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sabato 9 giugno 2012

Tempo!

Illustrazione realizzata per "Il Manifesto" a cavallo degli anni 80/90
Quando il tempo che già prima scarseggiava inizia a ridursi al lumicino arriva il momento di prendere decisioni drastiche  (almeno voglio provarci, ecco).
Ho già scritto altrove che mi attendono due anni belli pienotti di lavoro bonelliano: per me va benissimo, anzi, sono fortunata e lo so. Ho sempre riservato le mie ore libere serali (o di prima mattina, visto che mi alzo presto) alla lettura di libri e fumetti, e poi alla scrittura del (dei) blog.
Col passare del tempo però il mio corpo ha iniziato a risentire di diversi acciacchi, e anche la mente non è più attiva e pimpante come prima: tutto molto naturale e prevedibile.
Non potrò mai leggere tutti i libri di carta (e non) che ho accumulato in anni di bulimica rivalsa sugli anni "poveri" della mia giovinezza; né mettermi all'opera (seriamente) su miei progetti fumettistici (per adesso ti saluto, Giustina); né guardare tutti i film e telefilm di cui ho fatto elenchi inutili.
Una volta avrei anche tentato di fare una lista delle cose da fare per prime, avrei tentato una sorta di selezione; adesso ho capito che è del tutto inutile - o meglio, che lo sforzo non vale la pena. Mi rimane da vivere meno di quel che ho vissuto fino ad adesso, forse anche molto meno - chi può dirlo? - e credo che la cosa migliore sia vivere alla giornata, fare quello che più mi piace in quel dato momento, anche la cosa apparentemente più stupida; quando non ci sarò più non avrò modo di rimpiangere nulla (ecco, quando avrò tempo mi piacerebbe scrivere un post sulla mia non-concezione della morte - ma forse non ce l'avrò questo tempo, o meglio, l'occasione!) [PS: sto bene, eh, nessuna malattia all'orizzonte, e anche il mio umore è abbastanza buono; cari amici non vi preoccupate!].
Prendiamo i libri che sto leggendo ad esempio: su aNobii troverete i libri che sono in lettura, 4 o 5; be', non sono tutti quelli di cui ho iniziato la lettura negli ultimi 4 mesi, in realtà ce ne sono altri (in digitale per lo più) che non risultano in quella lista.
"La strada" mi stava piacendo davvero tanto (qualche riserva su alcuni brani più riflessivi che mi sono sembrati stonare con l'essenzialità e la distanza del punto di vista del narratore, ma sono molto pochi); molto divertente anche "Il caso Jane Eyre" (ma bisogna essere amanti della letteratura inglese classica per cercare di cogliere tutti i riferimenti).
Ho iniziato anche  "Chronic City" di Lethem, ma lette le prime 30 pagine ancora non è scattato l'interesse, mi aspettavo di più anche dal tipo di scrittura (di Lethem ho parlato qui a proposito di "Omega lo sconosciuto"); mi trascino da tanto "Hyperion" anche se riconosco la bravura di Dan Simmons e il fascino dei racconti dei vari viaggiatori/narratori - eppure anche qui non è scattata la scintilla, quella che non ti fa mollare il libro fino alla fine.
"In fondo il buio" l'ho comprato anche perché una delle traduttrici è mia amica, nonché per il fatto che l'autore è lo scrittore della saga delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, qui alle prese con la fantascienza (ma il libro risale a molti anni fa); l'idea di base è interessante (e l'incipit del libro è davvero spettacolare) ma il compito poi è svolto con un certo didascalismo e poco ritmo (sono quasi a un terzo del libro).
Ho anche iniziato a leggere "Due figlie e altri animali feroci" di Leo Ortolani, un libro serio che però strappa molti sorrisi; inoltre ho smozzicato gli inizi di altri libri - "Pan" di Francesco Dimitri, "La città e le città" di China Miéville, "La figlia del tempo" di Josephine Tey.
Ho iniziato anche a leggere le memorie di Christopher Hitchens, che mi interessano molto (ma sono su un tomone di carta), acquisto recente.
Troppa carne al fuoco; che dire poi del primo libro delle Cronache del giaccio e del fuoco  ("Il trono di spade") che ho iniziato a leggere dopo aver visto la prima miniserie di "The games of thrones" che mi è piaciuta da morire? Qui lo stile di Martin è certamente più maturo e davvero avvincente (almeno così mi pare dopo aver letto le prime 30 pagine), e avendo visto anche la seconda miniserie (che evidentemente omette molti avvenimenti) la voglia di leggermi i libri è sempre più alta.
Il tempo da dedicare alla lettura è così stringato che sarebbe impossibile leggere anche i primi tre libri di questa saga prima che cominci la terza miniserie televisiva, prevista per la primavera dell'anno prossimo - non se continuo a portare avanti tutte le altre letture.
Così ecco la decisione drastica, e senza neanche un motivo davvero importante: mollo tutti i libri in lettura e proseguo con "Il trono di spade", se mi prende vado avanti con i due seguenti. Mi concedo un solo altro libro in lettura parallela a seconda delle circostanze "ambientali" (alternanza di cartaceo e digitale) e basta.
Riuscirò a mantenere questo impegno? Chi lo sa...Certo è che leggere due tre pagine alla volta di 10 o più libri non è che aiuti molto la concentrazione, e neanche il piacere.
Questo senza contare i fumetti, naturalmente, che continuo a leggere ma con parsimonia.

Tanti post aspettano di essere scritti, di alcuni ho preso appunti, di altri ho qualche abbozzo.
A proposito di fumetti uno dei prossimi (spero) parlerà dei manga Real e Bakuman; entrambi li ho già segnalati, ma questa volta vorrei postare delle pagine che mi hanno colpito, per motivi molto diversi.
Altri post che aspettano:
- una mia personale comparazione tra Instapaper, Pocket (ex Read it Later) e Readability, servizi multipiattaforma per leggere articoli presi dal web nella maniera migliore, anche offline;
- un'intervista al mio amico e storico Davide Jabes sull'uso delle tecnologie digitali nell'ambito della ricerca storica (ma sarà anche un rievocare il nostro comune passato da liceali appassionati di fumetti);
- un post sull'argomento cancro (a questo ci penso da tanto), con segnalazione di un sito che raccoglie blog di malati di cancro che si raccontano (specialmente malate direi), e anche del telefilm "The Big C"  (approdato anche su tv italiana) che affronta proprio questo tema;
- un'altra intervista all'amica Angelica Tintori (conosciuta ai tempi della sua collaborazione come sceneggiatrice di Legs Weaver) sul  suo lavoro come direttrice editoriale per la Gargoyle, e anche sul suo lavoro di traduttrice.
Tempo permettendo...

12 commenti:

  1. Scommetto che non ce la fai a ridurre il numero di libri.
    Sei troppo frenetica. E le liste, io ne faccio continuamente, ho un'apposita directory (cartella) per archiviarle. Ormai sono millantamila.

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  2. ogni volta che leggo i tuoi post, mi si schiudono tanti mondi sconosciuti e mi viene voglia di entrarci e conoscerli.

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    1. Dal di dentro non ho l'impressione di far intravedere questi altri mondi, non in questo post almeno; ma dimmi cosa ti ha incuriosito...

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    2. ogni volta prendo nota di tutti i libri che citi, film, fumetti, tecnologie, foto, riflessioni sul tempo, sulla vita, la non concezione della morte...

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  3. Io invece ho sempre letto un solo libro alla volta. Al massimo due, ma solo se uno dei due è una guida-manuale. Non riuscirei mai a star dietro a due romanzi. In compenso dedico tempo ai videogiochi :P

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    1. Eh eh, lo so che ti dedichi tanto ai videogiochi...Se mi ci dedicassi anche io sarebbe la fine (e ne avrei anche un po' voglia, sempre per curiosità); è per questo che fino ad adesso ho evitato di prendere console come Xbox o PSP. Ho avuto i miei momenti da giochi per pc, ma ormai sono passati anni, il pc non lo uso più - e niente, ogni tanto vedo dei giochi favolosi, poi penso che tanto avrei tempo per giocarci 5 minuti alla volta. non credo valga la pena per giochi complessi come quelli di oggi.

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    2. Ma in realtà io non è che mi dedico poi così tanto. Un po', ecco. Di solito solo il weekend, tanto per dire.
      Per la difficoltà, in realtà molti lamentano un calo rispetto a qualche anno fa. In effetti sono pochi i giochi davvero difficili, e comunque in genere sono scalabili.
      Molti dei videogiochi che ho apprezzato di più sono indie e disponibili anche per mac. Non servirebbe per forza comprare una console... che poi, se non la si usa, come hai detto tu sarebbe uno spreco.
      Comunque, se il tempo è poco è poco. Mi viene da dire un "peccato" non tanto per lo svago che portano, quanto perché credo che i videogiochi possano essere una potenziale fonte d'ispirazione per un artista.

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    3. Sì, quello che mi interessa nei videogiochi è proprio la varietà di ambientazioni, personaggi, trame che negli ultimi anni stanno arricchendo il nostro immaginario.
      Per Mac so che esiste la piattaforma Steam, dove ogni tanto ci sono degli sconti, ma io non riesco a installarla, mi dà un messaggio d'errore (ho provato un paio di volte poi ho mollato).
      Non so bene dove andare a cercare qualcosa di carino per Mac, avventure grafiche, anche sparatutto con delle trame (ma non difficili perchè se no mi rompo subito), e poi ho la mia personale passione per i rally arcade (ma ho solo una demo di Colin McRae, già abbondantemente giocato su pc - tranne da Dirt in poi).
      Ho una mezza voglia di prendere una PS, magari usata, anche perchè ci potrei vedere i Blue Ray - poi alla fine rimando perchè non è che ne abbia una grande esigenza, a ben pensarci.

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  4. Non saprei nemmeno cosa suggerirti. Io sono di quelli che quando cominciano un libro, bello o brutto che sia, non riuscirebbe mai a leggerne un altro contemporaneamente. Così faccio anche con i fumetti. Cerco di prestare attenzione a quello che sto leggendo anche se, devo ammetterlo, sono molto meno clemente di un tempo. Ieri non avrei mai lasciato una lettura a metà. Oggi mi annoio molto più facilmente. Attenzione però, a volte puoi incappare in pericolosi vuoti e lasciar perdere un libro che magari dopo poco potrebbe rivelarsi un capolavoro. A me era successo ad esempio con il Flatlandia di Edwin Abbott. Ne avevo parlato qui. Capisco benissimo però il tuo voler saltellare da un posto all'altro. Ora sto leggendo un libro di Donald Antrim, ma sul comodino c'è un Elmore Leonard che urla di continuo. Mi prega, il maledetto. Mi scongiura di aprirlo a pagina uno e di leggere almeno le prime righe.

    Ma io non posso farcela...

    Non DEVO farlo...

    Spero di riuscirci.

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    1. Ah, i libri che urlano e chiamano! Dovrei scrivere un post apposito...
      Sono stata sempre incuriosita da Flatlandia, ma allo stesso tempo so che non ho più la testa per infilarmi in libri del genere.
      Auguri per la tua lotta alle tentazioni :)

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Attraverso i commenti io vengo a sapere solo il nome che è stato indicato dal commentatore, nient’altro. Se qualcuno vuole che io tolga i propri commenti può scrivere a p.mandanici@gmail.com e provvederò alla loro eliminazione.