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Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



venerdì 30 dicembre 2011

Link di fine anno

Un augurio di buon anno a tutti condito da diversi link veloci, suggerimenti per letture e notizie varie.
  • Laura Scarpa parla di libri - di carta e digitali: qui.
  • Il Tumbrl di Archivio Caltari recupera una vecchia copertina del New Yorker di Chris Ware.
  • Anche a me dà fastidio il proliferare delle kappa e lo stupro dell'italiano: detto ciò, per un progetto tale a cosa servono le donazioni in denaro? Non ho capito bene forse...
  • Non può mancare la segnalazione di Masayume, qui ci parla di Brian Fisk e dei suoi fumetti animati ( e anche dei suoi giochi). 
  • Da Davide Barzi e Oskar l'omaggio ad Alan Moore, in inglese.
  • Io non l'ho mai visto, ma adesso lo si trova su Youtube, completo e gratis: Dellamorte Dellamore.
  • Dal blog "Ok, panico" apprendo l'esistenza dell'uomo spirografico (?): mah!
  • Queryonline indaga con metodi scientifici i cosiddetti "misteri", qui un articolo la cui lettura merita un minimo di pazienza, ma che chiarisce come sono stati preparati gli studi sull'astrologia.
  • Uno scultore di libri, qui.
  • Film di Charlie Chaplin on line gratis, qui; ci sono anche cose viste raramente in televisione.
  • I vari adattamenti animati di Tintin prima del film di Spielberg, qui.
  • Repubblica ed Espresso hanno varato una collana di libri classici (l'ennesima!); esiste anche un'app per iPad per cui potrete scaricare gratis i 15 libri. Attenzione, non sono possibili annotazioni e segnalibri, inoltre sono state tagliate le introduzioni così come le informazioni sulla traduzione.
  • Il buon Castellazzi è andato a scovare le "ray gun" che ho disegnato qua e là, riesumando anche vecchi e un po' carenti disegni - ray gun tra l'altro fin troppo giocattolose per un Nathan Never realistico...

giovedì 22 dicembre 2011

Auguri! - e poi link a tema fumetto

Auguri di buone feste a tutti, rilassatevi se potete - ho idea ci aspetti un 2012 molto impegnativo.
A gennaio io terminerò la storia di Nathan Never che uscirà a maggio (mi mancano 11 tavole), ma ho ancora tante cosine da sistemare su queste tavole che a riguardarle a mente fredda mi piacciono molto meno di qualche mese fa: pazienza, quando si è  alla ricerca di un tipo di disegno che non rispecchia del tutto lo stile personale è normale incontrare vicoli ciechi e ostacoli - è una sfida continua, miglioro da una parte ma vedo che rimango al palo dall'altra.
Quello che posso dire è che Antonio Serra sta facendo un lavoro gigantesco sia motivazionale che artistico nei confronti dei disegnatori (tra loro molto diversi), cercando sempre di trovare all'interno del personale modo di disegnare di ognuno quelle caratteristiche che possono essere sviluppate ed essere adattate alla visione generale di questo Nathan "post-guerra dei mondi" del 2012.
Non posso dire nulla intorno alle storie (che neanche ho letto) ma le tavole che ho intravisto degli altri miei colleghi sono davvero belle, in particolare Sergio Giardo ha fatto un lavoro mostruoso, sia nei disegni che nel design - i risultati potrete vederli tra qualche mese.

Intanto...mentre Laura Scarpa sul suo Tumbrl ha reinterpretato il tema del Calendario dell'Avvento, Paolo Interdonato durante questo periodo festivo ci segnala un fumetto al giorno.
Io nei miei consigli sono meno raffinata di Paolo, segnalo ancora una volta il manga di Real di cui è uscito il decimo volume: per chi volesse fare un bel regalo (in ritardo) consiglio di procurarsi tutta la serie o quello che si trova (i primi volumi sembrano esauriti, ma li stanno ristampando).
Nel decimo volume c'è una scena bellissima che mi ha fatto commuovere, ancora: Takahashi (bloccato in carrozzina da un incidente) sta percorrendo molto lentamente la sua riabilitazione, soprattutto inizia finalmente a sentire il richiamo del basket...Basta, se siete interessati comprate il capolavoro di Inoue, altrimenti niente, magari vi interessa più il mondo Marvel, in cui a dire la verità faccio sempre più fatica a districarmi tra serie e miniserie, e io che solo saltuariamente cerco qualche piccola perla (soprattutto per ciò che riguarda i disegnatori) magari mi faccio sfuggire qualcosa di interessante (o magari no).
Sfogliando questo e quello mi sono capitati sotto mano tre numeri di Ultimate X-men ("Ultimate X: le origini") scritti da Jeph Loeb e disegnati da Art Adams, disegnatore bravissimo quanto lento. La prima puntata (di tre) mi è piaciuta perché il punto di vista è esterno, e il risultato e che alla fine è quasi commovente - senza parlare dei disegni spettacolari. Qualche tavola e cover la si può vedere qui (cliccando sulle immagini) e qui.
Ho molto amato il personaggio di Tom Strong, uno dei personaggi del progetto America's Best Comics di Alan Moore, ormai risalente a diversi anni fa; adesso è uscito un volume ("Tom Strong e i robot della morte") le cui storie sono scritte da Peter Hogan e illustrate dal creatore grafico originale Chris Sprouse. Il risultato nel complesso non è male, ma niente a che vedere con le vecchie storie di Moore; mi è venuta voglia di rileggere quegli albi!
Non so se avevo segnalato lo strano manga di Kengo Hanazawa (la ricerca di Blogger mi dice di no, ma credo si sbagli), ad ogni modo: "I am a hero" (3 volumi fino ad adesso) parte come un fumetto quasi realistico che ha per protagonista un mangaka di belle speranze che lavora come assistente in uno studio. Hideo Suzuki però è pieno di complessi, dubbi, paranoie. Quando nella storia iniziano a succedere cose molto strane (non voglio rovinare la sorpresa per chi volesse leggerla) il dubbio che siano deliri personali è lecito, anche perché le reazioni delle persone (per quanto particolari come i giapponesi) sembrano un po' assurde. Alla fine credo sia un manga horror, e il plot è visto e rivisto: eppure Hanazawa ha saputo metterci del suo, in più è anche molto bravo a disegnare, per cui...

L'angolo digitale: segnalo l'arrivo in ebook di Diabolik con il numero 1 (strastampato in tutte le salse, credo); il formato è l'epub, e data la natura peculiare dell'albo diaboliko è uno dei pochi fumetti leggibili anche su e-reader di non grande formato (e in bianco e nero).
La Becco Giallo arriva in ebook (ma in formato pdf) grazie alla collaborazione tra L'Unità e ReadMeLibri: dal 24 dicembre inizieranno ad uscire 7 volumi a fumetti, il primo è quello su Gramsci.

venerdì 16 dicembre 2011

Libri e social network


I libri sono la mia grande passione assieme a quella per il fumetto; sono quel tipo di persona che non riesce a star buona a far niente senza poter leggere qualcosa (anche le scritte sulle scatole dei cereali, come Charlie Brown - a proposito chi mi sa recuperare la striscia in questione?).
Col tempo le mie preferenze sono un po' cambiate, e anche la quantità di libri che riesco a leggere; adesso leggo poca narrativa e molta saggistica, al contrario di quando ero giovane ed ero riuscita a leggere tanti classici.
La maggior parte dei libri che ho letto nella vita non sono più con me, per problemi di spazio e traslochi, inoltre in gioventù ho fatto un uso intensivo delle biblioteche: non ho quindi una lista completa dei libri che ho letto, mi avrebbe fatto piacere averla, ma a quei tempi non badavo a queste cose.
Da qualche anno  sono iscritta al sito aNobii, che è una cosa a metà tra una libreria virtuale e un social network librario. Chi vuole può anche mettere come "privati" tutti i suoi libri, o solo alcuni, e utilizzare aNobii solo come database personale; i più però lo usano per discutere di libri nei gruppi di discussione, per vedere cosa hanno comprato i loro "amici" o "vicini", per leggere recensioni e commentarle, oppure per dare consigli.
ANobii nonostante il suo successo presenta qua e là qualche bug, e anche alcune mancanze ampiamente discusse nei forum al suo interno; io da parte mia lamento un ritardo per quanto riguarda la catalogazione degli ebook, con alcune eccezioni (vedi più avanti).

Il grande concorrente di aNobii (per adesso) è Goodreads, che però si appoggia prevalentemente al catalogo di Amazon e si rivolge ad utenti per la maggior parte di lingua inglese.
All'apparenza la struttura è simile a quella di aNobii, l'interfaccia però qui è più raffinata (anche se essendo io un po' "cecata" apprezzo di più la grandezza e la vivacità del layout anobiano), vi è uno spazio per gli autori (inglesi, con interviste, presentazioni, ecc. ), consigli di letture basati sulle nostre letture, affinabili e personalizzabili, spazi riservati al divertimento del lettore, con quiz, concorsi per vincere libri appena usciti (riservato ai lettori di US, GB e CA); c'è anche una sezione per le citazioni, con quelle più votate, quelle dei "nostri" autori, ecc.: tutto sembra pensato per un maggiore coinvolgimento del lettore - specialmente il lettore forte, direi.
Nell'importazione in batch dei libri (basta un foglio in CSV) non tutti i libri italiani vengono trovati (le percentuali variano da iscritto a iscritto, io ad esempio come prova ho caricato 200 libri e ne sono stati catalogati 184 (il numero 193 che appare adesso è dovuto alle mia aggiunte fatte dall'interno di Goodreads); leggo però sui forum che anche in Goodreads ci sono dei bug e non è detto che il numero indicato sia quello giusto.
L'ebook di "Hyperion" che ho acquistato sul sito Fanucci in Amazon non c'è come ebook (come cartaceo sì), e infatti Goodreads non l'ha trovato, al contrario di aNobii (mentre non ha trovato sempre di Fanucci "La città e la città" di Mieville). Il libro cartaceo che sto leggendo di Pievani, "La vita inaspettata", su Goodreads non c'è, in aNobii sì. Insomma, per adesso evidentemente su aNobii ci sono più probabilità che il nostro libro in lingua italiana venga catalogato (e se non lo è per le uscite recenti basta aspettare qualche giorno), è logico visto che aNobii è ben integrato in Italia e Goodreads invece è evidentemente rivolto al bacino di utenza inglese.

Da poco è arrivato sul web un nuovo social network librario che sembra voler attirare i lettori abituati ad usare i vari Facebook e Twitter: Zazie è un prodotto tutto italiano, dalla grafica fresca e semplice, ancora da migliorare per vari aspetti (ma ha aperto solo da pochi giorni!), e che ha come principale novità l'uso delle icone per segnalare il "mood" che ispira quel tale libro, e il "ComeDoveQuando" leggerlo. Anche qui si possono seguire le letture degli "amici", scoprirne di nuovi, ecc. Solo il tempo dirà se questo sito rivolto forse ai più giovani avrà successo: avendo io una certa età non sono ad esempio granché interessata a catalogare i libri che leggo attraverso queste modalità (per me un libro è leggibile ovunque e in qualsiasi modo e località), immagino però che chi ha un atteggiamento più giocoso del mio potrebbe essere interessato a Zazie.

Gli appassionati della lettura spesso hanno un rapporto viscerale con il libro: la sintonia con quello che leggono talvolta sfocia in sottolineature e brani copiati. Io non ho mai avuto questa abitudine finché ho iniziato a  leggere libri di saggistica, le mie sottolineature (o meglio, semplici indicazioni a matita a lato del testo) avevano come scopo l'individuazione di brani cardine, frasi che riassumessero i punti salienti del libro. Questa abitudine può rimanere solitaria ed essere utile solo per noi, oppure può essere condivisa con gli amici, genericamente con chi pensiamo possa essere interessato o voglia commentare questi brani significativi (o considerati tali).
Sia aNobii che Goodreads hanno nelle schede personali del libro lo spazio per le note da aggiungere - commenti, o anche citazioni di brani: in aNobii nella scheda personale del libro c'è  un apposito box che si chiama "Note a margine"; queste ultime vanno inserite a mano, con copia e incolla, indicando anche il numero di pagina. Se si va a vedere la scheda di un libro possiamo vedere se ci sono note a margine inserite da altri lettori, magari con relativo commento (in aNobii bisogna scorrere la scheda libro fino in basso per vedere se ci sono).
Parlando di condivisione naturalmente mi riferisco a internet: scansionare le pagine con un programma OCR per me è fuori discussione: ci vuole troppo tempo. Ho provato anche a fare foto di pagine di libri (come si può vedere sul mio blog "Ritagli della fumettista curiosa"); funziona in parte, anche perchè bisogna in ogni caso effettuare tre operazioni: fare la foto, poi importarla su pc, tagliare ed aggiustare, infine fare un upload.
Le cose cambiano invece se le sottolineature e le citazioni vengono effettuate su testi digitali: un copia e incolla può bastare.  Questa pratica è stata implementata e raffinata da alcuni grossi siti che vendono ebook: ad esempio Amazon o anche Kobo (meno noto da noi in Italia).

Amazon ha creato un ambiente virtuale chiuso (la cui pericolosità è stata messa in rilievo da molti) ma anche molto accattivante: basti pensare che di tutti gli ebook messi in vendita sullo store è possibile scaricare il primo capitolo gratis (un incentivo formidabile all'acquisto se il libro risveglia un minimo interesse). L'applicazione per leggere i libri di Amazon (in formato proprietario: l'AZW, un mobi, per adesso leggibile solo su e-reader Kindle) è disponibile anche per i sistemi Windows ed Apple, cosa che a me consente ad esempio di acquistare e leggere gli ebook di Amazon pur non avendo un Kindle.
Amazon è comparsa da poco con gli ebook in lingua italiana, il catalogo quindi è ancora limitato, ma non lo sarà per molto, credo; intanto è possibile trovare ogni settimana una selezione di ebook bestseller a prezzo speciale, più uno che cambia ogni giorno.
I suoi ebook una volta acquistati possono essere scaricati su tutti gli altri device che possediamo (io ad esempio ho una copia dello stesso libro su iPad e una sul Mac); inoltre questi possono essere sincronizzati: se inizio la lettura sull'iPad posso poi continuarla sul Mac, e viceversa.
Stessa sincronizzazione avviene per sottolineature e note; qui può entrare in gioco la comodità di avere del testo digitale da poter annotare o citare: chi vuole può rendere pubbliche le sue note (di singoli libri) e vedere chi altro può aver commentato quello stesso libro (per adesso di note di altri utenti se ne vedono poche data la scarsità dei libri in italiano e il loro arrivo recente, diverso é il discorso per libri inglesi, specialmente i classici).
Per visualizzare le note di altri utenti mentre si sta leggendo un libro (essendo collegati a una linea internet) c'è un apposito tasto in fondo alla pagina: da lì peraltro si accede anche alle nostre note o evidenziazioni. Possiamo anche collegare la nostra app Kindle a Twitter o Facebook: sottolineando dei brani possiamo condividerle su questi social network.
Credo che esista un modo per condividere le note solo con amici selezionati, ma non ne sono sicura (non ho capito bene cosa c'era scritto nelle FAQ in inglese che ho letto sull'argomento); in ogni modo il mio account pubblico Kindle Amazon è questo; cliccando sul nome del libro si potranno leggere integralmente i brani che ho citato e i relativi commenti. Chi ha lo stesso libro su un'applicazione Kindle potrà facilmente andare alla pagina relativa cliccando su "Read more at location…").
La cosa però che mi lascia perplessa è che il mio profilo Amazon non è collegato con link a quello Kindle, quello cioè dove appaiono pubblicamente (se così ho scelto) le mie note; né dall'interno dell'app Kindle con cui leggo i libri è possibile accedere direttamente al sito su cui sono le note. Bizzarro che sul mio account Amazon, quello dove si trova l'elenco degli ebook acquistati, la cronologia degli ordini, le impostazioni, ecc., non ci sia un accenno alle note che io ho reso pubbliche leggendo quel tale libro.

Come detto Amazon fa di tutto per coccolare e "fidelizzare" i suoi lettori: ogni app Kindle scaricata su pc o device vari ha la possibilità di avere uno o più dizionari a disposizione, a seconda della lingua in cui è scritto l'ebook; selezionando la prima volta una parola infatti ci verrà automaticamente scaricato un dizionario (Zingarelli per la lingua italiana, l'Oxford per quella inglese, e altri ancora), e avremo anche altre opzioni a disposizione: una ricerca su Google o su Wikipedia, l'eventuale presenza di extra (questo per i libri inglesi).
Un'avvertenza: se si è aperto un account Amazon e si va sulle pagine di vendita dei libri c'è la possibilità che accanto o sotto ogni libro ci sia la fascetta "Compra con 1-click"; è una modalità con la quale non bisogna usare password o conferme per dare il via all'acquisto (e al download immediato in caso di ebook). Di default dovrebbe essere disattivata, nel mio caso non lo era (anche se sui forum mi dicono fosse impossibile): se per sbaglio mi fosse capitato di cliccare sopra quel bannerino di qualsivoglia libro non mi sarebbe apparsa la finestrella con la domanda "conferma l'acquisto" - cosa che mi aspettavo non sapendo nulla di quella modalità, all'inizio (non ho smanettato nelle impostazioni quindi non ho attivato la modalità per caso, come suggeritomi da alcuni). Consiglio quindi di andare prima di tutto a fare un giro nelle impostazioni dell'account, "modalità di acquisto 1-clik", a destra c'è una finestra dove si vede se l'opzione è attivata oppure no. In ogni caso c'è sempre l'opportunità entro 30 minuti di disdire l'ordine, sicuramente per il cartaceo, non so come funziona per l'ebook, il cui download inizia dopo pochi secondi.
Con Amazon si hanno anche 5 giga di spazio per caricare nostri documenti personali che possono poi essere letti sull'ereader o sugli altri device con l'app Kindle; c'è anche la possibilità di spedirli via mail, e di autorizzare determinati mittenti. Per gli utenti del benemerito servizio Instapaper, che permette di salvare pagine web da leggere in altro momento, c'è la possibilità di mandare queste pagine (io le organizzo in folder) direttamente sul Kindle o sull'app apposita, debitamente convertite in mobi (e ci vogliono pochi secondi).

Anche il network librario di Kobo ha un suo reader, forse a breve disponibile anche in Italia. Il funzionamento è simile a quello Amazon/Kindle: app sia per device che per pc su cui scaricare  e leggere gli ebook, sincronizzazione dei commenti, uno store da cui acquistare con facilità (qui però abbiamo solo i libri in inglese).
In Kobo il risvolto social e giocoso è ampliato in maniera inquietante: se siamo in linea possiamo verificare subito quanti altri utenti stanno leggendo lo stesso libro, quali commenti hanno lasciato, ecc., oltre alle solite possibilità di condividere brani su Twitter e Facebook.
L'interfaccia grafica è molto curata e leziosa: ogni attività svolta all'interno del microcosmo Kobo è monitorata, ogni pagina letta - con conteggi anche in percentuale - ogni commento, nota, condivisione, persino le volte che si usa il vocabolario (è possibile fare anche ricerche online - tradurre persino, cosa che non c'è in Kindle); si possono cambiare i temi grafici di sfondo, anche i segnalibri - insomma, un tripudio di tutto ciò che gira intorno alla lettura, abbastanza inutile per chi vuole solo leggere un libro in santa pace, divertente per chi invece vede i libri come mezzo per socializzare e "giocare".
Personalmente mi piacerebbe avere un misto di aNobii e del sistema Kindle: poter catalogare insieme ebook e libri cartacei, avere in uno stesso posto i miei commenti e sottolineature - sia private che pubbliche, o addirittura condivise solo con alcuni amici con cui ho concordato una lettura comune.
E stamattina ecco un post di Finzioni che tratta questo argomento e annuncia le prossime novità di aNobii.

Cliccare sulle immagini per ingrandirle

venerdì 9 dicembre 2011

Blog, lavoro, disponibilità

Sapevo che aprire un blog e far girare sul web i miei post e i miei disegni avrebbe comportato una certa visibilità, con tutte le conseguenze del caso - tanti contatti in più con persone le più varie, richieste di ogni tipo, domande sul mio lavoro.
In molti casi mi arrivano offerte di lavoro (non sempre centrate sulla mia specializzazione, il fumetto e l'illustrazione) con domande sul mio tariffario; per carità, se fossi disoccupata prenderei in considerazione ogni tipo di lavoro, senza problemi, ma il fatto è che per adesso lavoro a tempo pieno per la più grossa casa editrice di fumetti italiana (cosa che mi rende molto fortunata, lo so), per cui prego tutti quelli che hanno bisogno di consulenze, collaborazioni, disegni vari di non chiedermi alcunchè: semplicemente non ho il tempo, e quel poco tempo libero che ho lo voglio utilizzare per le mie passioni personali. Sul web ci sono tanti disegnatori e grafici che hanno certamente più bisogno di me di lavorare, molti di loro sono bravi come e più di me.
Ci sono evidentemente delle eccezioni a questa regola generale, ma dipendono dall'eccezionalità della collaborazione e da chi me lo chiede (persone che conosco, esperienze uniche ed irripetibili, ecc.).
Forse chi capita per caso sul mio blog non riesce certo a leggere tutti i miei post (ormai tanti) - post in cui spesso mi lamento del poco tempo che ho per fare questo e quello; questo lo capisco, per cui faciliterò le cose mettendo dei link verso post chiarificatori di diverse questioni (in alto, sotto il titolo del blog, che tanto ho capito che ben pochi si prendono la briga di leggere le avvertenze poste nella colonna a destra).
Un'altra cosa che vorrei chiarire (metterò questo post tra i linkati in alto) è che pur parlando qui sul blog di prodotti culturali di diverso tipo - fumetti, libri, film, ecc. - lo faccio per mia scelta del momento, e se talvolta faccio delle segnalazioni su richiesta è solo per siti o iniziative che hanno carattere di interesse generale: non faccio pubblicità (né gratis né a pagamento) su richiesta, a maggior ragione se non ho letto o visto il libro/fumetto/libro in questione!
Qualche volta mi arrivano inviti a visitare siti per giudicare delle illustrazioni o dei fumetti, magari con l'invito a parlarne solo se la cosa mi interessa o mi è piaciuta; anche qui il confine tra la mia libertà di trovare le cose sul web spontaneamente ed esserci "costretta" è sottile, ed è molto imbarazzante quando davvero non mi sembra il caso che io parli delle cose segnalate, sia perché per vari motivi non mi sembra il caso, sia perché la tal cosa non mi è piaciuta: non mi sento una "maestra", non sono un giudice o un recensore di professione.
Spero che le cose che ho scritto non diano l'idea di un mio atteggiamento supponente - è proprio l'idea che non vorrei dare rispondendo sempre negativamente a questo tipo di richieste che ultimamente si stanno moltiplicando.
Dovessi rimanere senza lavoro (facendo le corna) state certi che metterei questa notizia in grande ad apertura del blog, attiverei tutti i miei contatti su Linkedin e Facebook, e mi darei da fare in ogni modo!

martedì 6 dicembre 2011

Cani, umani ed escrementi

Non leggere se si è un po' schifiltosi, il post tratta esclusivamente del tema...cacca!

Come persona che ha in casa un cane  e che per forza di cose deve gestire le sue necessità corporali mi ritrovo ad essere spesso accomunata - nell'immaginario dell'uomo comune - agli incivili padroni di cani che lasciano in giro la loro pupù, insozzando marciapiedi, strade, prati ( perché anche il prato è uno spazio pubblico frequentato da persone, spesso bambini).
Il cane è innocente, il padrone no. Mi piacerebbe poi sapere quanto questi padroni-di-cane-che-non-raccolgono-le-cacche siano felici di pestare le altrui deiezioni, o quelle del proprio cane! In alcuni marciapiedi la densità di escrementi è così alta che non si può non pestarne una, prima o poi.
Esistono come si sa bustine apposite, anche palette per i più schifiltosi: è un compito spiacevole ma bisogna farlo, per gli altri e per noi stessi (l'altro ieri ho dovuto raccogliere per forza la cacca di un altro cane, il simpatico padrone l'aveva lasciata ben in vista su uno stretto corridoio di un marciapiede, proprio al centro: era questione di minuti e sicuramente sarebbe stata pestata rendendo uno schifo tutto quel tratto lì).
Un grande problema è certo rappresentato dai vecchietti che vanno in giro con il cane; posso capire la difficoltà di inchinarsi per effettuare l'operazione di raccolta (in alcuni casi, eh, in altri i vecchietti sono abbastanza in forma per poterlo fare). Il brutto invece è vedere persone di mezza età o giovani che se ne fregano di lasciare in giro questi escrementi.
Alcuni padroni di cane che raccolgono normalmente gli escrementi lasciati sul marciapiede pensano che vada bene lasciare quelli depositati nei prati: sbagliato! Schiacciare cacche nei prati è altrettanto brutto che schiacciarle sui marciapiedi; è inverno, c'è fango, pioggia, neve? Ci si attrezza - se si ha un cane bisogna essere pronti ad ogni evenienza.
Il mio cane non ama i marciapiedi - se proprio non incontra del terreno o dell'erba preferisce scendere dal marciapiede e farla sull'asfalto - non chiedetemi perché! Naturalmente io la raccolgo con l'apposito sacchettino, ma certe volte - come dire - si rischia di lasciare qualche traccia, e a me questa cosa dà fastidio. Nel disegno che ho realizzato si vede il metodo che ho adottato da ormai molto tempo: quando il cane inizia i suoi caratteristici movimenti pre-cacca (su Youtube si può trovare qualche simpatico esempio di "poo poo dance") tiro fuori un foglio di simil Scottex (deve essere abbastanza robusto, oppure si possono usare due fogli sovrapposti) e con destrezza lo posiziono sotto il didietro dell'animale (questa tecnica può essere usata anche nei prati che abbiano un'erba non troppo alta); dopodiché prendo i quattro angoli e li unisco a creare un sacchetto, che poi provvedo a buttare nei cestini dopo averlo ben stretto in alto.
Per i possessori di cani di grossa taglia consiglio dei fogli di giornale, mentre per i piccoli cani, peggio se pelosi, l'operazione è pressoché impossibile.
Pensando alle quantità di escrementi canino che in effetti vengono prodotti nelle città tutti i giorni non sarebbe male adottare i macchinari che ci sono nel Massachusetts: forse qualche cittadino in più (forse eh) sarebbe invogliato a non lasciare per terra delle possibili fonti di energia.

domenica 4 dicembre 2011

Testamento biologico, un'iniziativa a sostegno

"Sulla mia vita decido io! Per il diritto al Testamento biologico": queste parole appaiono sulla copertina apribile del CD del progetto "Ora", nato da una canzone della band cremonese dei Diskanto e promosso da Arci, Arcicomics Cremona, l'associazione Radicale Piero Welby e l'associazione Luca Coscioni.
Nel cd è presente il video dei Diskanto (che si può vedere anche sul sito della band) più degli interventi di varie persone (tra cui Mina Welby e il medico di Piergiorgio Welby) che parlano di questo progetto ma soprattutto della necessità di una legge sul testamento biologico che permetta a chi lo vuole di poter percorrere l'ultimo tratto della propria vita con dignità e senza sofferenza.
All'interno della confezione del cd c'è un libretto con illustrazioni realizzate da diversi disegnatori, tra cui io. I disegni si vedono anche all'interno del video dei Diskanto, e sono di Elena Accenti e Cristian Neri, Lola Airaghi, Elisabetta Benfatto, Paolo Cossi, Manuel De Carli, Matteo Fenoglio, Mauro Ferrari, Giuseppe Palumbo e Laura Scarpa.
La partecipazione al progetto è stata a titolo gratuito, questa è una di quelle battaglie di civiltà che dovrebbero esser state vinte già da un pezzo - ma si sa in che paese viviamo, tutto va più lentamente, e c'è un'enorme zavorra che grava col suo peso su tutti gli italiani, anche quelli che non vi vogliono aderire.
Per chi fosse interessato ad avere il cd l'unica è rivolgersi ai Diskanto direttamente o all'Arcicomics di Cremona, dando un contributo di 5 € che serve per coprire le spese di realizzazione.
La mia illustrazione è stata realizzata un po' in fretta con Manga Studio - non è niente di originale ma l'ho disegnata pensando realmente a cosa potrebbe essere una vita prigioniera in un letto, tra cavi e macchinari vari, senza alcuna speranza: un'ipotesi che malauguratamente si potrebbe avverare per ognuno di noi.
Non sempre si hanno parenti disposti a tutto e medici caritatevoli che possano ascoltare le nostre reali volontà - perché di quello si tratta, rispettare la volontà di altri esseri umani riguardo alla propria vita, anche se non siamo d'accordo con le loro scelte.