
La mia infanzia è stata caratterizzata da una massiccia presenza del genere western: film, telefilm, e naturalmente fumetti, primo tra tutti Tex. Pare che verso i 5 anni o giù di lì sia stata elettrizzata dalla visione di "Ombre rosse" alla tv; da allora in poi ho inventato e disegnato storie con protagonisti indiani e cowboys, immancabilmente.
Ci giocavo anche, con pistole, cinturoni, arco e frecce. I cinturoni me li costruivo col cartone, per necessità; a quei tempi certi giocattoli erano un po' un lusso, per certe famiglie. Io però non ho mai avvertito nessuna mancanza: mi sono sempre divertita un mondo, e disegnare costa poco e rende tanto.
Questo fumettino di epoca fine anni 70 scaturisce da quella passione, e dalla voglia di mettermi dalla parte dei perseguitati, in quel caso i nativi americani - gli indiani.
Avevo circa 13 anni, come già detto usavo qualsiasi supporto per disegnare fumetti, e questo è uno dei più buffi: un blocchetto di quelli che si usano per le "riffe" casarecce, le lotterie tenute da bottegai vari - nel mio caso il macellaio o il "fruttarolo", non ricordo bene; all'epoca abitavo in un quartiere periferico di Roma nord.
Si possono notare su quei doppi foglietti staccabili i numeri che, a quanto pare, non mi davano per niente fastidio. Possiedo un altro blocchetto con su un'altra storia western; probabilmente mi piacevano tanto perchè potevo staccare con facilità le vignette mal riuscite. C'è da tenere conto il fatto che io disegnavo direttamente a penna senza fare alcuno schizzo a matita; credo che ignorassi del tutto le tecniche del disegno.
Il link conduce all'album su Picasa dove ho inserito per adesso le prime 8 "pagine"; più in là ne vorrei aggiungere altre (sono in tutto circa 90 paginette, piene di cose anche assurde). Incredibilmente la storia si conclude con un "Fine del 1° episodio", evento raro per me all'epoca!