Confesso che conosco una delle curatrici del libro di cui consiglio la lettura, ma l’idea di parlarne qui mi è venuta improvvisamente ieri mentre stavo leggendo la testimonianza di Ida Marcheria (la prima nel libro) deportata ad Auschwitz nel dicembre 1943 all’età di 14 anni.
”Judenrampe – Gli ultimi testimoni” è già in vendita nelle librerie, edito dalla casa editrice Elliot. Al suo interno testimonianze sintetiche di 25 ex deportati italiani in vari campi di concentramento – Auschwitz-Birkenau, Mauthausen, Dachau, ecc.; tra loro Liliana Segre, Goti Bauer, Edith Bruck, Nedo Fiano.
Anne Segre, psicoterapeuta, e Gloria Pavoncello, sociologa, hanno raccolto questi racconti non senza dubbi e difficoltà. La particolarità del libro è la presenza di testi poetici (scritti da Anna Segre) che quasi a commento di ogni testimonianza tentano di tradurre e condensare quelle vite, quelle esperienze, che in ogni caso rimangono difficili da comprendere in tutta la loro enormità.
Eppure non si può fare altro che cercare di ricordare, raccontare – magari sapendo che si trasmetterà solo un’approssimazione di quel che è avvenuto; e farlo in fretta, che gli ultimi testimoni, appunto, stanno scomparendo.
Anche l’approssimazione a volte è abbastanza, è troppo; questi frammenti di vite vanno lette con calma, per gradi: basta una frase, una parola per cadere in un buco nero che pure è la pallida ombra di quel che dovettero subire queste persone.
E’ un libro difficile da leggere, nella sua semplicità; doveroso farlo per chi conosce solo qualche documentario, qualche film che pure è ricostruzione blanda, e qualche saggio su questi avvenimenti mai lontani – giacchè l’animo umano non mi sembra granchè cambiato da quell’epoca.
L’anno scorso su questo blog per la Giornata della Memoria (che -preciso - è il 27 gennaio) consigliai la lettura del libro “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Questa volta invece dello stesso autore consiglio “I sommersi e i salvati”, dove viene affrontato il tema della responsabilità, della collaborazione con il sistema di annientazione, della memoria. Qui ci sono dei brani tratti dai capitoli del libro, bellissimo a mio parere.
Qualche info in più su Anna Segre qui, sul blog di Blue, rivista con la quale ha collaborato con diversi racconti.
Primo Levi è un gigante. Io ho cominciato a leggerlo ai tempi della scuola media e non l'ho più abbandonato. All'esame di maturità (1971) ho portato il suo Vizio di Forma, scandalizzando la commissione: "come un autore contemporaneo che cambia genere?" Invece no, l'ha dimostrato nei decenni successivi. OK, sono fuori tema, al solito ;-)
RispondiEliminaUn'altra testimonianza di quegli anni terribili è il Diario di di Dawid Sierakowiak (Einaudi): è un libro forse poco noto che racconta la vita nel ghetto di Łódź, uno dei primi ghetti, e uno dei più grandi, ad essere creato dai nazisti.
RispondiEliminaGrazie per il suggerimento librario; ho letto libri sul ghetto di Varsavia, e "Il diario di Mary Berg", ma questo mi è nuovo...
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