A Milano come altrove in Italia le strisce pedonali sono poco considerate, ritenute solo un fastidioso rallentamento alla marcia inarrestabile della propria automobile - sia mai che si arrivi dove si deve arrivare con 2 o 3 minuti di ritardo; è lo stesso atteggiamento che non fa mai rallentare gli automobilisti quando qualcun'altro cerca di uscire da un parcheggio o di immettersi in una via: bisogna andare avanti, sempre, e cercare di usare il freno il meno possibile.
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La strada che potete vedere nelle prime due foto (e nella prima della seconda serie) è stata sempre percorsa a velocità sostenuta dalle auto che si dirigono verso Assago; che non ci siano stati morti negli ultimi anni mi sembra un miracolo, poiché per i pedoni è difficile vedere le auto arrivare da lontano, la strada dopo 40/50 metri fa una leggera curva e spesso è difficile capire a quale velocità arrivino: chi va a 80/90 km orari (succede) si trova sulle strisce pochi secondi dopo essere sbucato dalla curva, e dei pedoni che già si apprestano a percorre la strada non gliene importa niente. Teniamo conto poi che la zona è piena di anziani, e che su un lato della strada c'è un asilo: c'è bisogno di tempo per attraversare le strisce (io per sicurezza mi trovo spesso ad attraversare quasi di corsa, ma non tutti ovviamente possono - e dovrebbero - farlo).
Essendo poi le auto parcheggiate in prossimità delle strisce per vedere se la strada è sgombra bisogna sporgersi verso la strada, sempre a proprio rischio e pericolo se non si è riusciti a notare l'auto che sta arrivando a tutta birra; spesso sono pericolosi anche i ciclisti che tengono molto la destra e che, come gli automobilisti, percorrono la via a grande velocità (una volta un ciclista mi ha mandato a quel paese perché io e il mio cane ci eravamo affacciati sulle strisce pedonali "spaventandolo" e facendolo quasi cadere: peccato che lui, come qualsiasi altro guidatore, avrebbe dovuto rallentare in prossimità delle strisce e stare attento a eventuali pedoni sui bordi della strada: che ci siano automobili parcheggiate ai bordi che tolgono visibilità anche ai guidatori dovrebbe essere un motivo in più per rallentare!).
Le strisce sono segnalate dai soliti cartelli blu posti pochi metri prima, piccoli e che credo non noti assolutamente nessuno; per questo da un paio d'anni sono stati apposti dei dossi artificiali.
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Dall'altro lato del ponte c'é Via della Chiesa Rossa, una strada abbastanza trafficata ma dallo scorrimento "veloce"; qui però per attraversare la strada c'è un semaforo pedonale la cui funzione invece viene rispettata stranamente quasi sempre (cosa che non impedisce talvolta di rischiare lo stesso la vita: una volta un taxi ha superato l'automobile ferma al semaforo davanti a lui mentre io stavo attraversando con Milou: non mi ha colpito per pochissimo).
Arrivo all'episodio di stamattina citato più sopra: questa volta ero io in veste di automobilista. Avevo parcheggiato in una grande piazza "composita" la cui piantina è visibile nel disegno in basso. Il parcheggio sembra strano ma è in una zona dove è permesso, tanto che a due metri da me potevo vedere un cartello di avviso della pulizia stradale settimanale.
Io con la mia auto stavo uscendo dal parcheggio dopo che un'altra auto che era dietro la mia in seconda fila si era appena spostata all'indietro (vedere disegno). Prima di effettuare la manovra come sempre mi sono voltata indietro (non guardo mai lo specchietto, ma mi volto col corpo come vuole regola e buon senso) e non notando nessuno avevo appena messo il piede sull'accelleratore; aggiungo che di solito se esco da un parcheggio a spina di pesce mi volto anche a destra e sinistra per essere sicura che non ci siano altri ostacoli, pedoni o auto che siano: in questo caso avevo l'auto dietro che si era appena spostata e che - per così dire - occupava uno spazio che pensavo non sarebbe stato percorso da nessuno, vista l'evidenza della manovra.
Visto che non sono Linda Blair posseduta quando mi sono voltata il mio campo visivo si è limitato al posteriore della macchina, ma con la coda dell'occhio ho intravisto un'ombra che stava entrando da destra: una signora anziana che evidentemente schifava le strisce pedonali e il marciapiede lì vicino e decideva di percorrere la piazza sulla strada riservata alle auto, così, perché le andava.
Ho inchiodato e per poco non la investivo: ho dovuto sorbirmi i suoi indignati rimproveri - "lei deve stare molto attenta!", mentre continuava tranquillamente il suo percorso in mezzo alla strada.
Ora non voglio infierire contro una persona anziana, anche perché probabilmente alla sua età sarò come lei - chi lo sa: stolidamente convinta di poter fare tutto quello che mi pare, magari avendo anche ragione; il problema è che di pedoni che si comportano così ce n'è altrettanti degli automobilisti che si comportano incivilmente.
Sarebbe stato inutile discutere con una persona simile, inutile spiegare che se proprio si vuole camminare sul retro di auto parcheggiate a spina di pesce (che non si dovrebbe fare, eh) il minimo è stare attenti che le auto non siano accese e in procinto di muoversi, e magari dare anche un occhio alle luci della retromarcia: a meno che desse per scontato che io l'avessi vista e che dovessi fermarmi anche se lei camminava in mezzo alla strada (e verso un'altra auto messa di fronte che aveva appena fatto manovra).
In ogni caso vorrei idealmente rispondere alla pedona distratta (diciamo così) che guido da 28 anni e che se non stessi più che attenta sempre a quest'ora avrei certamente fatto incidenti o investito qualcuno; invece gli unici incidenti che ho avuto li ho subiti da ferma, incolpevole: un ragazzo mi aveva tamponato (era distratto, mi disse), un altro dopo essersi scontrato con altra auto fece una carambola assurda e si avventò frontalmente contro la mia auto, ferma al semaforo.
Negli anni ne ho visti di pazzi furiosi che hanno tentato di uccidermi, non riuscendovi, o pedoni incoscienti che mi tagliavano la strada; basterebbe un po' di attenzione verso gli altri, basterebbe da automobilisti pensare a come si è da pedoni, e viceversa.
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