In questi giorni ho terminato di disegnare la storia di
Alessandro Russo per
Nathan Never - mi sembra ieri che mi domandavo se sarei riuscita a rendere bene le atmosfere un po' horror che la caratterizzano: ai lettori futuri la risposta (per adesso non è ancora programmata l'uscita).
Per quanto riguarda il mio prossimo impegno - un'altra storia di Nathan Never - ne saprò di più settimana prossima.
Adesso dovrò concentrarmi su un progetto che vede la "riesumazione" di qualche mio vecchio fumetto - sarò ancora vaga per un po', presto ci saranno dettagli più precisi. Qui in foto il particolare di una tavola di un mio fumetto del 1992 - tutta inchiostrata con il pennino e solo con il colore nero (ho vinto una scommessa con una nota disegnatrice che osservando le fotocopie era sicura avessi usato o il bianchetto o una sorta di graffiatura per ricavare le parti in bianco: no, evidentemente a quei tempi ero più matta di adesso!).
Notizie fumettose:
Ed ecco il mio personale parere sulla serie tv
Daredevil: la prima mi era piaciuta molto, ho trovato quasi perfetto il trio
Matt-Foggy-Karen e il cattivone protagonista per tutta la stagione,
Wilson Fisk (un grande
D'Onofrio). Mi è piaciuta la fotografia, le ambientazioni, lo "sguardo", insomma.
In questa seconda stagione non c'è un antagonista assoluto e carismatico come Fisk - penso di non spoilerare menzionando la presenza del Punitore e di Elektra, presenti in tutti i trailer e le foto, mentre non so di altri ritorni, quindi lo accennerò più avanti (con avvertenza di
spoiler).
Non faccio confronti col fumetto perché di Devil non posso dire di essere un'esperta; credo di avere letto però le storie più importanti con Elektra, e diverse con protagonista il Punitore che non ho mai amato - un giustiziere violento e assassino, non il genere di "supereroe" che apprezzo.
In Daredevil riconosco che l'attore che ha impersonato
Frank Castle gli ha dato una certa complessità, e alcuni monologhi rendono merito alla sua interpretazione; tuttavia il personaggio rimane quello che è, spietato, ultraviolento (la scena in prigione l'ho vista a metà, era francamente
troppo per me). In questo senso il confronto con Devil risulta interessante, ma non tanto da farne l'asse portante della seconda stagione - tanto è vero che lo spazio viene condiviso con la storyline di Elektra - che ho trovato davvero noiosa (confesso che alcune parti tra Elektra e Devil le ho mandate avanti veloce, per così dire). Certamente ha influito la scelta per me inspiegabile dell'attrice: deludente, antipatica. Anche il personaggio in sé mi è sembrato più stronzo di quello che ricordavo su carta - quindi di conseguenza mi chiedevo sempre, guardando gli episodi, cosa cavolo ci avesse trovato
Matt Murdock in questa donna.
Dall'altra parte invece si nota invece un peggioramento della scrittura del personaggio di
Karen - e peccato perché è un personaggio che amo. Mi piace che si dia da fare, che investighi, che lei si senta un po' ingenuamente coinvolta nei casi degli altri, ma qui si è un po' esagerato, rendendola a volte contraddittoria e insensata (ne accennano anche
qui, su Serialminds). Anche l'estrema "femminilizzazione" del personaggio mi è sembrato che l'abbia un po' costretta e limitata (per fare un esempio: una che va in giro dappertutto, rischia, corre, ecc. possibile debba sempre avere scarpe con tacchi alti scomodissime? - che tanto di suo l'attrice è molto alta e surclassa spesso gli attori maschi).
Da qui in avanti qualche piccolo SPOILER:
La parte centrale della stagione l'ho trovata abbastanza moscia, e non per niente si è risollevata quando è entrato in scena Wilson Fisk (finalmente diventato Kinkpin), per poco a dire la verità.
I combattimenti che tanto mi erano piaciuti nella prima stagione qui hanno iniziato un po' a stufarmi - non sempre possono essere originali come ad esempio nella lunga scena del combattimento sulla scala.
Non so se Elektra tornerà nella terza stagione - la scena finale rispetta credo la storia del fumetto - spero di no, mentre è indispensabile Kingpin, a mio parere. Recchioni in suo parere su Facebook accennava al fatto che si vede che questa serie è fatta con pochi soldi (non ricordo se si riferiva strettamente alla seconda stagione); io non lo so perché non mi intendo molto di produzioni (sia tv che cinematografiche), quello che so è che questo tipo di "povertà" produttiva mi sembra calzi a pennello con la filosofia da allestimento un po' teatrale della serie, basato soprattutto sulle atmosfere - dato dalla fotografia e dalla recitazione. Personalmente non ho avvertito la mancanza di soldi, quanto di una
Elektra convincente!
Nel complesso una stagione inferiore alla prima, con alcune scene con dialoghi poco efficaci che avrebbero potuto essere tagliate; ma ci sono comunque dei bei momenti, sia per quanto riguarda l'azione che il lato più intimista (oh, a me la storia d'amore tra Karen e Matt è piaciuta, soprattutto il fatto che fosse lei a tampinarlo - bella la scena del biliardo).
Qui una recensione del Dr. Manhattan più positiva di quel che mi aspettavo.