-


Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



martedì 7 febbraio 2012

Due vecchie storie uscite su "Schizzo"

Due post fa parlavo di una "chiacchierata" fatta con Massimo Galletti che pubblicherò tra non molto; tra i fumetti che citeremo ci sono anche queste due mie brevi storie pubblicate  su "Schizzo" -  la prima sul numero 12 del 1991 e la seconda su Schizzo 1 (nuova serie, quello blu) del 1992.
"Libri" è stato il mio primo fumetto uscito su rivista, anche se un po' di nicchia come la rivista del Centro Fumetto Andrea Pazienza - di nicchia ma molto importante come vetrina per tantissimi giovani autori che successivamente si sono affermati nel mondo del fumetto e delle arti in generale.
Per dire, su quel numero del 1991 c'erano fumetti di persone come Matteo Alemanno, Roberto Grassilli, Stefano Fabbri, Lewis Trondheim, Elettra Gorni...
Sullo Schizzo blu, molto bello graficamente e più ambizioso del 1992 vedo la presenza di interviste a Berardi e Bacilieri, Lupoi e Chiaverotti, fumetti di Ribichini, poi ancora Fabbri, Trondheim ed Elettra Gorni tra gli altri.
La storiella di "Libri" risente della grande influenza che avevano su di me in quel periodo le letture della fantascienza di certo fumetto francese (Moebius su tutti, ma non solo), anche se a dire la verità quell'epoca stava già per chiudersi.
Lo stile è quello che ho usato molto in quegli anni, derivato (come spiego qui) dal mio amore per la linografia. Fumetti e illustrazioni presentavano questo segno grosso, un po' grafico, che parzialmente rimediava alle mie mancanze come inchiostratrice - se ci si riferisce al fumetto di tipo realistico, cosa che ai tempi non mi interessava per niente, peraltro.
La storiella di "Hotel" invece è ispirata a una mia esperienza giovanile di lavoro in un hotel di Parigi, ne ho fatto una piccola serie di cui esistono ancora 3 o 4 storie a layout, questa è l'unica che ho realizzato (da notare la presenza dei retini, quelli veri tipo Letraset; il lettering invece non è il mio).
In gioventù ho avuto la fortuna di poter andare spesso in Francia grazie a due zie francesi acquisite; uno dei miei zii con la sua compagna aveva in gestione un hotel a Parigi, e da inizio anni '80 ho potuto  soggiornare spesso in quella splendida città; l'aver studiato francese alle medie mi aveva aiutato a non sentirmi sperduta, la giravo da sola senza problemi e dopo i 18 anni anche in automobile.
Nel 1981 (avevo 16 anni) rimasi più di un mese a Parigi dando una mano ai miei zii nel lavoro giornaliero all'hotel - in pratica dovevo sistemare e pulire le camere.
L'esperienza fu davvero molto interessante, l'hotel era un 3 stelle senza pretese, sistemato su 5 piani senza ascensore (non vi dico che fatica fare su e giù), pieno di ospiti che si suddividevano in tre categorie: gli ospiti fissi, quelli che non avevano abbastanza soldi per pagarsi un affitto normale in un appartamento, i clienti degli appuntamenti (alcuni ricorrenti, si riconoscevano coppie fedifraghe), i parenti di persone malate che stavano in un ospedale lì vicino.
Forse però dovrei dedicare un altro post a questo racconto (pieno di personaggi interessanti), magari per l'occasione posterò i layout delle altre storielle.
Se cliccate sulla prima immagine potete poi scorrere con i tasti freccia le altre tavole, in sequenza.












16 commenti:

  1. la prima la ricordavo, ma la seconda non l'acvevo mai letta! :D brava Pat, già allora.

    RispondiElimina
  2. Me le ricordo molto bene tutte e due: tu sapevi già raccontare! :-)

    RispondiElimina
  3. Non le avevo mai incrociate, queste tavole. Molto belle. L'inchiostrazione appuntita e corposa è deliziosa. E la ricordavo bene su Ossian della Star. Credo che il periodo fosse quello. Forse Ossian è arrivato un paio di anni dopo, non ricordo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ossian è del 1994, e di diverso c'è che queste tavole erano inchiostrate con pennino o pennarello, quell di Ossian invece col pennello, per cui il segno è più tondeggiante e anche meno preciso; è da Ossian che è partita la mia evoluzione verso il disegno realistico (per forza, direi...).
      Schizzo credo lo si potesse trovare solo in fumetteria, e forse non sempre, o su ordinazione chiedendola al CFAP; per cui è normale che la sua diffusione non sia stata ampia.

      Elimina
  4. Intrigante, molto. Bello lo stife "moebusien", discorso già fatto (se non ricordo male) sui retini, ...
    Adoro leggere queste storie su come eravamo!

    RispondiElimina
  5. Grazie a tutti! Ero giovane, entusiasta, disegnavo per me e non per lavorare, e avevo tanto tempo libero (gli studi mi impegnavano pochissimo).
    Sul saper raccontare...sì, ho sempre avuto una predisposizione per il racconto visivo - dopodichè una cosa è saper raccontare, un'altra è sapere COSA raccontare. Finchè si trattava di storielline come queste sì, me la cavavo, ma di più non sono mai riuscita a fare.

    RispondiElimina
  6. Hotel ha anche delle inquadrature molto belle e un montaggio tavola mica male. Bastate poche storie e poche tavole per ammirarti per sempre.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Con così poco mi sono guadagnata la stima di persone come te - la cosa naturalmente mi fa molto piacere, dopo tanti anni capisco solo adesso il percorso che ho fatto, e su cosa l'ho costruito.

      Elimina
  7. ecco Bicco, tu che SAI, diglielo ancora xche quella inchiostrazione appuntita e grossa è deliziosa, deliziosa, deliziosa, deliziosa

    RispondiElimina
  8. @ Anonimo e Patrizia:
    Ecco, Patrizia, io che SO, ti dico ancora che quell'inchiostrazione appuntita e spessa (meglio "corposa", però) è deliziosa 4 volte. Confermo tutto :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'Anonimo credo sia Massimo Galletti - il mio primo fan :)
      Non è scontato che quel modo di disegnare così poco "naturale" sia apprezzato, il fatto che ancora adesso piaccia a persone come voi mi inorgoglisce non poco...

      Elimina
  9. Patrizia, le storie sono davvero carine e anche a me piace molto quell'inchiostrazione "appuntita e spessa", come la chiamano i tuoi colleghi.
    Da profano , cosa intendi quando dici "modo di disegnare così poco naturale"??

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi riferivo al tipo di inchiostrazione, il cui segno non si limita a ripassare quello a matita, più "realistico", ma che passa e ripassa e costruisce un segno che è grafico. Per dirla in altro modo: è un segno molto pensato, "costruito" appunto - molto di più che per un tipo di inchiostrazione che si limita a ripassare in maniera più o meno veloce sul segno sottostante a matita.

      Elimina
  10. ciao patrizia, sono le pagine davvero belle ... mi piacciono soprattutto l'amore per tutti, TUTTI i dettagli che metti e la regia della macchina da presa ! ciao ciao baci ****

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie!, sei stata molto precisa nel commento, da vera fumettista :)

      Elimina

Attraverso i commenti io vengo a sapere solo il nome che è stato indicato dal commentatore, nient’altro. Se qualcuno vuole che io tolga i propri commenti può scrivere a p.mandanici@gmail.com e provvederò alla loro eliminazione.