Questa storia di 5 tavole disegnata nel 1989 fu pubblicata su "Schizzo Posse" n. 1 del 1993 (una variante di quei tempi della benemerita rivista del Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona).
In questo post ho parlato di come mi fossi innamorata della tecnica della linografia del corso di incisione che frequentai in quegli anni; presumo che la bidimensionalità e il segno forte del fumetto qui postato (e di altri che seguirono in quel periodo, comprese certe illustrazioni alcune delle quali uscite sulla rivista "Kaos") derivino dall'esperienza di quel corso.
Nel post a cui mi sono precedentemente riferita c'è la stampa a linoleum tratta dalla prima tavola del fumetto (se così si può chiamare): sono praticamente identiche. La tavola originale a fumetti però è più piccola della matrice che usai per la stampa a linoleum; il procedimento è stato quello di fare una fotocopia ingrandita, poi un ricalco su carta carbone, poi il trasferimento sul linoleum: infine il lavoraccio di scavare la matrice là dove dovevo far apparire i bianchi in stampa (e la stampa si ottiene con macchinario che comprime un foglio di carta particolare sulla matrice; su quest'ultima è stato passato un rullo pieno d'inchiostro).
Per quanto riguarda il contenuto del fumetto ignoro cosa possa essere decifrato dal lettore. Rileggere quello che si è scritto dopo più di 20 anni provoca in me un doppio effetto - una specie di zoommata veloce all'indietro e in avanti allo stesso tempo. Da una parte non ricordo bene nè il perchè ho scritto quel testo, nè cosa volevo esprimere in concreto; dall'altra avverto ancora la profondità del disagio di quei tempi, l'infelicità, la solitudine - un campionario di sentimenti di solito caratterizzante l'adolescenza, e non l'età già più tarda di chi termina l'università.
La persona che sono adesso è del tutto soddisfatta di essersi lasciata indietro un'adolescenza e una lunghissima post-adolescenza in cui il maceramento interiore era diventato sistema di vita. Purtroppo ai tempi non conoscevo nessuno che avesse su di me il potere di farmi capire che c'è sempre un modo per vivere pienamente la propria vita - sempre, anche se pensiamo che ci manchi qualcosa di fondamentale.
Queste tavole sono anche il frutto dell'atmosfera di certe serate romane (Roma quando stai male se possibile è ancora più bella) e delle letture e dei giochi d'immaginazione che mi sembra di vedere tra le figure che ho disegnato. Compare in prima pagina un personaggio che ho disegnato più volte in quegli anni - l'ibrido angelo/diavoletto; su un tavolo poi si può notare un libro con un titolo spezzato: è "Pompes funèbres" di Jean Genet (perchè poi il titolo originale non so, dato che l'ho letto in italiano).
Il 1989 terminavo l'Accademia "diplomandomi" in Scenografia (all'epoca si chiamava diploma di laurea, adesso c'è l'equiparazione e per noi accademici di un'altra epoca la possibilità della conversione con un piccolo esame - una formalità - che io non ho mai fatto). Fu un anno molto molto denso, per me. In Europa cadeva il muro di Berlino e io pensavo ai cavoli miei!; fino a poco prima comunque credevo che l'Unione Sovietica sarebbe esistita per tanti decenni ancora...
Che post! Se ti legge Minoli finisci subito a "La storia siamo noi" o ci puoi ricavare un romanzo autobiografico di 600+ pagine.
RispondiEliminaLe tavole sono belle anche se personalmente preferisco la tecnica odierna, con o senza 'puter.
Bellissimo leggere post così. Brava e complimenti vivissimi!!!
RispondiElimina:-)
Grazie molte per i complimenti - vivo di rendita con cose vecchie di 20 anni, niente male!
RispondiEliminami piace in particolare la tavola n.3, l'uomo legato. una tavola sado- maso? "inginochiarmi al cospetto del suo disprezzo", bella.
RispondiEliminaho qualche perplessità sulla tua sicurezza positivista della certezza della possibilità di vivere pienamente la propria vita sempre...
1989... cadeva il muro di berlino, ero al liceo e quell'idiota della mia prof. di storia e filosofia non trovava nulla di meglio da dire che banalità del tipo "la storia si sta svolgendo sotto i nostri occhi, abbiamo la possibilità di vedere come muore uno stato e ne nasce un'altro"... la stessa prof che si ostinava a sostenere l'assenza di prove sull'esistenza della P2... facile direi sostenerlo in una classe di brufolosi adolescenti: peccato che esistono le prove per i processi e le prove storiche... e questa distinzione è fondamentale tanto quanto l'abbattimento di un muro puo' essere vista in tanti modi diversi e non solo come l'ode alla liberta' astratta e generica dei buoni sentimenti umani! :-)
ciao
Non ho alcun interesse nelle pratiche sado-maso, nel caso del fumetto direi che c'era solo masochismo e basta!
RispondiEliminaBe', pensa che io sono pessimista di natura, ma credo anche che la maggior parte di quelli che ci sembrano impedimenti, ostacoli, privazioni, ecc. che troviamo nella vita siano problemi che noi ingigantiaamo - o perchè del tutto inesistenti, o perchè aggirabili (certo, molte volte con il senno di poi!); anche perchè di vita ce n'è una sola e stare a piangerci su non la cambierà di certo.
"Pienamente" per me vuol dire "pienamente date le condizioni presenti" - non voglio dire che basti la nostra volontà a rendere bello ciò che bello non può essere.