[Aggiornato il 17/6 con nuovo link in fondo]
A me il calcio é sempre piaciuto come sport, da ragazzina ci giocavo - anche se con gli amichetti del quartiere - e fino a una certa età seguivo anche i campionati e compravo le figurine per gli albi Panini (e le usavo per giocare, anche!).
Non sto qui a raccontare cosa é diventato il mondo del calcio e quello che ci gira intorno, cosa significhi poi a livello sociale avere questa macchina fabbrica-illusioni e distraente - senza parlare dei fanatismi che scatena a tutti i livelli; c'é di che aver voglia di non occuparsene affatto, lo so.
Peccato però che per chi ha tanto amato il gioco in sé é difficile non farsi coinvolgere almeno dalla visione delle partite che possono presentare un certo interesse sia per intensità che per tecnica (certo, non capita spesso); certi colpi, certi passaggi, certi gesti atletici ancora mi attirano e mi fa piacere guardarli, non ci posso fare niente (e questo nonostante negli ultimi tempi i giocatori - esteticamente - per me siano inguardabili).
Nel 1982 in famiglia avevamo ancora un televisore in bianco e nero, minuscolo, fu proprio in occasione dei mondiali che mio padre decise di prendere un nuovo favoloso televisore a colori (solo chi é cresciuto col bianco e nero può capire lo choc di questo passaggio). Quando vinse l'Italia mio padre per festeggiare aprí una bottiglia di spumante, eravamo solo io e la mia famiglia, intorno nessun casino o quasi, vivevamo in un piccolo centro isolato in periferia di Roma.
Non ricordo per quale motivo ho fatto la foto a Tardelli durante una delle decine di riproposizioni della finale che ci furono negli anni seguenti, forse avevo in mente un progetto di qualche tipo (ovviamente non capendo nulla di fotografia non ho impostato i tempi giusti per poter "fermare" le immagini video; ho usato una Nikon F ).
L'altro ieri ero curiosa di vedere che razza di nazionale sarebbe venuta fuori con la partita con l'Inghilterra, e nonostante io di solito vada a nanna molto presto sono riuscita a resistere fino alla fine - aiutata forse dalle mie contemporanee occhiate su Twitter, che ho usato come uno specchio degli umori italici (almeno della parte che stava guardando la partita).
Non mi addentro in commenti tecnici, non sono neanche una tifosa in senso classico - mi fanno sorridere sia gli entusiasmi precoci e fuori luogo così come le critiche anticipate e autodistruttive: un mondiale è sempre frutto di occasioni ed eventi inaspettati.
La partita è stata meno noiosa di quel che pensavo (anche se ci sono stati momenti di melina, comprensibili non fosse altro per il caldo tremendo che c'era - bastava guardare i volti dei giocatori prima che iniziasse la partita), con momenti che per chi ama questo gioco valevano la visione: quel tiro di Balotelli salvato sulla linea da un inglese (fosse entrato sarebbe entrato sicuramente nel podio dei gol più belli del mondiale), il traversone di Candreva verso lo stesso Balotelli che poi ha infilato di testa, la punizione di Pirlo che ha sfidato le leggi della fisica. Molto bello anche il gol inglese in contropiede (!); in generale ho apprezzato il fatto che non ci sia stata cattiveria in campo.
Su Twitter naturalmente si trova di tutto: gente che si sfoga, gente esaltata, ironia e sarcasmo (più il secondo direi); il povero Paletta è stato il bersaglio principale, il commento più gentile che ho trovato è stato questo:
La "sabbia in campo" fa riferimento al campo di gioco di Manaus che pare fosse indecente - da qui il facile gioco di parole (molto abusato in diversi twitter, come il seguente, che però ha un guizzo di originalità).
Come sempre nelle manifestazioni che tendono a monopolizzare l'interesse delle masse c'è sempre chi ribadisce il proprio disinteresse:
Ho notato una grande quantità di donne presenti a commentare la partita - non tutte con motivazioni stringenti:
Comunque la partecipazione è molto sentita e appassionata, pure troppo:
C'è chi cerca di urlare piano:
Non mancano i commenti che abbassano drasticamente il livello di testosterone:
Riferimenti a go-go allo spray con cui gli arbitri segnano il limite delle barriere nei calci di punizione in questo mondiale (qui un'interpretazione di Pierz):
E a proposito di "barriere":
Qualche metafora sociale e politica non poteva mancare:
Nè chi chi si è fatto irretire da offerte commerciali e materiali:
C'è posto anche per un pensierino ai lavoratori:
Vedere l'Italia tenere palla e l'Inghilterra giocare in contropiede ha sorpreso non pochi:
Segnalo anche l'uso occasionale di termini non comuni da parte della tifoseria:
Naturalmente il calcio è anche occasione di rivalsa sociale ed etnica, palliativo temporaneo a frustrazioni di ogni tipo:
Per finire un paio di link: uno a una ricerca scientifica su come viene percepito il fuorigioco dai nostri sensi (praticamente facilissimo sbagliare, quasi obbligatorio), l'altro a chi è un minimo interessato al calcio ma non riesce ad ascoltare nessun giornalista o trasmissione radio e televisiva (e li capisco), per chi vuole un poco di pacatezza e commenti unicamente sportivi può ascoltarsi Gigi Garanzini qua.
Aggiornamento: trovato questo bel video con diverse azioni da gol, animazione di Richard Swarbrick.
Nessun commento:
Posta un commento
Attraverso i commenti io vengo a sapere solo il nome che è stato indicato dal commentatore, nient’altro. Se qualcuno vuole che io tolga i propri commenti può scrivere a p.mandanici@gmail.com e provvederò alla loro eliminazione.