Proprio in questo periodo su Netflix è possibile vedere la miniserie britannica "The Frankenstein Chronicles", protagonista uno Sean Bean affranto (come sempre) nella parte di un investigatore della polizia londinese alle prese con sparizioni di bambini, cadaveri a pezzi ricuciti, anatomisti e religiosi in lotta - e poi lei, Mary Shelley, già vedova del poeta (nella serie tv si dice che sono passati 8 anni da quando è stato pubblicato "Frankestein o il moderno Prometeo", ma l'illustrazione che vedete nella foto tratta dalla serie tv è stata pubblicata nell'edizione del 1831).
Il detective John Marlott (Sean Bean) legge "Frankenstein" in The Frankenstein Chronicles |
"Frankenstein: or, The Modern Prometheus" di Mary Shelley |
La rielaborazione della figura della Creatura di Mary Shelley continua anche in ambito letterario: "Frankenstein a Baghdad" di Ahmed Saadawi è uscito nel 2015 presso le Edizioni E/O (in questo articolo sull'Espresso di poche settimane fa se ne parla perché è stato pubblicato di recente in lingua inglese, suscitando molto interesse).
Nell'articolo di Angiola Codacci-Pisanelli (Frankenstein a Baghdad fa la guerra al terrore) si racconta che "[...]“Frankenstein a Baghdad” è ambientato nella capitale irakena negli anni 2005-2006, durante l'invasione americana. Un periodo di disordini e di terrorismo che precedette lo scoppio della guerra civile. Il libro racconta la storia di Hadi, un robivecchi che, dopo aver perso in un attacco terroristico un carissimo amico, decide di raccogliere parti di corpi di vittime di esplosioni e di cucirle insieme fino a costruire un cadavere completo.[...]"
Suggestioni dal libro della Shelley sono rintracciate da Matteo Contin anche nel fumetto "American Monster" di Azzarello e Doe (saldaPress); vi si racconta di "un uomo misterioso completamente ricoperto di cicatrici da ustioni piombato all’improvviso in una cittadina degradata della provincia americana[...] L’uomo si chiede: «Sono qui perché voglio sapere… perché esisto?» e subito la scrittura di Brian Azzarello ci riporta alla mente il mostro per eccellenza. Così come la creatura di Frankenstein, anche quest’uomo è alla ricerca delle persone che lo hanno reso un mostro, della vendetta e di una risposta ai perché della sua esistenza.
Al contrario del mostro di Shelley, però, quello di Azzarello non ci ispira alcuna pietà, nemmeno quando lo scrittore ci svela il suo passato e il suo ruolo di vittima" (“American Monster”: il Frankenstein noir di Brian Azzarello - Fumettologica).
Un interessante articolo sulla "scienza" in Frankenstein è quello di Philip Ball: "Frankenstein, a tale of scientific hubris? Only if you’re asking Hollywood": "[...] the actual science in the book is extremely scanty, and that involved in the actual reanimation of Victor Frankenstein’s assemblage of body parts is left entirely unspecified. Second, Frankenstein himself bears little resemblance to a practising scientist even in the nineteenth century; he comes from an older tradition of alchemy and occult science. Third, that the novel bore a message for the ethics of science was a conclusion no one apparently drew in the nineteenth century. [...]
La vita di Mary Shelley e del suo entourage hanno affascinato molto gli inglesi, e alcuni biografi ne sono stati addirittura ossessionati. Ne parla Anne Barton in questo articolo:"There's something about Mary" (tra le altre cose: Barbara Lynne Devlin che nel suo libro "I Am Mary Shelley" afferma di essere la sua incarnazione).
Tra le varie cose affascinanti di Mary Shelley: l'aver aiutato nel 1827 le sue amiche Isabel Robinson e Mary Diana Dods a ottenere un passaporto per la Francia per poter vivere come marito e moglie (Dods pubblicava libri con lo pseudonimo David Lindsay, riuscì a usare questa identità anche nella vita - qui una biografia in inglese).
Per chi conosce l'inglese un'antologia che raccoglie il risultato della famosa notte passata sulle rive del lago Lemano (in Svizzera) da Percy Shelley, Mary (ancora Godwin), Polidori e Byron: "A Dark and Stormy Night" contiene "Frankenstein", "The Vampyre", "Fragment Of A Ghost Story", "Fragment of a Novel".
Per conoscere la versione di Polidori di quella notte forse è utile leggere il suo diario: "The diary of Dr. John William Polidori: 1816 relating to Byron, Shelley, etc (English Edition)".
Lord Byron incrocerà le vicende degli Shelley anche durante i soggiorni in Italia, interessante notare che sua figlia Ada diventerà famosa come scienziata e matematica - il lavoro di Ada Lovelace (o Ada Byron, come viene nominata in questo libro rivolto ai giovani, o ancora Ada Augusta Byron King, come viene chiamata nel libro "Le tue antenate" di Rita Levi-Montalcini) viene considerato accanto a quello di Charles Babbage (che conobbe e con il quale collaborò) come fondamentale per lo sviluppo futuro dei computer.
Qui un libro che ne approfondisce la storia. Qui invece un libro illustrato su Ada Lovelace in inglese, lo segnalo perché i disegni di Zafouko Yamamoto sono molto belli.
Nessun commento:
Posta un commento
Attraverso i commenti io vengo a sapere solo il nome che è stato indicato dal commentatore, nient’altro. Se qualcuno vuole che io tolga i propri commenti può scrivere a p.mandanici@gmail.com e provvederò alla loro eliminazione.