-


Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



lunedì 28 novembre 2011

Homo sapiens e le origini dell'umanità

More about LucyChi è dalle parti di Roma in questo periodo potrà andare a vedere una mostra credo molto bella sulla nascita e su l'evoluzione dell' Homo sapiens.  I curatori sono Luigi Luca Cavalli-Sforza e Telmo Pievani; di quest'ultimo sto leggendo il bel libro "La vita inaspettata. Il fascino di un'evoluzione che non ci aveva previsto"; purtroppo causa il poco tempo disponibile vado avanti a rilento anche se ogni volta che lo riprendo in mano provo quelle splendide sensazioni che mi dà la frequentazione con la scienza in generale e l'evoluzione in particolare.
Il mio primo incontro con l'evoluzione è stato di tipo "paleoantropologico" (la paleoantropologia è la scienza che studia l'evoluzione dell'essere umano attraverso i fossili) e risale al 1981, grazie al libro "Lucy, le origini dell'umanità";  la copertina che vedete qui riprodotta  è quella dell'edizione originale edita da Mondadori - Club del Libro (a quei tempi andava molto).
Da ricerche fatte su internet mi pare che questo libro che racconta un po' romanzescamente (in senso letterario-stilistico) ma anche in modo affascinante la scoperta della famosa Lucy (un Australopithecus afarensis, a quei tempi il più antico ominide dalla postura bipede di cui furono trovati resti abbondanti)  sia fuori catalogo, anche per le successive riedizioni [ Aggiornamento: qui c'è un podcast di Radio Tre in cui Giorgio Manzi racconta la storia di Lucy].
Certo dagli anni settanta la paleoantropologia si è arricchita di numerosi nuovi e interessanti reperti fossili che hanno cambiato notevolmente la visione della storia della nostra evoluzione da australopitechi a Homo sapiens - ed è anche naturale che con l'avanzare delle conoscenze  il puzzle della nostra storia diventi più ricco e da un certo punto di vista più intricato: le cose nella realtà non sono mai semplici, e la nostra apparizione come esseri umani non è stata lineare né scontata (il che dal mio punto di vista la rende ancora più affascinante).
E' un vero peccato (è il minimo che possa dire) che non ci sarò più tra un secolo o due per assistere a nuove scoperte scientifiche, a mirabolanti nuovi ritrovamenti di fossili e prove di ogni genere che porteranno sicuramente ad avere un quadro più chiaro delle nostre intricate origini. In ogni caso ogni giorno ci sono piccoli avanzamenti della conoscenza, tutti molto interessanti (per chi ama l'argomento!): qui ad esempio sul sito de "Le Scienze" (che si è rinnovato e che nella sezione delle news presenta sempre spunti notevoli) si dà notizia di un ritrovamento che retrodata le capacità di pesca dell'essere umano.
Per chi è interessato al tema c'è il sito di Pikaia, che ho già segnalato tempo fa, e per l'argomento "scienza" in generale consiglio l'ottimo podcast della trasmissione "Moebius", e anche quello di Radio3 Scienza.
Credo che se non avessi avuto la propensione per il disegno di certo avrei studiato biologia, e poi non so cosa avrei fatto di preciso - comunque qualcosa nell'ambito scientifico: ci sono tante cose interessanti da sapere e altrettante da scoprire!

mercoledì 23 novembre 2011

Fumetti in edicola e Mattotti in iPad

Tra le poche novità in edicola ho notato due albi formato Bonelli della BP Publishing: "Wisher" e "Il cacciatore". 
Confesso che il tipo di storie narrate non mi interessano granché - magari il primo un po' di più, ambientato e disegnato con piglio più moderno (nel complesso però tra fate, gnomi, magia e vampiri - temi non molto di mio gusto - direi che ho preferito concentrarmi sui disegni). 
Mi ha sorpreso abbastanza vedere due fumetti che in origine sono stati pubblicati nel formato cartonato francese, a colori, essere ridotti e stampati in bianco e nero; specialmente Wisher sembra soffrire in special modo l'assenza di colore - mentre Il cacciatore essendo disegnato in stile più classico presenta un tratteggio ricco di ombre e sopporta benissimo questo cambiamento; certamente in entrambi i casi la riduzione del formato rende più asfittiche le pagine, pensate per essere viste più in grande. 
Nonostante queste mie riserve ci si trova dinnanzi a due grandi disegnatori, che io conoscevo poco o per nulla (come nel caso di Yves Swolfs per "Il cacciatore"). Tra i due mi trovo ad apprezzare di più per gusto personale De Vita, più moderno e grafico; però non posso fare a meno di invidiare l'abilità compositiva di Yves Swolfs, il tratteggio classico ma perfetto, le anatomie sempre esatte: chi ama il fumetto avventuroso di un certo tipo non potrà che apprezzare questo albo (a cui ne seguirà un altro, come nel caso di Wisher). 
Di De Vita devo aver visto qualcosina chissà dove, tempo fa, e di sicuro avevo letto la notizia della sua passata mostra a Pordenone. In Wisher il suo segno raffinato, preciso, ricco di dettagli mi ha affascinato, e questo nonostante patissi il formato ridotto; vedendo poi le poche tavole nella versione francese (dunque a colori) sono stata quasi contenta di aver potuto ammirare le tavole di De Vita in bianco e nero: mi ero immaginata una colorazione leggera e piatta, con qualche effetto qua e là, ma che comunque lasciasse trasparire il bel segno del disegnatore - mi sembra che non sia così (ma dovrei veder bene gli albi originali francesi dal vivo). 

Chi ha un iPad spero non si sia lasciato sfuggire l'app (gratis) "Jekyll & Hyde" di Mattotti e Kramsky: l'app è talmente piena di cose da leggere e vedere (video con interventi di Mattotti, schizzi, illustrazioni, una trasposizione teatrale, il testo originale di Stevenson tradotto da Fruttero e Lucentini) da pesare più di 800 Mb! Nel suo bel blog Federico Novaro ne mette il luce qualche criticità, ma nel complesso c'è da essere contenti di poter leggere una grande opera e vederne un po' il dietro le quinte (io poi non possiedo neanche la versione cartacea). 
Personalmente avrei voluto tenere sull'iPad più a lungo questa app che però una volta vista a fondo sarò costretta a togliere visto il suo "peso" non indifferente (il mio iPad ha 16 Giga nominali di spazio, occupati per più della metà). In casi come questo, di app bellissime e ricche di contenuti anche video, meglio sarebbe linkare questi ultimi per vederli online una volta a tiro di connessione internet, dando l'opportunità di scaricare questi contenuti su pc o ipad se si vuole.
Di Mattotti segnalo anche l'imperdibile blog, e in particolare questo post con i disegni pieni del nero inquietante di foreste ancestrali e temibili - mi ricordano un sogno che feci qualche anno fa di me persa e nuda come un Homo Sapiens degli albori in una foresta scura e buia come il catrame: le sensazioni sono le stesse guardando le bellissime pennellate di Mattotti.

venerdì 18 novembre 2011

Un altro blog e qualche link

Cliccare per ingrandire
Ebbene sì, ho aperto un altro blog, ma questa volta è in collaborazione con un'altra persona, Lita, che ho conosciuto attraverso i commenti sull'altro mio blog, quello de i "Segni della fumettista curiosa".
Di Lita so ben poco, tranne che i suoi commenti ai suoi disegni mi hanno sempre colpito in maniera particolare. Molto spesso questi commenti sembravano delle vere e proprie interpretazioni dei miei disegni, dei piccoli racconti (leggere ad esempio questo post, o questo); in effetti Lita me ne ha anche mandati un paio via mail perché non voleva "invadere" lo spazio commenti del blog con testi lunghi, ma a me sembrava un peccato non poterli fare leggere agli altri, tanto più che danno un senso ulteriore ai disegni che con assoluta libertà vado raccogliendo nel blog de i "Segni".
Comunque per altre spiegazioni rimando al primo post del mio nuovo blog, "Disegni, parole, intersezioni".

Link vari: sul fronte ebook le Edizioni E/O varano la loro prima collana interamente in digitale, gli "Introvabili"; i primi libri sono in offerta a 1,99 € - e ci sono titoli interessanti. Se riscontrate problemi con il download di questi epub scrivete subito all'assistenza di Bookrepublic (che gestisce la vendita), sono velocissimi e molto gentili, risolveranno subito il problema (magari è capitato solo a me, non so).
Su "Il Post" invece ho trovato la notizia di questa iniziativa, messaggi di Twitter come microracconti illustrati da Riccardo Guasco: belle soprattutto le illustrazioni (che in 140 caratteri non so quanto si possa veramente raccontare, piuttosto che dare un tocco di pennello - certamente espressivo).
Questa l'ho trovata grazie a Paolo Interdonato: le foto sono ricostruite con un'attenzione maniacale, ma soprattutto alcune paiono anche un po' commoventi (ingrandite la prima, dopo scorrete con i tasti freccia).
Su Verticalismi da leggere online una storia del bravissimo Fabio Visintin.

Sulla tavola che ho postato: è una delle più recenti della storia di Nathan Never che sto disegnando, è tutto inchiostrato in digitale con Manga Studio.

Immagine ©Sergio Bonelli Editore

sabato 12 novembre 2011

Ancora sui libri e fumetti digitali

Prima del post vero e proprio vorrei dare il benvenuto al 100° iscritto a questo blog, e inoltre rassicurare tutti quelli che hanno letto questo che non mi assenterò molto dal blog né dalle mie varie presenze su internet: sarò in ogni caso presente per commenti e domande.

Nell'ambito delle cose tecnologiche e in particolare di quelle digitali l'evoluzione è veloce - è il suo bello, ma anche il suo grosso limite (obsolescenza di device e applicazioni, problema della conservazione dei file); ho radunato questi link e queste notizie nell'arco di un paio di settimane, nel frattempo potrebbero esserci state altre novità - davvero si fa fatica a starci dietro.
Per quanto riguarda i fumetti digitali in pochi mesi si sono affacciati sul mercato italiano diverse società che mettono a disposizione di case editrici ed autori tutto il necessario per poter trasformare in applicazioni i propri fumetti. Oltre ad app per l'iPad/iPhone stanno iniziando ad aumentare anche quelle per Android.
Da pochissimo è approdata nel mondo digitale anche la corazzata San Paolo: qui la app che riunisce le varie riviste della casa editrice cattolica, tra cui Il Giornalino e G Baby. Tutte le riviste sono consultabili gratis sui device Apple per 2 settimane.
L'Enhanced Press per adesso si limita ad applicazioni per i device Apple, e ha nel suo catalogo tra le altre cose "L'Insonne" di Di Bernardo e Polidori,  Geronimo Stilton e "Storie dallo spazio profondo" di Bonvi. Si segnala anche l'app gratuita "Frammenti di viaggio" finanziata dalla Regione Lazio (è un fumetto che vuole sensibilizzare i ragazzi sul vandalismo nei treni, solo che dopo un po' inizia ad essere ripetitiva la finestra a comparsa - anche se a richiesta - su quanto costa cambiare un sedile del treno che compare ad ogni vignetta, o quasi).
Della ManFont ho accennato parlando dell'app del fumetto di Marcello Toninelli "Berlustory" (che adesso è presente in catalogo anche con il divertente "Strip Wars", parodia di "Guerre Stellari"); piano piano sta aggiungendo al suo catalogo altri fumetti, tra cui "Carlo Lorenzini" e "Arcana Mater".
Sempre la ManFont ha preparato delle app specifiche per dei numeri speciali di "Lazarus Ledd", annunciando che metterà a disposizione in catalogo anche tutta la serie; sul sito ufficiale non ve ne è menzione (almeno io non l'ho trovata) ma esiste anche una app per la rivista/catalogo Next, in versione gratuita.
Anche la MeLeto ha in catalogo diversi fumetti - qui l'elenco delle app. (non male "Defenders of Europe", tra gli altri).
ManiComix è un'altra piattaforma che si occupa di distribuire fumetti digitali di esordienti - e ho l'impressione che progetti di questo tipo si moltiplicheranno nei prossimi mesi (qui ad esempio si parla dell'app "Gli inediti").

Consultabile solo online è il fumetto collettivo scritto da Paola Barbato, "Davvero", di cui è leggibile da pochi giorni la prima puntata. La struttura di lettura a tavole fa pensare a un possibile futuro cartaceo, o anche a una destinazione su app per tablet.
A proposito di web comic segnalo questo post di Recchioni dove nei commenti si parla anche della struttura di questi fumetti digitali ancora pesantemente legata a quella fisica del cartaceo - con varie spiegazioni (ad esempio il fatto che in alcuni casi il web venga visto come una vetrina per lanciare poi l'albo cartaceo).
Ah, e la Marvel pare abbia deciso di far uscire gli albi digitali in contemporanea con quelli cartacei, consigliando allo stesso tempo il device adatto su cui leggerli: il Nook Tablet.

Per gli appassionati disegnatori di fumetto comico segnalo l'esistenza di questo corso online, "Pen, Ink & Beyond", dove è anche possibile guardare le prime lezioni gratis per farsi un'idea.

Adesso i link a tema ebook;
 un'iniziativa interessante scaturita dalla collaborazione tra Bookrepublic e l'Unità: da lunedì 14 novembre e per 30 giorni saranno in vendita due ebook al giorno al prezzo di 3 euro, un libro sarà di attualità, l'altro sarà un classico. Qui trovate l'elenco dei libri (molti dei quali interessanti), ma soprattutto la possibilità di sfogliarli gratuitamente su Readmelibri.com.
Finalmente qualche iniziativa pubblicitaria un po' originale da parte di alcune case editrici: Marsilio offre in regalo un paio di gialli in ebook ai primi 100 blogger che si offrano di parlarne  nel loro blog.
CastelloVolante invece ha iniziato a pubblicare i Mezzilibri, libri free per metà: se il libro è piaciuto poi lo si può acquistare (per adesso c'è un solo libro, vedremo in futuro quali altri libri si aggiungeranno).
Un'altra possibilità di leggere libri digitali spendendo poco è quella del prestito: non ancora molto diffuso (e il colosso Amazon ha da poco avviato negli Stati Uniti questa funzione con molte restrizioni) in Italia c'è la piattaforma UltimaBooks che offre questo servizio (limitato ancora a qualche centinaia di ebook), ma anche alcune biblioteche: sul portale di MediaLibraryOnLine c'è l'elenco delle aderenti, circa 1000 in 4 regioni d'Italia.
Il prestito degli ebook su Ultima ad esempio funziona così: sul sito si sceglie un libro, sotto la scritta "Acquista" c'è scritto "Noleggia", a quel punto si può scegliere un prestito da 2 giorni a 0,99 euro oppure di una settimana a 1,49 (per un libro che ne costa 3,99).
Io per fare una prova ho noleggiato questo ebook per due giorni (un libro che certamente non terrei a vita, e che so essere di lettura veloce): scadute le 48 ore la dicitura che appare sul file se si tenta di aprirlo nuovamente è quella che si vede nella foto.
La scomodità sta nello sfogliare l'elenco degli 890 ebook che risultano essere a noleggio: non sono divisi per categorie, e sfogliare a mano tutto l'elenco diventa stancante (oltretutto - parere personale - la maggior parte dei libri sono manuali o libri di scarso interesse).
La ristrettezza del catalogo totale dei libri in formato digitale è ancora un limite molto serio alla sua diffusione: ci sono diversi libri che mi interesserebbe trovare in ebook (soprattutto i tomoni, come già raccontato in altri miei post), ultime uscite interessanti, soprattutto di saggistica - ma è proprio la saggistica a latitare in formato ebook.
D'altronde gli ebook si diffonderanno in Italia non solo quando i reader arriveranno a prezzi più abbordabili, ma anche quando ci sarà una scelta sufficientemente vasta in catalogo: altrimenti si fa presto a dire che in Italia "l'ebook ha fallito" (come afferma tutto contento Giuseppe Laterza in questa trasmissione).
Anche sulla questione dei prezzi qualcosa si muove, o perlomeno sto iniziando a vedere differenze di prezzo accettabili tra cartaceo e digitale anche per alcune nuove uscite.
Un paio di esempi, la raccolta di saggi di Virginia Woolf "Voltando pagina" è venduto a 29 € in formato cartaceo (ma negli store online lo trovate dappertutto scontato a 25 €), mentre in digitale su Bookrepublic costa 10,49 € - meno della metà quindi; l'ultimo di Murakami è meno conveniente tenendo conto dello sconto del 25% che stanno applicando sia online che nelle librerie: da 20 € di copertina si passa ai 15 €, che confrontati con i 9,99 (uff...) del digitale non sembra una gran differenza (a meno che si aspetti anche per il digitale uno sconto del 15% che ogni tanto si fa su Bookrepublic o su Ultimabooks).
Stiamo comunque parlando di un settore in costante movimento e con innovazioni sempre più veloci: per dirne una ecco qui il possibile futuro di tutti i reader e-ink (cioè non retroilluminati come i tablet), saranno a colori e vi si potranno leggere quindi anche riviste e fumetti con più comodità (ce ne sono già a colori, non so quanto veloci nello scorrimento delle pagine, o fedeli ai colori originali, o quanto ciò incida sulla durata della batteria) .
Per chi fosse interessato ai reader attuali che sono sul mercato ecco un utile sito dove vengono comparati per caratteristiche e prestazioni 29 modelli, i più importanti.
Per gli aficionados del cartaceo: ribadisco il mio amore per la carta e assicuro che si può vivere facendo convivere i due mondi, la carta non sparirà, il digitale non è la salvezza (così, tanto per prevenire un po' i soliti commenti di chi pensa che chi parla di ebook e fumetti digitali sia un estremista che voglia dare fuoco ai libri).


giovedì 10 novembre 2011

Opinioni, web, disagio

Ho in cantiere un post su libri e fumetti digitali che terminerò a breve, e poi sto per preparare un video tutorial su come usare la funzione "Story" in Manga Studio; dopo di ciò credo che mi prenderò un po' di riposo da questo blog, ma più che altro dalla mia intensa vita internettiana.
E' una decisione che ho preso stamattina, mi sono resa conto non tanto del tempo che mi porta via (a quello si può rimediare con alcuni accorgimenti e un minimo di autocontrollo - sempre più facile che seguire una dieta comunque) quanto del disagio che da un po' sento salire nel leggere post, opinioni e commenti in giro sulla rete.
Forse è solo un periodo di mia saturazione, non lo so, o di ipersensibilità; fatto sta che certe discussioni accese non le reggo più, non sopporto più il livore, l'astio, il disprezzo, certe volte anche il razzismo che traspare nei luoghi più vari  (ho dovuto smettere di seguire un paio di blog in cui pure avevo trovato post interessanti perché il loro tono e certe affermazioni mi facevano venire il voltastomaco).
Ma questo è il meno, il mio problema è che inizio a sentire disagio anche nei luoghi dove si discute pacatamente, ma dove la diversità di giudizi in merito alle cose più varie - dai fumetti alla tecnologia, dalla politica alla società - mi pone talmente tanti interrogativi da non riuscire più a trarre benefici da punti di vista totalmente diversi dai miei: mi chiedo in continuazione se per caso sono cretina io, che non mi accorgo di certe cose o se non le capisco proprio.
La sensazione di sfasamento è forte, non si tratta neanche di non saper accettare la diversità di giudizio sulle cose - che per conto mio dovrebbe essere una cosa naturale nelle persone aperte di mente; è che proprio non riesco più a dare il giusto peso alle opinioni delle varie persone, alcune delle quali sarebbero da prendere in considerazione più di altre per la loro serietà ed intelligenza.
Il web è un calderone estremamente poco selettivo, il cretino e l'ignorante vi può prosperare allo stesso modo e con lo stesso peso dell'informato e dell'intelligente e sensibile.
Un po' di riposo forse mi resetterà i neuroni della consapevolezza, non ho idea, per adesso metto da parte un post che avevo in mente di scrivere ieri su Tintin, sui fumetti ma anche sul film di Spielberg che ho appena visto: e sì, a me è piaciuto e non so spiegare bene perché, mentre mi rendo conto che tanti estimatori e non del fumetto si sono annoiati o lo hanno proprio schifato (tranne Recchioni, con cui invece spesso non concordo su altro...).
Decisamente ho bisogno di riposo e dedicarmi tranquillamente alla lettura di tutte le cose che ho accumulato in questo ultimo anno.

martedì 8 novembre 2011

Autisti e pedoni

Prendo spunto da un'episodio capitatomi proprio oggi per una riflessione sul comportamento spericolato di tanti automobilisti italiani, ma anche dei pedoni - che spesso le due figure convivono nella stessa persona (spericolati i primi, ma spesso - sempre più spesso - anche i secondi).
A Milano come altrove in Italia le strisce pedonali sono poco considerate, ritenute solo un fastidioso rallentamento alla marcia inarrestabile della propria automobile - sia mai che si arrivi dove si deve arrivare con 2 o 3 minuti di ritardo; è lo stesso atteggiamento che non fa mai rallentare gli automobilisti quando qualcun'altro cerca di uscire da un parcheggio o di immettersi in una via: bisogna andare avanti, sempre, e cercare di usare il freno il meno possibile.
Cliccare per ingrandire
Su una strada che costeggia il Naviglio pavese vicino casa mia ci sono den due file di strisce pedonali a poca distanza l'una dall'altra, entrambe in concomitanza di un ponte (dall'altro lato della strada c'è un comprensorio di case popolari e un asilo). Il passaggio pedonale è abbastanza frequente, il ponte collega il quartiere Torretta al quartiere Stadera, l'unico in diverse centinaia di metri.
La strada che potete vedere nelle prime due foto (e nella prima della seconda serie) è stata sempre percorsa a velocità sostenuta dalle auto che si dirigono verso Assago; che non ci siano stati morti negli ultimi anni mi sembra un miracolo, poiché per i pedoni è difficile vedere le auto arrivare da lontano, la strada  dopo 40/50 metri fa una leggera curva e spesso è difficile capire a quale velocità arrivino: chi va a 80/90 km orari (succede) si trova sulle strisce pochi secondi dopo essere sbucato dalla curva, e dei pedoni che già si apprestano a percorre la strada non gliene importa niente. Teniamo conto poi che la zona è piena di anziani, e che su un lato della strada c'è un asilo: c'è bisogno di tempo per attraversare le strisce (io per sicurezza mi trovo spesso ad attraversare quasi di corsa, ma non tutti ovviamente possono - e dovrebbero - farlo).
Essendo poi le auto parcheggiate in prossimità delle strisce per vedere se la strada è sgombra bisogna sporgersi verso la strada, sempre a proprio rischio e pericolo se non si è riusciti a notare l'auto che sta arrivando a tutta birra; spesso sono pericolosi anche i ciclisti che tengono molto la destra e che, come gli automobilisti, percorrono la via a grande velocità (una volta un ciclista mi ha mandato a quel paese perché io e il mio cane ci eravamo affacciati sulle strisce pedonali "spaventandolo" e facendolo quasi cadere: peccato che lui, come qualsiasi altro guidatore, avrebbe dovuto rallentare in prossimità delle strisce e stare attento a eventuali pedoni sui bordi della strada: che ci siano automobili parcheggiate ai bordi che tolgono visibilità anche ai guidatori dovrebbe essere un motivo in più per rallentare!).
Le strisce sono segnalate dai soliti cartelli blu posti pochi metri prima, piccoli e che credo non noti assolutamente nessuno; per questo da un paio d'anni sono stati apposti dei dossi artificiali.
Lo stato attuale di questi dossi è visibile nelle foto: praticamente sono stati divelti e quindi non fanno più il loro lavoro di rallentamento forzoso della corsa delle auto (tra l'altro i macchinoni più fighi, guidati forse non a caso dai più stronzi, superavano senza neanche un sussulto questi dossi quando erano interi, figuriamoci adesso).
Cliccare per ingrandire
Quel tipo di dossi di gomma dura tenuti fermi da bulloni infilati nell'asfalto durano poco, e sono anche troppo bassi per molte tipologie di auto: ci vorrebbero dossi artificiali simili alle collinette che pure si trovano in altre parti della città.
Dall'altro lato del ponte c'é Via della Chiesa Rossa, una strada abbastanza trafficata ma dallo scorrimento "veloce"; qui però per attraversare la strada c'è un semaforo pedonale la cui funzione invece viene rispettata stranamente quasi sempre (cosa che non impedisce talvolta di rischiare lo stesso la vita: una volta un taxi ha superato l'automobile ferma al semaforo davanti a lui mentre io stavo attraversando con Milou: non mi ha colpito per pochissimo).
Arrivo all'episodio di stamattina citato più sopra: questa volta ero io in veste di automobilista. Avevo parcheggiato in una grande piazza "composita" la cui piantina è visibile nel disegno in basso. Il parcheggio sembra strano ma è in una zona dove è permesso, tanto che a due metri da me potevo vedere un cartello di avviso della pulizia stradale settimanale.
Io con la mia auto stavo uscendo dal parcheggio dopo che un'altra auto che era dietro la mia in seconda fila si era appena spostata all'indietro (vedere disegno). Prima di effettuare la manovra come sempre mi sono voltata indietro (non guardo mai lo specchietto, ma mi volto col corpo come vuole regola e buon senso) e non notando nessuno avevo appena messo il piede sull'accelleratore; aggiungo che di solito se esco da un parcheggio a spina di pesce mi volto anche a destra e sinistra per essere sicura che non ci siano altri ostacoli, pedoni o auto che siano: in questo caso avevo l'auto dietro che si era appena spostata e che  - per così dire  - occupava uno spazio che pensavo non sarebbe stato percorso da nessuno, vista l'evidenza della manovra.
Visto che non sono Linda Blair posseduta quando mi sono voltata il mio campo visivo si è limitato al posteriore della macchina, ma con la coda dell'occhio ho intravisto un'ombra che stava entrando da destra: una signora anziana che evidentemente schifava le strisce pedonali e il marciapiede lì vicino e decideva di percorrere la piazza sulla strada riservata alle auto, così, perché le andava.
Ho inchiodato e per poco non la investivo: ho dovuto sorbirmi i suoi indignati rimproveri - "lei deve stare molto attenta!", mentre continuava tranquillamente il suo percorso in mezzo alla strada.
Ora non voglio infierire contro una persona anziana, anche perché probabilmente alla sua età sarò come lei - chi lo sa: stolidamente convinta di poter fare tutto quello che mi pare, magari avendo anche ragione; il problema è che di pedoni che si comportano così ce n'è altrettanti degli automobilisti che si comportano incivilmente.
Sarebbe stato inutile discutere con una persona simile, inutile spiegare che se proprio si vuole camminare sul retro di auto parcheggiate a spina di pesce (che non si dovrebbe fare, eh) il minimo è stare attenti che le auto non siano accese e in procinto di muoversi, e magari dare anche un occhio alle luci della retromarcia: a meno che desse per scontato che io l'avessi vista e che dovessi fermarmi anche se lei camminava in mezzo alla strada (e verso un'altra auto messa di fronte che aveva appena fatto manovra).
In ogni caso vorrei idealmente rispondere alla pedona distratta (diciamo così) che guido da 28 anni e che se non stessi più che attenta sempre a quest'ora avrei certamente fatto incidenti o investito qualcuno; invece gli unici incidenti che ho avuto li ho subiti da ferma, incolpevole: un ragazzo mi aveva tamponato (era distratto, mi disse), un altro dopo essersi scontrato con altra auto fece una carambola assurda e si avventò frontalmente contro la mia auto, ferma al semaforo.
Negli anni ne ho visti di pazzi furiosi che hanno tentato di uccidermi, non riuscendovi, o pedoni incoscienti che mi tagliavano la strada; basterebbe un po' di attenzione verso gli altri, basterebbe da automobilisti pensare a come si è da pedoni, e viceversa.

domenica 6 novembre 2011

Varie -24

Per gli appassionati di fantascienza segnalo la ristampa presso Fanucci di tutto il ciclo dei canti di Hyperion di Dan Simmons - io ne ho sempre sentito parlare senza mai averne letto nulla.
Milou dal veterinario ("Portatemi a casa...")
I libri costano circa 10 € l'uno tranne il primo (dicono il più bello della serie) che per adesso è lanciato al prezzo di 4,90 €. Segnalo anche la versione in ebook (Social DRM) di tutti e 4 i libri al prezzo di 5 €.

Qui un articolo in inglese che spiega in 6 punti perché Charles Schulz era in effetti Charlie Brown - io poi aspetto da tempo una bella biografia in italiano su questo gigante del fumetto (e non solo); le sue strisce sono le uniche che riesco a leggere e rileggere sempre (dico sempre) con divertimento, o anche malinconia, comunque con enorme soddisfazione.

Per chi mi seguisse solo qui e non conoscesse il mio blog "Segni della fumettista curiosa" ricordo che ho anche iniziato una serie di disegnini e racconti di giochi che inventavo durante l'infanzia - siete invitati a raccontare i vostri!

Sono già ricominciati i corsi online di fumetto della Coniglio Editore coordinati da Laura Scarpa; qui il sito dove trovare tutte le info (quest'anno c'è anche un corso riservato ai giovanissimi), qui il blog dove sono postati anche degli esempi di lezione. Dopo lunghi tentativi Laura Scarpa è riuscita ad arruolarmi per una lezione su Manga Studio (una sola, che purtroppo non ho davvero tempo per altro); su Facebook si trova anche la pagina dedicata, contesterei solo la definizione di "esperta di computer grafica" riferita a me, che ad esempio di programmi vettoriali (e molto altro) conosco davvero poco.

 E adesso notizie fumettose:
su Comicsblog un video davvero bello dove si vedono al lavoro Moebius e Hugo Pratt (entrambi tra i miei autori preferiti, specialmente in gioventù).
Ho finalmente letto "Asterios Polyp" di David Mazzucchelli (Coconino Press), di cui si parla dappertutto recentemente. Non riesco ancora a dare un mio giudizio, o anche a parlarne semplicemente (ho diversi dubbi): devo rileggerlo. Nel frattempo però consiglio la lettura di una serie di articoli che ne parlano, spesso sviscerando la storia in maniera interessante, sul benemerito sito di "Conversazioni sul fumetto"; qui invece qualche altra tavola da vedere (dato il costo dell'opera si potrebbe pensare a un bel regalo di Natale, ad esempio).
Sempre su Comicsblog scopro un altro di quegli autori che vorrei tanto vedere tradotto in Italia, Luke Pearson; ci sono diverse tavole, molto belle, tratte dal suo "Everything we miss".
Ah, e poi vorrei comprarmi questo, ormai di Tuono Pettinato prendo tutto sulla fiducia.






giovedì 3 novembre 2011

Varie, di corsa

Il tempo corre, velocissimo, ho sempre l'impressione di non averne mai abbastanza - senza contare che (come ben sanno quelli che superano i quaranta) a una certa età tutto scorre più in fretta, esponenzialmente.
Posto qui un disegno a matita donato a un appassionato di Nathan Never - lui si è detto soddisfatto anche se avrei voluto fare un Nathan dallo sguardo più convinto...

Ho letto il quarto numero di "Dr. Morgue" di Rita Porretto e Silvia Mericone e rinnovo il mio apprezzamento per questa serie; in più su questo numero viene raccontato nell'editoriale come molti ragazzi e ragazze con l'Asperger (il protagonista del fumetto lo è) seguano con partecipazione le avventure di Yoric Malatesta. Alcuni dei disegni di questi ragazzi appaiono in un ebook scaricabile dal sito "Emozioniasperger".

Magic Mouse: lo uso con l'iMac che ho acquistato l'anno scorso, era compreso nella confezione (assieme alla tastiera wireless), mi sono sempre trovata bene, anzi, trovo comodo andare avanti e indietro nelle pagine (o su e giù) con il tocco delle dita sulla sua superficie; però ciuccia tanta batteria, e inoltre da pochi giorni il puntatore ha iniziato a non scorrere bene, si impuntava spesso.
Soluzione? Togliere il tappetino che ho sempre usato dall'inizio (tappetino che non è sporco). Ho provato anche a cambiare tappetino, niente, stesso problema. Prima il tappetino di gomma andava bene, adesso no. La semplice superficie di legno del tavolo non mi piace perché produce un po' di rumore; i fogli di carta non funzionano, le riviste neanche, tranne quelle superlucide  (ne sto usando una adesso, ma è un po' fastidiosa, tende a muoversi): mah.

Per chi ha un iPad/iPhone/iPod e sa un pochino d'inglese (o vuole impararlo, come me) c'è un'offerta che non so quanto duri: "The hobbit" in audiolibro da scaricare gratis, tutti i capitoli suddivisi comodamente in file audio da 8/10 minuti, e la voce che legge il libro è chiarissima e piacevole; abbinata alla lettura del testo originale è un modo anche divertente di imparare un po' d'inglese.

Per i fan di Star Trek Paolo Attivissimo consiglia questo link - e anche io ( se non capisco male è una specie di libro di stoffa con simpatiche composizioni a tema).

Vado che ho da fare...