"Sulla mia vita decido io! Per il diritto al Testamento biologico": queste parole appaiono sulla copertina apribile del CD del progetto "Ora", nato da una canzone della band cremonese dei Diskanto e promosso da Arci, Arcicomics Cremona, l'associazione Radicale Piero Welby e l'associazione Luca Coscioni.
Nel cd è presente il video dei Diskanto (che si può vedere anche sul sito della band) più degli interventi di varie persone (tra cui Mina Welby e il medico di Piergiorgio Welby) che parlano di questo progetto ma soprattutto della necessità di una legge sul testamento biologico che permetta a chi lo vuole di poter percorrere l'ultimo tratto della propria vita con dignità e senza sofferenza.
All'interno della confezione del cd c'è un libretto con illustrazioni realizzate da diversi disegnatori, tra cui io. I disegni si vedono anche all'interno del video dei Diskanto, e sono di Elena Accenti e Cristian Neri, Lola Airaghi, Elisabetta Benfatto, Paolo Cossi, Manuel De Carli, Matteo Fenoglio, Mauro Ferrari, Giuseppe Palumbo e Laura Scarpa.
La partecipazione al progetto è stata a titolo gratuito, questa è una di quelle battaglie di civiltà che dovrebbero esser state vinte già da un pezzo - ma si sa in che paese viviamo, tutto va più lentamente, e c'è un'enorme zavorra che grava col suo peso su tutti gli italiani, anche quelli che non vi vogliono aderire.
Per chi fosse interessato ad avere il cd l'unica è rivolgersi ai Diskanto direttamente o all'Arcicomics di Cremona, dando un contributo di 5 € che serve per coprire le spese di realizzazione.
La mia illustrazione è stata realizzata un po' in fretta con Manga Studio - non è niente di originale ma l'ho disegnata pensando realmente a cosa potrebbe essere una vita prigioniera in un letto, tra cavi e macchinari vari, senza alcuna speranza: un'ipotesi che malauguratamente si potrebbe avverare per ognuno di noi.
Non sempre si hanno parenti disposti a tutto e medici caritatevoli che possano ascoltare le nostre reali volontà - perché di quello si tratta, rispettare la volontà di altri esseri umani riguardo alla propria vita, anche se non siamo d'accordo con le loro scelte.
il rispetto della nostra volontà. Perchè il sopruso qui può avvenire anche dopo la morte: lo stato, le istituzioni (e nelle istituzioni metto anche la famiglia), vogliono poter disporre di te, del tuo corpo, dell'interpretazione di quello che vuoi. Testamento biologico: dico IO quello che voglio fare del mio corpo. IO.
RispondiEliminaBravi i Diskanto e brava Patrizia.
RispondiEliminaGrazie Anna e Luigi - sì, qui siamo circondati da istituzioni di ogni genere che interferiscono con l'autonomia dell'individuo: l'indipendenza e la libertà fanno paura, non so perché dopo millenni di evoluzione sociale ed etica questa cosa invece non riesce a entrare nelle acquisizioni di civiltà dell'essere umano.
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