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venerdì 7 settembre 2012

Generi, abbigliamento e acconciature

Troppo corti? Io dico di no

Rispetto agli anni 50 e 60 é indubbio che si sono fatti molti passi avanti nella libertà di vestirsi e portare i capelli come più piace a ognuno di noi, uomo o donna; é anche vero però che gli stereotipi e le tradizioni permangono sotto traccia - e spesso anche sopra, e che le mode continuano a limitare le possibilità di trovare determinati tipi di vestiti - specialmente per le persone come me che non amano perdere le giornate a girare per negozi di abbigliamento.
Ammetto la mia allergia a un tipo di abbigliamento "femminile" (e lascio perdere per amor di carità cosa si voglia intendere per "femminile" - è un argomento che mi porterebbe molto lontano), se non altro a partire dal fatto che lo trovo scomodo: il mio criterio guida é la comodità intesa come libertà di muoversi e all'occorrenza di correre o contorcersi senza esserne impediti o rischiare di strappare vestitini bretelline bottoncini e pantaloncini - per non parlare del fatto di poter camminare senza avere vesciche, distorsioni e senza rischiare di cadere.
Odio tutto ciò che é stretto e costringente - come moda impone ormai da anni; aggiungiamo poi problemi di ciccia localizzati, per cui ho bisogno di vestiti non solo comodi, ma anche larghi: potete immaginare i miei problemi nel trovare qualcosa che non mi faccia assomigliare a un'ameba informe.
Quel che vedo in quasi tutti i negozi di abbigliamento nel settore femminile sono misure che sono pensate per delle anoressiche o per delle bambine di 12 anni; spesso non riesco ad entrare neanche nelle taglie maggiori, che di solito arrivano alla XL.
Io non sono neanche obesa, e vedo in giro tante cicciottine: dove cavolo andranno mai a comprarsi i vestiti queste donne?
Talvolta capita che le misure siano decenti, ma i modelli iperfemminilizzati secondo le mode del momento: quindi non adatti a me che prediligo uno stile casual (a motivo della ricerca di comodità, e anche di gusti a volte).
Per forza di cose  sono costretta a cercare nel reparto maschile qualcosa in cui possa entrare comodamente: anche qui spesso si trovano capi di vestiario che sono il contraltare di quelli femminili: troppo estremi nella loro esigenza di proporre l'idea unica e marmorea di mascolinità; c'é da dire però che é più facile trovarci capi sportivi o casual non troppo connotati, ma ovviamente non tutti i modelli sono adatti a un corpo con proporzioni diverse dal canone maschile.
Insomma, vestirmi per me ė un problema e una vera scocciatura; idem per la ricerca di calzature: i tacchi (anche minimi) non li sopporto, i lustrini e le vezzosità di certi modelli neanche. Rivolgermi al reparto maschile vuol dire rosicare spesso davanti a scarpe che mi piacciono molto ma che non hanno il 38 (io porto il 37/37 e mezzo, ma mi adatto, che devo fare?). L'altro giorno alla fine ho preso degli stivaletti bassi nel reparto ragazzi - eh...
Non parliamo del taglio di capelli: io li porto molto corti, per comodità e perché lunghi li ho portati abbastanza per capire che bisogna aver del tempo per curarli e asciugarli - cosa che non ho più, e neanche la pazienza a dire il vero.
I parrucchieri per donna per me rappresentano un mondo alieno del tutto ostile, il regno di tutto ciò che non mi interessa e che come minimo mi annoia: tuttavia sono capace di grande sopportazione se ne vale la pena - ovvero se il parrucchiere/ra fossero disponibili a tagliare i capelli esattamente come li voglio io (che li pago, eh).
Invece no: le reazioni dei parrucchieri/re alle mie richieste vanno dal dubbioso (il che vuol dire che me li tagliano corti solo fino a un certo punto, perché hanno da essere comunque "femminili") al rifiutante: troppo corti non si può.
Di solito mi porto delle foto in cui ho i capelli abbastanza corti, vorrei dimostrare che tagliarli molto corti si può, ci vado in giro, non mi arrestano: niente, solo in un caso sono andati vicino all'acconciatura della foto (non quella qui proposta, ma una in cui li ho un pochino più lunghi - per chi è mio "amico" su Facebook: quella che si vede sul mio profilo), in un locale qui nei miei dintorni - ma il minimo che mi sono sentita dire é stato: "be', non li avevo mai tagliati così corti, mi sono anche divertita..." ma con uno sguardo a me rivolto quasi fossi un essere strano che l'avesse condotta in un'avventura dai risvolti pericolosi (e con un sottile rimprovero per avergli fatto guadagnare meno perché ho rifiutato il balsamo - cosa avrei dovuto farci con i capelli così corti non lo so).
Fino a qualche tempo fa andavo in un posto che aveva sia la sezione per uomo che per donna: mi facevano accomodare nella parte per uomini ma non mi guardavano troppo strano, e in ogni caso l'uomo che mi tagliava i capelli aveva imparato a conoscermi e sapeva già come li volevo - ed era anche simpatico.
Qualche mese fa questo signore é stato mandato via (presumo): al suo posto mi hanno appioppato un figuro di quelli che devono mostrare la loro virilità ad ogni momento con battute di dubbio gusto. Inutile dire che non ci andrò  più.
Data la mia timidezza e passate esperienze non proprio positive non ritengo utile andare in giro per barbieri: mi sento a disagio lì esattamente come nei parrucchieri per donna.
Perché deve essere così difficile per una donna farsi tagliare i capelli corti con un taglio non "femminile"? Perché la gente non si fa gli affari suoi? Perché bisogna uniformarsi alle "tradizioni", al "naturale", alla "maggioranza", alla moda, alle convenzioni più trite e ritrite?
Ma soprattutto perché non si possono varcare quelli che sono considerati i confini invalicabili tra i generi senza che qualcuno rompa le scatole a chi agli altri non le rompe? Queste cose mi fanno diventar matta...
Cosa sia "femminile" e "maschile" non é scolpito in nessuna tavola della legge, se non nei cervelli di quelli a cui non interessa essere veramente liberi e rispettosi di altri modi di vivere pacificamente.
Ok, sono un po' nervosa perché è giunto il momento di dare una tagliata alla zazzera informe e non so dove andare - probabilmente tornerò dalla parrucchiera del balsamo...sigh.

10 commenti:

  1. Io vado dallo stesso barbiere da più di 20 anni, L'ho scoperto perché lavoravo in quella zona. Sono cambiate parecchie cose, adesso c'è anche il figlio, per le donne. Rocco mi tratta bene ma non ha ancora accettato che voglio i capelli corti e la barba un po' più lunga ma soprattutto tutta, non come il figlio. Martedì ci vado.

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  2. Ciao Pat,
    Hai tutta la mia comprensione.
    Come avrai potuto constatare non sono magra e non mi vesto femminilissima... il mio abbigliamento standard è jeans, camicia\meglietta e scarpe da ginnastica, per quel che mi riguarda mi trovo abbastanza bene alla benetton. Hanno capi casual e un po' di tutte le taglie (considera che io oscillo tra la 44 e la 46).

    Riguardo al parrucchiere, io tengo i capelli lunghi da tempo immemore ma anche io vado parecchio contro voglia, mi mettono a disagio le chiacchiere standard da salone di bellezza e soprattutto odio che mi si tocchino i capelli e questo rappresenta un bel problema.

    (nonostante non mi si tolgano i jeans nemmeno sotto tortura, ritenga i tacchi una pena inutile e non sappia distinguere il fard dalla cipria mi sento molto femminile)

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  3. Non pensavo fosse cosi' difficile per una donna farsi tagliare i capelli come vuole! forza e coraggio...sono sicuro che troverai qualcuno/a disponibile :)

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  4. @Juhan: fammi sapere se martedì riesci a farteli tagliare come vuoi tu!
    @Elisa: ma certo che sei molto femminile!, solo che sfuggi alla monodimensionalità del femminile mainstream (banale e noioso, aggiungo).
    @Mauro: speriamo, in zona li ho provati praticamente tutti, ma se qualcuno conosce a Milano in zona Sud (quartieri Stadera, Piazza Abbiategrasso, Missaglia, Cermenate) parrucchieri alla mano e disponibili mi faccia sapere!

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  5. Seppur raramente, a me è capitato di fare la fila dal barb... parruchiere maschile/acconciatore insieme raGazze che prefrivano tagli corti. Tranquille loro, accomodante il boss , nessun problema. I vestiti; puoi farteli fare su misura, spendi un po' di più, ma non sei costretta a cambiarli ogni sei mesi, oppure ai meractini settimanali, tra le bancarelle a volte si trova roba di ottima qualità.
    Ciao
    GiDì

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  6. Oh be' sui parrucchieri (maschili e/o femminili, poco importa) si potrebbero scrivere libri... e qualcuno l'ha anche fatto ;-)

    l'unica cosa buona è che da piccolo nel mio sotto casa leggevo a sbafo un sacco di fumetti!

    Coraggio, l'unica alternativa è diventare calvi ;-))

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  7. @GiDì: sì, immagino che ci siano in giro barbieri tranquilli, solo che non li conosco!, andare in giro a provare a caso non è nella mia indole, la fortuna è nel conoscere qualcuno che ne ha esperienza.
    Vestiti su misura...neanche ci ho pensato, solo a immaginare la scelta delle stoffe, il modello (che dovrei disegnare? scovare?), la fatica di trovare una sarta che capisca quello che voglio, ecc.: non fa per me, non ne ho il tempo; io mi compro i vestiti spesso a caso, mentre vado a fare la spesa in zone con negozi di diverso tipo - proprio per mancanza di tempo e voglia di spenderne per una cosa che ritengo di poca importanza rispetto ad altro.
    Le bancarelle le guardo, ma io sono difficile, e non tutti hanno la zona "camerino" con specchio (devo vedere come mi cade la roba addosso, non compro mai a scatola chiusa).
    @illustrAutori: ma no, l'alternativa è tra l'avere i capelli molto corti e averli meno corti - se capita la seconda pazienza, almeno per questa volta, ma lunghi non li tengo!

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  8. i capelli me li taglio da solo dal 92, ormai anch'io cortissimi con il tosa-capelli, altezza 6 mm. pero' noto in giro che stanno sorgendo numerosi parrucchieri cinesi, non so nella tua zona, secondo me quelli non si fanno nessun genere di problemi e in generale tacciono o parlano cinese, se fossi in te ci proverei. veloci, economici, silenziosi (cosi' mi dicono amici e colleghi).

    d'accordo con te su tutta la linea. anche se spesso penso che per le donne la "divisa" sia una tortura necessaria per poter aver spazio in questo mondo fatto di maschi. Il rischio poi e' di interiorizzare troppo questa divisa.

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  9. ho visto un paio di post fa che parlavi di Roma, se vuoi un parrucchiere ottimo dove non fanno storie (almeno io ho visto gente uscire con pettinature cortissime) è questo:
    http://www.accademialoreal.it/_it/_it/Conso/minisites/accademia/scuole/Scuole_accademia_i_sargassi.aspx
    Occhio ad andarci durante la settimana che il we costa di più ;)

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  10. @onelulu: "divisa" e "tortura" rendono bene l'idea di cosa devono ancora passare molte donne (e molte di loro non lo ammetterebbero mai, ormai hanno introiettato tutto); per fortuna faccio un lavoro che mi ha fatto scampare da questi rischi.
    Come taglio li porto cortissimi dietro e di lato, più alti sopra, e col tosacapelli non potrei mai ottenere un taglio simile, da sola. Una mia amica è stata da dei cinesi della zona per farseli tagliare e lo fanno malissimo - ti dico mi fido poco anche dei prodotti che usano, mi spiace.
    @Paleomichi: grazie, ma abito a Milano da 20 anni e a Roma ci vado tanto per dire, più che altro vado sul lago di Bracciano due volte l'anno e a Roma ci passo di sfuggita per salutare gli amici nel poco tempo che mi resta.

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Attraverso i commenti io vengo a sapere solo il nome che è stato indicato dal commentatore, nient’altro. Se qualcuno vuole che io tolga i propri commenti può scrivere a p.mandanici@gmail.com e provvederò alla loro eliminazione.