

Probabilmente era verso la fine degli anni '70 che mi procurai le 11 copie degli albi di "Kamandi - l'ultimo ragazzo sulla Terra" (o, come figurava nella traduzione della Corno, "Kamandi - nuova era anno zero").
In realtà uscirono tra il 1972 e il 1979 52 albi scritti e disegnati da
Jack Kirby, più un'altra manciata realizzati da altri autori - ma a me quello che interessava era il disegno ultramoderno ed espressivo del "Re", oltre che la sfrenata fantasia di quelle storie ricche di spunti di ogni tipo.
Il soggetto si prestava bene a un caleidoscopio di personaggi e situazioni: in una Terra del futuro post-catastrofe (mai ben definita, pare non una guerra nucleare, ma qualcosa riguardante un "disastro" legato comunque alle radiazioni) gli uomini si sono "evoluti" in quasi bestie, e tali sono trattati da varie specie di animali che invece hanno acquistato in questo nuovo mondo quello che erano le capacità e il posto degli esseri umani del passato. Kamandi è l'ultimo ragazzo "normale" della Terra, poichè quasi subito incontrerà degli essere umani intelligenti, ma "mutati" dalle radiazioni, che lo aiuteranno a sopravvivere in un mondo violento e pericoloso.
Il tema era trattato ampiamente all'epoca: basti ricordare i film, di poco precedenti, della serie del "
pianeta delle scimmie"; Kirby però ne approfitta per affrontare non solo i temi legati alla pericolosità della tecnologia, ma anche quelli riguardanti il senso della nostra umanità, nel modo avventuroso e drammatico che gli era proprio.
Planeta DeAgostini ha ristampato in bianco e nero tutte le storie disegnate da Kirby in un volumone poderoso di più di 800 pagine; ho impiegato un po' di tempo a leggerlo, considerato il fatto che le storie a fumetti di una volta erano molto più dense e prive di pause, tanto più quando l'autore era un vulcano di idee come Kirby!
Ecco, rileggendo queste storie una delle cose che mi ha colpito di più è la sensazione di "densità" data dal modo di sceneggiare di una volta; adesso siamo abituati a cambi di ritmo ben calibrati, scene di azione che seguono a scene "lente" e di approfondimento...In "Kamandi" la riflessione è data da veloci dialoghi spesso contemporanei a scene frenetiche, oppure relegati in didascalie abbastanza discrete, che non rallentano mai la marcia costante della storia.
Il segno di Kirby per me qui raggiunge la sua maturità: plastico, denso, deciso, espressivo e moderno. I primi albi sono inchiostrati dal suo collaboratore migliore ( a mio parere), cioè Mike Royer; non male anche D. Bruce Berry che ne inchiostra parecchi, con ottima mano. E' nota la velocità con cui disegnava le sue matite Jack Kirby, e il fatto che in qualche vignetta i personaggi o gli oggetti non siano situati sempre nella giusta prospettiva non inficia in alcun modo la bellezza di queste tavole ipercinetiche e cariche di forza ed energia.
Molti lettori della vecchia serie rimpiangeranno il colore; io ho evitato apposta di riprendere in mano i miei vecchi 11 albi per poter osservare queste tavole in bianco e nero senza fare dei paragoni. Certo, le tavole sono state concepite per essere colorate, ma la visione "nuda" permette di apprezzare di più il segno - cosa che a me interessa in maniera particolare.
Dal punto di vista emotivo rileggere queste storie mi ha collegato al tipo particolare di felicità che provavo a quei tempi, alla meraviglia di incontrare personaggi incredibili come Tuftan la tigre, figlio del Grande Cesare, Canus il cane - lo scienziato , il "mostro", i feroci pipistrelli, il grillo ( o cavalletta?) Kliklak, la cui sorte mi ha commosso un po' ancora adesso - e poi gorilla, scimmie, delfini, ratti, ecc., ognuno con le proprie caratteristiche, con le proprie fissazioni tratte perlopiù dalla passata storia umana (indimenticabili e bizzarre le storie con "i segreti del Watergate", o quelle con i gangster-robot di Chicago, o quelle ambientate nel "centro commerciale Sacker").
Non mancheranno piante mutanti che camminano, germi di "fine-di-mondo", entità aliene, eserciti prussiani e "bonapartisti" composti da buldogg e gorilla...
Questo coacervo di personaggi e luoghi improbabili sono tenuti assieme da un forte senso di umanità nel tono e nel contenuto delle trame - merito del grande talento di Kirby, senza dubbio.
Per finire pubblico un mio omaggio personale a Kamandi - non una copia, ma un disegno realizzato interamente con Manga Studio Debut, dallo schizzo al risultato finale che potete guardare qui in alto.