Il 10 aprile sono andata a tenere una "lezione" alla
Scuola Superiore d'Arte Applicata del Castello Sforzesco; sono stata invitata da
Lorenzo Sartori che da anni vi insegna fumetto, e il tema era "
La rete: come sfruttarla professionalmente".
Le persone che mi conoscono e che passano sulla rete meno tempo di me mi immaginano come una piccola "guru" del web, quando è chiaro che sono una semplice curiosa che col tempo ha raccolto informazioni e qualche dritta - ma nulla rispetto ai veri conoscitori di come funzionano i meccanismi della rete, anche tecnicamente.
Tuttavia quello che mi aveva chiesto Lorenzo era dare qualche consiglio a giovani aspiranti disegnatori su come muoversi sulla rete per far conoscere il proprio lavoro e soprattutto come trovare risorse utili - documentazione, tutorial, ecc. Ho raccolto una serie di link da mostrare divisi per tema (la sicurezza in rete, come trovare documentazione di vario tipo, come aprire un blog, dove trovare tutorial, ecc.), con l'aiuto di un proiettore collegato a un pc (e la collaborazione di
Giorgio Pelizzari) ho mostrato un po' di siti e spiegato poche cose - con la solita fatica che faccio nel parlare in pubblico (c'erano forse una ventina di ragazzi, o poco meno); spero di non
aver annoiato nessuno, e magari di essere stata utile a qualcuno.
Tra i ragazzi solo due avevano aperto un blog (due ragazze per la precisione), mentre qualcun altro credo fosse interessato alla cosa (anche all'apertura di un sito vero e proprio); non so se sfrutteranno i link che ho dato (sono stati poi spediti a tutti via mail) per essere più presenti in rete con i loro lavori, ma data la giovane età è probabile che siano nella fase in cui tutte le energie sono rivolte a produrli, questi lavori, magari a cercare ancora un proprio segno e una propria strada; verrà dopo il momento di fare vedere a un pubblico più vasto ciò che si è creato.

L'altro ieri ho tentato di
condividere la connessione internet dal mio iMac all'iPad, come faccio spesso: l'Ipad si connetteva alla rete wi fi del computer ma non riusciva ad andare su internet; stessa cosa con l'iPod. Inutile dire che non avevo cambiato nessuna impostazione né sul Mac né su sull'iPad e iPod.
Ho provato ad attivare un router e a collegarvi l'iPad e l'iPod, con quello funzionava tutto, la navigazione su internet era senza problemi.
Io non sono una grande conoscitrice di come funziona internet e il wi fi, in caso di necessità ho sempre seguito le guide o letto articoli sul web: spesso sono arrivata alla soluzione di certe difficoltà passate un po' fortunosamente. Anche in questo caso mi sono intestardita a cercare una soluzione, ho confrontato le opzioni del network del Mac e dell'iPad, e c'erano in effetti numeri diversi (ma non so se debba essere così normalmente). Ho notato che sull'iPad il campo DNS era vuoto, mentre sul Mac erano segnati dei numeri in grigio; ho provato a inserire sull'iPad il primo dei due numeri che apparivano sul Mac e - magia - sono riuscita a navigare su internet: ignoro del tutto cosa sia successo, e cosa significano quei numeri. Ecco, tanto per spiegare ai miei cari amici che di certe cose proprio non capisco nulla (e pensare che di cose ne leggo in giro, ma basta andare a leggere
qui, dove c'è una persona che ha avuto problemi simili ai miei - anche se io non ho aggiornato il sistema operativo - per capire che è un po' un casino tra DNS, IP, configurazioni e roba varia).
A fine marzo ho iniziato a notare che la linea del telefono presentava dei fruscii durante le telefonate, ma questi non impedivano la conversazione; a un certo punto si è iniziato a sentire in sottofondo anche un "tu-tuuu" ripetuto, come di segnale di occupato. Non mi ero ancora decisa a telefonare alla
Telecom, anche perché uso talmente poco il telefono che certi problemi se non sono gravi tendo a dimenticarli.
Il primo aprile ricevo una telefonata sul cellulare da un signore che si presenta come "Telecom", mi dice che ha telefonato per il guasto, sa che ho chiamato e quindi mi manderà il tecnico. Ho esclamato di getto: "Ah, quindi vi siete accorti del guasto?", subito dopo ho riflettuto sul fatto che in realtà io non avevo chiamato nessuno; l'ho detto, ma il tipo ha affermato, un po' scocciato "guardi che ha chiamato lei". C'era la probabilità dell'1% che avesse chiamato qualcun altro da casa mia senza dirmi niente per cui non mi sono sentita di affermare categoricamente che non fosse partita una chiamata di assistenza dal mio telefono, ma il tono di voce di rimprovero, e le frasi sul "mettermi d'accordo con gli altri in casa prima di chiamare" mi ha fatto escludere di volere ricevere qualsivoglia persona in casa mia. Il tipo mi ha fatto presente che se ora rifiutavo l'assistenza la prossima volta non era detto che avrebbero risposto a una mia altra richiesta, al che mi sono imbizzarrita: ho detto che la linea era a mio nome, che solo io ero titolata a chiedere l'intervento di un tecnico, che non l'avevo fatto prima, e che se ne avessi avuto bisogno prossimamente loro erano tenuti a venire. Il tono di voce del tipo è cambiato sino a diventare di delusione, "allora adesso non vuole l'intervento?...". No, ho ribadito.
Ora: chiaramente nessuno da casa mia ha mai telefonato al
187 (me ne sono accertata), il "guasto" era di una tipologia che in passato era stato risolto da "remoto", e l'andamento della telefonata mi faceva sospettare qualcosa di losco; riflettendoci credo che fossero davvero della Telecom (come facevano a sapere dei miei problemi sulla linea?), ma ho il sospetto che le riparazioni adesso siano date in appalto a diverse ditte esterne, e che queste siano pagate a "intervento": è possibile una cosa come questa? Che si prevengano addirittura le telefonate al 187? ammesso poi che questi tecnici possano sapere in anticipo quali sono le linee disturbate o guaste e accedere quindi al numero del mio cellulare.
Le riparazioni sono incluse nel salato canone che pago (e se rimango ancora con Telecom è perché fino ad adesso i pochissimi problemi di linea che ho avuto in 20 anni sono sempre stati risolti velocemente - in un caso erano da cambiare i fili della vecchia linea telefonica), quindi da me i tecnici non avrebbero ricevuto un soldo - a meno che avessero tentato di convincermi del contrario, non lo so, tutto è ormai possibile in questa Italia in cerca di persone da raggirare.
Nei giorni seguenti la linea più o meno è tornata a posto senza che io telefonassi al 187 (non avevo voglia di perdere tempo a spiegare ciò che mi era accaduto a un qualsiasi addetto di un call center - che non mi avrebbe certo fatto parlare con un responsabile). Adesso, a distanza di 10 giorni, il problema si è ripresentato, aggravato, quindi ho
davvero telefonato al 187, e il risultato è stato che sì, c'è un degrado della linea, i tecnici andranno a vedere la centralina (non verranno da me) e il guasto sarà riparato in 48 ore (spero, ma le altre volte hanno sempre mantenuto gli impegni). Tra l'altro ho raccontato cosa mi era successo il 1 aprile, ma il tipo del call center non ha fatto alcun commento.
Ho iniziato a lavorare sul
gigante di Nathan Never, e con mio dispiacere ho lasciato perdere l'ipotesi di usare
Manga Studio 5 (non ha le Story ma in estate, con l'arrivo delle versione EX, avrei potuto importare i file singoli creati fino a quel momento).
All'inizio avevo pensato di disegnare anche le matite in digitale, dato che in
Manga Studio 5 adesso lo strumento matita è molto più personalizzabile (si possono arrivare a imitare un po' le matite di grana grossa con il trucco di applicare delle texture al segno). Ebbene, non sono riuscita a riprodurre la versatilità della mia matita vera, che con poco mi può dare un segno sottile e preciso oppure più spesso e granuloso: in
Manga Studio 5 perdevo troppo tempo nel variare la grandezza del segno, e anche l'intensità (pur avendo la Wacom questa possibilità ha dei limiti - si rischia di graffiare la superficie aumentando troppo la pressione). Inoltre lavorare in grande a matita mi riusciva molto più innaturale che in fase di inchiostrazione; alla fine ho lasciato perdere e sono tornata a disegnare le matite su carta.
L'altro problema, più grosso, è che anche con il pennello (pen) mi sono trovata male: pur avendo molte più possibilità di personalizzazione per pressione, grana, e altre opzioni (ma non c'è quella che esiste in
Manga Studio 4 di poter cambiare la forma della punta - da tonda a rettangolare o altro) ho notato che il segno non sembra rispondere al 100% al gesto che creo sulla tavola, come se alla fine ci sia una piccola correzione. Ora, questa caratteristica c'è in Manga Studio, si chiama appunto "correzione" (in
Manga Studio 4) e "stabilizing" in
MS 5: però si può azzerare, come ho fatto io in
MS 4, e come ho fatto anche nel 5 - ma i risultati non sono gli stessi.
L'impressione può essere soggettiva, dovuta al modo di disegnare che ognuno di noi ha, e quindi non è detto che questa mia impressione sia valida anche per altri; so solo che in
Manga Studio 4 mi trovo meglio a inchiostrare che in
MS 5.
Aggiungo che ci sono altre piccole cose che mi disturbano un po' - ad esempio in
MS 5 lo strumento selezione "free" non permette di rendere indipendenti i 4 angoli, ma solo di spostare "liberamente" in maniera ortogonale i 4 lati: sembrerà una cosa piccola, ma io uso molto la selezione totalmente free che ha
MS 4 (c'è il
mesh transform eventualmente, ma questo mi fa perdere più tempo perché ci sono diversi punti da spostare - spesso non ho bisogno di una trasformazione così precisa); poi c'è la "squadratura" che in
MS 4 e
5 si crea in maniera diversa - e in
MS 4 è più veloce e comoda (per come ho costruito la mia personale routine di creazione della tavola).
Attenderò l'estate e le prime recensioni di
Manga Studio 5 EX per conoscere le nuove features, e sapere se varrà la pena per me spendere altri soldi per comprare un programma che tutto sommato non userei per lavoro - se così rimanessero le cose; vedremo...