-


Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



lunedì 31 gennaio 2011

Angoulême

Chi non è un gran conoscitore del mondo del fumetto potrebbe non aver mai sentito parlare di Angoulême, e del suo "Festival  International de la Bande Dessinée"; per i disegnatori di fumetti italiani invece è come una specie di Shangri-La, l'evento annuale a cui tutti vorrebbero andare, anche per tirarsi un po' su (o giù, dipende dai punti di vista).
Qui Matteo Stefanelli spiega un po' cos'è questo festival agli ignari, in occasione della vincita del premio per il miglior fumetto a un autore italiano, Manuele Fior, per il volume "Cinquemila chilometri al secondo" (da noi edito da Coconino Press).
Fior si era già distinto per "La signorina Else" (che devo recuperare!), con il suo segno pittorico, i colori caldi, uno stile colto e talentuoso. "House of Mistery" ha raccolto qui un po' di pareri su questo giovane artista, di cui invece"Ciucci" ospita i suoi lavori infantili.
Se invece volete vedere  qualche tavola tratta dal libro premiato di Fior qui c'è un portfolio da sfogliare.

Io sono stata ad Angoulême solo una volta, diversi anni fa, e forse non ho fatto e visto che un terzo di quello che avrei potuto. Ho dei ricordi molto belli di quei giorni, passati in compagnia di diversi amici e colleghi (oltretutto il viaggio fu effettuato in automobile, che è un'esperienza di certo particolare rispetto al treno).
La regione in cui è situata Angoulême è famosa per la produzione del cognac (tra l'altro l'albergo in cui dormii era situato a 30 km da Angoulême, e si trovava a...Cognac!). Non avevo mai assaggiato questo liquore, e in un semplice bar della città del fumetto ho avuto un colpo di fulmine: mi era sembrato buonissimo! Una volta tornata in Italia ho assaggiato dei cognac credo di marca medio-buona, e tuttavia il gusto mi è sembrato alquanto lontano da quello assaggiato in Francia. Successivamente i miei problemi di stomaco hanno posto fine alla ricerca di un cognac che assomigliasse a quello di Angoulême.

sabato 29 gennaio 2011

E-book ed e-readers -2

 In questo secondo post sull’argomento e-book/e-reader  approfondirò alcune questioni citate nel primo.
Tema DRM, ovvero il “lucchetto digitale” inventato per evitare copie dell’e-book acquistato: non tutti hanno adottato questo metodo anticopia che rende difficile la vita ai legali compratori di e-book (se si danneggia l’e-reader? se lo cambio e voglio leggere il mio e-book su un altro dispositivo o sul computer?). Qui e qui diversi post che parlano di questo argomento e di tutte le problematiche inerenti, e dove ci si chiede anche se questa limitazione non favorisca piuttosto la pirateria, invece che scoraggiarla.
Inoltre: i veri pirati, o anche i semplici smanettoni, sanno come aggirare la limitazione, se ne parla quiqui (dove Buoni presagi racconta di come sia stato costretto a violare la legge), mentre qui addirittura vendono un programma apposito!
La questione dei formati dell’e-book: i più diffusi sono l’epub e il mobipocket, che sono nati appositamente per essere letti sugli e-reader (il LIT invece sta sparendo), ma si possono trovare e-book anche in formato PDF (scomodo da leggere sugli e-reader più piccoli), formato testo, HTLM. Quasi tutti gli e-reader, specialmente i più recenti, supportano la lettura delle immagini in jpeg e BMP, e anche la lettura di file audio.
Esistono in ogni caso dei programmi, quasi tutti gratis, che sono capaci di convertire i file di testo da un formato all’altro. I più famosi sono Calibre e Stanza, di cui il primo si presenta anche come programma per catalogare tutti i nostri file di testo presenti sul computer.  Entrambi i programmi si occupano anche di trasferire i nostri e-book convertiti sugli e-readers o su iPad/iPhone/iPod.

Non è sempre facile capire le opzioni giuste da scegliere specialmente nei casi di conversione di file “difficili” come i pdf. Un esempio: a questo indirizzo è possibile scaricare gratuitamente il libro di Caronia e Gallo su Philip K. Dick, “La macchina della paranoia” - cosa che io ho fatto, e volendo caricarlo e leggerlo sul mio iPod touch ho provato a convertirlo in epub prima con Calibre, poi con Stanza. Con Calibre la formattazione era carente, manteneva gli a capo del libro d’origine che poi nell’iPod non corrispondevano alla visualizzazione ottimale. Con Stanza invece all’inizio ho dovuto provare diversi tipi di esportazione prima di trovare quello giusto. Per caricare poi il file epub così ricavato sull’iPod ho usato la sincronizzazione tramite iTunes.
Perchè leggere testi su un piccolo iPod? Io non ho un e-reader, per le mie esigenze più pressanti non mi è necessario (e ho 150 libri cartacei che mi aspettano, in teoria!); il costo medio di un e-reader è pur sempre un piccolo investimento, ma confesso che mi piacerebbe averne uno!
Non avendo esigenze di lunghe letture fuori casa ho ripiegato su un altro modo di leggere testi digitali (a parte il computer). Sul mio iPod ho installato sia Stanza che iBooks, su cui riesco a leggere anche i pdf (anche Stanza li legge, ma la visualizzazione è meno chiara; tuttavia in quest’ultimo programma è possibile aggiungere commenti ai testi anche su pdf, cosa che non è possibile in iBooks). Sia Stanza che iBooks permettono una lettura sorprendentemente comoda, con segnalibri, note, visualizzazione delle miniature per scorrere le pagine, possibilità di scegliere misure diverse dei font.
Mi capita ogni tanto di andare sui mezzi pubblici, per tragitti non lunghi, e trovo la lettura su iPod funzionale sia alla eventuale scomodità del luogo di lettura (magari in piedi tra la folla), sia allo spezzettamento della stessa, dato che è facile e veloce riprendere la lettura dal punto interrotto, persino voltare pagina (basta usare il tocco del pollice su una parte di schermo, settabile - intendo il pollice della stessa mano che tiene l’iPod). Qualche volta sono riuscita a leggere anche un po’ di Internazionale, il settimanale a cui sono abbonata in pdf e che ultimamente non riesco a leggere se non parzialmente, e di corsa.
Certo, sull’iPod non è molto comodo, nel senso che devo giocare con lo zoom (per quanto riguarda Internazionale se voglio leggerlo secondo la sua impaginazione originale - e la visione è ottima), ma almeno non ho problemi a leggere in posti con scarsa illuminazione (uno dei vantaggi del leggere testi su schermo retroilluminato, la cui luminosità comunque è regolabile per un minore affaticamento della vista).

Il mio iPod touch non è certo un e-reader, e non solo perchè è piccolo, ma perchè è retroilluminato. Non è un e-reader neanche l’iPad, anche se si può usare per leggere testi, e anche se ci sono persone che affermano di non stancarsi a leggerci per ore. L’iPad credo sia ottimo per leggere riviste e fumetti, per fare tante cose assieme, come prolungamento del nostro pc desktop. In ogni caso qui e qui ci sono discussioni sulle differenti esperienze di lettura con iPad e con e-readers, ma  è chiaro che sono due cose diverse e la scelta dell’uso dell’uno piuttosto che l’altro dipende dall’uso che se ne vuole fare e dalle abitudini del lettore.
Piuttosto è abbastanza interessante capire la conseguenza del non avere più l’oggetto libro tra le mani, con la presenza della copertina che è sempre stato il tramite immediato tra noi e la storia che ci accingiamo a leggere, con la caratterizzazione di font, layout delle pagine, consistenza della carta e formato; copertina che oltretutto sparendo dal mondo fisico delle librerie sarà visibile in altre modalità, tutte da studiare, sulla pagina web - e qui ci sono alcune considerazioni in merito.
In generale come cambierà la nostra esperienza di lettura con l’avvento dell’editoria digitale? In questo post del blog “Dei libri passati presenti e futuri” (fonte di tanti spunti sull'argomento) si fanno delle considerazioni interessanti, che sottolineano il rapporto (apparentemente) più attivo che la lettura dell’e-book può comportare, inserita in un contesto digitalizzato e collegato alla fruizione della rete.
Per adesso i readers sono in bianco e nero, abbastanza limitati nel modo di presentare le copertine degli e-book; ma cosa pensare invece delle possibilità che offre un supporto certamente più dotato come l'iPad? Qui  Giulio Passerini passa in rassegna alcune copertine di settimanali in versione digitale, con qualche critica, mentre qui ne parla con la promettente casa editrice 40K.
Qualcuno comunque sta già pensando a come sfruttare la potenziale interattività degli e-readers futuri: se ne parla qui,  mentre qui c'è un video che presenta un e-book già commercializzato per iPad; qui invece si parla di una casa editrice italiana che vorrebbe andare in questa direzione.

Tra i contro per gli e-book che non ho considerato nel precedente post c’è il possibile maggiore impatto ambientale dei lettori digitali di e-book rispetto al libro di carta. Qui si parla di una ricerca (mi sembra l'unica pubblicizzata, per adesso) che pare dare una chance ai libri digitali, ma non so quanto indirizzata e sponsorizzata; qui alla fine si avanza qualche ragionevole dubbio. C’è da dire che i parametri da mettere a confronto sono tanti, e non tutti noti. Da una parte distruzione di foreste e processo produttivo molto inquinante, dall’altra uso di materiali la cui produzione non credo sia indolore, forse (per adesso) non abbastanza riciclabili, e comunque necessitanti di energia elettrica. Credo comunque che l’avanzamento tecnologico futuro permetterà una scelta di materiali meno costosi e inquinanti e un minor uso di batterie ed energia elettrica.
Di un altro "contro" verso gli e-readers testimonia l'esperienza di Marco Dominici :la possibile defaillance tecnologica del supporto (cosa che non può succedere ai libri di carta, ovviamente).

Per chi ha deciso di provare a usare gli e-readers adesso è presente una certa varietà di scelta dei modelli (che aumenterà di sicuro nei prossimi anni). Uno dei confronti più gettonati è quello tra Kindle e il "resto del mondo" (ovvero le altre marche di e-readers).
In teoria chi compra il Kindle (non in vendita in Italia, ma acquistabile via internet)  è legato al sito di Amazon su cui può comprare e scaricare e-book in un formato proprietario, lo AZW basato sul formato .mobi, leggibile solo su di questo (e protetto da DRM).
Il Kindle non legge il formato epub (che è il formato più diffuso per gli e-book italiani), ma come spiegato qui basta usare un programma di conversione e il Kindle può essere utilizzato per leggere una grande varietà di documenti, non solo nel suo proprio formato.
Ci sono entusiasti del Kindle non solo tra i conoscitori di lingua inglese; questo e-reader viene molto apprezzato per durata della batteria, facilità d'uso, costo minore rispetto agli altri supporti, ecc. (se ne parla qui). Amazon ultimamente ha inuaugurato anche il servizio di  prestito degli e-book (della durata di due settimane).
Su aNobii è possibile trovare varie discussioni su utilizzatori delle varie marche di e-readers, e certamente ascoltare chi li usa è un modo utile per farsi un'idea dei pro e dei contro.
I concorrenti: alcuni modelli qui e qui, e qui IBS presenta il proprio e-reader; in particolare sul sito di Simplicissimus è possibile trovare un forum dove porre le proprie domande, uno store di e-book, e molto altro.
Ci sono diversi video reperibili in rete che mostrano cosa può fare un e-reader, qui un noto store di elettronica illustra abbastanza bene le virtù di un Asus - giusto per farsi un'idea.

Infine un po' di link a siti di riferimento, o dove trovare e-book da scaricare, spesso gratis (perchè magari classici con i diritti scaduti) o a poco prezzo come offerte speciali (del costo ancora troppo alto di questi libri immateriali ho accennato nel post precedente sul tema).

Nonsoloebook è un forum molto completo con tante discussioni sui punti importanti del tema e-book.
BookRepublic è uno store e la sezione "aiuto e FAQ" è molto ben fatta.
CastelloVolante proprone ebook gratis in formato epub; altri siti in cui trovarli ha pensato bene di raccoglierli 31 ottobre, qui.
Un consiglio specifico: anni fa lessi "Memorie di un cuoco d'astronave" di Massimo Mongai, che apprezzai molto; adesso il libro è scaricabile gratis in formato rtf o testo (e c'è anche  "Il gioco degli immortali").
Per rimanere nella fantascienza c'è qualche e-book non gratis ma a basso costo (1,99 €) offerti da Delos Books, presentati qui.
Per chi sa l'inglese (o vuole esercitarsi) e ama Cory Doctorow c'è in download libero (e in vari formati) il suo libro "Little brother" (in italiano "X").

giovedì 27 gennaio 2011

Giorno della Memoria

Molti oggi ricorderanno lo sterminio degli ebrei - e molti lo faranno ritualmente, se non con punta di fastidio, purtroppo. Pochi ricorderanno che oltre a milioni di ebrei furono sterminati anche centinaia di miglialia di zingari, malati mentali, oppositori politici, e omosessuali.
A questi ultimi rivolge un ricordo Federico Novaro (qui) collegandolo anche alla visione di un film, "Paragrafo 175" , che raccoglie le testimonianze dei pochi scampati che si sono sentiti di dare in video la loro testimonianza. Novaro non scrive del contenuto di questo documentario, ma ne dà testimonianza attraverso fotogrammi ripresi dal televisore - una carrellata molto efficace.
Il dvd si trova in vendita ed è consigliato.

lunedì 24 gennaio 2011

E-book ed e-readers -1

Da tempo volevo scrivere un post sul tema e-book e e-readers, ma più il tempo passava più la veloce evoluzione dei supporti digitali e l’ampliarsi del mercato degli e-book rendeva obsolete certe mie opinioni - sia quelle di stampo positivo che quelle di stampo negativo.
Electronic Bookphoto © 2009 Timo Noko | more info (via: Wylio)
Un simpatico post di Moreno Burattini ha stimolato in me la voglia di affrontare finalmente l’argomento, su cui sicuramente penserò altre cose magari già tra 6 mesi - tutto viaggia veloce nel mondo digitale...
Inizierei col dire che non è facile informarsi bene sullo stato delle cose riguardo all’acquisto e alla lettura degli e-book: di giorno in giorno aprono nuovi store, sul mercato appaiono nuovi e-readers, e i formati in cui vengono venduti gli e-book per certi versi si ampliano, e le politiche di protezione (tramite il famoso DRM) paiono cambiare un minimo anche quelle.
Io sono molto interessata all’argomento perché sono (ero?) una forte lettrice ma anche incuriosita dalle possibilità che queste nuove forme di lettura possono offrire in termini di interazione multimediale.
A mio avviso non c’è motivo di comparare il libro di carta all’e-book, come se il secondo fosse l’evoluzione del primo e tentasse di sostituirlo (come in parte è avvenuto in campo musicale tra cd e file mp3 - o ancora prima tra  vinile e cd).

Tento di buttare giù sinteticamente i miei pro e i miei contro riguardo l’e-book (o meglio gli e-readers), più avanti approfondirò i vari spunti:

Pro
  • poter leggere con comodità volumi ponderosi, specialmente se ce li dobbiamo portare in giro (ma anche se siamo in casa, eh...).
    • poter sottolineare a piacere il testo, commentarlo, salvare ed esportare (e condividere eventualmente - come in aNobii) queste note.
    • poter ascoltare il libro tramite la funzione "text to speech" mentre magari siamo impegnati in compiti manuali (non tutti i readers hanno questa funzione, però - non ancora).
    • per chi ha una casa molto piccola, o comunque già piena di scaffali, la possibilità di risparmiare un po' di spazio.
    • per chi vuole imparare le lingue c'è l'integrazione con dizionari che permettono l'immediata traduzione dei termini che sottolineiamo.
    • in futuro ci sarà sempre più lo sviluppo di e-book con testi multimediali, con foto ingrandibili, audio, rimandi, note interattive - questo per testi di tipo scolastico ad esempio, o per testi storici, o per quello che la fantasia può ispirare.
    Contro

    • il reader ha bisogno di energia e bisogna ricordarsi di caricarlo (sempre più però le batterie allungano la loro durata).
    • il libro di carta si puó anche bagnarlo e maltrattarlo un po' e rimarrà sempre leggibile, l'e-reader rischia invece di danneggiarsi.
    • il libro di carta lo si puó rivendere, prestare o regalare, l'ebook con DRM no.
    • sparisce la “personalità” del libro, il rapporto unico tra formato, carta, copertina, font, colori, profumo (per i più feticisti).
    • finchè il mercato non si sarà assestato ci sono i problemi derivanti dai diversi formati, il problema del salvataggio da crack informatici o perdita del lettore (sì, alcuni store conservano on line la copia acquistata ma mi sembra che per adesso quasi tutti abbiano un limite di download), in generale il fastidio di doversi ben informare prima di acquistare degli e-book, tra l’altro anche relativamente costosi rispetto alla loro controparte cartacea.
    Al di là di queste considerazioni,  alcune prettamente personali, cerco di mettermi nei panni di chi guarda con sgomento ai livelli di lettura in questo paese, tra i più bassi in Europa, e non so nel mondo - ma penso che non siamo messi troppo bene.
    Non credo che gli e-book - e in generale la diffusione degli e-readers, compresi quelli che non lo sono propriamente come iPad e tablet vari - possa far cambiare la deriva anticulturale che ha preso l’Italia, tuttavia penso che le giovani generazioni vadano “inseguite” (anche) con ciò che per loro è più familiare (o lo diventerà).
    Dal punto di vista della mia professione non posso nascondere il fatto che sempre meno persone leggono fumetti, che già adesso è un settore di nicchia sempre più in contrazione, e che è difficile immaginare un futuro in cui si torni ai livelli di un tempo in cui i “giornaletti” erano cosa diffusa tra i giovani, il cui svago principale era forse giocare a pallone, a biglie, scambiarsi le figurine Panini e poco altro: quel mondo non c’è più, i ragazzi oggi i fumetti non sanno quasi cosa siano, la concorrenza dei videogiochi è insostenibile; ma di questo parlerò prossimamente nel post sui fumetti digitali.

    Torno sul discorso e-book: per molti affezionati alla carta pensare di leggere dei testi su un supporto digitale sembra quasi una perdita di valore sia dell’atto della lettura che del rapporto sentimentale coll’oggetto libro. Quando si parla di e-book automaticamente si pensa ai libri di narrativa, con i quali spesso il lettore intrattiene un rapporto “personale”.
    In realtà come e-book io intendo una vasta gamma di testi scritti, dai libri di saggistica a quelli tecnici, dagli articoli scaricati da internet alle riviste in pdf, dai manuali ai dizionari, e così via.  Ma pensiamo anche a possibilità future come il recupero di testi fuori catalogo che le case editrici non ristamperebbero mai per questioni economiche; e c’è già chi in rete ha pensato di farlo al posto delle case editrici - in maniera illegale, certo, ma è meglio allora far rimanere nell’oblio testi che hanno comunque dei lettori potenziali?
     Personalmente poi considero l’uso dell’e-reader come una possibilità in più, diversa, da affiancare alla lettura fisica; o come un’alternativa più comoda in determinate circostanze (gli esempi li ho fatti più sopra: negli spostamenti da “pendolare”, come studente, ecc.); la tecnologia e-ink li rende visivamente simili alla carta, con possibilità di lunghe ore di lettura senza affaticare gli occhi (non più che per una “normale” lettura) dato che non c’è retroilluminazione da schermo come nei computer o nell’iPad (o iPhone, o iPod).
    Come in tutte le tecnologie giovani ci sono aspetti ancora da definire, opzioni, materiali, prestazioni da testare; sempre più però in questi ultimi mesi i modelli degli e-reader si sono moltiplicati ed evoluti, a portata di esigenze e tasche diverse.
    Ci sono modelli che vanno dai 5 ai 9 pollici, in bianco e nero (ma anche con qualche primo accenno di colore), con schermo touch oppure no, con tastierina fisica oppure virtuale, con pennino o senza, con text-to-speech oppure no, con collegamento wi-fi o altro - insomma, i modelli iniziano ad essere abbastanza diversificati, e per chi vuole farsi un’idea, o ascoltare anche chi li ha provati adesso ci sono vari siti da consultare (metterò tutti i link nel prossimo post, proseguendo il discorso, perchè questo articolo mi sembra già abbastanza lungo!).

    Moreno Burattini nel suo post citava il Biblet della Telecom, con dubbi legittimi; in questo post Baionette Librarie (un blogger abbastanza originale ma molto approfondito nelle sue recensioni) prende in esame la suddetta offerta e spiega perchè c'è qualcosa che non va (lettura consigliata solo agli interessati della questione).

    giovedì 20 gennaio 2011

    Abbandoni prevedibili

    La foto che vedete è stata scattata in un quartiere periferico di Milano, e la carcassa del televisore non era l'unica della zona (ce n'era un'altra poco oltre, dietro un angolo).
    In questi mesi di passaggio forzato al digitale molti hanno colto l'occasione per disfarsi di vecchi televisori a tubo catodico per dotarsi dei nuovi modelli LCD o simili. In un paese già dedito alla discarica selvaggia (anche vicino casa) era da prevedersi un aumento dei cadaveri di televisori, ahimè, ma la pratica avrebbe potuto essere un pochino contenuta dal servizio di ritiro a domicilio dell'Amsa (l'azienda che si occupa dei rifiuti urbani milanesi), molto comoda - e gratis.
    Fino a pochi mesi fa i televisori erano compresi in questo servizio (ne ho testimonianza diretta), adesso improvvisamente il televisore non essendo (più) "apparecchio domestico" non rientra  nella tipologia "ritirabile" gratis: bisognerebbe sborsare 25 € (!).
    Il quartiere da me monitorato è costituito per lo più da anziani, succede anche che i figli di questi anziani non abbiano l'automobile (ad esempio per poter trasportare rifiuti simili in ricicleria - a Milano ce ne sono 6), o semplicemente facciano parte della enorme categoria dei menefreghisti italici.
    Ecco, è facile capire che l'avvento del digitale abbia "spaventato" l'Amsa per il prevedibile aumento delle richieste di ritiro a domicilio, ma non si poteva trovare una soluzione più abbordabile? Magari legare il ritiro comunque alla presenza di altri rifiuti (tipo i mobili, che prima o poi avanzano sempre) e con un costo legato al televisore più contenuto?

    martedì 18 gennaio 2011

    Che faccio?

    Il solito - disegnare il mio Universo Alfa - più diverse altre cose nei ritagli, che per me vogliono dire il dopo pranzo, il dopo cena, durante colazione e merenda. Non ho giorni di riposo, probabilmente li spendo durante la settimana leggendo i blog a cui sono iscritta (e non solo, ahimè...).

    In attesa di terminare un post sugli e-book e gli e-reader (che sta venendo abbastanza lungo e complesso)  posto questo disegno di Ossian e del fedele cane Tethra trovato nelle solite cartelline/cassetto, e poi per gioco elenco le "diverse altre cose" che faccio nei "ritagli":

    LIBRI: in teoria ho in lettura 2 libri, "Generazione A" di Coupland e "Lepanto - La battaglia dei tre imperi" di Alessandro Barbero, ma con il primo sono ferma causa mancanza di tempo - mi sto dedicando al secondo, un bel librone di storia su cui avevo messo l'occhio il mese scorso (di Barbero ho già letto con piacere "3 agosto 378 - Il giorno dei barbari"); poi il mio carissimo amico Davide, uno storico, mi ha dato la spinta finale per acquistarlo: è sempre bello parlare di libri con gli amici che li hanno letti.

    FUMETTI: Ho appena finito di leggere "Tamara Drewe" di Posy Simmonds; contemporaneamente ogni tanto vado avanti con il 4° volumetto di "Bakuman" di Obha e Obata - con il 5° che mi aspetta (e forse sarà l'ultimo, almeno per me): ho capito più o meno che la macchina produttiva di manga è di una complessità disarmante, una lotta all'ultimo sangue calcolando tutto come se si parlasse di pesci o qualsiasi altra merce.
    Per motivi non facili da spiegare spesso compro riviste Marvel un po' a caso, sedotta dal disegnatore nuovo o da qualche avvenimento particolare (gli unici albi che mi sono rimasti in abbonamento è quello dei Fantastici 4 e quello di Ultimate Spider-man, che però potrei abbandonare come ho fatto con gli X-Men o con Devil in passato); ultimamente ho preso dei Thor e i Nuovi Vendicatori solo per leggere La donna ragno di Bendis e Alex Maleev: niente di particolare, ma scritto con una certa attenzione e disegnato in maniera apparentemente fotografica (sempre più parrebbe) da un Maleev che però non è mai banale, specie nella scelta dei colori e nel racconto attraverso le inquadrature.

    ASCOLTI: niente musica in questo periodo, ma solo podcast, in particolare la vecchia serie di "Damasco - Ad alta voce" con i 5 libri "della vita" scelti da Alessandro Barbero (vedi sopra), e le interessanti trasmissioni settimanali in podcast di "Moebius" condotta da Federico Pedrocchi (su Radio 24): scienza raccontata attraverso notizie e news di ogni tipo in maniera leggera ma mai superficiale.

    giovedì 13 gennaio 2011

    Corso di 2 giorni di Manga Studio a Verona

    Ho spesso ripetuto che non ho una vocazione didattica, e che non mi arrischio a voler "insegnare" a fare i fumetti data anche la mia formazione in gran parte da autodidatta (nello specifico - anche se ho una formazione "artistica" di base, tra liceo e Accademia di Belle Arti). Ci sono tanti insegnanti di tecniche e teoria del fumetto ben più efficaci e bravi di quel che potrei essere io, che sono un'istintiva dal punto di vista professionale.
    Tuttavia c'è un campo in cui mi sono addentrata ultimamente che non vede molti "insegnanti specializzati"...
    Come ben sapranno gli abituali frequentatori del blog nell'ultimo anno ho approfondito la conoscenza del software grafico "Manga Studio" (qui le mie "mini lezioni"), e sembra che stia per mettere a frutto questa mia passione, coltivata anche per necessità - tutto l'albo de "La squadra fantasma" in uscita a maggio 2011 (all'interno di "Universo Alfa", semestrale di Sergio Bonelli Editore) è realizzato quasi interamente con l'ausilio di questo programma: l'associazione culturale  di Verona "Joy" mi ha invitato a tenere un corso su Manga Studio di 2 giorni ad aprile (il 9 e il 10). 
     Dopo aver molto titubato (chi mi conosce sa quanto sia timida in pubblico) ho deciso che questa per me potrebbe essere l'occasione di condividere realmente e praticamente le conoscenze che ho di questo vasto e a volte complesso programma.
    Dal punto di vista personale è un'occasione per superare finalmente questa ritrosia che ho di parlare in pubblico, e spero che l'aspetto molto pratico di questo corso mi aiuti a essere rilassata, dato che si tratterà di parlare in gran parte di azioni di natura tecnica che compio quotidianamente.
    Chi abita nella zona di Verona e fosse interessato a frequentare il corso può trovare qui tutte le informazioni del caso: la scadenza per le iscrizioni è il 24 marzo (per i primi di marzo ricorderò con un apposito post l'approssimarsi della scadenza).
    Come si può vedere in questa pagina "Joy" organizza diversi corsi dedicati alla "creatività professionale" che possono certamente interessare diverse tipologie di persone, da chi lavora professionalmente in campo creativo a chi è semplicemente curioso. 
    Da parte mia descriverò tutte le funzioni principali del programma (basandomi sulla versione Debut che è quella di cui è possibile scaricare una demo, ma parlando anche delle funzioni più interessanti dell'EX per chi fosse poi interessato a comprare la versione più estesa), e contemporaneamente userò molti esempi tratti dal mio lavoro attuale. Ci saranno anche esercitazioni pratiche da parte degli iscritti, che verranno guidati nella realizzazione di una "tavola-tipo" a fumetti - ovvero come utilizzare le varie funzioni di Manga Studio per "costruire" la propria tavola a partire dalle matite passando poi alla squadratura, all'uso dei retini, all'importazione e uso delle immagini, alla retinatura, all'esportazione (ah come è importante l'esportazione, con tutte quelle dannate opzioni!).

    Notizie fumettose 2

    Il nuovo anno ha portato nuovi siti a tema fumettistico alla ribalta del web, che qui segnalo volentieri:
    -"af News" informa che il bravissimo disegnatore e colorista Emanuele Tenderini ha aperto un blog dove parlerà spesso del suo lavoro, come in questo post
    - Gianni Bono, da tantissimo tempo presente nel mondo del fumetto come critico, organizzatore , direttore, editore, ecc., ha aperto da poco un sito, "Immagini e fumetti".
    - Loris Cantarelli è redattore di "Fumo di China" e curatore di mostre, adesso ha aperto un sito dedicato interamente agli illustratori di diverse epoche - molto interessante scoprire autori importanti ma meno noti, e soprattutto i vari link presenti nella colonna di destra.
    - Tra i giovani autori alla ribalta segnalo invece il blog di strisce umoristiche "Like Zombies!" di Andrea Dotta, fedele lettore del mio blog :)

     Infine segnalazioni varie, sempre fumettose:
    - Emiliano Mammucari (noto e talentuoso disegnatore) sul suo blog scrive un post di consigli a giovani disegnatori (o aspiranti fumettisti) tutto da leggere.
    - Sul mio blog dei "Ritagli" avevo scritto tempo fa di "Ultimate Spider-Man" di Bendis e La Fuente, che mi aveva interessato per la storia "fresca" e il segno abbastanza grafico. Recentemente ho letto che tra non molto verranno pubblicate delle storie disegnate dall'italiana Sara Pichelli: complimenti!

    La vignetta al solito è tratta dall'albo che sto terminando de "La squadra fantasma": Legs in azione...
    Copyright©immagine SBE

    domenica 9 gennaio 2011

    Varie - 17

    Nel post precedente citavo la nuova rubrica "Nuvoletta rossa" ospitata sul sito de "Il Manifesto"; leggendo la rubrica in questione sono andata a curiosare nelle altre rubriche presenti nel sito, e in "Game Odissey" ho trovato la recensione di questo gioco - "La Torre delle Ombre"- che mi ha incuriosito molto per l'idea di base: utilizzare le ombre come attori del gioco, con tutte le conseguenze del caso (dover utilizzare le illuminazioni in determinati modi, ecc.). La rubrica di "Game Odissey" presenta diverse altre recensioni di videogiochi interessanti, peccato per la mancanza di link.
    Sempre a proposito di videogiochi sul sito di "Robe da disegnatori" ho incontrato di nuovo la Amanita Design, produttrice di "Machinarium" (ne avevo parlato qui); questa volta ho provato a giocare il primo livello di "Samorost 2" (un nuovo gioco) on line, utilizzando dei codici ogni volta che superavo un sotto-livello. Il protagonista è lo stesso bizzarro ometto di "Samorost" (prima versione interamente giocabile on line, ma senza possibilità di salvare alcunchè, vista la brevità del gioco); l'ambientazione fantasiosa forse è meno surreale del primo episodio, ma divertente e piacevole allo stesso modo.
    "Samorost 2" costa appena 5$, e immagino che sia meno lungo di "Machinarium"; in caso di difficoltà ci sono sempre le soluzioni da andare a sbirciare...

    Qualche tempo fa avevo scritto del primo volume di "Solanin", un manga di Inio Nasano (ho poi letto anche il secondo e conclusivo volume, e ne consiglio quindi la lettura); su Movieye.it ho trovato la notizia che dal manga è stato tratto un live action, e dal trailer presente nel post ho potuto constatare che almeno la scelta degli attori è alquanto azzeccata. A dire il vero mi è sembrato di vedere trasposte intere sequenze del fumetto, pari pari...

    Ho finito di leggere "The Dome" (più di 1000 pagine!) e ne sono molto soddisfatta; finale secondo me all'altezza - ma non voglio "spoilerare" per chi volesse leggerlo. Ne ho parlato in precedenza qui, e anche qui su aNobii (e qui sui "Ritagli").
    Andando a vedere il sito realizzato appositamente per il libro ho scoperto il mini sito su Chester Mill (l'immaginaria cittadina del Maine in cui si svolge la storia): se uno ci capita per caso potrebbe anche pensare che esista un luogo simile! Ci sono i link ai vari luoghi del romanzo con tanto di foto, oppure di musica nel caso della WCIK, la radio cristiana che imperversa nella cittadina.

    Forse ero già grandicella nei primi anni ottanta quando fu trasmessa la serie animata di "Conan il ragazzo del futuro" - in ogni caso non la vidi, se non qualche saltuario episodio ma solo in anni più recenti. Grazie a "Dynit" che la distribuisce, e a "Popcorn tv" che sta propronendo in streaming telefilm film e cartoni animati, sto recuperando il tempo perso e mi sto guardando la serie fin dalla prima puntata: anche se il tempo passato si fa sentire in parte nell'ambito dell'aspetto tecnico dell'animazione per tutto il resto non c'è niente da dire, il tocco di Miyazaki è inconfondibile e la storia godibilissima sia per ragazzi che per adulti.   Per trovare gli episodi di Conan all'interno di "Popcorn tv" che è pieno di pubblicità (normale, è così che si paga lo streaming) dopo essere entrati nel sito guardare sul menu in basso e cliccare su "Cerca" (icona della lente d'ingrandimento), oppure entrare nel canale "Pop Più" a sinistra dello schermo.

    Per rimanere in ambito animazione: solo recentemente grazie  a Rai Gulp ho scoperto la serie "Miniscule" prodotta dalla televisione francese, e me ne sono appassionata. L'idea è abbastanza semplice ma ben congegnata, e l'utilizzo dell'animazione degli insetti assieme a riprese dal vero la rendono certamente meno costosa di serie interamente in CG.
    Qui c'è il sito ufficiale molto ben fatto (anche se con qualche pagina introvabile nella sezione "Goodies"), basta avere la pazienza di utilizzare il mouse per cercare i link nell'immagine principale, raffigurante il microcosmo bucolico dove vivono i vari protagonisti (ho una passione per la coccinella e i vari ragni). In basso a destra vedrete anche il link al "video del mese" che si può vedere interamente (mentre all'interno si trovano estratti e trailer).
    Su  Youtube ci sono diversi interi episodi (qui il primo), mentre in vendita si possono trovare anche i dvd  (io a dire la verità ho trovato i primi 3 dvd in vendita separata in un ipermercato).

    martedì 4 gennaio 2011

    Notizie fumettose

    La tavola qui postata è una delle più recenti di questo terzo numero de "La squadra fantasma"; il lavoro procede e all'orizzonte vedo la fine (seconda metà di marzo).

    "Lo spazio bianco" è un importante sito di informazione fumettistica che ultimamente ha rinnovato la grafica, ma non solo; nella ricerca continua di miglioramento ed evoluzione sta   cercando nuovi collaboratori.  Qualche giorno fa attraverso un suo tweet ho scoperto il "webcomic verticale" di Daniel Lieske - "The Wormworld Saga" - direi molto a suo agio con la tecnica digitale, qui usata in maniera molto calda ed espressiva attraverso un realismo personale e mai stucchevole. La cosa notevole di questo autore è che il suo "work in progress" dipende anche dalle donazioni di singole persone che sovvenzionano il progetto (qui Lieske ne fa anche la storia).
    In Italia chi ha pensato per tempo alle possibilità espressive del "webcomic verticale" è Makkox con il suo "Coreingrapho", dove in tanti - spesso giovani e poco conosciuti - hanno potuto esprimersi liberamente. Makkox ultimamente ha raggiunto una certa (meritata) notorietà con i suoi puntuali commenti visivi alla triste cronaca quotidiana di questo paese, su "Il Post"; oltre a ciò il progetto non del tutto riuscito della versione da edicola della rivista "Il Canemucco"  - ritiratosi nelle fumetterie  -  è comunque acquistabile on line e/o  scaricabile sul proprio iPhone/iPod/iPad attraverso una App apposita: molto interessante in prospettiva.

    Anche Matteo Stefanelli di "Fumettologicamente" appare su "Il Post" con una rubrica personale; qui parla di un libro molto interessante - "Maledetti fumetti!", edito da Tunuè - che così presenta:    
    "La storia è quella della campagna moralizzatrice che travolse il fumetto USA nei primi anni 50, lasciando in piedi solo 250 delle 650 testate che popolavano allora il mercato. Una vicenda emblematica per cogliere il lato moralista degli anni del maccartismo, raccontata dal critico David Hajdu una volta per tutte, in uno dei testi fumettologici più belli degli ultimi anni, tra saggio storico e indagine generazionale".
    Stefanelli sul suo sito approfondisce l'analisi del libro attraverso diverse citazioni - qui la tag diretta per leggere i vari post. Se siete interessati e volete leggere qualche pagina in più la Tunuè ha pensato bene di mettere on line in lettura diverse decine di pagine qui, su Issue, il sito su cui anche io ho caricato il mio "Mini lezioni di Manga Studio".
    Consiglio di dare un'occhiata all'ottimo catalogo della Tunuè, e anche di sfruttare la loro voglia di comunicare e condividere le loro pubblicazioni che sono spesso in parte o del tutto leggibili sul loro canale su Issue.

    Per finire informo di una nuova rubrica giornalistica a tema fumettoso nata sul blog de "Il Manifesto": "Nuvoletta rossa" è curata da Andrea Voglino (che tra l'altro scrive su "De-code" - altro sito fumettoso) e per adesso vedo un solo articolo - vedremo in futuro come si svilupperanno gli articoli sul nostro amato tema.

       Copyright©immagine Sergio Bonelli Editore