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Attenzione: NON faccio scambio link e banner - grazie! Vendo tavole originali dei miei lavori bonelliani e realizzo disegni su commissione (per info p.mandanici@gmail.com)



giovedì 29 ottobre 2009

Letture parallele




Ultimamente mi è capitato di leggere nello stesso momento un libro e due fumetti che hanno una caratteristica in comune - beninteso declinata con sensi e modalità diverse: una presenza massiccia dell'elemento "sesso". Del sesso è schiavo il protagonista de "La morte di Bunny Munro", di sesso (e di donne) è intriso "L'amore colpevole", e il sesso è uno dei punti di vista importanti da cui parte Robert Crumb per una rappresentazione caustica della realtà americana, letto qui nel volume antologico "Fritz il gatto".
"La morte di Bunny Munro" di Nick Cave l'ho preso per caso mentre stavo ciondolando in una libreria che stava facendo il 30% di sconto su tutti i libri; sfogliandolo mi aveva attirato una frase dove il protagonista guida una Punto gialla (!), e poi mi avevano incuriosito non poco le scuse finali di Nick Cave ad Avril Lavigne e Kylie Minogue (con quest'ultima ha peraltro duettato in una canzone niente male).
Negli ultimi anni leggo pochissima narrativa - difficilmente trovo delle storie che mi interessino, per cui il fatto che abbia letto agevolmente e senza annoiarmi questo libro per me significa qualcosa, anche se non saprei dire se mi sia piaciuto veramente e cosa mi abbia lasciato.
Posso dire senz'altro che Nick Cave scrive meglio di alcuni (forse tanti) scrittori che mi sono capitati sott'occhio, e che alcune scene di "Bunny Munro" rimangono nella mente. Soprattutto Nick Cave è riuscito a dare un'oscura profondità a un personaggio del tutto superficiale e squallido, e il rapporto con il povero figlio di 9 anni (che lo ama e lo ammira nonostante il disinteresse palese del padre) è uno dei tratti più riusciti del libro (qui se ne possono leggere degli estratti).
Le scuse (credo anche un po' scherzose) di Nick Cave alle due cantanti (molto citate nel libro, e non per le loro virtù canore) si spiegano con la sessuomania del protagonista, e il linguaggio crudo ed esplicito che lo caratterizza. Bunny Munro è costantemente ossessionato dal sesso, e le donne non sono altro che il mezzo attraverso cui arrivarci, ridotte spesso, nei deliri porno del protagonista, a puri e semplici organi genitali.
La visionarietà che caratterizza il romanzo non è mai eccessiva, e la scena finale (che rappresenta il culmine immaginifico del romanzo) mi ricorda stranamente l'elemento-cornice del libro a fumetti di Maurizio Rosenzweig, "L'amore colpevole"; qui l'alter-ego di Maurizio, Davide Golia, si trova in una specie di Inferno-Tribunale a essere giudicato da donne-demoni, rappresentanti delle tante donne che il protagonista ha, secondo loro (con diverse ragioni, io credo) illuso, ingannato, amato male, amato poco o per niente.
Il processo infernale diventa la cornice fumettistica (la parte a colori, molto ben disegnata) al cui interno sono presenti alcuni racconti (in bianco e nero) di diverse epoche con protagonista Davide Golia e il suo rapporto col femminile. In questo caso il sesso è un'esplicitazione dell'amore reale di Davide Golia per le donne, solo che un amore e una devozione siffatte, pur nel rispetto della singolarità di ognuna di esse (Rosenzweig tra l'altro è un maestro nel disegnarle) diventa qualcosa di impalpabile se moltiplicato in maniera così ripetitiva. D'altra parte le avventure di Davide Golia non consistono solo nelle sue performance seduttive, ma anche nelle sue riflessioni sull'amore e sulle donne, sulla vita in generale. A tutto ciò si aggiungano delle parti molto umoristiche dove vengono rivisitati certi momenti dell'immaginario fanta-filmico e pop, mixato all'immaginario erotico del protagonista il risultato che ne viene fuori è abbastanza denso e interessante.
Di Robert Crumb non ho mai posseduto nessuna opera ma ho letto negli anni ritagli, vignette, piccole storie recuperate su riviste; è quello che si dice un classico indispensabile da conoscere per ogni fumettista. Personalmente non sono mai riuscita ad avere un feeling con questo autore sebbene ammiri molto lo stile di disegno più preciso e ricco di tratteggi della maturità. Ho acquistato il volume dei "Maestri del fumetto" per provare a leggere con più attenzione le storie lì presenti, ma la distanza rimane. So che è stato contestato dalle femministe, non so in particolare per cosa, mi sembra che l'anticonformismo e l'ironia di Crumb debbano essere liberi di manifestarsi come gli pare; il mio non è un giudizio dato dalla sua finta o reale misoginia, ma l'immagine della donna come tentatrice eterna, seduttrice e torturatrice di poveri uomini mi annoia profondamente, non ci vedo niente di nuovo; unica eccezione che mi ha divertito: le storie con Demonia (donna eccessiva, sensuale e matta), che sono un passo oltre le fissazioni sessuali del povero protagonista - direi che si va verso i confini del surreale.
Non è solo questo aspetto del sesso come ossessione che mi ha trovato poco coinvolta nelle storie di Crumb - le storie di Fritz il gatto ad esempio non mi piacciono granchè, e altre cose mi lasciano perplessa, ma tant'è, certe tavole sono comunque stupende.


1 commento:

  1. Fritz il Gatto è della mia epoca, credo fosse anche pubblicato su Linus ma non ne sono sicuro. Devo dire che l'ho dimenticato anche se il disegno, ma l'hai già detto tu. Recentemente Crumb ha illustrato la Genesi, a modo suo, con polemiche varie e assortite

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