Prima di approdare alla Bonelli ho lavorato a diverse testate, per la maggior parte grazie ai buoni uffici di Marcello Toninelli (quando non lavoravo direttamente per lui!).
Anche i miei tre fumetti pubblicati su l'Intrepido a cavallo tra il 1992 e il 1993 si devono alle dritte di Marcello. Devo dire la verità, non ricordo molto di quel periodo - tranne il fatto che vivevo precariamente e che dubitavo di poter vivere autonomamente a Milano (venivo da Roma, aiutata dai miei genitori nei momenti difficili della mia migrazione).
Non ho mai incontrato Giuseppe De Nardo, l'autore della serie "Billiteri" che esordì non molto tempo prima su l'Intrepido e che fu disegnata inizialmente da Bruno Brindisi e Luca Vannini; molti autori che esordirono (o quasi) su questa testata storica si sono poi ritrovati alla Bonelli, anni dopo. Avendo in mano i tre albi con i miei fumetti trovo anche storie di Luca Enoch (con "Sprayliz"), Lucia Arduini, La Neve, Caracuzzo.
Di "Billiteri" ho disegnato la storia in due parti "E' qui la festa?" (fine 1992) e poi l'episodio intitolato "Margini di un'altra storia" (1993). La colorazione è redazionale, e tecnicamente ho usato solo il pennino nella prima storia, mentre nella seconda sono passata al pennello. In entrambi i casi dimostro ancora una certa immaturità (il pennino non l'ho mai padroneggiato bene, col pennello mi trovavo meglio ma non riuscivo ancora a rendere il segno meno pesante).
Prima di realizzare gli episodi di "Billiteri" i redattori dell'Intrepido mi chiesero delle tavole di prova. Quelle che posto qui sotto sono appunto le due tavole che feci vedere all'Intrepido - inchiostrate con pennino e pennello insieme. Di seguito poi un esempio tratto dalla prima storia pubblicata sulla rivista (quella realizzata solo col pennino) e un' altra tavola tratta dalla seconda storia (quella inchiostrata col pennello).
somo passati 18 anni e mi sembra ieri che mi leggevo le storie di Billiteri.
RispondiEliminaL'intrepido in quel periodo aveva un parco autori notevole.
Complimenti per le tue tavole! già belle e professionali.
Bigliardo mi ha fatto un disegno di Paolina... tu l'hai mai disegnata, Patrizia?
RispondiEliminaP. Alexis@: no non ho mai disegnato Paolina, temo di non ricordare chi sia...:(
RispondiEliminaL'Intrepido (e Il Monello) erano i fumetti dei tipi tosti quando ero piccolo, ancora prima di quando stai parlando te. Ci sono ancora?
RispondiEliminaNo, come tantissime altre riviste anche l'Intrepido e il Monello sono defunte da un po' - il primo dal 1998, il secondo dal 1990 (ma erano in agonia da prima); nella mia giovinezza ne ho letti tanti, sia Intrepidi che Monelli.
RispondiEliminaCiao Patrizia.
RispondiEliminaRicordo perfettamente quei numeri (e son pure passati una valigia di anni) e ricordo con una certa nostalgia soprattutto la serie regolare di BilliBand. Tanto distante dalle altre serie a fumetti dell'epoca e tanto originale nei contenuti, per quanto si trattasse "semplicemnte" di commedia all'italiana. Ho sempre pensato che meritasse molto di più.
E le tue tavole (che appunto ricordo molto bene), secondo me erano già molto mature. E quel tipo di segno era perfetto per le ambientazioni tutte italiane.
Come direbbero quelli un po' più giovani... bella storia!!!
Che bellezza queste tavole Patrizia. Ma tanto ormai, che te lo dico a fare? ^_^
RispondiEliminaGrazie a tutti per i commenti.
RispondiEliminaLuigi: hai ragione, Giuseppe De Nardo con il personaggio di Billiteri ha cercato di raffigurare un certo tipo di contemporaneità (dell'epoca) con un linguaggio fresco e diretto, molto realistico. Era una serie scritta bene, con personaggi e dialoghi studiati, ed è vero che poi Billiband non ha avuto l'attenzione che meritava - ma ormai si stava entrando in un'epoca di aperta crisi del fumetto...
Ma qual'é il nome di Billiteri? :-O
RispondiElimina@P. Alexis: sai che non lo so? Nelle storie che ho disegnato è sempre chiamato Billiteri, oppure Billi dagli amici.
RispondiEliminaFantastico! I miei complimenti. Il tuo stile mi suggerisce la definizione "espressionismo pop". Ciao!
RispondiEliminaDanilo
Ciao Danilo, grazie per l'"espressionismo pop"!, non ci avevo pensato - magari di essere un po' pop sì...
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