Nella barra principale del programma troviamo il menu “Filter” in cui si trovano diversi filtri da poter applicare ai nostri disegni, alcuni dei quali molto utili.
Andando per ordine troveremo come primo tipo di filtri quelli della famiglia “Render”: il primo è il Vanishing Points che permette la visualizzazione di una o più griglie prospettiche (di default è una, ma cliccando su Set Auxiliary Lines se ne possono aggiungere altre); probabilmente serve per verificare la giustezza prospettica di certi nostri disegni (in particolare edifici lungo delle strade). Attenzione che per sistemare il punto di fuga bisognerà cliccare col mouse nel disegno al momento dell’apparire della finestra di settaggio, come in Foto 1 (nel mio esempio ho anche scurito le linee, così come è possibile cambiare la frequenza delle stesse).
Focus Lines invece è un filtro che permette di aggiungere delle linee reali che si irradiano da un centro – tutto naturalmente è settabile: larghezza, frequenza, simmetria o no delle linee, e anche la larghezza del punto focale (spostabile) è personalizzabile con lo strumento cerchio o la matita che si vedono nella finestra dei settaggi nella Foto 1; per questo è consigliabile immettere questo filtro su un altro livello, in maniera da poter cancellare le linee che vanno a finire dove non vogliamo (nel mio esempio sui due personaggi in primo piano).
Speed Lines è un filtro molto usato nei manga, ma non è detto possa venir utile per altri tipi di disegno data la estesa possibile personalizzazione (nella Foto 2 due dei tanti possibili tipi di Speed Lines). Le linee possono venir ruotate, aumentate di numero, ispessite, con inizio e fine a sfumare, ecc.; nella casellina Settings sono già impostati diversi tipi di Speed Lines, ma cliccando sotto in Edit si possono creare e salvare dei nostri personali Speed Lines.
Salto un paio di effetti che potrete verificare da voi (e che ritengo poco utili) e passo al secondo tipo di filtri del menu, quelli sotto la voce “Transform”: Polar Coordinates trasforma sfericamente ciò che selezionate del disegno, ma non ha possibilità di settaggi (ci sono tre tipi di filtro, fissi): nella Foto 2 un esempio. Il filtro Wave permette di far “ondeggiare” il segno (Foto 3), e qui la finestra di dialogo permette un minimo di settaggio (intensità, direzione, ecc.). Waveforms non so a cosa possa servire se non a dare qualche esempio di strana distorsione – a onde e quadrature molto personalizzabili (nella Foto 3 al centro l’effetto “Sine” e quello “Square”). “Spiral” è facile da immaginare, mentre “Zigzag” lo presento sempre nella Foto 3.
Saltando “Image Adjustments” (che riguarda i file in scala di grigio e a colori) si va agli effetti “Line Adjust”, di cui abbastanza utile è il Dust Filter: nella Foto 4 è possibile vedere come siano stati eliminati i puntini (la “polvere”) della vignetta, in particolare le lentiggini di Katy; la grandezza dei puntini da eliminare è settabile naturalmente e lo si può fare solo in determinate parti con lo strumento Selezione. “Line Width Correction” invece cambia lo spessore del segno: con l’aiuto dello strumento Selezione nella Foto 4 ho cercato di mettere in evidenza una parte di segno aumentato di 0,30 mm (Widen) sopra, e sotto l’ho diminuito sempre di 0,30 mm (Narrow). Questo stesso effetto si può ottenere “manualmente” con lo strumento “Change Width” che si trova nella palette degli Strumenti nella colonna di sinistra, il secondo dal basso.
Nella categoria “Effects” il filtro Mosaic potrebbe essere usato in scene con il classico video in cui non si vogliono far riconoscere le persone, ad esempio (Foto 4). Subito dopo vengono i filtri “Blur”, quelli che sfocano l’immagine. Ce ne sono di diversi tipi, di cui i più utili sono il Radial Blur e il Motion Blur (un esempio del primo nella Foto 5), ma il mio consiglio è che se avete Photoshop è meglio applicare lì gli effetti di questo tipo: Manga Studio è un po’ più lento.
Il filtro “Computones” serve per cambiare il tipo di tono già applicato sul disegno, magari solo in una parte del tipo di tono applicato su tutta la tavola. Ci sono molti settaggi e l’accortezza deve essere quella di aprire la finestra del filtro dopo aver selezionato il livello del segno, non quello dei retini. Arriviamo ai filtri “Distort”: cominciamo col 2D Rotate: come si vede nel secondo esempio di Foto 5 serve a ruotare la scena selezionata “muovendola” lungo i tre assi; a parer mio si può ottenere lo stesso effetto – e più velocemente – con l’opzione Distort quando si seleziona qualcosa e si sceglie la voce “Move and trasform” nel menu Edit. L’effetto Fisheye Lens potrebbe venire utile, così come il Filter Speed Rotation (ultimo esempio di Foto 5). Per ultimi i filtri “Drawing”: nella Foto 6 ho scelto alcuni esempi.
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