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Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



mercoledì 1 febbraio 2012

Layout di un vecchio fumetto

Ogni tanto ripenso agli inizi della mia carriera di fumettista, al fatto che l'ho cercata poco, e con poca convinzione; a come l'incontro fortuito con determinate persone abbia dato una direzione per me imprevedibile alla mia vita.
Nel 1989 terminavo il mio percorso scolastico fatto tutto di studi artistici, ma che non recavano traccia di qualcosa che avesse a che fare col fumetto; per quello avevo sempre fatto da me, disegnavo fumetti per divertimento e per necessità interiore da praticamente sempre.
                                                                                                                                                                                 Da La rapina
Dopo un anno e mezzo di illustrazioni realizzate per Avvenimenti (che non mi permettevano certamente di vivere, solo loro) spinta dai miei genitori a fine 1991mi trasferivo a Milano per fare...non so bene cosa, credevo avrei continuato a cercare nel campo dell'illustrazione, dell'editoria - ma io non conoscevo nessuno, era proprio un salto nel buio.
A dire la verità a Roma avevo anche per un breve periodo tentato la strada del fumetto andando alla redazione della rivista L'Eternauta (che a quei tempi - 1990 - coincideva con la redazione della rivista Comic Art), ma mi convinsi che ero troppo lontana da un livello professionale per poter entrare a lavorare in quel campo (lo racconto qui).
In quel 1991 così pieno di incertezze (credo di ricordare vagamente l'ansia e lo sconforto al pensiero di non sapere assolutamente cosa avrei finito col fare nella vita) probabilmente ci fu il primo contatto (telefonico) con una persona che avrebbe avuto un certo peso sulla strada che avrei poi intrapreso in campo fumettistico: Massimo Galletti per me era un perfetto sconosciuto - mentre lui aveva visto le mie illustrazioni pubblicate su Avvenimenti e anche la tavola poco fumettistica uscita su "Spot" nel 1990.
Di questo però vorrei parlare in uno o più futuri post, presentare meglio Massimo (che è stato animatore del Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona e direttore della rivista Schizzo, ormai diversi anni fa), soprattutto postare una conversazione tra me e lui avvenuta qualche sera fa tramite la chat di Facebook: gli chiedevo in particolare se fosse stato lui a consigliarmi di rivolgermi a Marcello Toninelli, a Milano (con cui ho esordito nel campo del fumetto professionale).
Massimo Galletti però è stato il mio primo fan, colui che ha anche pubblicato su rivista i miei primi fumetti in assoluto (su la sopracitata Schizzo).
Nella conversazione che posterò parliamo di diverse cose, e Massimo fa riferimento ai tre fumetti che Schizzo - nelle sue varie incarnazioni - mi ha pubblicato; vorrei così prima postare quei vecchi fumetti, ma anche un fumetto non pubblicato (perché mai realizzato) che Massimo ha amato e ama molto tutt'ora: di quel fumetto esiste un layout abbastanza accurato (ho scoperto grazie a Massimo che è così perché l'avevo fatto leggere a Rodolfo Torti, pare - io già non me lo ricordavo più) di cui qui sopra c'è la prima tavola (cliccando sul link del titolo  - La rapina - si va a leggere tutta la storia di 9 tavole, una volta arrivati su Picasa e cliccato sulla prima tavola se volete ingrandirla c'è una minuscola lente in alto a sinistra); la data di realizzazione è settembre 1990.
Due parole sull'ambientazione: mi sono ispirata a una zona abbastanza popolare di Roma, all'incrocio tra Torrevecchia e Trionfale, dove nei pressi esiste l'ospedale San Filippo Neri e una volta c'era anche il manicomio di Santa Maria della Pietà; non so quando fu chiuso quest'ultimo, ma da allora molti dei suoi ex pazienti non dovevano essersi allontanati di molto, poiché in zona si potevano vedere ai semafori queste persone che facevano l'elemosina, o che si aggiravano nel quartiere diventando dei personaggi noti, ognuno con le sue particolarità.
E' passato molto tempo da quando ho realizzato questa piccola storia, e dai riferimenti nei testi si capisce bene...

12 commenti:

  1. eh si, erano proprio gli anni '90: c'era la crisi, c'era pippo baudo, c'erano truffatori, c'era la cucina più amata dagli italiani, c'erano le pensioni d'elemosina, si tentava ancora il lotto.. insomma non come oggi! e poi c'era la lira!!!

    .. quel pat pat! è un'onomatopea autobiografica?

    cmq non ho capito il finale :(

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  2. No, "pat pat" credo fosse del tutto involontario.
    Comunque sulla comprensione del finale non ti preoccupare, non lo capì neanche Torti, e pare sia per quello che non venne presa in considerazione la pubblicazione - almeno a sentire Galletti (prossimamente su questo blog!).

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  3. Quelle vecchie tavole del '90 avevano già in sé il germe della Patrizia Mnadanici professionista che si conosce oggi. Incredibile quanta strada si possa fare. In fondo sono passati solo 22 anni (!!!!)
    Sono davvero molto belle anche le tue illustrazioni per Avvenimenti. Chissà quante altre storie potresti raccontare. E magari lo farai, no? :)

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    1. Caro Luigi, mai dire mai! Non lo so però, a quei tempi ero più ignorante ma anche più metodica e creativa, adesso ho il cervello pieno solo di immagini di sogni bellissimi ma confusi...

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  4. Niente da dire... sei una... disegnatrice! Le inquadrature sono efficaci... Alla fine t'hanno preso perché sarebbe stato un delitto non farlo... Il problema è: ma quelli che non hanno particolari talenti devono restare senza lavorare? Chissà...

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  5. Mmm... rileggendomi penso di aver detto alcune cavolate... Vabbè... :-)))

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    1. Cavolate...cosa in particolare? :) Sul fatto dei talenti...Be', certo, tutti hanno diritto a lavorare...solo dipende dove :), se non si è molto portati per una cosa si dovrà ripiegare su un'altra, c'è poco da fare - e sempre che lo si trovi un lavoro qualsiasi...

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  6. Non mi riferivo ai fumetti... Parlavo in generale... Almeno nei fumetti sono tutti o quasi appassionati... Quindi i pochi editori lo fanno più per passione che per tornaconto... Lo dimostra il fatto che per certi lavori anche banali oggi sono richieste scuole di specializzazione, mentre un tempo non era così...

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  7. Mmm... forse è meglio se lascio stare il computer per un pò... ^___^

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Attraverso i commenti io vengo a sapere solo il nome che è stato indicato dal commentatore, nient’altro. Se qualcuno vuole che io tolga i propri commenti può scrivere a p.mandanici@gmail.com e provvederò alla loro eliminazione.