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Illustrazione realizzata per "Il Manifesto" a cavallo degli anni 80/90 |
Quando il tempo che già prima scarseggiava inizia a ridursi al lumicino arriva il momento di prendere decisioni drastiche (almeno voglio provarci, ecco).
Ho già scritto altrove che mi attendono due anni belli pienotti di lavoro bonelliano: per me va benissimo, anzi, sono fortunata e lo so. Ho sempre riservato le mie ore libere serali (o di prima mattina, visto che mi alzo presto) alla lettura di libri e fumetti, e poi alla scrittura del (dei) blog.
Col passare del tempo però il mio corpo ha iniziato a risentire di diversi acciacchi, e anche la mente non è più attiva e pimpante come prima: tutto molto naturale e prevedibile.
Non potrò mai leggere tutti i libri di carta (e non) che ho accumulato in anni di bulimica rivalsa sugli anni "poveri" della mia giovinezza; né mettermi all'opera (seriamente) su miei progetti fumettistici (per adesso ti saluto,
Giustina); né guardare tutti i film e telefilm di cui ho fatto elenchi inutili.
Una volta avrei anche tentato di fare una lista delle cose da fare per prime, avrei tentato una sorta di selezione; adesso ho capito che è del tutto inutile - o meglio, che lo sforzo non vale la pena. Mi rimane da vivere meno di quel che ho vissuto fino ad adesso, forse anche molto meno - chi può dirlo? - e credo che la cosa migliore sia vivere alla giornata, fare quello che più mi piace in quel dato momento, anche la cosa apparentemente più stupida; quando non ci sarò più non avrò modo di rimpiangere nulla (ecco, quando avrò tempo mi piacerebbe scrivere un post sulla mia non-concezione della morte - ma forse non ce l'avrò questo tempo, o meglio, l'occasione!)
[PS: sto bene, eh, nessuna malattia all'orizzonte, e anche il mio umore è abbastanza buono; cari amici non vi preoccupate!].
Prendiamo i libri che sto leggendo ad esempio: su
aNobii troverete i libri che sono in lettura, 4 o 5; be', non sono tutti quelli di cui ho iniziato la lettura negli ultimi 4 mesi, in realtà ce ne sono altri (in digitale per lo più) che non risultano in quella lista.
"
La strada" mi stava piacendo davvero tanto (qualche riserva su alcuni brani più riflessivi che mi sono sembrati stonare con l'essenzialità e la distanza del punto di vista del narratore, ma sono molto pochi); molto divertente anche "
Il caso Jane Eyre" (ma bisogna essere amanti della letteratura inglese classica per cercare di cogliere tutti i riferimenti).
Ho iniziato anche "
Chronic City" di
Lethem, ma lette le prime 30 pagine ancora non è scattato l'interesse, mi aspettavo di più anche dal tipo di scrittura (di Lethem ho parlato
qui a proposito di "
Omega lo sconosciuto"); mi trascino da tanto "
Hyperion" anche se riconosco la bravura di
Dan Simmons e il fascino dei racconti dei vari viaggiatori/narratori - eppure anche qui non è scattata la scintilla, quella che non ti fa mollare il libro fino alla fine.
"
In fondo il buio" l'ho comprato anche perché una delle traduttrici è mia amica, nonché per il fatto che l'autore è lo scrittore della saga delle
Cronache del ghiaccio e del fuoco, qui alle prese con la fantascienza (ma il libro risale a molti anni fa); l'idea di base è interessante (e l'incipit del libro è davvero spettacolare) ma il compito poi è svolto con un certo didascalismo e poco ritmo (sono quasi a un terzo del libro).
Ho anche iniziato a leggere "
Due figlie e altri animali feroci" di
Leo Ortolani, un libro serio che però strappa molti sorrisi; inoltre ho smozzicato gli inizi di altri libri - "
Pan" di Francesco Dimitri, "
La città e le città" di
China Miéville, "
La figlia del tempo" di
Josephine Tey.
Ho iniziato anche a leggere le
memorie di Christopher Hitchens, che mi interessano molto (ma sono su un tomone di carta), acquisto recente.
Troppa carne al fuoco; che dire poi del primo libro delle
Cronache del giaccio e del fuoco ("
Il trono di spade") che ho iniziato a leggere dopo aver visto la prima miniserie di "
The games of thrones" che mi è piaciuta da morire? Qui lo stile di Martin è certamente più maturo e davvero avvincente (almeno così mi pare dopo aver letto le prime 30 pagine), e avendo visto anche la seconda miniserie (che evidentemente omette molti avvenimenti) la voglia di leggermi i libri è sempre più alta.
Il tempo da dedicare alla lettura è così stringato che sarebbe impossibile leggere anche i primi tre libri di questa saga prima che cominci la terza miniserie televisiva, prevista per la primavera dell'anno prossimo - non se continuo a portare avanti tutte le altre letture.
Così ecco la decisione drastica, e senza neanche un motivo davvero importante: mollo tutti i libri in lettura e proseguo con "
Il trono di spade", se mi prende vado avanti con i due seguenti. Mi concedo un solo altro libro in lettura parallela a seconda delle circostanze "ambientali" (alternanza di cartaceo e digitale) e basta.
Riuscirò a mantenere questo impegno? Chi lo sa...Certo è che leggere due tre pagine alla volta di 10 o più libri non è che aiuti molto la concentrazione, e neanche il piacere.
Questo senza contare i fumetti, naturalmente, che continuo a leggere ma con parsimonia.
Tanti post aspettano di essere scritti, di alcuni ho preso appunti, di altri ho qualche abbozzo.
A proposito di fumetti uno dei prossimi (spero) parlerà dei manga
Real e
Bakuman;
entrambi li ho
già segnalati, ma questa volta vorrei postare delle pagine che mi hanno colpito, per motivi molto diversi.
Altri post che aspettano:
- una mia personale comparazione tra
Instapaper, Pocket (ex
Read it Later) e
Readability, servizi multipiattaforma per leggere articoli presi dal web nella maniera migliore, anche offline;
- un'intervista al mio amico e storico Davide Jabes sull'uso delle tecnologie digitali nell'ambito della ricerca storica (ma sarà anche un rievocare il nostro comune passato da liceali appassionati di fumetti);
- un post sull'argomento cancro (a questo ci penso da tanto), con segnalazione di
un sito che raccoglie blog di malati di cancro che si raccontano (specialmente malate direi), e anche del telefilm "
The Big C" (approdato anche su tv italiana) che affronta proprio questo tema;
- un'altra intervista all'amica Angelica Tintori (conosciuta ai tempi della sua collaborazione come sceneggiatrice di Legs Weaver) sul suo lavoro come direttrice editoriale per la
Gargoyle, e anche sul suo lavoro di traduttrice.
Tempo permettendo...