l'ispirazione prescindano da questo. Ci sono canzoni bellissime che tecnicamente sono elementari. E' chiaro che più uno sa suonare più ampio è lo spettro di possibilità che ha a disposizione e che i limiti tecnici impediscono di sfruttare. Ma questo non deve essere un alibi per mascherare quello che in realtà è semplicemente l'incapacità di creare qualcosa. E qui si scatena la polemica!!"

P: "Io aggiungo che in effetti lo stesso discorso potrebbe avere un parallelo anche nel campo del fumetto, con una differenza: la musica è più diretta e viscerale, anche se tecnicamente "grezza" una canzone potente dal punto di vista espressivo raggiunge lo stesso la sensibilità dell'ascoltatore. In un fumetto (ad esempio) la carenza tecnica del segno può non essere importante ai fini della comunicazione  purché la tecnica narrativa sia sufficientemente adeguata - e parlo in generale della sceneggiatura, cioè del modo in cui si susseguono le vignette (o quel che è, vale anche per fumetti più liberi e "sperimentali") e dal rapporto di queste con il testo, se c'è.  Io una storia a fumetti narrata male non riesco a leggerla, indipendentemente se il disegno sia tecnicamente valido oppure no.
Visto che siamo quasi in tema: ogni canzone è illustrata da un tuo disegno, puoi spiegare un po’ il tuo metodo compositivo e in generale se ci sono artisti o scuole che ti interessano in maniera particolare?"

F: "Il disegno è sempre stata una mia passione collaterale. Sono un avido lettore di fumetti della "generazione Marvel" degli anni 70 e ancora oggi continuo a leggere prevalentemente quelle cose. Non ho assolutamente una grande cultura in tema e non me la sento di affrontare un discorso sulle mie conoscenze in questo campo. Posso solo dire appunto di essere un appassionato a cui piace scarabocchiare qualcosa ma che è sempre dolorosamente alla ricerca di una sua identità. I disegni che faccio per le canzoni di Evolve Or die dovrebbero avere una specie di funzione di corredo alla canzone per esprimerne molto a grandi linee il mood, più che esserne una rappresentazione figurativa fedele. Sono contento però di essermi creato la possibilità di coltivare pubblicamente anche questa parte del mio enorme e sfaccettato ego."

P: "Che fumetti ti piacciono? Come hai scoperto il mio blog?"

F: "Come ho detto mi piacciono i supereroi Marvel e i fumetti della Bonelli. Conosco e apprezzo anche altre cose ma, mentre nella musica sono in grado di sperimentare consapevolmente, in questo campo non saprei da dove cominciare per approfondire (senza considerare la cronica mancanza di tempo). Il blog di Patrizia, che ho scoperto per caso (forse in cerca di informazioni riguardo al software Manga Studio), e che seguo quotidianamente è sicuramente una fonte molto ricca di spunti e non solo per i fumetti. Lo consiglio pertanto senza riserve a chiunque abbia un po' di curiosità per le cose della vita, e che voglia ascoltare la voce di una donna che oltre a segnalare belle cose, non ha paura di esprimere quello che pensa in maniera vera e sincera. E questo non è da tutti.
Infine, vorrei ancora ringraziare Patrizia che, nonostante la nostra conoscenza esclusivamente epistolare, è diventata in breve tempo una mia cara amica."

Grazie a te Federico, troppo buono, e speriamo di poterci incontrare presto!

venerdì 18 febbraio 2011

Un Nathan Never regalo di compleanno

Non ho il tempo per scrivere il post sui fumetti digitali che è in cantiere da un po', per adesso posto un Nathan Never realizzato per il compleanno di un amico.
Il disegno a matita a dire la verità era stato realizzato diverso tempo fa, ma l'inchiostrazione è recentissima. La cosa strana è che avevo un po' di timore a tornare a usare il mio vecchio Pentel Brush (oltre all'aggiunta dei pennarelli Steadtler), sono mesi e mesi che non inchiostro niente in maniera "naturale"; dà un po' da pensare in effetti...


(Un grazie a Gastone!)

Cliccare sull'immagine per ingrandire

domenica 13 febbraio 2011

BBC, video, sottotitoli

Non ho studiato l'inglese e mi dispiace molto di non aver sfruttato la notoria plasticità mentale giovanile. Specialmente per chi gira molto su internet conoscere l'inglese è fondamentale, e non solo per gli internauti: in inglese si trovano libri, film, informazioni che è quasi impossibile trovare in italiano. Se si ha molta curiosità e voglia di scoprire cose nuove non c'è altro da fare che imparare l'inglese, almeno un po'.
Io tempo fa ho comprato anche un corso di quelli che solitamente escono in edicola, e non è male, anzi, avevo iniziato anche a seguirlo finché ho avuto un po' di tempo; la realtà è che ho imparato più inglese ascoltando Morrissey, gli Smiths, e i telefilm delle varie serie di Star Trek in originale (con sottotitoli in italiano).
Adesso riesco a cavarmela leggendo in inglese manuali, o anche testi dei fumetti  limitandomi a cercare il significato di un paio di termini a pagina, mediamente: meglio di niente.  Recentemente poi ho preso l'abitudine (che non mi ha più abbandonato) di vedere i dvd americani e inglesi in originale (con sottotitoli); dopo aver ascoltato attori di solito bravissimi (e quindi dove anche la recitazione "sonora" ha il suo peso) non si riesce più in seguito a vedere le stesse serie o film doppiati in italiano. Per tanto tempo si è decantata la scuola di doppiaggio italiana, ed è vero, abbiamo avuto dei gran doppiatori in passato. Adesso però credo che con i tagli di spesa vari non ci sia proprio più la possibilità di avere doppiaggi decenti; ed è comunque tanto più bello ascoltare le voci originali, si possono avere delle apprezzabili sorprese.
VLC - Foto 1
Un esempio: chi ha visto "Dexter" doppiato in italiano credo si perda almeno metà del senso della recitazione di Michael C. Hall (il protagonista).
Personalmente cerco sempre di procurarmi legalmente film e telefilm, ma stare dietro alle serie mandate in chiaro (non ho Sky né altre tv a pagamento) è praticamente impossibile: specialmente Mediaset non ha alcun rispetto per i suoi utenti e spessissimo cambia gli orari (molte volte assurdi) delle programmazioni, se non addirittura le sospende senza preavviso.
Lo streaming certo non è molto diverso dallo scaricarsi i film, ma insomma spesso ho dovuto recuperare in tal modo degli episodi di telefilm che stavo seguendo in chiaro perché avevo saltato qualche registrazione (per colpa mia o per colpa dei soliti cambiamenti delle reti tv all'ultimo minuto). In tal caso se posso scelgo sempre lo streaming dell'episodio in originale con sottotitoli in italiano (e ho scoperto che c'è un mondo di appassionati che fa questo incredibile lavoro di traduzione). In giro si possono vedere anche cose impossibili da trovare in Italia, ad esempio telefilm o anime giapponesi che sono stati dotati di sottotitoli da questi gruppi di volonterosi traduttori.
Da parte mia ho dovuto ricorrere ai soli file di sottotitoli  (di solito finiscono con .srt) per una bizzarra esigenza: come ho raccontato in un vecchio post sono dotata di un sintonizzatore tv per computer. Certi telefilm vengono dati a tarda ora e preferisco registrarli con il Mac che è nello studio piuttosto che nella camera dove è il televisore. Con l'avvento del digitale certe trasmissioni possono essere dotate di due tracce audio alternative, l'originale in lingua inglese (di solito) e il doppiato in italiano.
Bene, l'ultima volta che ho registrato un telefilm con questo sintonizzatore senza alcun perché mi è stata registrata la traccia in inglese (il telefilm è "Fringe", che ancora non so bene se mi piace ma insomma lo sto seguendo su Italia 1). Non sono ancora in grado di seguire un telefilm in lingua originale, rischio di perdermi delle battute importanti. Così ho trovato un sito dove è possibile scaricare i file con sottotitoli in italiano, ho trovato il file corrispondente all'episodio che avevo registrato, poi ho usato il lettore VLC per aprire il file video e aggiungere i sottotitoli (qui si spiega bene come fare, la mia versione di VLC è leggermente diversa ma il procedimento è uguale; tra l'altro nella foto 2 si può vedere come il file con i sottotitoli possa essere variamente sincronizzato, aumentando o diminuendo il ritardo rispetto al video).
VLC - Foto 2
Il problema con i video registrati dalle tv in chiaro è che c'è la pubblicità in mezzo, e che comunque vanno ridotti alla loro lunghezza originale. Per fare ciò esiste il programma MPEG Streamclip, un programma davvero versatile che può manipolare  tanti formati video; io ho eliminato tutte le parti eccedenti l'episodio del telefilm, l'ho esportato in formato .MOV, poi l'ho aperto con VLC dopo avervi aggiunto i sottotitoli: funziona.

Tramite conoscenti sono giunta a vedere i primi tre (attualmente due a dire la verità) episodi (di un'ora e mezzo ciascuno) della nuovissima serie "Sherlock" prodotta dalla BBC - in inglese con sottotitoli italiani, naturalmente. Spero tanto che prima o poi passi sui canali italiani, a pagamento o no, e che si possano poi trovare i dvd, che certamente comprerei: è il mio consiglio appassionato per tutti, procuratevi questo gioiello (per adesso costituito da tre episodi, con altri 3 in lavorazione) perché questa rivisitazione moderna del classico personaggio di Sir Conan Doyle è recitato, scritto, girato in maniera splendida.
L'attore che interpreta Watson (Martin Freeman)  è bravissimo, e quello che interpreta Sherlock Holmes secondo me ha stabilito un canone difficilmente eludibile; Benedict Cumberbatch rende alla perfezione la distanza e la sociopatia del personaggio, la sua arroganza naturale, la sua solitudine, ma anche la sua gelida ironia: il risultato è di un fascino incredibile - fascino strettamente legato anche alla voce profonda e bizzarramente sensuale. Ancora una volta: sottotitoli necessari per chi non capisce l'inglese, specialmente la versione britannica e veloce di questo attore.
Da apprezzare in special modo i molteplici sottintesi e fraintendimenti a proposito dello strano rapporto tra Watson e Holmes - tutto il contrario del modo morboso, banalmente ambiguo o volgare che si potrebbe immaginare (almeno come si è abituati a pensare qui nella provincialissima  Italia).

mercoledì 9 febbraio 2011

Una tavola e una domanda

Leggendo il forum di Nathan Never  ho scoperto che era stata pubblicata la tavola numero 4 del mio prossimo Universo Alfa ("La squadra fantasma"); e solo dopo diverse ricerche ho trovato la fonte, all'interno delle News e anticipazioni del 2011 sul sito della Bonelli.
Non so se sia un caso o se la cosa debba mettermi una certa ansia, ma la riproduzione non è granché, quindi posto qui la stessa tavola in una risoluzione migliore (e senza lettering naturalmente); a proposito dei testi qualcuno sul forum se l'è presa bonariamente con Stefano Vietti, autore della sceneggiatura, ma posso assicurare che a volte le cose non possono essere realizzate in altra maniera ( e parlo sia di dialoghi che di realizzazione grafica).

Oggi Vietti mi ha telefonato per raccontarmi la fine della storia, che non ho ancora tra le mani, e mi sembra davvero che tutto torni e si concluda nella maniera più felice. Sono un po' stanca ma molto contenta di aver intrapreso quest'avventura (durata un anno e mezzo!), mi sono divertita molto, ho imparato tante cose e credo di essere migliorata dal punto di vista del disegno. Con Stefano mi trovo benissimo, ha una grande cultura visuale ( non parlo quindi in specifico del suo talento di scrittore di fumetti) e sa comunicare benissimo le atmosfere e il senso delle azioni che si svolgono nello spazio molto strutturato della tavola bonelliana.

Passo alla domanda agli esperti del web: sto passando da Firefox a Chrome, causa rallentamento del primo, problemi con script, caricamenti a vuoto di pagine , ecc.; lo faccio a malincuore perchè uso Firefox da anni e ho sfruttato molto i suoi tanti componenti aggiuntivi.
Chrome mi piace, vedremo com'è nel tempo, ho anche trovato molti degli add-on che usavo in Firefox, o degli equivalenti, ma oggi mi sono imbattuta in un problema: andando ad ascoltare dei podcast di una trasmissione Radio Rai il player che si apre appositamente mi dava un messaggio di file inesistente. Lo stesso file invece mi veniva caricato (come sempre) in Firefox. Ho provato con altri podcast in giro sul sito Rai e non c'è stato verso. Mi è stato consigliato di aggiornare Silverlight, cancellare cronologia e cookies, ma nulla è servito. Che posso fare?

Copyright©immagine Sergio Bonelli Editore

martedì 8 febbraio 2011

E-book ed e-readers -3

Nei due post precedenti ho accennato alla possibile non-ecologità degli e-readers; un lettore del blog mi aveva segnalato un modello a batterie solari, appena uscito in Giappone e che in futuro si vedrà anche in occidente (non so se in Italia): qui il link. Ancora non ci sono notizie precise sul modo di usare questo e-reader (la cui energia solare si sommerà a quella ricavata tramite carica normale): ad esempio come bisogna esporre il lettore, per quanto tempo, ecc.; tuttavia mi sembra un passo in avanti verso una tecnologia più ecologica.
e-book | e-readerphoto © 2010 Cristian Eslava | more info (via: Wylio)
Per chi è interessato al discorso sullo sviluppo dal punto di vista editoriale degli e-books qui  e qui si danno dei resoconti sintetici ma interessanti del convegno "IF BOOK THEN" svoltosi giorni fa a Milano.

OT ma non tanto:  da qualche tempo ho attivato un'opzione di Blogger, quella che permette la visualizzazione ottimale del blog anche da dispositivi come gli smartphone (iPod con wi-fi inclusi). Ormai ci si collega in rete anche con altri aggeggi che non i classici computer, e in futuro sarà sempre di più così: la legge che imbrigliava  l'uso di hot spot in negozi e luoghi pubblici è finalmente cambiata, per l'accesso a una rete wi-fi di chi la voglia mettere a disposizione è necessaria solo la conoscenza della password. Naturalmente è consigliato essere prudenti nella navigazione e nell'inviare dati dato che quella connessione verrà usata anche da persone a noi sconosciute.

Conversione file per e-readers: come detto  nei precedenti post qualsiasi file di testo può essere convertito per essere leggibile nei vari tipi di lettore. Calibre e Stanza dovrebbero soddisfare la maggior parte delle esigenze, ma c'è una categoria di file che è particolarmente ostica nella conversione: i PDF. Come spiegato qui i testi provenienti da pdf presentano degli a capo improvvisi (gli originali fine riga). "My Text Cleaner" è una macro installabile sia su Open Office che su Neo Office e che permette di ottimizzare il testo: qui la spiegazione sul procedimento (incollare il testo dal pdf a un nuovo documento Open Office, "pulirlo", poi esportarlo in epub, magari da Open Office stesso dopo aver installato la macro "Writer2epub").
Qui un elenco esaustivo dei vari tipi di formato degli e-books; in questo stesso sito potrete notare sulla colonna di destra diverse recensioni a e-readers e tablet vari.
Se invece non ve la sentite di installare e prendere confidenza con dei programmi di conversione provate questo sito - Online converter - dove potete caricare i vostri file di testo da convertire, e non solo: ci sono sezioni per la conversione di immagini, video, audio!

Sempre in uno dei post precedenti affermavo come la diffusione degli e-books potesse essere una soluzione per la lettura di testi fuori catalogo e introvabili, non convenienti da stampare in grosse o anche modeste tirature. Per gli affezionati della carta però potrebbe essere una soluzione la nascita di micro case editrici che potessero stampare on demand - perchè no? Su Youtube mi sono imbattuta in questa mini-tipografia il cui costo ignoro ma che non deve essere eccessivo.
Per chi ha una semplice stampante ma ha bisogno di stamparsi qualche testo digitale esiste per Mac un programma, BookletCreator che provvede a impaginare il testo per essere poi stampato in sedicesimi, con diverse opzioni a disposizione.

Infine dopo aver scritto tanto di e-book vedendone spesso il lato positivo ecco il link a un video che divertirà parecchio gli irriducibili del cartaceo: questo tra l'altro non è l'unico video ironico/sarcastico sul tema del confronto e-book/libro che sta girando in questo periodo in rete.
Prossimamente un post sui fumetti digitali.

domenica 6 febbraio 2011

Domandine su Firefox e programmi vari (per Mac)

Da qualche tempo l'apertura di Firefox è alquanto rallentata causa uno script di natura incerta ( la finestrella che mi proprone la scelta tra fermare lo script o continuare mi appare nell'angolo sinistro in alto, parzialmente fuori dal monitor); ho notato anche delle difficoltà a caricare certe pagine, alcune proprio mi dice che sono irraggiungibili (le stesse pagine le trovo subito dopo con Chrome).
Uso Firefox da tanto tempo, mi piacciono molto determinate estensioni e mi ci trovo bene, ma ultimamente sto facendo un pensierino sulla scelta definitiva verso Chrome, che ha praticamente tutte le estensioni che uso anche su Firefox - e se non proprio uguali equivalenti. Ho fatto ricerche superficiali su questo problema dello script, che ha anche una mia amica di Roma, ma non sono riuscita a capire quale sia il problema.

Diverso tempo fa avevo trovato notizia di un programma (o qualcosa del genere) che permetteva di ritornare a visualizzare una pagina web a partire da un punto preciso del testo, come fosse stato messo un segnalibro  (utile se si sta leggendo una lunga pagina di commenti, ad esempio, o in generale un testo lungo); purtroppo non ho più trovato questa utility (almeno per me), se qualcuno conosce qualcosa di simile prego mi informi!

Programmi per Mac: ultimamente ho provato con soddisfazione Total Finder, che permette l'apertura per schede delle diverse zone  e cartelle del Mac; non solo, con la combinazione di tasti Command + U si possono visualizzare in coppia due cartelle per poter facilmente trasferire file dall'una all'altra, avendoli tutti sott'occhio (vedere foto). Il programma non è gratis, e il periodo del trial è scaduto da tempo, eppure continua a funzionare: è normale?  Stessa cosa mi sta succedendo con un altro programma niente male: mySnippets. Quest'ultimo è un programma strano da definire, ho messo le foto delle 4 sezioni in cui è diviso per rendere l'idea. In "Clippings" vengono riprodotti tutti i "copia" effettuati sui testi; questi possono essere facilmente riutilizzati per "incolla" vari o, se vogliamo conservare il testo, essere trasferiti con un clic ("Add to snippets") nella sezione "Snippets" e taggati (e di necessità inseriti in "gruppi" da creare prima).  In "Recent" c'è l'elenco delle ultime cartelle o file aperti. In "Files" invece possiamo aggiungere il collegamento ai file che più utilizziamo, per essere più a portata di mano.



Mi sto preparando seriamente al corso su Manga Studio che terrò per 2 giorni a Verona, ad aprile, e sto studiando una scaletta con le cose che dovrò dire su questo programma alquanto vasto. Data la mia scarsa memoria avrò sicuramente bisogno dell'aiuto di appunti, e ho pensato che sarebbe stato utile preparare una "mappa mentale" realizzata con un programma apposito.
Per Mac esiste gratis MindNode, che non è male (per essere gratis) ma che è anche abbastanza semplice; multipiattaforma invece è FreeMind, anch'esso gratis e spartano. Avevo messo l'occhio su Xmind, un po' più ricco di opzioni, ma purtoppo la versione per Mac che ho scaricato non mi fa creare i file, mi appare questa scritta: 
"An internal error occurred during: "InitializingXMindWorkbench"Workbench".org.apache.xerces.dom.ElementImpl.setIdAttribute(Ljava/lang/String;Z)V". Ho scritto all'assistenza, spero mi rispondano. Esiste oltre alla versione per Windows anche una versione portatile di Xmind (ho provato anche con quella, niente da fare).
Mi sono decisa allora di iscrivermi a Mindomo, un servizio on line ben fatto che nella versione free permette la creazione di 3 mappe, poi esportabili in vari formati.
Non credo che in futuro mi occorrerà ricorrere spesso a mappe mentali, e anche se ricchi di opzioni le versioni a pagamento mi sembrano un po' carucce - almeno per l'uso che devo farme.

venerdì 4 febbraio 2011

Corre il tempo…

No, non sono in ritardo con la scadenza del mio Universo Alfa (anche se ho perso per strada tutto il vantaggio che avevo, ahimè). In questi giorni riordinando degli scaffali ho trovato una scatola dimenticata in cui c’era il mio vecchio walkman (ne ho parlato qui); pensavo di averlo buttato, invece l’avevo messo da parte, chissà perché. La radio funziona, ma è impossibile ascoltare le musicassette: ne esce fuori un suono lamentoso e costante. Come si vede nelle foto quella scatola non certo sottile poteva essere appesa a una cintura, al nostro fianco, e con l’immancabile cuffietta ci teneva compagnia con la musica del tempo – credo che questi oggetti quasi di archeologia industriale siano scomparsi intorno alla metà anni novanta, o sbaglio?
Nel post citato sopra menzionavo il periodo in cui l’avevo intensamente usato: 1991/2 all’inizio del mio trasferimento a Milano, quando vagavo per la città in cerca di casa, lavoro e amici. E’ su questo walkman che ho consumato “Nevermind” dei Nirvana, che all’epoca sembrava tenermi compagnia così efficacemente…

Walkman1Walkman2Walkman3
Per i più giovani che certamente non hanno mai visto l’oggetto in questione: il walkman era l’equivalente dei lettori mp3, solo che ci si doveva infilare dentro una musicassetta, originale o registrata in casa (a ben pensarci la “pirateria” c’è sempre stata, no?), con finalmente per la prima volta nella storia, credo, la possibilità di creare delle proprie playlist, dei propri originali percorsi musicali utilizzando prima i dischi in vinile, poi i cd. Il lavoro di registrazione comportava una certa perdita di tempo, attenzione costante a bloccare le registrazioni alla fine delle canzoni.
Be’, come dicevo, ormai è archeologia. Nel tempo presente ogni gadget tecnologico ha breve vita, e bene lo esemplifica questo simpatico video che ho scoperto grazie a “Distanti saluti”. Tempo fa l’ho “twittato” e segnalato sui miei altri social network, ma  chi segue solo il blog magari non l’ha ancora visto.



Adesso però devo decidere cosa fare del mio vecchio walkman: buttarlo o tenerlo come reliquia di un tempo passato?