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Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



martedì 27 dicembre 2016

Come sono andate le feste di Natale

Male. Il 21 ho beccato un'influenza (che non avevo da tempo) che mi ha messo ko per quasi 4 giorni, e subito dopo ho avuto un attacco di "bolo isterico" (senza tosse o altri sintomi) che mi trascino tutt'ora e che mi ha buttato giù in altra maniera. Non sono riuscita a fare quasi nulla.


Oggi ho preso ispirazione da una delle foto che trovate in questo articolo :The Lost Tommies: Amazing trove of 4,000 incredibly detailed pictures found in northern France show faces of First World War soldiers on the eve of battle (and most look remarkably relaxed).
L'argomento Prima Guerra Mondiale tornerà nell'intervista che sto preparando al mio amico storico Davide Jabes - purtroppo ferma dopo questo periodo di malattie.

Ricordo agli appassionati di Manga Studio/Clip Studio Paint che è uscito un nuovo aggiornamento (l'avevo segnalato qui), e che Miss Chroma ha scritto un articolo esaustivo in merito:  Clip Studio Paint Aggiornamenti 1.6.2 e come scaricare i materiali gratis

martedì 20 dicembre 2016

La giornata di oggi (20/12/16)

Sono riuscita a terminare un'altra tavola (a fumetti) che si aggiunge a quelle che intendevo finire prima delle feste di Natale - quindi sono a posto con me stessa, almeno per questo mese di lavoro (che comunque non è finito, dopo 2/3 giorni di riposo riprenderò come al solito).

Realizzato con Clip Studio Paint

lunedì 19 dicembre 2016

Com'è andata oggi (19/12/16)

Oggi è andata bene finché gli appassionati di botti e miccette hanno deciso di svegliarsi proprio alle 20, orario in cui si dovrebbe far fare la passeggiata alla cagnetta - che adesso è terrorizzata.
Belle le feste.
E dunque: a Natale chi fa lavori normali forse ha dei giorni di ferie, si ha del tempo in più. Per quelli che ancora leggono qui ci sono dei consigli per un po' di libri (bella selezione) : 18 libri di fantascienza per Natale

Per stasera è tutto (questo è il terzo post della serie "Com'è andata oggi", uno dietro l'altro, incredibile).

domenica 18 dicembre 2016

Com'è andata oggi (18/12/16)

Oggi ho lavorato quasi tutto il giorno, come ieri - alle 17 ho smesso perché ero davvero stanca, colorare diversi giorni di seguito mi pesa molto, devo stare attenta ad alternare di più le varie fasi del disegno (sto disegnando un albo a fumetti per la Bonelli, il mio primo a colori).
Stamattina a Milano si era sotto zero, la giornata poi è rimasta fredda, molto.

Ecco le mie segnalazioni di oggi:

Della serie "Leggeteli per me" (che di tempo ahimè non ne ho): Ridere nell'antica Roma di Mary Beard, Carocci Editore (In che modo, e perché, si rideva nella Roma antica? Come agiva il riso nella cultura dell’élite romana? Qual era il suo compito politico, intellettuale, ideologico? E che cosa ci dice di come funzionava la società?); 1001 libri da leggere nella vita. I grandi capolavori della narrativa mondiale a cura di P. Boxall (giusto per farsi del male).

Di seguito due disegni di Tex Willer (in uno c'è anche Kit Carson - matita su carta) realizzati per Francesco.




sabato 17 dicembre 2016

Come è andata oggi (17/12/16)

Posso superare lentezza e pigrizia solo creando uno schema e una routine e buttandomi senza pensarci troppo.

Le novità di oggi: la moderazione dei commenti. Mi spiace molto ma negli ultimi giorni qualcuno sta spammando cambiando sempre nome, da qui la necessità di moderare i commenti. Non credo sia un grande problema né per me né per voi perché la quantità dei commenti ultimamente è calata (e non sono mai stati tanti).

Cose da leggere in giro:

Internet utilitie della giornata: Toby: manage your tabs, un'estensione di Chrome che serve a gestire le schede aperte (nella foto potete vedere che i link precedenti li avevo salvati con Toby nella sezione "Blog varie").
Questa estensione potrebbe ripulirmi un po' il mio Instapaper dalle cose che metto da parte per il blog e che ho già letto, link che mi servono provvisoriamente. In Toby (che si installa con un'icona rossa nella barra del browser in alto a destra) posso suddividere le tab salvate per argomenti, le posso riaprire tutte in una volta, spostare, e anche altro (c'è anche la funzione "ricerca"). 
L'unica cosa che non mi piace molto è il grigiolino troppo chiaro dei testi descrittivi (si può anche scegliere un tema scuro ma quei testi rimangono poco leggibili lo stesso).



venerdì 16 dicembre 2016

Clip Studio Paint si aggiorna alla versione 1.6.2

Il programma di disegno digitale Clip Studio Paint si aggiorna alla versione 1.6.2 (la precedente era la 1.5.4) - vale sia per PRO che per EX.
Qui Miss Chroma lo spiega anche meglio di me.
Le novità non sono molte, ma alcune sono comunque dei miglioramenti che fa sempre piacere avere, specialmente per chi usa determinate funzioni (il 3D o l'animazione).
Parto dalla novità più visibile, l'accesso a CLIP STUDIO ASSETS, la raccolta di Materials di ogni genere a disposizione degli utenti giapponesi (fino a qualche giorno fa per  noi occidentali la scelta era più limitata) - pennelli, modelli 3D, color set, ecc.
Una volta scaricato l'aggiornamento (non bisogna reinserire nessun seriale dopo aver fatto il primo avvio) troveremo sul desktop un mini programma dal nome CLIP STUDIO e icona simile a quella di Clip Studio Paint. Qui una mini guida a questa novità.



Per scaricare i materiali (che possono essere cercati anche tramite tag) bisogna creare un account Clip Studio inserendo un nickname, mail, password.
I materiali possono essere anche inseriti tra i Preferiti cliccando sulla stelletta in basso a destra.
Se aprite per primo Clip Studio (Assets) per scaricare i materiali dopo potete avviare direttamente il programma cliccando sul nome a sinistra (PAINT).
Per trovare i materiali scaricati basta andare nella palette dei Material (che presenta una voce "- Search for additional materials"-  che serve ad aprire CLIP STUDIO ASSETS) e andare in fondo fino alla nuova cartella Download; da lì potete trascinare i vari materiali nelle cartelle che preferite; per averli invece in uso trascinate i pennelli nelle palette pennelli, i color set nelle palette dei color set, ecc.



Qui trovate le release note di questo aggiornamento, io segnalo quelle più importanti:

  • Sono state aggiunte nuove modalità nei layer (Layer blending modes): Vivid light, Linear light, Pin light, Hard mix, Exclusion, Darker color, Lighter color, Division, Hue, Saturation, Color, Brightness
  • Adesso l'opacità dei pennelli può essere modificata secondo la pressione del pennello
  • Per chi ha il Mac retina: aggiunta la compatibilità di risoluzione con il programma
  • È cambiato il formato file dei modelli 3D ma soprattutto adesso si possono visualizzare in modalità FAST o NORMAL - la prima molto utile per chi ha computer lenti ma non solo (io adesso riesco a manipolare meglio i modelli); migliorati anche le opzioni di manipolazione
  • I file in monocromo sono stati ottimizzati e il loro peso è diminuito del 10/20 %
  • Adesso è possibile esportare solo delle parti di disegno se selezionate (Outpute range: Selection area)
  • Le operazioni della funzione Animazione sono migliorate nella Timeline; le animazioni possono essere registrate nel Materials, i file MP4 possono essere esportati.
  • Alcuni piccoli spostamenti di tool nel vari subtool: un esempio è che nella palette dello strumento Move layer ci troverete anche Move grid e Move tone pattern

Nel manuale ufficiale trovate tutti i particolari di queste novità, qui.
Ricordo che su Facebook c'è un gruppo italiano con più di 1400 membri dedicato a questo programma: Manga Studio e Clip Studio Paint (se volete iscrivervi per favore leggete le regole scritte nel post fissato in alto).

martedì 13 dicembre 2016

Un'iniziativa di beneficenza

Non sto postando spesso, me ne scuso ma posso dire che sono in programma due post abbastanza corposi (e spero interessanti) e forse anche un cambiamento nell'uso di questo blog (meno Facebook e più Fumettista curiosa in definitiva).

Segnalo un'iniziativa volta ad aiutare la ricerca sulla SLA, la sclerosi laterale amiotrofica.
Sul sito della Imago Mentis sono in vendita delle magliette con un disegno del fumetto Agenzia Incantesimi, l'autore è Giacomo Pueroni.
Copio e incollo le parole di Federico Memola (sceneggiatore di fumetti e creatore della serie) prese dalla sua pagina Facebook: "Da oggi sono in vendita le magliette ufficiali di Agenzia Incantesimi. Se segnalo questa iniziativa non è solo perché siamo sotto Natale, ma anche per una ragione ben più importante e seria. Una delle due magliette, infatti, reca una bella illustrazione di Giacomo Pueroni, al quale inizialmente avrebbero dovuto essere devoluti tutti i proventi della vendita. Su richiesta dello stesso Giacomo, invece, tali proventi andranno devoluti alla ricerca sulla SLA, la malattia da cui è affetto. Acquistare questa maglietta, perciò, può rappresentare un piccolo, ma prezioso contributo alla ricerca per debellare una malattia dagli effetti devastanti."




venerdì 25 novembre 2016

Qualche riflessione su un incontro (e vari link)

Il mio incontro a Bookcity è andato benino, non benissimo data la giornata piovosa e il luogo un po' difficile da raggiungere; non posso dire che ci fossero molte persone, gran parte delle quali interessate al tema per motivi di appartenenza (deduco).
Ascoltando le esperienze di Luca Enoch (autore di Sprayliz e creatore di Kate) e Antonio Serra (autore che ha voluto fortemente che Legs Weaver fosse lesbica) si è potuto capire quanti passi ancora si hanno da fare nel fumetto mainstream per quanto riguarda la rappresentazione di personaggi omosessuali - ad esempio il fatto che i pochi personaggi gay nei fumetti italiani da edicola siano quasi tutte donne non è un caso (compresa Kerry Kross di Max Bunker): si suppone che il lettore medio di fumetti popolari sopporti molto meno personaggi maschili (e io credo sia proprio così).
In questo articolo di Wally Rainbow (SDOGANAMENTO LESBICO...?) si fa tutto un ragionamento (e una critica) al fatto che si sia usata una forma verbale che suggerirebbe un ottimismo fuori luogo - non credo che nessuno nella comunità gay si ritenga soddisfatto di come si viene rappresentati nel fumetto, ma è anche vero che non ci si lamenta molto, anche perché le appassionate sono poche e mediamente sono abituate a raggiungere certi traguardi per gradi ("sì ma una volta non c'erano neppure Kate o Legs!"); o, più semplicemente, le più giovani leggono i manga dove i personaggi LGBT sono più rappresentati (anche se non si sa quanto in maniera realistica).
Nel mio commento all'articolo di Wally Rainbow e anche all'incontro ho espresso la mia opinione - e cioè che se da parte degli editori più grossi non c'è molta volontà di inserire personaggi omosessuali meno stereotipati è anche perché non vedo proteste o richieste reazioni in tal senso da parte dei lettori [correggo i termini anche perché interpretabili come auspicio di intervento nella volontà degli autori - cosa che è lontana dal mio pensiero: leggere il commento di Jazz nel pomeriggio], proteste (o richieste) reazioni che non dovrebbero provenire solo dalla minoranza della comunità gay  ma anche e soprattutto da quella etero che dovrebbe volere una rappresentazione più realistica della realtà odierna.
Per riassumere il concetto: mi sembra che a nessuno freghi niente se nei fumetti popolari italiani (e ripeto popolari, quelli che vanno in edicola) i personaggi LGBT sono rappresentati poco o male. Ed è un fattore culturale che riguarda la peculiarità del pubblico italiano - magari altrove non è così, e fare paragoni con l'estero va bene per misurare la nostra arretratezza, ma non è certo esclusiva degli editori o degli autori, ma di tutto un ambiente, compresi i lettori.


L'immagine qua sopra è l'originale della copertina (poi elaborata da ComicOut) del mio libro "Cronache dall'Ombra", era stata pubblicata sul mio Tumbrl Fumetti senza fine.

Qualche settimana fa sono stata intervistata alla radio da Eleonora Dall'Ovo della trasmissione "L'altro martedì" di Radio Popolare, ho parlato un po' del mio libro "Cronache dall'Ombra". Purtroppo a un certo punto mi sono davvero impappinata, comunque per chi fosse interessato qui c'è il podcast della trasmissione (dopo il minuto 37).

SEGNALAZIONI

martedì 8 novembre 2016

Un paio di appuntamenti riguardanti il mio libro "Cronache dall'Ombra"

Inizio con il primo appuntamento, che è a breve: stasera (ovvero martedì 8/11/2016) sarò intervistata all'interno della trasmissione "L'altro martedì" di Radio Popolare da Eleonora Dall'Ovo. Qui potete leggere di questo appuntamento nella pagina Facebook della trasmissione. Spero di non ingarbugliarmi troppo, la timidezza è una brutta bestia.

Altro appuntamento: il 18 novembre a Milano parteciperò a un incontro col pubblico nell'ambito degli eventi di Bookcity, con me ci saranno Luca Enoch e Antonio Serra, discuteremo con Milena Cannavacciuolo, direttrice di Lezpop.it, e Laura Magno, blogger e fumettista.
Questo il tema dell'incontro: "Un'(in)visibile corrente. Personaggi lesbici nel fumetto italiano - Dalle fanzine alle autoproduzioni dei primi anni '90, fino ad arrivare alle pubblicazioni mainstream degli ultimi anni, in Italia i personaggi lesbici e bisessuali hanno faticato non poco per conquistare il mondo dei fumetti. Una strada tortuosa e spesso invisibile al grande pubblico, ma fondamentale per costruire un immaginario inclusivo, in grado di rappresentare l'universo femminile in tutte le sue sfaccettature."
Il mio libro "Cronache dall'ombra" si dovrebbe trovare in vendita nel bookshop presente nel luogo dell'incontro (Base Milano sala D); non è previsto un luogo (né c'è il tempo) per dediche e disegnini, tuttavia chi fosse interessato a una copia personalizzata e avesse la pazienza di aspettare la fine dell'incontro (magari fuori) io ho qualche copia qui a casa, se mi scrivete posso preparare in anticipo dedica e disegno (come ad esempio quello che vedete qui in foto).


Altre notizie fumettose:

domenica 23 ottobre 2016

Appunti sparsi

Avrei tante cose da segnalare, e qualcuna da raccontare, ma come al solito non ce la faccio. Quando ho tante cose da fare, e magari non sto neanche tanto bene (ma credo di aver passato i momenti più fastidiosi) sono paralizzata davanti alle scelte.
Quindi ecco degli appunti sparsi.

FAUSTO GILBERTI - Un paio di settimane fa sono passata alla libreria Rizzoli in Galleria e nel reparto ragazzi/bimbi ho trovato questi due libretti di Fausto Gilberti (non c'era quello su Piero Manzoni che ordinerò senz'altro); come si può intuire viene raccontata la vita di alcuni importanti artisti del '900 - in maniera sintetica, certo (e bilingue).




LUCCA COMICS and GAMES 2016 - Io non sarò a Lucca, ma ci sarà il mio libro "Cronache dall'ombra" allo stand ComicOut - assieme a molte novità del catalogo di questa piccola ma combattiva casa editrice: qui tutte le info.
A Lucca la casa editrice Sergio Bonelli Editore sarà presente come sempre con i suoi autori che firmeranno le stampe che potete vedere a questa galleria, dove sono presenti i suoi più importanti personaggi .
Laura Scarpa (ComicOut) è anche fondatrice della Scuola di Fumetto Online, e proprio in questi giorni scade il tempo per le iscrizioni dei corsi Young (under 18): forza ragazzi!

PLAYSTATION 3 - Lettore dvd rotto + occasione = la mia prima console. Per adesso ho preso Dirt 3 (i rally sono la mia passione, ma con il Dual Shock devo ancora prendere le misure), Red Dead Redemption e un gioco di tennis, in più ho scaricato diverse demo tra cui Fifa 2016 (da giocare in due a casa va benissimo).
Ho capito che i giochi horror e quelli in cui devi sparare a perdifiato (o menare) mi mettono ansia, ma per tutti gli altri generi sono aperta a consigli, purché belli graficamente, con momenti di calma (mi piacciono gli open world), non troppo complicati che mi stufo subito.
La PS3 la tengo in camera da letto dov'è la tv, ma qualche volta ho necessità di portarla in studio collegandola al monitor del pc. Io sapevo che il cavo HDMI porta anche l'audio, ma dalle casse del monitor non usciva nulla, all'inizio (avevo tentato di cambiare i settaggi del monitor e quelli del gioco, provando anche l'uscita cuffie: niente) - o meglio: giocando con Dirt 3 l'audio funzionava, con Red Dead Redemption no.
Il prode Sergio Donato mi ha linkato il video di questo ragazzino, dai settaggi interni alla console si deve togliere una spunta: con me ha funzionato.


WESTWORLD - Come si fa a scacciare un'ossessione? Con un'altra ossessione naturalmente.
Il soggetto della serie tv Westworld è sostanzialmente uguale a quello del film a cui fa riferimento (il classico degli anni '70 di Michael Crichton), solo che adesso ci sono tecnologie e tecniche adeguate ai nostri tempi - quindi un'estetica realistica ma allo stesso tempo suggestiva, una cura estrema dei particolari, una fotografia e una messa in scena fantastici. Aggiungiamo un cast perfetto, con grandissimi attori (tutti), una regia misurata, e nessuna fretta di arrivare al fatale disastro di questo mondo in cui umano e artificiale sono separati forse solo da delle righe di codice.
Le riprese indugiano spesso sulle espressioni degli attori, dei robot, dove si annida la coscienza nascente. In questo è da segnalare la grande prova di  Evan Rachel Wood che interpreta Dolores, un personaggio molto importante (che non a caso apre e chiude il primo episodio), quello con cui uno dei creatori si confida vietandole di dirlo agli altri (tutta le serie è segnata da discorsi in cui ci si interroga sul nostro essere umani, sul loro essere quasi umani, su quello che è detto o non detto, sepolto nella nostra psiche, nel nostro vissuto).
Evan Rachel Wood mi ha fatto anche scoprire cosa è il Dubsmash (e pensare che non è una ragazzina, pare che ne vada matta); qui invece fa il suo coming out come bisessuale (chapeau).
Concludo con un video della suddetta attrice in cui ci sono Kim Gordon e Beth Ditto: perfetto.

lunedì 10 ottobre 2016

Ancora Tex e altre notizie fumettose

Per un po' c'è stata la possibilità che io potessi tenere un corso alla Scuola del Fumetto del Castello, a Milano, qualcosa inerente all'uso del pc da parte dei disegnatori (non digitali); sfumato questo impegno (per adesso - ma chi è interessato al disegno dia un'occhiata anche agli altri corsi della Scuola) ho un pochino di tempo per fare qualche commission: sotto il profilo di Tex che vedete qui (realizzato in digitale) c'è un disegno realizzato pochi giorni fa per Francesco (un texiano davvero molto gentile).


© immagini Sergio Bonelli Editore

Si avvicina la data di Lucca Comics & Games, ma come al solito io non ci sarò! Troverete però il mio libro "Cronache dall'Ombra" allo stand della ComicOut, nel padiglione Napoleone (E167); a questo stand troverete le ultime novità, due libri su Giovanni Ticci e Luca Enoch, in più l'esordio di una nuova collana dedicata agli aspiranti fumettisti - qui tutte le info.

Da qui in poi un elenco di articoli da leggere:




sabato 1 ottobre 2016

Tante novità dalla Sergio Bonelli Editore

Scusate l'assenza, ho fatto anche qualche giorno di vacanza (dove speravo di aver tempo di scrivere almeno un post, invece no). Sto aggiornando meno spesso il blog, è un periodo che faccio molta fatica a scrivere, anche le cose più semplici, per cui sarò abbastanza sintetica!

Mi sarebbe piaciuto parlare estesamente dei 25 anni di Nathan Never, il personaggio creato per la Sergio Bonelli Editore da Medda Serra e Vigna, e per cui ho disegnato 8 albi della serie regolare (più uno ancora da pubblicare) a partire dal 2002, più altri 6 albi di serie collaterali. Magari lo farò più in là, lo spero, intanto segnalo in numero a colori adesso in edicola, "Dove muoiono le stelle" (n. 304), scritto da Michele Medda e disegnato da Germano Bonazzi, che fa seguito a una trilogia molto importante di Antonio Serra (n. 301/303) interamente disegnata da Sergio Giardo (qui una breve intervista a Serra con la presentazione di questa trilogia e diverse tavole).
Bepi Vigna invece è presente in edicola con la miniserie in 6 parti Annozero, tutta disegnata da Roberto De Angelis.




Altri anniversari vengono ricordati sul sito della casa editrice, come quello dei 5 anni dalla morte di Sergio Bonelli (per l'occasione l'1, il 2 e il 3 ottobre sarà possibile scaricare gratis da tutti gli store online l'ebook del primo numero di Mister No), e i 30 dalla nascita di Dylan Dog, protagonista di tante iniziative anche extra fumettistiche; da poco è in edicola un numero a colori (il n. 361, "Mater dolorosa") scritto da Roberto Recchioni e disegnato in maniera sontuosa da Gigi Cavenago (qui una gallery di sue illustrazioni).
Segnalo anche che a ottobre uscirà un albo che vede il ritorno di Tiziano Sclavi alla scrittura, e dal primo ottobre invece su Radio 24 sarà possibile ascoltare dei radiodrammi tratti dalle storie di Dylan Dog.
Su Fumettologica si parla del rilancio di Martin Mystère (il 3 novembre parte una nuova serie con storie a colori) e delle novità della testata Dampyr di Mauro Boselli (che sta per arrivare al n. 200).


È da poco in edicola il cartonato "alla francese" di Tex, "Sfida nel Montana", scritto da Gianfranco Manfredi e disegnato alla grande da Giulio De Vita, con colori di Matteo Vattani. Qui sul post potete vedere alcune foto alle fatte alla buona alle tavole che spero invoglino a vederle meglio sull'albo acquistato!

Infine qui Federico Memola ricorda il disegnatore Giacomo Pueroni e la sua lotta contro la SLA, così come la possibilità di aiutarlo comprando online due suoi ebook messi a disposizione dalla Sergio Bonelli Editore (tutti i link nel post di Memola).



lunedì 12 settembre 2016

Facebook, amici, condivisioni e newsletter

Come si può vedere dalla foto del mio profilo Facebook ho in sospeso 86 richieste di "amicizia".
Già in passato qui ho spiegato che mi piacerebbe ricevere in messaggio privato due righe di spiegazione da parte di chi mi chiede l'amicizia su Facebook, ma vabbè, non posso pretendere che le persone la pensino come me.
Molte delle richieste che ricevo sono di persone evidentemente amanti dei fumetti, o disegnatori - lo capisco dai loro profili che visito sempre a ogni richiesta (per cercare di capire chi è il richiedente).
Queste persone probabilmente non sanno che ho attivato il tasto "Segui" che è equivalente all'amicizia, permette di seguire una persona a cui si è interessati per qualche motivo (di solito sono persone che svolgono un lavoro pubblico, o artistico): è possibile leggere tutti i post rivolti a tutti, i post pubblici.
Se devo scrivere qualcosa di più particolare, magari un po' più personale, lo status su Facebook non lo rendo pubblico, ma rivolto solo a persone che più o meno conosco.
Quindi: chiunque da me non conosciuto che mi chiede l'amicizia vedrà poi solo i post pubblici, allo stesso modo di chi mi "segue".


Gli 86 richiedenti "in sospeso" sono per me un mistero, nel senso che hanno pochissimi post pubblici (quindi leggibili da me) oppure sembrano svolgere attività del tutto lontane dal fumetto (in alcuni casi i profili a pelle mi provocano disagio). Non avendo un minimo di info su questi richiedenti (e non ricevendo alcun messaggio che motivi la loro richiesta di amicizia) ho preferito soprassedere.
Se qualcuno di questi 86 per caso sta leggendo queste righe sappia dunque che può scegliere di "seguirmi" - tanto sarà la stessa cosa che vedersi accettata l'amicizia (a  meno che si abbia la voglia di scrivermi due righe).

Ipotizzo anche che qualcuno pensa di chiedermi l'amicizia perché così dovrebbe capitarmi ogni tanto di vedere suoi post e foto: no, non ho proprio tempo di scorrere pagine e pagine di status di sconosciuti togliendomi la possibilità di vedere quelli delle pagine che mi interessano (anche per lavoro) e degli amici e conoscenti più cari. Ho circa 1300 "amici", e poco tempo.
Facebook per fortuna permette di selezionare quali amici vogliamo "seguire", ovvero di chi vogliamo vedere gli status - anche se ogni tanto "ci prova" e rimette nella mia bacheca "visibili" gli status di amici che avevo scelto di non seguire (come mi è successo oggi).

Io in Facebook ho creato diverse liste in cui ho raggruppato diversi tipi di amici e conoscentinon sempre quello che scrivo penso sia adatto alla lettura di tutti;  per chi non usa le liste qui un articolo che ne spiega il funzionamento: Come mostrare o nascondere post di Facebook a certi amici.
Diversi sono i motivi per cui uso le liste, ma la principale è "mantenere un certo clima di pace". Ho iniziato a usare le liste quando ingenuamente scrissi uno status (pubblico, o forse aperto agli amici tutti) sul ciclismo, facendo una domanda agli appassionati (era tempo di Giro d'Italia). Sono riuscita a farmi offendere da una persona, un "amico" a me sconosciuto, che prontamente così come m'aveva chiesto l'amicizia così me l'ha tolta.
Onde evitare altri episodi del genere ho ritenuto da allora in poi di rendere leggibili a tutti solo i post che parlano di fumetti, animali, disegno digitale.

Col tempo anche qui sul blog ho smesso di scrivere post su argomenti un pochino (proprio pochino) controversi - non che abbia tutti questi gran commentatori pronti a polemizzare (o peggio), ma con l'aumento della litigiosità in rete (a me sempre sia così) non si può mai sapere: e io non sono una combattente - o meglio, istintivamente lo sarei, perlomeno su certi temi, ma non ho tempo e voglia di affrontare discussioni potenzialmente sgradevoli con sconosciuti.
Un po' mi dispiace avere il mio Instapaper pieno di link ad articoli che a me sembrano interessanti, e che so potrebbero interessare altri 4 matti come me.
Mi è venuta una mezza idea, che non so se realizzerò, di mettere su una newsletter dove poter mettere un po' di quella roba che non mi va di mettere qui sul blog (o su Facebook): ci sarebbero un po' di temi politici, religiosi, LGBT, e altre cose che mi sembra non interessino molto qui nel blog (certe cose di scienza ad esempio).
L'idea in realtà non nasce dal nulla ma dalla mia iscrizione ad alcune newsletter, in particolare quella di Francesca Caracciolo che è orientata a temi letterari e femministi (qui il suo canale Youtube, che è dove l'ho conosciuta).
Francesca usa come servizio di newsletter Tinyletter, che credo sia uno dei più famosi, citato anche in quest'articolo: I 3 migliori siti per creare le tue newsletter gratis! 
Devo capire bene come funziona questa cosa, cosa comporta, se mi andrà di farla, soprattutto se ci sarà qualcuno interessato. Poi c'è il fatto che la comunicazione più o meno rimane unidirezionale, non c'è uno spazio per commentare insieme ad altri (ma rimarrebbe la possibilità di scrivermi una mail in risposta).

mercoledì 7 settembre 2016

Un'intervista per il blog portoghese di Tex Willer

Alla notizia che io stessi lavorando su una storia di Tex (per un Color Tex) il Tex Willer Blog mi ha contattato tramite José Carlos Francisco e mi ha proposto un'intervista - molto approfondita, ben strutturata. Potete leggerla in originale italiano o in portoghese, come tutte le altre interviste realizzate negli anni a tanti disegnatori che si sono confrontati con il famoso ranger.
Ringrazio José per la grande gentilezza, e per la fiducia che mi viene concessa quasi a scatola chiusa (per adesso ho realizzato solo 4 tavole che non ha ancora visto nessuno - tranne che la redazione naturalmente).
Molte grazie anche a Bira Dantas che ha realizzato la mia caricatura basandosi su poche foto - neanche tanto chiare.


Qui a Milano il 10 e 11 settembre si svolgeranno dei workshop gratuiti alla Scuola del Castello nell'ambito della manifestazione internazionale The Big Draw. Potrete disegnare, fare fumetti, colorare, ecc.: qui la pagina Facebook con tutti i dettagli.

A proposito della Scuola del Castello il 22 settembre ci sarà l'Open Day, occasione per saperne di più dei vari corsi della scuola (Affresco, Mosaico, Vetrata, Pittura, Arazzo contemporaneo, Incisione, Illustrazione, Fumetto, Graphic Design, Figura dal vero).

 "Shellrock Homes" è l'ultimo libro edito da ComicOut, una raccolta di fumetti-games per ragazzi scritti da Giorgio Pelizzari e disegnati da Stefano Tognetti. Qui una breve intervista ai due autori.


sabato 27 agosto 2016

Letture estive e playlist video del mio libro

Rispetto all'estate scorsa questa per me è andata molto meglio, sarà che le temperature medie sono state più basse (qui al nord abbiamo avuto molti temporali a giugno e luglio, qualcuno anche ad agosto), sarà che la salute mi ha assistito abbastanza. Il risultato è che ho potuto lavorare, non tanto come avrei voluto ma come detto ho avuto periodi peggiori.
Sto lavorando sì ma  sto leggendo meno del previsto; i libri nella foto ad esempio sono in lettura ma lenta lenta ahimè.
Di “Crisco Disco: Disco music and clubbing gay tra gli anni 70 e 80” ho parlato un po' nel mio blog dei Ritagli, qui; ringrazio l'autore Luca Locati Luciani che me ne ha fatto dono.
Anche "Dall'altra parte" è stato un dono di Moreno Burattini, una raccolta di racconti di genere anche diverso ma accomunati dal filo rosso del tema de "l'altra parte": qui potete leggere un po' di cosa si tratta (c'è anche un racconto inedito di Zagor, e molte illustrazioni di noti disegnatori di fumetti).


Sul mio Kindle Paperwhite sto cercando di andare avanti con un paio di libri, "Embassytown" di China Miéville e "Guerra del Peloponneso" di Marco Bettalli (tra l'altro: una delle cose che non mi piacciono del leggere gli ebook è il fatto che le copertine si vedano in bianco e nero, e anche male) .
Miéville lo puntavo da tempo per le trame dei suoi libri, che mi intrigano molto; in questo caso ho approfittato di un'offerta capitata in un momento in cui la tematica dell'alieno, del diverso, della comunicazione mi è ancora più vicina del solito. Non ne ho ancora letto molto ma mi aspettavo uno stile e un linguaggio un po' più originali.
Il secondo libro (un libretto) m'è venuta voglia di leggerlo dopo che me ne aveva parlato Antonio Serra - libro che Serra cita anche in questa intervista de I dolori della giovane libraia (oltre a tanti altri libri che adesso mi verrebbe voglia di leggere).


Su Youtube ho creato una playlist con tutti i video che più o meno hanno a che fare con  il mio libro a fumetti "Cronache dall'Ombra".
Di recente sulla pagina Facebook dedicata ho postato dei speedpaint di due alieni protagonisti di una delle storie del libro ("Al circolo"); sono disegni realizzati con Clip Studio Paint e lo strumento Symmetrical ruler (a proposito, il gruppo Facebook di Manga Studio/Clip Studio Paint ha superato i 1300 iscritti!); di seguito la playlist che inizia con il video in cui disegno Zkas (il character design l'ho ricavato dalle vignette di quel fumettino di 2 pagine - non mi rimane altro di quella storia).




giovedì 18 agosto 2016

Dalla pagina Facebook di "Cronache dall'ombra" -4

Qui la parte 1, qui la parte 2, la parte 3

7 luglio

Gli strumenti che ho usato per disegnare
La maggior parte dei fumetti presenti in "Cronache dall'Ombra" sono stati disegnati con dei pennarelli graduati come quelli che vedete in foto - le misure vanno dallo 0,05 allo 0,8 credo, quelli che usavo di più erano lo 0,3 e lo 0,5.
"Questa notte" e "Il censimento" invece sono stati disegnati col pennino - non come quello della foto (unico esemplare che mi è rimasto in casa) ma molto simile, ovvero di scarsa qualità. Per ottenere il segno "spesso" di questi fumetti ripassavo più volte sulla stessa linea, quindi impiegavo parecchio tempo.
Il pennello lo usavo poco all'epoca (in nessuno dei fumetti dell'antologia in ogni caso), purtroppo non ho avuto nessun insegnante che potesse insegnarmi le tecniche di inchiostrazione dei fumetti, certe cose le ho imparate confusamente da autodidatta, negli anni.
Con il pennello ho sempre avuto difficoltà di gestione del segno, questo anche perché non sapevo che tipo di pennelli usare e dove trovarli (questo valeva anche per il pennino, in un certo senso, ma con questo me la cavavo meglio); un esempio di uso del pennello in un mio fumetto potete vederlo a questa pagina, sono le tavole di Ossian.
Solo da pochi anni ho scoperto i pennelli ricaricabili giapponesi, mi sono riconciliata con l'inchiostro! Per vederne alcuni potete leggere questo post: Disegni, fumetti, pennelli.
Nell'antologia sono presenti tavole realizzate di recente, in digitale: la prima storia in particolare ("Quella volta") e le tavole della serie "Quartiere" che intervallano le varie storie. Per disegnare in digitale uso una tavoletta grafica Wacom Intuos e il programma Manga Studio (ovvero Clip Studio Paint). Qui su Facebook con l'aiuto di Luigi Coppola ho aperto un gruppo dedicato a questo programma e al disegno digitale: Manga Studio e Clip Studio Paint.




14 luglio

Per chi non conoscesse bene il mio lavoro attuale e passato do di seguito un po' di link: per cominciare una mia breve biografia su Wikipedia, la cronologia dei miei lavori sul sito Jimdo.

Due interviste: una di Pagu del 2010, l'altra di Nick Parisi del 2014.  
Dal sito della Sergio Bonelli Editore un dietro le quinte/intervista a proposito dell'albo "Nathan contro Legs" uscito nel marzo 2015.

Dal mio blog, La fumettista curiosa: i miei esordi da fumettista con un'intervista in due parti a Marcello Toninelli (prima parte, seconda parte) e una a Massimo Galletti.

 Gregory Hunter ©Sergio Bonelli Editore
26 luglio

Tra gli anni '80 e i '90 ascoltavo molta musica, magari la mettevo in sottofondo quando dovevo solo ripassare i disegni (e non quando dovevo pensarci su, che altrimenti mi avrebbe distratto).
I miei ascolti erano abbastanza vari e poco sistematici (a parte poche band), un po' come le mie letture fumettistiche.
Se penso alle storie di Cronache dell'Ombra a cui tengo di più immagino un sottofondo musicale abbastanza malinconico, evocativo, vario.
Ho preparato una playlist su Spotify, non so bene come funziona per chi vorrà ascoltarla (leggo che su tablet e smartphone è gratis, io sto usando Spotify su pc con un account molto vecchio, e non sono abbonata).


lunedì 15 agosto 2016

Ferragosto con "The get down"

Volevo scrivere 2-3 post ordinati e a tema, ma proprio non ci riesco. Così ho deciso di andare avanti con l'ultima cosa che mi ha colpito, la nuova serie Netflix "The get down" ambientata nel Bronx del 1977.


L'altro ieri ho iniziato a vedere il primo episodio e sono rimasta un po' stupita (non mi ero informata granché, meno che mai sullo stile del regista): non so cosa sto vedendo, una specie di musical? una serie tv pretenziosa e sopra le righe?
Forse, e forse è qualcosa di più, meglio guardare lasciandosi andare al ritmo frenetico delle rime, del linguaggio che è musica, dei colori accesi degli anni settanta e dei sentimenti di rivalsa dei giovani neri.
La messinscena è teatrale e nello stesso tempo allude (anche con inserti documentaristici) alla realtà di quel preciso momento storico. Tempo fa ho visto dei documentari su questo tema, e qui se volete trovate anche un podcast: "Il risanamento del Bronx"(qui in un articolo invece).
Due articoli su quel periodo: "“Ladies and gentlemen, the Bronx is burning” -La storia di come New York è sopravvissuta agli anni ‘70" e "Il Bronx degli anni ’70 e le guerre fra bande nell’ultimo video dei Run The Jewels".
Per quanto riguarda la nascita (o lo sviluppo) della cultura hip hop qui un libro (che non ho letto però): "Renegades of funk. Il Bronx e le radici dell'hip hop", qui un altro: "New York 1973-1977. Cinque anni che hanno rivoluzionato la musica".
 E adesso mi è venuta voglia di recuperare questo libro a fumetti: "Hip-hop family tree: 1".
Il trailer non può rendere l'idea di cosa è questa serie tv - tutta basata sul montaggio e sul rapporto tra questo e la musica e il linguaggio: piaccia il risultato o no non si può dire che dietro non ci sia un gran lavoro.




sabato 30 luglio 2016

"Strangers things" senza nostalgia

È la serie del momento, ne parlano tutti, e anche bene direi (con punte di entusiasmo): "Strangers things" sembra fatta apposta per chi è cresciuto negli anni '80, ma non solo (i registi hanno poco più di 30 anni!).
Io negli anni '80 ero già più grande dei protagonisti di questa serie tv, motivo forse del perché non ne sono rimasta così affascinata (pur avendola guardata con molto piacere); non a caso i film che sono citati e frullati in questa serie io li ho visti di sfuggita, li conosco ma non fanno parte della mia formazione (io negli anni ottanta avevo più paura della guerra nucleare e degli attentati che voglia di giocare con i videogiochi o altro).
Nonostante ciò mi stupisco sempre un po' di come la persistenza degli anni '80 sia così forte e generi tanta passione e nostalgia; mi sembra un segnale di qualcosa che è un pochino fuori posto nella nostra vita, oggi. Molti commentatori e recensori ammettono di partire da una fascinazione personale, emotiva, riconoscono un po' di furbizia degli sceneggiatori nell'aver inserito una carrellata infinita di oggetti e temi della mitologia di quegli anni - ma poi (a mio parere) non è che riescano davvero a individuare gli elementi che fanno di questa serie qualcosa di più che una serie citazionista e nostalgica (tranne l'onestà degli autori - che va bene, la riconosco anche io, ma basta questo?).


Consiglio di leggere ad esempio l'articolo di Andrea Fontana su Fumettologica ("...Se è vero che tutto questo impianto citazionista ha chiaramente un ruolo un po’ ruffiano e furbetto, finalizzato anche a compiacere i nostalgici che (come me) non aspettano altro per sciogliersi in brodo di giuggiole, sono altrettanto vere due cose che nobilitano ulteriormente Stranger Things, distaccandolo dalla semplice e vuota ‘operazione nostalgia’. La prima riguarda, come si diceva, lo spirito con cui l’immaginario eighties è proposto allo spettatore. Tutto, dalla fotografia alle scelte dei movimenti di macchina, passando per la caratterizzazione dei personaggi o dei gruppi di personaggi, concorre a omaggiare ma anche a riproporre con assoluta onestà di intenti proprio quell’atmosfera come mai nessun titolo era riuscito. Il secondo fattore, che ci porta a giudicare Stranger Things come una delle migliori serie di questa stagione televisiva, ha a che fare con l’impianto narrativo. Perché puoi citare e omaggiare quanto vuoi ma senza una storia non vai da nessuna parte."); oppure Diego Castelli di Serialminds ("...Stranger Things è un falso d’autore, una copia così precisa e particolareggiata dell’originale – composto da tanti film, canzoni, libri e serie tv – che l’eventuale fastidio per la banalità del soggetto viene largamente superata dall’ammirazione per la tecnica sopraffina con cui è rappresentato....Ma quindi è solo una questione di semplicità di approccio, di facilità di accesso?
Ovviamente no, altrimenti Stranger Things non sarebbe diversa da NCIS. A contare non è solo la semplicità, bensì soprattutto il recupero di un immaginario. Stranger Things affida il ruolo di eroi a personaggi caratterizzati in primo luogo dalla capacità di sognare, di andare oltre l’evidente e il direttamente percepibile. Sono bambini che vogliono credere alla sopravvivenza del loro amico e all’esistenza dei superpoteri, sono madri disposte a parlare con un mucchio di luci di natale pur di comunicare con il figlio, sono poliziotti che, pur incastrati nel loro ruolo istituzionale, non rinunciano ad ascoltare la pulce nell’orecchio che gli promette qualcosa in più sotto la superficie
."),
Sulla presenza di una storia: vero, storia anche ben scritta, ma che a me sembra figlia dell'attenta lettura di film e libri di quegli anni: una storia in fin dei conti lineare, e già vista (se leggete gli articoli linkati potete anche avere l'elenco di personaggi, trame e situazioni per niente nuove).

Ascoltando poi i commenti di un paio di sceneggiatori mi sembra che uno dei punti che contribuiscono al fascino di "Strangers things" (e di altri recuperi anni '80) è qualcosa che riguarda la tecnologia: qui Francesco Guglieri lo fa notare ("...Il secondo, e più importante, fattore di resistenza degli Ottanta nel nostro immaginario è che sono stati l’ultimo tempo prima di Internet. L’ultimo decennio prima dell’invasione dell’informatica e della rete, dei computer e degli effetti speciali; non si tratta però di un eden precedente al digitale, e perciò irraggiungibile: incarna invece la fantasia perfetta di un tempo in cui questi elementi così presenti nelle nostre vite erano lì, sì, ma erano controllabili, gestibili, avevano ancora un volto umano. Durante l’infanzia del mondo giocavamo a Dungeons & Dragons.").
Ecco, il tema dell'infanzia perduta è presente un po' in tutte le recensioni; qui Giovanni Muriello ne parla senza timore ("Tirando le somme, direi che Stranger Things si candida a diventare un cult della serialità televisiva grazie alla sapiente mescolanza di tutti gli elementi che abbiamo elencato. Per il resto, futuro cult o no, Stranger Things sta riscontrando un grande successo perché sì, siamo nostalgici e vogliamo abusare coscienziosamente di citazioni; vogliamo seguire vicende surreali condotte da ragazzini inverosimilmente geniali, guardare coi loro occhi, far parte della loro comitiva e condividere con loro otto puntate di indagini sfiancanti. Avevamo bisogno di affacciarci su un passato ancora vicino ma che già non ci somiglia più, immergerci in un mistero che non concede risoluzioni fino all’ultimo minuto, su cui si può far luce solo con l’ausilio dei walkie talkie, dei portali interdimensionali e dei poteri soprannaturali di una bambina sconosciuta. Avevamo bisogno di tutto ciò e Stranger Things è riuscito ad accontentarci.").

Osservazioni aggiuntive: curatissima la colonna sonora che "...sembra tratta da uno dei classici film di John Carpenter (che curava egli stesso la musica dei suoi film). Le tracce che compongono la diegesi della serie sono grandi classici della New Wave degli anni Ottanta o pezzi più commerciali ma altrettanto affascinanti: Joy Division, Echo & the Bunnymen, Toto, Modern English" (Andrea Fontana), e Clash.
All'inizio non avevo riconosciuto Matthew Modine (era un po' che non lo vedevo, il brutto di avere una certa età e rendersi conto che gli attori invecchiano con noi); bravi e bravissimi tutti gli attori, manco a dirlo, ma certamente ha un certo rilievo colei che interpreta Eleven, ovvero Millie Bobby Brown, già vista nell'inquietante "Intruders" (dove fa la parte di una bambina posseduta da un uomo adulto!).
Qui potete vedere la giovane attrice ai tempi di "Intruders", qua sotto invece un video abbastanza recente tratto dal suo canale Youtube, fatto di soli video dove canta delle cover.
Secondo Serialminds dovrebbe arrivare una seconda stagione, o comunque dei sequel.