La fumettista curiosa
mercoledì 26 giugno 2024
Il mio primo Zagor (disegnato)!
Trovate le info sul sito della Sergio Bonelli Editore, io posso solo aggiungere che sono stata molto molto contenta di aver potuto affrontare il secondo personaggio con cui sono cresciuta (dopo Tex). Disegnare queste tavole per me oltre a una soddisfazione sentimentale e professionale è stato come trovare un rifugio in giornate molto complicate. Tutto sommato nonostante le difficoltà di quel periodo sono abbastanza soddisfatta del risultato.
domenica 28 aprile 2024
sabato 10 giugno 2023
La mostra "Le ragazze non sanno disegnare" a Brescia
Mi accorgo solo adesso di quanto tempo è passato dal mio ultimo post su questo blog. Avrei diverse cose da raccontare, ma non è ancora il tempo.
In breve: ho una vita piena di tante cose che non sono più il disegno. Purtroppo circostanze familiari non mi permettono di fare tante cose, tra cui, ad esempio, andare a vedere la mostra "Le ragazze non sanno disegnare" (Venti donne del fumetto raccontano il femminile) in cui pure sono presente con qualche tavola.
Qui trovate più informazioni, ma in realtà ne saprete di più dopo la conferenza stampa di venerdì 16 giugno - la mostra di Brescia verrà aperta il 23 giugno e chiuderà il 24 settembre 2023
domenica 31 ottobre 2021
Aggiornamenti fumettosi di novembre 2021
L'ultima volta in cui sono usciti in edicola albi a fumetti interamente disegnati da me è stato 2 anni fa esatti (lo segnalavo in questo post); dopo c'è stata la ristampa di una storia del 2015 all'interno della serie Kay La guerra del buio (estate 2020), le tavole sparse a colori di Odessa Resistenza (numeri 1, 3, 5, 6) tra fine 2020 e maggio 2021, e infine le tavole a matita di Dylan Dog Oldboy n. 7 del giugno 2021.
Nel frattempo ho avuto un periodo un po' complicato dal punto di vista personale, ma sono riuscita ad andare avanti (seppur a rilento) con una storia di Tex scritta da Antonio Serra che sto per terminare, ma di cui ancora non conosco la data di uscita (non sulla serie regolare comunque).
L'anno prossimo per me sarà molto interessante, da febbraio terrò il Corso di Ambientazione alla Scuola Internazionale di Comics di Milano, i miei colleghi sono tutti grandi professionisti e artisti che ammiro, non nascondo una certa ansia - ma anche eccitazione per la possibilità di condividere la passione per il fumetto (è anche un'occasione per immergermi in tavole e storie, riguardare le cose con occhio diverso, scoprire fumetti nuovi, avere un confronto con persone giovani).
Qui sul blog non scrivo più articoli "curiosi" con segnalazioni e link, ho trovato che scrivere ogni tanto una newsletter "veloce" fosse più semplice, da qualche tempo ne ho una su Substack, andamento irregolare, se siete interessati vi potete iscrivere qui (o leggere direttamente sul sito).
I disegni invece li posto soprattutto su Instagram, poche cose nuove, molte poco viste e recuperate da cartelle, siti o albi di anni fa.
venerdì 28 maggio 2021
Fumetti digitali a scorrimento verticale: i webtoon (prima parte)
Webtoon e webcomics: differenze
Da qualche settimana, per caso, ho (ri)letto qualche webtoon e ho voluto approfondire la conoscenza di questo modo di leggere e disegnare i fumetti - già li conoscevo ma non mi avevano mai interessato molto.
Come prima cosa però è bene precisare cosa si intende per webtoon: non i fumetti digitali, da leggere su siti o su device attraverso app varie, che riproducono la struttura (o quasi) dei fumetti su carta - la tavola o la striscia (strip). App come Izneo, Marvel, Comixology, Kindle, o quelle italiane come Jundo, fresca arrivata, permettono di leggere in digitale fumetti che mantengono la struttura dei corrispettivi fumetti pubblicati su carta - o se nati direttamente online (i cosiddetti webcomics) la riproducono (Izneo però ha da non molto - credo - una sezione webtoon).
I webtoon non solo si leggono tramite scrolling verticale (come succede anche per diversi webcomics) ma essendo nati per essere letti su device piccoli come gli smartphone fanno visualizzare una o due "vignette" per schermata; spesso le vignette non sono chiaramente separate una dall'altra, e viene sfruttata la possibilità dello scrolling continuo per effetti, sfondi che si allungano per più schermate, e, quello che più è importante, l'uso della diversa distanza tra vignette (o didascalie e balloon) per esprimere le pause e il passare del tempo.
Leggere i fumetti classici su smartphone che adesso sono grandi al massimo 6 pollici e mezzo non è il massimo. Di solito si usano tablet dagli 8 pollici in su, quelli da 10 probabilmente sono la misura migliore. I webtoon invece sono molto adatti a una fruizione in movimento, sui mezzi pubblici, in giro nelle pause mentre si fa la fila, ecc., lo smartphone è lo strumento ideale. Lo scrolling permette anche di tenere il device con una mano, si usa il pollice per fare quasi tutto, una cosa che per i giovani è ormai naturale.
Diffusione dei webtoon
Su nascita e diffusione dei webtoon trovate un articolo panoramico qui su Il Post.
Molte delle serie tv coreane che si trovano su Netflix (ma anche alcune non coreane) sono tratte da webtoon di successo - oltre che da manga e manwha "canonici". All'inizio questo tipo di fumetti nati su carta venivano adattati per la fruizione tramite scrolling su smartphone (molti almeno), adesso avviene spesso il contrario, i webtoon più famosi vengono adattati per la stampa su carta (anche in Italia), ricomposti quindi a creare le classiche tavole a più strisce.
Ci sono diversi siti (con relative app) che offrono la lettura di questi webtoon tradotti in inglese dal coreano e cinese (in minima parte giapponese, dove i webtoon si stanno affermando solo di recente), i più importanti sono Webtoon, Lehzin, Tapas, Tappytoon; Delitoon è in lingua francese, della sezione di Izneo ho già parlato, come di Toomics che è in lingua italiana. Ci sono diversi altri siti che pubblicano webtoon (e non parlo di quelli illegali), ma i più importanti mi sembrano quelli che ho qui elencato (in caso fatemi sapere nei commenti se ne conoscete altri sullo stesso livello).
Qui un articolo in inglese che parla dell'importanza delle piattaforme Webtoon e Tapas per la crescita del "fumetto in verticale".
I fumetti digitali
Forse adesso con device da 10 pollici più leggeri e con una maggiore risoluzione è più facile e comodo leggere i fumetti, ma il pubblico che lo fa è ancora minoritario (all'interno di un già diminuito numero di lettori di fumetti).
Probabilmente in futuro ci sarà comunque un aumento (non so se sensibile oppure no) dell'acquisto di fumetti digitali come lettura curiosa di nuove uscite o albi che non si vogliono collezionare - e questo specialmente per la generazione che avrà di qui a poco le case e i garage quasi saturi; alcuni discorsi in questo senso sento farli sempre più spesso. In più ci sono lettori che vogliono recuperare collezioni di fumetti una volta comprati e poi dispersi, oppure che si possiedono e si vogliono consultare più comodamente: in questo caso il digitale diventa il doppione della versione cartacea, ma non la sostituisce.
Disegnare i webtoon
Per farsi un'idea di come vengono realizzati i webtoon è utile guardare i video tutorial di Walter Ostlie su Youtube, molto completi e chiari - qui una sezione dedicata a chi in specifico usa il programma Clip Studio Paint (che recentemente ha aggiunto delle funzioni particolari per chi disegna webtoon - qui Ostlie ne parla dopo l'aggiornamento di dicembre 2020, e qui il video tutorial ufficiale di Clip Studio Paint), mentre in questo articolo (Getting Started on WEBTOON CANVAS) si spiega cosa sono i webtoon, come si usano le funzioni di Clip Studio Paint dedicate, come si fa a caricare i propri file.
Per altri video tutorial su come realizzare dei webtoon consiglio anche il canale di MadeByCecilia (qui un suo video su come realizza un episodio dal layout alla colorazione); naturalmente si può usare qualsiasi altro programma di disegno digitale oltre a Clip Studio Paint - qui ad esempio un video tutorial di Yannan che usa Procreate.
Nella seconda parte di questo mio articolo (che posterò prossimamente) parlerò in maniera più approfondita dei generi che si trovano sui siti principali di webtoon, della possibilità di poter pubblicare lavori personali, di quali caratteristiche tecniche devono avere.
Cosa si può raccontare con i webtoon?
Certamente il limite tecnico che non permette grandi panorami, vignette con troppi particolari, e il ritmo del tutto diverso da quello delle storie che si basano sulla lettura di una tavola forse pone qualche limite anche narrativo? Non saprei, però mi pare che non è stato ancora sfruttato del tutto il potenziale di questo modo di raccontare.
Personalmente mi intriga molto immaginare il formato webtoon sfruttato da autori occidentali con un'altra visione del fumetto, sia dal punto di vista del contenuto che dello stile. Conoscete autori che hanno sfruttato i webtoon per fare qualcosa di davvero diverso rispetto a quello che si può vedere sui siti sopra citati?
Le app e i siti di webtoon rappresentano un modo per presentare i propri lavori a un pubblico potenzialmente molto vasto, diversi siti permettono di caricare direttamente le storie autoprodotte e in alcuni casi di avere anche un ritorno economico (basso se non si superano un certo numero di visualizzazioni - ma di questo parlerò nella seconda parte dell'articolo), ma soprattutto una vetrina che permette di poter essere notati da case editrici (non tutti sanno che il fumettista Samuel Spano ha pubblicato il suo grande successo Nine Stones inizialmente su Tapas, qui) oppure da chi gestisce i siti di webtoon e può mettere sotto contratto gli autori più promettenti (un esempio di autrice che lavora per Tapas è quello di Marianna Catone, che mi ha dato diverse informazioni utili per questi miei 2 post sul tema - qui trovate il suo "The Princess and The Demon").
sabato 26 settembre 2020
Al lavoro su una nuova storia di Tex
Durante il lockdown sono stata ferma per un po', ho cercato di sfruttare il tempo disegnando illustrazioni su carta (venivo da un lungo periodo di disegno digitale) perché comunque ero intenzionata a tornare a disegnare fumetti in "analogico".
Da qualche mese sono tornata a lavorare su una storia di Tex, ma contrariamente alla mia prima esperienza (una storia breve per il Color Tex disegnata e poi colorata interamente in digitale) questa volta sto disegnando su carta illustrando una storia un po' più lunga (dovrebbe uscire su un Almanacco), un'avventura impegnativa che mi vede tornare al bianco e nero, ai pennelli e ai pennarelli.
Inutile dire quanto sono contenta, non solo perché il western e in particolare Tex sono state le cose che ho disegnato inizialmente da bambina (ne ho parlato spesso qui nel blog), ma anche perché questo impegno è stata la cosa che mi ha tenuto a galla in questi mesi parecchio complicati.
Ce la sto mettendo tutta, non basta saper guardare bene i maestri che hanno disegnato Tex o le foto di documentazione, disegnare il personaggio Tex e i cavalli sono cose ben più difficili di quello che sembra; basta un piccolo segno fuori posto e non funziona più niente, o poco comunque. L'unica è disegnare tanto, ma tanto, e ridisegnare; riguardare dopo una settimana e correggere - e via così.
Fino a quando uscirà l'albo non potrò farvi vedere nulla, tranne ogni tanto delle illustrazioni che ho realizzato nel tempo libero.
Tex Willer ©Sergio Bonelli Editore |
Sto disegnando su fogli che sono in pratica degli A3, dei Fabriano4 lisci ritagliati (avrei preferito la carta semiruvida, ma poi per i particolari più minuti mi sembra di non riuscire più a controllare bene il segno). Uso prevalentemente dei pennelli usa e getta della Pentel, i più fini che ho trovato (Brush Sign Pen Artist), e dei pennarelli della Koh-I-Noor Fiber Professional.
Oltre alla copiosa documentazione che mi fornisce Antonio Serra (è lo sceneggiatore della storia, il cui soggetto è stato creato da Fabio Civitelli - ho visto che qualcuno su Facebook lo sapeva già) utilizzo da tempo le foto che trovo sul web tramite Pinterest, le sue bacheche (e sottosezioni) sono molto utili, le mie adesso sono piene di cavalli, cowboy, old town, paesaggi rocciosi, ecc.
Non ho abbandonato del tutto il disegno al computer: i bozzetti li realizzo sempre con Clip Studio Paint, poi li stampo su fogli A3 e tramite tavoletta luminosa li ricopio sulle tavole, definendo la matita.
Tra i miei primi fumetti western (non è del 1965, l'agenda era vecchia, dovevo avere circa 9 anni) |
(La sequenza con Legs e il cavallo è presa da Legs Weaver n. 40, prima parte di una storia in 2 albi del 1999 scritta da Stefano Piani - mi ero divertita molto a disegnarla)
©Sergio Bonelli Editore |
mercoledì 15 luglio 2020
Kay - La guerra del buio (mio ritorno su carta stampata) e QUASI (la rivista che non legge nessuno)
L'albo numero 1 di Kay - La Guerra del Buio è uscito a maggio in tutte le fumetterie (potete trovare gli albi anche nello shop online Bonelli), mentre il 16 luglio uscirà il n. 3, quello in cui inizia una parte di storia da me disegnata diversi anni fa e che uscì nel 2015 su Agenzia Alfa 35 (storia di Mirko Perniola). Tutte le copertine di questa serie sono disegnate da Massimo Dall'Oglio.La stampa su formato piccolo è venuta molto bene, colgo comunque l'occasione di linkare dei vecchi post in cui ho pubblicato qualche tavola di quella storia - qui, qui e qui; per gli appassionati del programma Clip Studio Paint (ex Manga Studio) qui un video lunghino in cui mostro come nasceva una tavola di quella storia (mi raccomando di accelerare molto la velocità, sono lentissima nel parlare).
©Sergio Bonelli Editore - A destra l'albo del 2015 di AA in cui apparve la storia da me disegnata in Kay 3 e 4 |
©Sergio Bonelli Editore |
In mezzo ai tanti testi interessanti sul blog di QUASI ci trovate anche una mia Susan Sontag (e in futuro persino una piccola storia a fumetti), in attesa di poter leggere anche la versione su carta.
Boris Battaglia ha già scritto diversi piccoli e interessanti libri sul fumetto e le sue storie, l'ultimo arrivato è Bande a part(e) - 1954-1974 Vent’anni Che Hanno Cambiato Il Fumetto (E In Parte Anche Il Mondo); si parla di due importanti riviste di fumetto (Pilote e Hara-Kiri) e degli autori che vi hanno preso parte.
giovedì 2 aprile 2020
Disegni su commissione e quarantena
Legs Weaver - © Sergio Bonelli Editore |
Tex Willer - © Sergio Bonelli Editore |
Nathan Never e Zoe (da NN n. 331 "Codice fantasma") - © Sergio Bonelli Editore |
A proposito di coronavirus e quarantena: consiglio di non dare retta alle catene su Whatsapp, Messenger o altro, al 95% veicolano informazioni false o fuorvianti. Per le disposizioni accertate fate sempre riferimento ai siti istituzionali, Ministero della Salute, le regioni, i comuni (personalmente seguo account di scienziati, giornalisti scientifici e debunker, tutto il resto lo prendo con le pinze).
Il Post ha una newsletter che giornalmente fa il punto della situazione, molto chiara e sintetica (sul sito c'è poi una sezione dedicata al Covid-19).
In questo periodo pieno di tempo ma anche di ansia c'è chi ha pensato di riunire su delle pagine web dei servizi utili a chi non può uscire di casa: qui IoRestoACasa con risorse in rete di ogni tipo.
Per quanto riguarda il mondo del fumetto segnalo questa pagina de Lo Spazio Bianco che ha riunito molte pagine di case editrici che hanno messo a disposizione in visione gratuita o in download gratuito albi in versione digitale (sono davvero tanti).
giovedì 14 novembre 2019
Un novembre con 3 fumetti in edicola da me disegnati (Cani sciolti, Color Tex, Odessa)
Il primo in ordine di uscita è un albo della serie di Gianfranco Manfredi "Cani sciolti", il n. 13 ("Il parco") - lo trovate in edicola dal 13 novembre. Al link precedente potete vedere anche 3 tavole tratte dalla storia (storia che ho impiegato molti mesi a finire e che hanno coinciso in gran parte con un periodo di problemi familiari).
Cani sciolti n.13 "Il parco" - Sergio Bonelli Editore |
Secondo albo in edicola dal 21 novembre: il Color Tex n. 16 con 5 storie diverse tra cui una è scritta da Antonio Serra e da me disegnata ("Attenti al lupo"); questa storia ha avuto una realizzazione lunga, tra pause dovute al mio impegno contemporaneo su Odessa e quello di Serra in redazione (ne avevo iniziato a parlare qui sul blog).
Color Tex n.16 - Sergio Bonelli Editore |
Terzo albo in uscita il 28 novembre: Odessa Rivelazioni n. 1 (che in realtà è il settimo albo della serie di Odessa, ma il primo di un nuovo ciclo), storia scritta da Piero Fissore e Davide Rigamonti e da me non solo disegnata ma anche colorata con Clip Studio Paint.
Odessa Rivelazioni n.1 "Fine di un mondo" - Sergio Bonelli Editore |
Consigli di lettura (ok, sono miei amici, ma molto bravi in campi diversi): "Salvo imprevisti" è l'ultimo volume a fumetti di Lorena Canottiere (Oblomov Edizioni), mentre "Alien. Nascita di un nuovo immaginario" è un saggio di Boris Battaglia pubblicato da Armillaria (si trova anche in ebook).
Qui delle pagine in anteprima di "Salvo imprevisti", mentre qui c'è un approfondimento sulla storia e su cosa racconta.
Del libro su Alien invece se ne parla qui e qui.
venerdì 30 agosto 2019
Disegnare, ricercare, LRNZ, Andrea Pazienza e cose personali
Ho ritrovato disegni degli anni ottanta che erano frutto di una ricerca affannosa verso un segno personale, in cui sentirmi a mio agio, e non solo il riflesso di quello che leggevo e amavo.
Disegnavo tanto, su quello che capitava - carta da fotocopie, Fabriano di vario genere, foglietti leggeri presi chissà dove. In quel periodo avevo da poco finito il Liceo artistico e dopo un anno di incertezza mi ero iscritta all'Accademia di Belle Arti, a Scenografia (chissà perché). L'ultima cosa che pensavo era che avrei potuto far diventare un lavoro la mia passione per il fumetto: mi sembrava impossibile, non ero all'altezza dei disegnatori che leggevo in quel periodo (compravo tutte le riviste che all'epoca si trovavano in edicola: Totem, Pilot, Metal Hurlant, Frigidaire, Linus, L'Eternauta, Comic Art, e così via).
Proprio in questi giorni di riscoperta e raccolta di questi miei disegni ho letto l'articolo di Fumettologica che ha pubblicato l'introduzione di Lorenzo Ceccotti (LRNZ) del libro Aficionados di Andrea Pazienza, una ristampa in cui questo disegnatore ha affrontato la colorazione di un'opera che in origine è in bianco e nero. LRNZ spiega bene cosa ha voluto dire affrontare questa prova, molto difficile. Non posso parlare del risultato, per adesso ho visto solo i disegni che illustrano l'articolo, ma quello che mi ha colpito di più è il racconto dello studio e del modo in cui è arrivato a usare quel tipo di colorazione. Studiare i colori, la carta, la resa in stampa - tanti aspetti che io ho sempre colpevolmente trascurato.
Il lavoro di Lorenzo Ceccotti è documentato anche da diversi video che adesso potete trovare sul suo canale Youtube.
E a proposito di Andrea Pazienza: qui un intervento di Makkox che parla del Pazienza vignettista (anche lui a chiedersi "come faceva?").
Andrea Pazienza è stato uno dei miei autori preferiti, e da disegnatrice invidiavo naturalmente il suo talento assoluto, quel segno che gli permetteva di fare qualsiasi cosa, il modo in cui ha saputo rendere unico l'uso dei pennarelli (sul contenuto delle storie il discorso è più complesso, chissà cosa avrebbe raccontato se avesse potuto raggiungere i 50, 60, 70 anni).
La mia vita ai tempi era semplicissima e banale, ma anche da un altro lato terribilmente complicata e ripiegata su me stessa: non avevo molto da raccontare. Disegnare per me era affacciarmi da una finestra di un piano molto alto verso la realtà di sotto, provando a riprodurla, interpretarla con dei segni.
Da una parte c'era l'esigenza di migliorare la tecnica, la resa dell'anatomia, e tutto quello che riguarda il disegno di tipo realistico; dall'altra quella di TROVARE un segno mio, qualcosa che mi desse l'opportunità di esprimere energia, inquietudine, dolore, meraviglia.
Oltre ad Andrea Pazienza un altro autore che amavo tantissimo era Moebius, quindi all'epoca un po' guardavo lui un po' Pazienza (che peraltro filtrava anche Moebius); poi certo non avevo i mezzi, ma era un modo per andare avanti nel lungo e difficile viaggio (mai terminato) verso IL segno.
Un altro autore che all'epoca leggevo su Metal Hurlant e qualche altra rivista (forse) era il primo Loustal, quello che ancora non aveva "rassodato" il suo segno e non colorava con pennellate pastose ma con acquerelli o ecoline leggere, velate. Mi aveva molto colpito una storia di cui si può vedere qui una tavola, ero rimasta affascinata, non ricordo perché.
Da allora ho cercato di smarcarmi dalle rotondità e tridimensionalità dei disegni di Pazienza per andare verso un segno meno realistico, più grafico ed essenziale - alcune volte forse realizzando qualcosa che aveva echi di entrambi i disegnatori. Poi sono tornata verso un disegno più "normale", ma sempre con il desiderio di usare i pennarelli (magari una o due tonalità di grigio per dare profondità).
Colorare ampie superfici piatte col pennarello (Stabilo) era faticoso e anche un lavoro lungo (qui altri disegni colorati con gli Stabilo); non mi piaceva l'effetto del pennarello ripassato, o i segni distesi in maniera ineguale. Avevo fatto tanti tentativi per trovare un modo per rendere la colorazione il più piatta e uniforme possibile. Alla fine i risultati non mi soddisfacevano del tutto, e il tempo occorrente per queste illustrazioni era troppo per me. Non conoscevo altre persone che usassero questa tecnica, avevo poche informazioni e tendevo a fare tutto da sola. Peraltro non conoscevo nessun fumettista, né professionista né aspirante tale.
Sulla mia insoddisfazione come disegnatrice avrei tanto da dire, ma a che pro? Si va avanti lo stesso, si trovano motivazioni o giustificazioni, spesso necessità.
Prossimamente credo che posterò altri disegni "ritrovati" (per i curiosi ci sono anche quelli da bambina e da ragazzina che ultimamente ho postato sul mio Instagram).
Disegno del 1986 |
Disegno del 1984 (pennino) |
Disegno del 1984 (una copia? non ricordo) |
Disegno anni ottanta |
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Disegno del 1987 |
Disegno del 1986 |