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venerdì 22 gennaio 2010

Un libro in occasione del Giorno della Memoria


Confesso che conosco una delle curatrici del libro di cui consiglio la lettura, ma l’idea di parlarne qui mi è venuta improvvisamente ieri mentre stavo leggendo la testimonianza di Ida Marcheria (la prima nel libro) deportata ad Auschwitz nel dicembre 1943 all’età di 14 anni.
Judenrampe – Gli ultimi testimoni” è già in vendita nelle librerie, edito dalla casa editrice Elliot. Al suo interno testimonianze sintetiche di 25 ex deportati italiani in vari campi di concentramento – Auschwitz-Birkenau, Mauthausen, Dachau, ecc.; tra loro Liliana Segre, Goti Bauer, Edith Bruck, Nedo Fiano.
Anne Segre, psicoterapeuta, e Gloria Pavoncello, sociologa, hanno raccolto questi racconti non senza dubbi e difficoltà. La particolarità del libro è la presenza di testi poetici (scritti da Anna Segre) che quasi a commento di ogni testimonianza tentano di tradurre e condensare quelle vite, quelle esperienze, che in ogni caso rimangono difficili da comprendere in tutta la loro enormità.
Eppure non si può fare altro che cercare di ricordare, raccontare – magari sapendo che si trasmetterà solo un’approssimazione di quel che è avvenuto; e farlo in fretta, che gli ultimi testimoni, appunto, stanno scomparendo.
Anche l’approssimazione a volte è abbastanza, è troppo; questi frammenti di vite vanno lette con calma, per gradi: basta una frase, una parola per cadere in un buco nero che pure è la pallida ombra di quel che dovettero subire queste persone.
E’ un libro difficile da leggere, nella sua semplicità; doveroso farlo per chi conosce solo qualche documentario, qualche film che pure è ricostruzione blanda, e qualche saggio su questi avvenimenti mai lontani – giacchè l’animo umano non mi sembra granchè cambiato da quell’epoca.

L’anno scorso su questo blog per la Giornata della Memoria (che -preciso - è il 27 gennaio) consigliai la lettura del libro “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Questa volta invece dello stesso autore consiglio “I sommersi e i salvati”, dove viene affrontato il tema della responsabilità, della collaborazione con il sistema di annientazione, della memoria. Qui ci sono dei brani tratti dai capitoli del libro, bellissimo a mio parere.

Qualche info in più su Anna Segre qui, sul blog di Blue, rivista con la quale ha collaborato con diversi racconti.

3 commenti:

  1. Primo Levi è un gigante. Io ho cominciato a leggerlo ai tempi della scuola media e non l'ho più abbandonato. All'esame di maturità (1971) ho portato il suo Vizio di Forma, scandalizzando la commissione: "come un autore contemporaneo che cambia genere?" Invece no, l'ha dimostrato nei decenni successivi. OK, sono fuori tema, al solito ;-)

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  2. Un'altra testimonianza di quegli anni terribili è il Diario di di Dawid Sierakowiak (Einaudi): è un libro forse poco noto che racconta la vita nel ghetto di Łódź, uno dei primi ghetti, e uno dei più grandi, ad essere creato dai nazisti.

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  3. Grazie per il suggerimento librario; ho letto libri sul ghetto di Varsavia, e "Il diario di Mary Berg", ma questo mi è nuovo...

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Attraverso i commenti io vengo a sapere solo il nome che è stato indicato dal commentatore, nient’altro. Se qualcuno vuole che io tolga i propri commenti può scrivere a p.mandanici@gmail.com e provvederò alla loro eliminazione.