Credo che quasi nessuno conosca lo scrittore di fantasy e fantascienza Alan B. Akers, pseudonimo di Kenneth Plummer - non in Italia perlomeno. Gli ultimi (pochi) suoi libri tradotti in italiano sono stati stampati ormai molti anni fa, quasi introvabili ormai; procurarseli in inglese è l'unica alternativa.
Vorrei qui parlare degli unici tre libri usciti in Italia nel 1978 facenti parte della saga di Dray Prescot (della prima parte di questa lunghissima saga a dire la verità, come ho scoperto solo di recente) che ebbi la fortuna di acquistare in edicola in quei tempi lontani (avevo 13 anni).
Confesso che non amo molto il fantasy, eppure mi è capitato di restare affascinata da singole isolate opere; un esempio è quello de "Il signore degli anelli", il cui volume in gioventù lessi almeno tre volte, un altro esempio recentissimo è dato dalla visione della miniserie tratta dalla prima parte della saga "Cronache del ghiaccio e del fuoco" di G.R.R. Martin (e anche il libro "Il trono di spade" che ho iniziato a leggere mi piace molto).
Aggiungo che sempre in gioventù avevo fatto scorpacciate di "Conan il barbaro", le storie meravigliosamente disegnate da persone come John Buscema e Barry Windows-Smith, tra gli altri. Di Robert E. Howard invece ho letto solo un libro, tanti anni fa, e mi colpì molto la sua scrittura potente ed espressiva.
Comunque, a parte queste esperienze, direi che il fantasy non rientra tra i miei generi preferiti, specialmente se è scritto male o con poca fantasia.
Osservando le copertine dei libri "Destinazione Scorpio", "I soli di Scorpio" e "Guerriero a Scorpio" disegnate da Marco Rostagno si noterà un tipo di stile che andava molto negli anni settanta; è anche probabile che venni attirata proprio da quelle copertine così colorate e dal segno un po' fumettistico, poiché non era mia abitudine acquistare libri in edicola (all'epoca poi non ce ne erano così tanti come adesso).
Ricordo che dopo l'acquisto del primo volume aspettai pochi mesi l'uscita del secondo, e poi del terzo; aspettai con ansia l'uscita del quarto, poichè era evidente che le avventure di Dray Prescot non erano terminate. Ci volle tempo per abituarmi all'idea che non sarebbe più uscito niente di quella serie: per mesi, anni sperai di rivedere in edicola quelle copertine così evocative.
Quei 3 libri all'epoca li ho letti e riletti diverse volte; difficile dire perché mi piacevano così tanto. Lo stile indubbiamente era molto efficace, le ambientazioni molto affascinanti e i personaggi ben delineati; soprattutto la scelta dei nomi, molto fantasiosi, evocavano in me mondi lontani, piene di cose fantastiche.
Il protagonista è Dray Prescot, marinaio inglese della fine del 18° secolo che inspiegabilmente viene trascinato (teleportato, si direbbe) nella costellazione dello Scorpione, sul pianeta Kregen, da entità potentissime e misteriose dette "Signori delle stelle". Questi hanno dei loro piani che solo parzialmente Dray Prescot riuscirà a decifrare nel corso delle sue avventure, narrate da lui stesso e con la prospettiva di un uomo che ha vissuto nel frattempo molto più a lungo di qualsiasi mortale.
Kregen è un pianeta costituito da sette continenti abitati da diverse razze di uomini e semiuomini (simili nel volto a varie specie di animali), oltre a una varietà infinita di bizzarri animali, spesso molto pericolosi. La vita su Kregen è molto dura (come sottolinea più volte Dray Prescot) e vige un tipo di civiltà tra il feudale e la nostra era classica, con la presenza di schiavitù, guerre, violenza, ingiustizie varie.
Un'eccezione è costituita dalla presenza della città-stato dei Savanti, i quali posseggono tecnologia avanzata e un grado di civiltà che da tempo ha bandito la violenza e in cui si vive in uguaglianza, anche dei sessi. Sono i Savanti che accoglieranno all'inizio Dray Prescot (anche essi hanno dei piani su Dray Prescot, che per qualche motivo è un "predestinato" a fare qualcosa, anche se non si capisce bene cosa - almeno in questi 3 libri che ho potuto leggere).
Un'iniziativa non gradita da parte di Dray Prescot costringerà i Savanti a cacciarlo via da questo "paradiso", dando così via alle sue peregrinazioni sul pianeta Kregen.
Prescot è il classico eroe determinato, intelligente, brutale solo quando serve, con grande senso della giustizia e anche della pietà, coraggioso, fortissimo (ma in ciò è stato aiutato dai Savanti - non dico come per i pochi che siano curiosi di recuperare questi libri), e che però è devoto fin dall'inizio (dalla sua permanenza presso i Savanti) alla sua Delia delle Montagne Blu - il grande amore che sarà anche uno dei motori delle azioni e delle avventure di Dray Prescot.
La prestanza e la determinazione di Dray Prescot lo porteranno a diventare cavaliere del Clan di Felschraung, schiavo nelle cave di marmo a Zenicce, signore di Strombor, Krozair di Zy (un ordine guerriero-mistico devoto al sol rosso Zair, in contrapposizione al sole gemello verde Grodno), comandante di navi nel mare interno chiamato Occhio del Mondo, ecc.
Insomma, avventura allo stato puro, senso del meraviglioso, ma anche una certa attenzione ai sentimenti e alla psicologia di persone messe in una data condizione, anche se immaginaria.
Molti anni dopo mi è capitato di leggere i primi racconti di "John Carter di Marte", la saga scritta da Edgar Rice Burroughs; è evidente che parte dell'ispirazione di Ken Plummer viene da lì, con anche un po' del Conan di Howard e di altro che non saprei dire, data la mia ignoranza.
Tuttavia mi sento di dire che lo stile di Plummer ha una sua certa forza e merita certamente la lettura (degli appassionati del genere almeno); rileggendolo adesso a più di 30 anni (!) di distanza avverto ancora parte del fascino di quelle storie, usando anche come metodo di misura l'assenza di stanchezza nell'andare avanti e avanti nella lettura nonostante l'ora tarda.
Solo grazie a internet ho potuto sapere che la saga di Dray Prescot non era terminata con quel terzo volume, e neanche con il quarto o quinto, come ipotizzavo.
L'anno scorso ho cercato su aNobii se fossero presenti nel database i tre volumi di Alan B. Akers: non c'erano. Stavo pensando di metterceli io, creando delle schede nuove, ma sapevo che era un periodo un po' difficile per gli inserimenti di libri ex novo in aNobii, quindi ho desistito. Pochi mesi fa, ricontrollando, mi sono accorta che qualche anima buona aveva inserito i tre volumi in questione, e seppi così che almeno altre 8/9 persone li possedevano.
Da notare che nessuno di essi ha messo il "voto" ad alcuno dei libri, né tantomeno ha scritto una recensione (o meglio un commento): probabilmente avevano letto quei libri da giovani e ben poco ricordavano, o non erano più interessati a parlare di quei vecchi libri fantasy (o "heroic fantasy", come scritto in copertina).
Questo fatto mi ha stimolato a fare ricerche più approfondite su internet: chi era Alan B. Akers? Esistevano altri suoi libri in italiano? O della saga di Dray Prescot, magari in inglese?
E dunque ho scoperto quello che scrivevo in apertura post, sebbene non sia molto. La saga di Dray Prescot si dilunga per decine di libri, divisi in 11 cicli; qui ad esempio c'è l'elenco dei cicli con i link che portano ai titoli dei diversi libri che lo compongono (i "miei" tre libri fanno parte del primo ciclo, chiamato "Delian cycle": me ne mancano altri due per completarlo, "Swordships of Scorpio" e "Prince of Scorpio").
Su questo sito inglese è possibile comprare diversi omnibus in ebook (di vari formati) che raccolgono i libri dei vari cicli (qui il primo con anche il primo capitolo in lettura). Qui invece è possibile comprare separatamente i libri del primo ciclo a pochi euro ciascuno (non ho resistito e ho comprato "Swordships of Scorpio" a 2,90 €, anche se il formato è un dannato pdf e non mi è possibile usare il dizionario integrato del mio Sony - purtuttavia con Calibre ho potuto convertirlo in epub anche se devo ancora smanettarci su per ottenere una migliore formattazione del testo).
Su Amazon.com si possono trovare quasi tutti i libri della saga in cartaceo, sia nuovi che usati.
In italiano su eBay è possibile trovare in vendita tutti e tre i libri di cui ho parlato (qui ad esempio il primo a buon prezzo, occhio che lo si trova in vendita anche a prezzi più alti, cercate bene).
Se Delos Store è possibile comprare due di questi libri a prezzo intero (dai 14 ai 16€ - il prezzo originale del 1978 era di 3000 lire), manca però il primo della serie.
Accennavo prima alla scelta da parte di Plummer di nomi molto fantasiosi ed evocativi per luoghi e persone; tutto il mondo da lui creato è delineato con precisione, usi e costumi dei vari popoli, accenni a un linguaggio e a parole particolari - insomma, si ha l'impressione che Kregen esista veramente da qualche parte, lassù tra le stelle.
Come capita spesso - specialmente da quando c'è internet - delle persone si sono dedicate a catalogare e sistematizzare questo mondo (anche se abbastanza artigianalmente): qui c'è un sito dedicato alla saga di Dray Prescot, con l'elenco dei libri dei vari cicli, le mappe (ma sono un po' deludenti, meglio quelle disegnate dall'autore stesso; c'è anche la descrizione di un metodo per costruirsi un bel mappamondo del pianeta Kregen, solo che le mappe non sono ingrandibili, accidenti!), e qui si trova un glossario dei termini usati nella saga da scaricare; esiste anche un gruppo di discussione su Yahoo.
Qui e qui ho postato degli esempi della scrittura apparentemente semplice di Plummer, perché scorrevole, ma che in realtà presenta diversi termini abbastanza specifici, a volte poco comuni (cosa che mi fa dubitare che io possa leggere i libri in inglese senza problemi, nonostante l'aiuto del dizionario); le parole sono sempre scelte con cura, e direi che doveva avere certamente una mano veloce e felice data la sua estesa produzione letteraria.
Mi rivolgo senza nessuna speranza a editori che cercano autori da riscoprire: ristampate e continuate a tradurre i libri della saga di Dray Prescot! Al confronto con certe cose che si pubblicano oggi quei libri appaiono certamente ben scritti e avvincenti - forse un po' fuori moda, lo ammetto...
Che post! Certe cose lette da ragazzi poi per tutta la vita restano. E a volte capita di perdere il libro e non ritrovarlo: mannaggia!
RispondiEliminaApprofitto per un paio di cose, eigorosamente OT.
Io GRR Martin non sono riuscito a andare oltre p.100, non ce l'ho fatta.
Tolkien, lui sì che raccontava dei vari linguaggi! anche perché era il suo mestiere. E la cosa mi divertiva, a differenza del klingon di Star Trek (che è nella categoria di GRRM).
Leggere i libri in originale: se conosci la lingua (benino) è meglio, assai. Intanto vai più piano e assapori di più, poi impari modi di dire curiosi, trovi "falsi amici", ...
Certo certi scrittori sono difficili, Neal Stephenson per esempio. OK, in italiano diventa solo astruso, ma appena esce l'ultimo (tradotto) lo compro.
Certi libri sono tradotti male, una delle serie dei miei preferiti (non dico quale) ha degli errori; sto rileggendo in inglese.
Con Terry Pratchett la situazione è ancora più complessa e non voglio approfittare dell'ospitalità, il commento è già troppo lungo.
Il libro più violentato dai traduttori? Alice, senza dubbio.
Però, consiglio: leggi in originale. A me capita di ricordare una parola che devo controllare sul dizionario per un paio di giorni. Ora uso dizionari online, grazie a G.
Ah! anch'io compro i libri in base alla copertina, a volte.
Juhan, scrivi pure quanto vuoi, il discorso mi interessa!
RispondiEliminaComunque pensa che anche io non stavo andando oltre pag. 100 col Signore degli Anelli, poi decolla, e allora...
Plummer non è certo uno studioso come Tolkien, e certamente i suoi libri sono meno ambiziosi - però divertenti, questo sì.
Di Stephenson non ho letto nulla, tu mi consigli qualcosa?
Leggere in originale: sì, è il mio scopo, cerco di esercitarmi quando posso, vedendo film, ascoltando i podcast della BBC. Faccio miglioramenti, ma lenti, non esercitando un vero e proprio studio sistematico.
Dato il poco tempo che ho a volte lascio perdere la lettura in inglese, ma noto che gli articoli in inglese su internet adesso perlomeno ne capisco più di metà, il resto vado a intuito (e un po' di vocabolario se serve); però con i libri è diverso...
Di N.Stephenson è famoso Cryptonomicon (così anche in italiano), purtroppo adesso esaurito. Io l'ho scoperto con Snow Crash (idem), bellissimo anche se ormai un po' vecchio (circa 15 anni). L'ultimo tradotto Anathem (ehi! è un vizio non tradurre i titoli) non mi è piaciuto: proprio non ci sono entrato in sintonia e l'ho finito per puntiglio.
RispondiEliminaÈ, secondo me, un autore di quelli difficili in originale: usa giocare con la lingua e le parole.
Il fantasy non piace nemmeno a me. Non ci è mai riuscito. Ma anch'io riconosco alcuni "pezzi" che mi hanno felicemente accompagnato nella mia giovinezza. Non ho mai letto la saga di Dray Prescot, ma del Conan di Howard e del John Carter di Burroughs, ho fatto un'abbuffata.
RispondiEliminaE ricordo anche altre space-opera con elementi fantasy che non mi erano affatto dispiaciuti.
Sicuramente però si tratta di un fantasy meno fantasy di quello con elfi e draghi. In pratica, non riuscendo mai a farmi piacere il signore degli anelli, non ho mai rilevato un fantasy diverso da quello o che tragga ispirazione da fonti diverse.
Però Dungeon&Dragons era carino :)
Dungeon&Dragons? Ma il gioco? Conosco di fama ma nient'altro!
RispondiEliminaNo, questi:
RispondiEliminahttp://it.wikipedia.org/wiki/Dragonlance
La versione romanzata di DragonLance :)
Juhan@: di Snow Crash ho sentito parlare molto, magari quando uscirà in ebook ci farò un pensierino!
RispondiEliminaLuigi@: ma di Dragonlance hai letto tutta la saga? Sembra un fantasy molto classico, ma se ti è piaciuto magari ci dò un occhio.
Ho letto un paio di libri a caso della serie che riprende tutti i personaggi di D&D. Più che altro perchè mi piaceva Raistlin Majere, il mago. Però parliamo di tanti tanti anni fa, quindi non saprei se consigliarteli. Ma se leggi in inglese, trovi un assaggio dei tre libri della prima trilogia su Amazon, qui: www.amazon.com/gp/richpub/syltguides/fullview/28ZXE7TZYEROQ
RispondiEliminaA proposito di Marco Rostagno mi ha scritto Michele Medda indicandomi questo link: http://todrownarose.blogs.com/blog/2011/03/marco-rostagno-e-il-giallo-dei-ragazzi.html
RispondiEliminaIn effetti Rostagno disegnò tante copertine del Giallo per Ragazzi, la bella collana che allietò schiere di giovani negli anni settanta (io in particolare ricordo con piacere letture di alcuni libri della serie dei Tre investigatori).
Ne parla oggi Davide Mana qui: https://strategieevolutive.wordpress.com/2016/02/02/dopo-trentanni-scorpio/
RispondiEliminaNe parla oggi Davide Mana qui: https://strategieevolutive.wordpress.com/2016/02/02/dopo-trentanni-scorpio/
RispondiEliminaInteressante! Ho comprato il primo volume su ebay, incuriosito dal tuo articolo.
RispondiEliminaPoi dimmi che ne pensi :)
EliminaParticolare, ma non mi ha catturato! Su quel genere preferisco il Jim Digriz di Harry Harrison. Comunque grazie per avermelo fatto scoprire 😊
RispondiEliminaEh, tieni conto che non ho avuto modo di rileggerlo (avevo iniziato, poi non ho avuto il tempo), credo che potrei averne un'impressione diversa a distanza di decenni!
Eliminaperò non si chiama plummer ma Kenneth Bulmer
RispondiEliminaperò non si chiama plummer ma Kenneth Bulmer
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