Io tempo fa ho comprato anche un corso di quelli che solitamente escono in edicola, e non è male, anzi, avevo iniziato anche a seguirlo finché ho avuto un po' di tempo; la realtà è che ho imparato più inglese ascoltando Morrissey, gli Smiths, e i telefilm delle varie serie di Star Trek in originale (con sottotitoli in italiano).
Adesso riesco a cavarmela leggendo in inglese manuali, o anche testi dei fumetti limitandomi a cercare il significato di un paio di termini a pagina, mediamente: meglio di niente. Recentemente poi ho preso l'abitudine (che non mi ha più abbandonato) di vedere i dvd americani e inglesi in originale (con sottotitoli); dopo aver ascoltato attori di solito bravissimi (e quindi dove anche la recitazione "sonora" ha il suo peso) non si riesce più in seguito a vedere le stesse serie o film doppiati in italiano. Per tanto tempo si è decantata la scuola di doppiaggio italiana, ed è vero, abbiamo avuto dei gran doppiatori in passato. Adesso però credo che con i tagli di spesa vari non ci sia proprio più la possibilità di avere doppiaggi decenti; ed è comunque tanto più bello ascoltare le voci originali, si possono avere delle apprezzabili sorprese.
VLC - Foto 1 |
Personalmente cerco sempre di procurarmi legalmente film e telefilm, ma stare dietro alle serie mandate in chiaro (non ho Sky né altre tv a pagamento) è praticamente impossibile: specialmente Mediaset non ha alcun rispetto per i suoi utenti e spessissimo cambia gli orari (molte volte assurdi) delle programmazioni, se non addirittura le sospende senza preavviso.
Lo streaming certo non è molto diverso dallo scaricarsi i film, ma insomma spesso ho dovuto recuperare in tal modo degli episodi di telefilm che stavo seguendo in chiaro perché avevo saltato qualche registrazione (per colpa mia o per colpa dei soliti cambiamenti delle reti tv all'ultimo minuto). In tal caso se posso scelgo sempre lo streaming dell'episodio in originale con sottotitoli in italiano (e ho scoperto che c'è un mondo di appassionati che fa questo incredibile lavoro di traduzione). In giro si possono vedere anche cose impossibili da trovare in Italia, ad esempio telefilm o anime giapponesi che sono stati dotati di sottotitoli da questi gruppi di volonterosi traduttori.
Da parte mia ho dovuto ricorrere ai soli file di sottotitoli (di solito finiscono con .srt) per una bizzarra esigenza: come ho raccontato in un vecchio post sono dotata di un sintonizzatore tv per computer. Certi telefilm vengono dati a tarda ora e preferisco registrarli con il Mac che è nello studio piuttosto che nella camera dove è il televisore. Con l'avvento del digitale certe trasmissioni possono essere dotate di due tracce audio alternative, l'originale in lingua inglese (di solito) e il doppiato in italiano.
Bene, l'ultima volta che ho registrato un telefilm con questo sintonizzatore senza alcun perché mi è stata registrata la traccia in inglese (il telefilm è "Fringe", che ancora non so bene se mi piace ma insomma lo sto seguendo su Italia 1). Non sono ancora in grado di seguire un telefilm in lingua originale, rischio di perdermi delle battute importanti. Così ho trovato un sito dove è possibile scaricare i file con sottotitoli in italiano, ho trovato il file corrispondente all'episodio che avevo registrato, poi ho usato il lettore VLC per aprire il file video e aggiungere i sottotitoli (qui si spiega bene come fare, la mia versione di VLC è leggermente diversa ma il procedimento è uguale; tra l'altro nella foto 2 si può vedere come il file con i sottotitoli possa essere variamente sincronizzato, aumentando o diminuendo il ritardo rispetto al video).
VLC - Foto 2 |
Tramite conoscenti sono giunta a vedere i primi tre (attualmente due a dire la verità) episodi (di un'ora e mezzo ciascuno) della nuovissima serie "Sherlock" prodotta dalla BBC - in inglese con sottotitoli italiani, naturalmente. Spero tanto che prima o poi passi sui canali italiani, a pagamento o no, e che si possano poi trovare i dvd, che certamente comprerei: è il mio consiglio appassionato per tutti, procuratevi questo gioiello (per adesso costituito da tre episodi, con altri 3 in lavorazione) perché questa rivisitazione moderna del classico personaggio di Sir Conan Doyle è recitato, scritto, girato in maniera splendida.
L'attore che interpreta Watson (Martin Freeman) è bravissimo, e quello che interpreta Sherlock Holmes secondo me ha stabilito un canone difficilmente eludibile; Benedict Cumberbatch rende alla perfezione la distanza e la sociopatia del personaggio, la sua arroganza naturale, la sua solitudine, ma anche la sua gelida ironia: il risultato è di un fascino incredibile - fascino strettamente legato anche alla voce profonda e bizzarramente sensuale. Ancora una volta: sottotitoli necessari per chi non capisce l'inglese, specialmente la versione britannica e veloce di questo attore.
Da apprezzare in special modo i molteplici sottintesi e fraintendimenti a proposito dello strano rapporto tra Watson e Holmes - tutto il contrario del modo morboso, banalmente ambiguo o volgare che si potrebbe immaginare (almeno come si è abituati a pensare qui nella provincialissima Italia).
oramai anch'io seguo i telefilm e film in lingua originale.
RispondiEliminaDexter è una serie eccezionale :)
:)sicuramente non ti interesserà, ma il fatto che tu segua le serie tv, le segua in lingua con i sottotitoli e apprezzi sherlock ti fa acquistare ai miei occhi tantissimi punti. ( fringe è una gran bella serie, il problema è che ci mette un po' a carburare, inizialmente mi sembrava di guardare una copia di X-Files poi ho decisamente cambiato idea e sono contenta di non averla abbandonata)
RispondiEliminaMauro@: immagino che tu conosca l'inglese molto meglio di me! Su Dexter avevo abbastanza dubbi all'inizio, poi invece l'interpretazione dell 'attore mi ha davvero ipnotizzato, aldilà dei limiti della serie (o dei grandi buchi di sceneggiatura dalla terza stagione in poi).
RispondiEliminaElisa@: ma con i punti allora non ero messa tanto bene prima? :)) Per Fringe: l'avevo abbandonata dopo metà della prima serie, come dici tu un po' simile a X-files e cose già viste; poi il mio vecchio sceneggiatore di Legs - Stefano Piani - mi ha raccomandato di resistere e arrivare almeno alla seconda serie: credo che parte della riuscita di Fringe sia dovuta anche all'originalità e bravura dell'attore che interpreta Walter.
Ciao patrizia, Sherlock dovrebbe essere stato trasmesso in italiano proprio in queste settimane!!
RispondiEliminaryo sanada
Ryo Sanada@: sapevo che prima o poi l'avrebbero trasmesso su qualche piattaforma a pagamento (tra l'altro ascoltarlo doppiato non mi interesserebbe neanche un po'!); spero allora che tra non molto esca poi il dvd che raccoglierà i primi tre episodi, come in Gran Bretagna.
RispondiEliminaCiao Patrizia, con l'inglese son messo come te! Però scaricare l'opera in originale, secondo me, ha un senso solo per gli appassionati o quantomeno per perfezionare l'inglese. Personalmente, quando sento frasi in inglese (parlato lentamente, non certo in situazioni frenetiche), capisco quasi totalmente il significato, ma non sarei in grado di rispondere. In un film o telefilm, dovrei scorrere gli occhi dall'alto al basso di continuo per guradare l'immagine e poi correre sotto per la traduzione. I nostri doppiatori poi.... è vero che di Ferruccio Amendola ne nascono pochi, ma non mi sembrano così scarsi. Scarsi, semmai, sono certi nostri attori che quando recitano in presa diretta, non riescono a modulare le voci cosicchè risultano sempre monotone e piatte. Quelli andrebbero ridoppiati :) Comunque Dexter e Fringe sono buoni. Adesso, con il digitale, non riesco a registrare nulla e molte puntate me le perdo per strada. D'accordissimo con Patrizia sulla programmazione stravolta di Mediaset. E' un macello e pure maleducazione.
RispondiEliminaBoscho@: ho come l'impressione che più che la qualità dei doppiatori in sè ci sia meno denaro che gira, meno tempo per doppiare, e meno doppiatori in giro - di conseguenza...
RispondiEliminaPer i sottotitoli: io sono molto veloce nella lettura. Se poi un episodio mi piace molto me lo guardo una prima volta facendo attenzione ai sottotitoli e un'altra ponendo attenzione alla recitazione. Chissà che un giorno riesca a capire abbastanza da godermi tutto senza sottotitoli...
@Patrizia a punti eri messa molto bene anche prima, figurati ora :P
RispondiEliminaVisto che prima parlavate di Dexter e della bravura del protagonista, consiglio di recuperare six fit under. Uno dei personaggi principali è interpretato da M.C.Hall e la serie è davvero bella, almeno a mio avviso.
In compenso Dexter mi ha un po' stufato, ho finito con la terza serie e ho abbandonato.
Elisa@: Six feet under è una delle mie serie preferite di sempre. Sono riuscita a seguire le prime tre serie in chiaro con difficoltà (mi sembra un paio le trasmise la7, e poi Italia 1); la quarta in streaming, la quinta l'ho acquistata in dvd. Già lì Micheal C. Hall aveva dimostrato tutta la sua bravura.
RispondiEliminaPer Dexter hai ragione, con uno schema così la serie diventa abbastanza ripetitiva, ma Hall è sempre superlativo, la guardo quasi solo per lui. Nella quarta serie tuttavia il confronto con John Lithgow è abbastanza interessante (così come il finale).
Nella quinta Dexter diventa un po' un'altra cosa, dato che c'è il personaggio di Lumen (anche questo molto interessante) che per la prima volta condivide il segreto di Dexter. Certo, ci sono delle incongruenze pazzesche nelle sceneggiature, tuttavia anche qualche scena memorabile.
Secondo me dovevano dare a Dexter un finale degno con la seconda stagione, o al massimo una terza. Era ed è una serie con molto potenziale ma, come dici giustamente tu, per come è strutturata diventa ripetitiva, e Dexter ha un evoluzione verso la "normalità" che secondo me tradisce un po' lo spirito con cui il personaggio è stato creato.
RispondiEliminaOra però mi hai messo curiosità... Uff... :)
six feet under e stata proprio una bella serie... e a differenza delle altre serie che mi e' capitato di seguire (I.R. - Grey's Anatomy - Dr house - Huge) questa non si dimentica, qualcosa rimane... delle altre, interotta la dipendenza, non ci si ricorda nemmeno della loro esistenza...
RispondiEliminaIn ogni caso preferisco i film, le serie per forza di cose (compreso six feet under) devono fare i conti con budget, audience, etc etc che ne condizionano la "spontaneita" e molte volte le costringono a fare salti mortali di sceneggiatura per farci stare dentro passaggi assurdi o inverosimili.
Pienamente d'accordo col discorso NO doppiaggio, ma SI all'allenamento dell'occhio ai sottotitoli... per esempio film giapponesi e cinesi visti in lingua originale sono decisamente piu' belli ed espressivi, provare per credere. Una volta che si e' provato, poi non si torna piu' indietro! :-)
Sì, Dexter ha quell'evoluzione che dici tu, ma in fondo se la si vede in un altro modo questo tradimento del personaggio è anche un modo per mettere qualcosina di nuovo nella serie, dato che hanno voluto proseguirla.
RispondiEliminaNon so se ti consiglierei di vedere le altre due stagioni, ma un'idea te la potresti fare spilucchiando su http://www.serialmente.com/, non so se conosci; i commenti agli episodi danno un'idea (anche pareri molto contrastanti).
Onelulu@: non conosco Huge...ma I.R è E.R? Io le prime 6 stagioni me le sono viste e riviste, credo fosse scritto benissimo e che rivelasse tanto della società americana di quegli anni. In generale amo le serie televisive per questo, per me sono uno sguardo sociologico sull'impero, sia in quello che fanno vedere sia in quello che non vogliono fare vedere - poi c'è anche l'interesse creativo, l'attenzione alle soluzioni tecniche nuove, quando ci sono (c'è tanta roba brutta naturalmente, ma nel "popolare" è così).
RispondiEliminaAl cinema non riesco più ad andare, in chiaro in tv danno quasi solo repliche e cose opinabili - insomma, mi piacerebbe seguire di più il cinema ma non ci riesco.
Quel sito non lo conoscevo, grazie :)
RispondiEliminaSì far diventare dexter più umano e meno automa era l'unico modo per costruire qualcosa intorno a Dexter, o il suo totale disinteresse per la vita e la sua freddezza avrebbero reso impossibile fare più di un paio di stagioni, ma secondo me la forza del personaggio era proprio questa, riuscire a far empatizzare lo spettatore con qualcuno che fosse senza ombra di dubbio il cattivo.
Caspita, anche io ho guardato e riguardato E.R! Il punto forte di quella serie era secondo me, la coralità. Il protagonista era l'ospedale e infatti con il susseguirsi delle stagioni e il ricambio del cast la serie continuava ad essere comunque interessante... Poi alla fine la stanchezza si è fatta sentire, e nel finale ha perso molto del suo smalto, però onore al merito.
Una serie che consiglio di recuperare è Leverage. Parla di un gruppo di truffatori, stile Robin Hood... È leggera senza essere superficiale o banale e riesce a trattare con delicatezza tematiche anche molto serie. La davano fino a poco tempo fa su La7 ma doppiata perde davvero troppo del suo fascino ( Sophie, una delle protagoniste senza la sua voce non è riconoscibile ). Ok ho finito lo spot :P
Ah! finalmente ho trovato quello che cercavo. A volte ci vuole tanta fatica a trovare anche una minima parte di informazioni utili.
RispondiEliminaAnonimo@: sono contenta che hai trovato ciò che cercavi, ma di preciso cosa ti è sembrato utile?
RispondiEliminasi certo! e' ER... anche a me ha appassionato e incollato allo schermo per intere serate.
RispondiEliminaL'idea in se della serie non mi dispiace, crea un feeling e un legame virtuale con i personaggi che dura nel tempo... pero' poi rimango sempre un po' "spiazzato" sul fatto che e' un legame pensato, voluto e costruito per creare audience...e cosi' alle volte capita che mi senta preso un po' in giro o per lo meno usato per altri scopi. Come posso fidarmi di qualcuno pagato per farmi compagnia??? Detto questo: è vero che le serie sono alle volte palestre di nuove sperimentazioni o cambiamenti estetici/narriativi del modo di fare tv.
Huge e' una mini serie che si trova in rete su un gruppo di super obesi giovani costretti in un campo estivo a dimagrire di no nso quanti chili... e' per un pubblico adolescente, pero' e' interessante il tentativo di far vedere i grassi e gli obesi in ruoli nuovi e diversi dal consueto.
Il cinema... da quando ho il pupo faccio fatica ad andare al cinema... pero' ci sono sempre i DVD (preferibilmente presi in biblioteca) e anche servizi a pagamento di streaming o altre vie! :-)
Onelulu@: be' sì, tutto è creato per fare audience in un certo senso, anche i fumetti! - ovvero: creiamo dell'intrattenimento non solo per mandare messaggi o per dovere civile o per esigenze creative, ma anche e soprattutto per guadagnarci su! :)
RispondiEliminaI film ultimamente se li vedo in tv mi sembra davvero di perderne un po' il senso - una volta non facevo molta differenza sul fatto di vedere un film al cinema o in dvd, adesso noto di più il passaggio di media.
Comunque vedere tanti telefilm alla fine cambia un po' il nostro modo di vedere e fruire delle cose, si diventa un po' dipendenti in effetti.
Che significa "noti più il passaggio di media"?
RispondiEliminaPerché a me non cambia molto... :)
Comunque sì, troppe serie creano un po' di dipendenza se non si sta attenti, anche se che addirittura cambino il nostro modo di vedere e fruire delle cose mi sembra un po' eccessivo
Elisa@: banalmente che il film visto al cinema è un'altra cosa:), in casa il dvd me lo vedo con interruzioni, magari a metà, in uno schermo piccolo, volume basso per non disturbare - non sembra, ma vedere le cose in maniera così diversa lascia sensazioni differenti.
RispondiEliminaForse per il discorso sui telefilm ho sbagliato termini, volevo dire che a me personalmente l'abitudine a guardare certi tipi di serials mi ha aperto diversi mondi, diverse riflessioni, e forse cambiato anche certe abitudini. Comunque capisco che ognuno ha le proprie perversioni personali:)