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martedì 16 febbraio 2016

Il ritorno di X-Files

Erano gli anni novanta e io ero da pochi anni a Milano, mentre durante il giorno disegnavo fumetti (da poco avevo iniziato a lavorare per la Bonelli) la sera mi rilassavo con X-Files.
Ho visto tutte le serie, ma non solo, ho collezionato anche la rivista di X-Files! Quella con fumetti così così e articoli che boh, ma evidentemente all'epoca X-Files doveva piacermi tanto. Dico così perché a dire la verità avevo rimosso quasi tutto (eppure in un angolo di muro ho appeso ancora un poster con Mulder e Scully).


Per me X-Files era chiaramente una serie di fantascienza, solo dopo ho realizzato che alcune persone potevano prendere sul serio alcuni dei temi affrontati.
Ad ogni modo è la prima volta che ho preferito un doppiatore italiano alla voce originale dell'attore, in questo caso David Duchovny (che però avrei ascoltato anni dopo): forse in americano il suo tono monocorde risulta particolarmente affascinante (?), boh; a me la sua voce, unita a una certa inespressività, mi ha fatto riflettere sul successo di questo attore (che in Californication e anche nella serie nuova di X-Files mi sembra più o meno sempre sugli stessi livelli). Mistero.
Solo per curiosità ho visto le prime 4 puntate della nuova serie: le prime 2 mi hanno annoiato a morte, con lui sempre monolitico e lei che sembrava più il personaggio un po' algido di "The fall" che la vecchia Dana. Poi nella terza puntata il miracolo: i toni cambiano completamente e finalmente si vira sull'autoparodia spinta - l'unico modo per dare senso a questo ritorno dopo 20 anni.
La quarta puntata è meno divertente e ritorna su certi toni e tematiche del passato, ma con un certo equilibrio (e una punta di commozione, persino).
Per chi ha bisogno di un veloce ripasso c'è un articolo di Diego Cajelli che può essere utile: Il ritorno di X-Files: le 20 cose da sapere prima di vedere le nuove puntate.


Cambiando genere: su Netflix ho visto tutta la prima serie di Narcos (ne è prevista una seconda a quanto pare); non ne avevo l'intenzione, non mi piacciono molto i film e serie tv con argomento droga, trafficanti e così via, poi alla fine una puntata ha tirato l'altra, e bisogna dar merito all'interpretazione di Wagner Moura che interpreta Escobar. 
Ricordo un po' il periodo descritto in Narcos, per cui ero curiosa di approfondire quegli avvenimenti abbastanza incredibili - al netto delle differenze tra storia narrata ed eventi reali  (non ho trovato però una guida che descrivesse nei particolari le differenze tra i due livelli, anche se le cose più importanti sono certamente state rappresentate).
A proposito di Netflix e Moura qui potete vederlo in un video celebrativo di 3 delle serie di punta di questa piattaforma: oltre a Moura sono presenti Naveen Andrews e Natasha Lyonne che recitano in Sense8 e Orange is the new black: tutti e 3 parlano tra loro simpaticamente seduti a un tavolo.

18 commenti:

  1. Anche a me quell'attore è sempre parso una patata bollita; uno o due anni fa ha scritto un romanzo che è stato accolto con critiche positive, anche autorevoli. Mah, forse il suo vero talento è quello.

    Quanto ai doppiatori che hanno voci più belle degli originali, il caso più clamoroso in Italia è quello di John Wayne.

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  2. Ho qualche numero della rivista quando era all comics. Tante teste tante sentenze, ma a me lo X-Files di Adlard piaceva. Tratto sintetico - ho letto in una intervista che lo Spetrale di carne e ossa si lamentava del nasone - ed il ritmo giusto x un fumetto che non poteva restituire il tono dark del serial tv, ma rendeva bene l'idea di cospirazione alle spalle del dinamico duo, senza esplicitare tutto, come nel caso del nostrano ed amatissimo Martin Mystere. Non ho apprezzato molto il numero realizzato da Roy Thomas , credo, e John Van Fleet perchè non amo la rielaborazione di foto ed è una delle ragioni x cui ho solo sfogliato, rimettendo poi i paperbacks sullo scaffale , la serie di Buffy piuttosto che quella di C.S.I.
    Adlard oggi è la stella di The Walking Dead, ma a me piaceva e tanto anche quello dei due detectives a caccia di succhiacapre alieni o di piedoni teneroni.

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  3. X-Files è stato un caso atipico. Anch'io ho viste quasi tutti gli episodi, all'epoca, ma sono convinto che il successo era tutto dovuto al fatto che una serie del genere fosse arrivata al momento giusto. In fondo proprio in quegli anni c'è stato il boom delle cospirazioni e degli abduction.
    Non ho ancora visto i nuovi episodi e non sto fremendo nell'attesa, ad essere sincero. Quello che so è che negli ultimi venti anni sono cambiate parecchie cose e certi temi potrebbero risultare parecchio obsoleti (e poi recentemente sono stati trattati tanto e meglio da altre serie tv). Se vogliono stare al passo con i tempi, insomma, devono proprio un po' cambiare registro. Spero Carter ci riesca, perché con i film non è riuscito ad andare oltre quanto già fatto negli anni '90.

    P.S.: Da qualche parte devo ancora avere i libercoli con le guide agli episodi e i primi cinque o sei numeri della rivista. Il fumetto non era male, ma lo ricordo soprattutto per l'esordio di Charlie Adlard che se allora era "un po' così", oggi mi piace parecchio.

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    1. Neanche io volevo guardare la serie nuova di X-Files, se ne può fare tranquillamente a meno, ma almeno il terzo episodio guardalo e poi dimmi (io mi sono fatte delle grasse risate - ma so di altri che l'hanno ritenuto una schifezza: dipende da come lo si guarda).

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  4. Su Adker: nessun dubbio che in The Walking Dead abbaia dato il massimo, e anche se non ha uno stile che è proprio nei miei gusti lo apprezzo molto - almeno in questo fumetto. All'epoca di X-Files per me era troppo acerbo, e troppo distante dalle cose che mi piacevano a quel tempo; però se ho continuato a comprare quella rivista un motivo ci sarà (sono stata un po' sintetica, in realtà a cose belline si alternavano a cose per me più orrende).

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    1. Adlard. Adler è il cognore di Irene , l'unica donna che abbia fatto girare la testa a Sherlock Holmes e, secondo coloro che amano questi giochetti di fan fiction, anche la mamma di Nero Wolfe che effettivamente è misogino ed abile nella detection come Holmes e ha qualcosa dell'artista nel suo approccio al mondo , punto di vista che potrebbe aver scippato alla cantante lirica.

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    2. Crepascola guarda Elementary. Immagino tu ti riferisca a quello inglese con Benedict Cumberbatch. A me piaceva - ammetto di essere uno tra pochi - quello nevrotico e cocainomane senza quasi speranza di Nicol Williamson nel non memorabile Soluzione Sette per Cento.

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    3. Sì, per me Sherlock è quello con Cumberbatch. Di Elementary ho visto qualche puntata, anche se non mi entusiasma (meglio di quel che pensavo all'inizio, però). Mi manca il film con Williamson.

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  5. Ho visto un documentario di Fumettology dedicato alla serie The Walking Dead e Adlard era al suo tavolo da disegno nel suo studio che è luminosissimo e ha una finestra enorme. Credevo che i cartoonists così veloci - in una intervista del tempo che lessi nello X-File della Magic press , Charlie spiegava che gareggiava con Sean Phillips ( Kid Eternity, Hellblazer, Wiidcats e parecchi lavori sceneggiati da Ed Brubaker ) e che tutti e due erano in grado di disegnare due tavole e mezzo al giorno, immagino inchiostrate - lavorassero in una segreta senza distrazioni dall'alba al crepuscolo fino ad una rapidissima pausa pappa che li preparava ad una notte insonne e produttiva...

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  6. Crepascola - che non aveva mai visto nemmeno un episodio della vecchia serie al tempo - si è preparata meticolosamente da brava professionista della visione a nastro di queste serie ( ne registra tantissime e le sbobina durante la notte mentre io sono al lavoro nelle case di altri che sono altrove , come ho imparato sbobinando l'opera omnia delle Giussani sisters ) per poi passare agli episodi del 21mo secolo. Mi è capitato di rientrare prima una sera e, mentre riponevo i miei attrezzi al loro posto, ho sbirciato il televisore e ho notato una compostezza siliconica sul volto del dinamico duo. La mia sposa mi ha detto che l'attrice da anni aveva fatto ricesellare il naso, ma son sicuro che non fosse quello. Ora che la plastica è mainstream - la parrucchiera di Crepascola mi fa sempre pensare al famoso logo dei Rolling Stones - dovrei essermi abituato a questi nuovi dei non completamente bio degradabili, ma gli anni che ho passato sul Tex bolso ed umanissimo dell'ultimo periodo di Galep o forse il nonno pellirossa di Hoffman ne Il Piccolo Grande Uomo mi frenano dal montare il terzo occhio ( di plastica ndr ) sulla mia rugosissima fronte per apprezzare questa deriva. Invecchiare è anche rallentare non tanto perchè non si riesce a tenere il passo, ma perchè non ci interessa il percorso e la destinazione ( Razor Marzullo -Aforismi )

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  7. Nero Holmes è un chirurgo plastico oversize dai prezzi stracciati che richiamano una sterminata platea di potenziali pazienti nel suo studio. Se non consideriamo la sua segretaria filiforme, l'unica persona che frequenta il suo studio è una giunonica matrona dalla chioma tizianesca che doma con un cappellino ed una veletta d'altri tempi. Tricia " mysterymaniac " Mandice è una pulotta che i colleghi apertamente prendono x i fondelli x il suo amore x la paccottiglia come il sommerso continente di Atrantide, la pseudoscienza di Cagliostro e le alien abductions di Elvis e la Monroe.
    Un paio dei familiari dei pazienti dell'allegro e ciccio chirurgo si rivolgono alle autorità perchè i loro congiunti, dopo essersi sottoposti a liposuzioni ed altre correzioni, sono partiti per l'estero senza lasciare recapito. Il caso fa sghignazzare i poliziotti che immaginano individui finalmente gradevoli che fanno ciaociao al passato e si dedicano ad un futuro di interazione prossemica. Tricia prende sul serio la cosa ed indaga. Scoprirà che i tizi sono davvero altrove e si nascondono x la vergogna di aver ceduto al potere mesmerizzante di Nero che li ha fatti ancora di più ingrassare e ha rimaneggiato i loro tratti per renderli, se possibile, picassiani.
    Nero è un genio del male con lo schizzo ai freni che ama uscire dallo studio vestito da donna con una chioma rosso passione e, come tutti gli artisti , vuole inconsciamente che il mondo si accordi alla sua visione.
    Miniserie di tre. Testi di Massimo Semerano, disegni di Cinzia Leone ( non l'attrice ndr ).

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    1. Ma è un desiderio o esiste il fumetto? In ogni caso vorrei leggerlo, datti da fare.

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  8. E' entrato nella mia zucca pochi secondi fa. Ho pensato alla signora Leone perchè mi ricordo la spalla oversize di una sua eroina e al signor Semerano perchè Rosa di Strada ed altre sue cose sono anche più bislacche del Gabinetto del doktor Holmes.
    Grazie comunque per la stima che apprezzo al punto che mi pare che fuori ci sia il sole.

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  9. Anche se non ti picciono le serie sulla droga, un occhiata a "breaking bad" la darei. David Duchovny in "Aquarius" non mi è dispiacito, forse il personaggio gli si addiceva

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    1. Breaking Bad non è una serie sulla droga, è LA serie! Guardandola bene è una serie sul rapporto tra Walter e Jesse, e su come si evolve durante le 5 stagioni.Ed ovviamente su come una persona "normale" si sia trasformata nel re del male.
      Di Aquarius ho visto poco perché mi annoiava. Piuttosto mi domando cosa ci sia in ben 7 stagioni di Californication! Lo schema delle serie tv è abbastanza chiaro, ma anche molto ripetitivo.

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