Copertina di Giuseppe Palumbo |
Come già accennato in vari post ho iniziato a lavorare nel campo dei fumetti grazie a Marcello Toninelli, che mi ha affidato il ripasso a china di un paio di albi della rivista "Dark".
Di quella storia parlerò più estesamente tra qualche post, oltre all'intervista-chiacchierata con Galletti ne ho in cantiere una molto bella con Marcello, in cui abbiamo rievocato proprio quel periodo.
A inizio anni '90 avevo trovato questo segno grosso e "puntuto" che gradualmente ammorbidirò, un segno con cui realizzerò dei fumetti (come quelli per "Schizzo") e delle illustrazioni, come quelle per la rivista "Kaos" edita dalla Granata Press.
La rivista "Kaos" trattava di temi per me del tutto alieni - i giochi di ruolo e il fantasy (be', già il fantasy lo masticavo di più, grazie alla lettura de "Il signore degli anelli" e al fumetto di "Conan il barbaro", ma a parte questo non ero certo un'appassionata). Conobbi Bernardi e Ghiddi (il grafico della Granata, ma non solo) grazie a Galletti o Toninelli - entrambi ricordano di avermi indirizzato verso Bologna (e io non mi ricordo nulla, naturalmente); comunque era il 1992 di sicuro.
A quei tempi oltre a "Kaos" e a vari volumi di fumetti vari (tra cui dei manga, allora del tutto snobbati in Italia) la Granata Press editava la bella rivista "Nova Express" (anche di questo mi piacerebbe parlare in un post apposito - ovvero delle riviste che uscivano nelle edicole a cavallo di anni '80 e '90).
Qui sotto potete vedere alcune delle illustrazioni realizzate per "Kaos"; di solito c'erano dei racconti da illustrare, e quindi erano strettamente a tema.
Quelle in bianco e nero erano disegnate con pennino e, se presenti, con retini applicati (quelli del disegno con l'uomo col falco ad esempio sono applicati a parte su un acetato); quelle a colori sono realizzate con ecoline e inchiostro.
Sul Conan a colori (non eccelso) ho un ricordo preciso: guardandolo Ghiddi ne fu un po' deluso soprattutto perché non avevo pensato a disegnare il fiato condensato che un uomo al gelo avrebbe dovuto avere (e aveva ragione); questo minava il senso di verosimiglianza che il disegno, pur nella sua "graficità", doveva esprimere.
Ho postato anche un disegno di quel periodo lì mai pubblicato, una specie di illustrazione "pubblicitaria" per una delle tante storie che mi inventavo e di cui di solito sopravvivono schizzi, studi, soggetto, layout, e se va bene le prime tavole complete. Con quel tipo di segno lì, molto dispendioso in termini di tempo, non mi era facile disegnare storie lunghe; la storia "La condanna" la immaginavo come una serie a episodi, il protagonista era un "alieno" che era stato processato e condannato a vivere in una Terra post-catastrofe, dove non esisteva più la tecnologia e la civiltà e gli esseri umani vivevano raggruppati in tribù che adoravano come totem i resti tecnologici dei nostri tempi (magari di questa storia parlerò un'altra volta); niente di nuovo, ma a rivedere i personaggi qui disegnati mi è tornata un po' di nostalgia, sembrano avere una loro storia precisa e articolata, pronta per essere raccontata.
Tutti i disegni sono stati realizzati tra il 1991 e il 1992; cliccare sulle immagini per ingrandirle.
Ricordo le tue illustrazioni, non ho il numero dove c'è "la condanna". Comunque belle, bellissime. Hanno rafforzato uno degli intenti prefissati da questa grandiosa rivista: la fantasia e la creatività.
RispondiEliminaNo, "La condanna" è un mio progetto di fumetto mai uscito da nessuna parte, dato che non ne esistono tavole finite, oltretutto :)
EliminaDalla tavola sembra un gran bel progetto.
EliminaEh, la tavola è un po' poco per un giudizio - il disegno cioè; più avanti posterò altre cose che magari daranno un'idea più precisa di quello che volevo raccontare.
EliminaHo ancora i primi due numeri di Dark, da qualche parte. Me li ricordo. Era carino, ma non ricordavo affatto che ci fossi anche tu di mezzo (alle chine). Queste illustrazioni sono bellissime. Quelle in bianco e nero con i retini e l'ultima acquerellata (china diluita?). L'uomo falco è stupendo!
RispondiEliminaTi sarai divertita un casino, poi, ad omaggiare Conan :)
Sì, per Conan mi sono divertita - ma mi divertivo sempre quando dovevo disegnare gli omoni muscolosi!
EliminaPer l'ultima illustrazione ho usato il nero ecoline diluito, un po' come fosse china in effetti.
Mi ricordo che comperai Kaos per i disegnatori coinvolti più che per i temi trattati! belli i tuoi disegni di allora :)
RispondiEliminaMagnifiche illustrazioni Patrizia, un segno già "maturo" e parliamo di vent'anni fa! Chapeau!!!
RispondiEliminaGrazie Mauro e Sergio; tenete conto che all'epoca ero già...grandicella! A 27 anni un disegnatore è già formato :)
RispondiEliminaPatrizia. Scusa il piccolo OT, ma devo proprio dirlo:
RispondiEliminaChe ti avevo detto?
http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/16133/john-carter-di-marte
Ho azzeccato anche la casa editrice che se ne sarebbe occupata :)
Bravo :), ottima notizia, e credo ci siano speranze di avere presto anche la versione ebook.
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